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27/04/25
THE LUMINEERS
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MELENCOLIA ESTATICA + FROSTMOON ECLIPSE + UMBRA NOCTIS + FUNERA EDO + BLAZE OF SORROW + MALANOCTEM - Frost Black Festival II - CSA Grottarossa, Rimini, 17/11/2012
22/11/2012 (3538 letture)
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A NEW CHILD IN TOWN… Dopo aver percorso la distanza tra il mio paese e Rimini in 5 estenuanti ore di treno, ecco apparire alla mia festa il glorioso centro sociale “Grottarossa”. Di lì a mezz’ora, il drappo del palcoscenico sarebbe caduto a terra per svelare la seconda, attesa, edizione del Frost Festival, sostenuta da un bill di notevolissimo spessore, il quale accoglie sia realtà valide tuttavia emergenti e poco conosciute a livello nazionale, sia nomi affermati in campo addirittura internazionale, come gli headliner Melencolia Estatica, presenti per sostenere l’uscita dell’ultimo capitolo della loro carriera, Hel; tra le band di spalla, penultimi in ordine di apparizione, i Frostmoon Eclipse, battaglione piuttosto titolato che non necessita di convenevoli ulteriori. Clima freddo, discretamente umido, staff cordiale e disponibilissimo (anzi, fin da subito è dovuto un plauso ai ragazzi del centro sociale, davvero ineffabile la loro dedizione al festival), merchandising kvlt al punto giusto, pubblico esiguo ma altamente qualificato, sono le premesse, ancor prima dei primi tuoni della batteria, per godersi questa piccola gemma incastonata in un autunno, almeno per chi scrive, avaro di eventi degni di cronaca.
MALANOCTEM I primi a calcare il palco sono i Malanoctem, il cui cantante, ubriaco, precedentemente s’era esibito in uno spettacolo indecente, rendendosi reo di alcuni insulti verso i membri di organizzazioni supportate dal locale. Nonostante l’incidente diplomatico, il gruppo abruzzese non sembra avvertire né la pressione d’un esordio poco convincente, né la stanchezza per il viaggio in auto. La tecnica strumentale si lascia apprezzare, la sezione ritmica impedisce quasi di discorrere (durante lo show ero impegnato in una veloce intervista con i Melencolia Estatica, raccolta in condizioni difficili), l’ugola è tonante, incisiva, e la performance coinvolge benché serpeggi un certo scetticismo. Come inizio della serie di concerti, la prepotenza nazionalista del quintetto permette di essere ottimisti per quanto riguarda il succoso proseguimento.
BLAZE OF SORROW Seguono i patrioti da Lanciano, i giovani ed affascinanti Blaze Of Sorrow, freschi di nuovo disco, le cui copie però, non erano ancora disponibili al banchetto causa ritardi da parte dell’etichetta. Poco male: sia i primi demo che il penultimo lavoro Eterno Tramonto meritano l’acquisto. I ragazzi, che hanno aperto ad un mostro sacro come Sol Invictus non deludono le mie (e le generali) aspettative: in virtù di un vincente miscuglio tra le atmosfere ulveriane prima maniera, i sognanti e malinconici arpeggi (avete mai visto una chitarra elettrica con capotasto al terzo=?) e le brucianti accelerazioni supportare da N., maestro di batteria e percussioni, il loro tempo trascorre in un attimo. L’affiatamento on stage, benché la band si avvalga sostanzialmente di due session man i quali provano con i membri fissi, è rilevante, consentendo, in parte grazie al buon lavoro alla console fonica che dona risalto all’insieme degli strumenti, di apprezzare lo spessore, la profondità e la maturità delle composizioni. Tutti i brani sono scritti dal master-mind Peter, con il quale ho avuto occasione di scambiare impressione durante il successivo cambio-palco, lo stesso, mi ha confermato la buona opinione del gruppo ottenuta tramite la semplice conoscenza “virtuale” del combo.
SETLIST BLAZE OF SORROW: 1. Il Soffio Del Sole 2. All'Ignoto 3. Eterno Tramonto 4. In Memoria 5. Ma Il Vento Ricordò Il Mio Nome
FUNERA EDO Se i Blaze Of Sorrow hanno toccato le corde dell’anima, i romagnoli Funera Edo (seminare morte, il significato del nome), estraggono dal pubblico il desiderio di armarsi e combattere. Il singer Erebo, assieme al quale ed al chitarrista Strid ho bevuto in grande gaudio una birra mentre raccoglievo il pensiero artistico del gruppo (e notizie sulla tragica situazione sociale di San Marino), fomenta e carica i presenti nelle vicinanze del palco, gigioneggiando, esaltando ,filosofeggiando a seconda della situazione, trasformando la mezz’ora abbondante a loro concessa in uno dei passaggi maggiormente godibili dell’intero festival, arricchito da una qualità dei singoli in grado di strappare senza fatica applausi. Il tratto forte delle cover degli album del combo si riflette con la passionalità schierata sul campo, a cui si aggiunge la partecipazione di ospiti vari (questa volta è toccato al fratello di Erebo, Sator, grafico del gruppo ma anche potente interprete), e il continuo coinvolgimento del pubblico, con il quale l’ensemble stabilisce un rapporto franco, onesto, capace di imprimere nella memoria dei singoli il concerto. Indescrivibile, come chiosa, l’atmosfera raggiunta con l’ultima Malleus Cristianorum, edita nello split con gli Inner uscito per Lo-Fi Creatures nel 2011, paragonabile unicamente alla deflagrazione succedente a De Bello Heroica.
SETLIST FUNERA EDO: 1. Inno A Marte 2. Impeto E Tempesta 3. De Bello Heroica 4. Si Vis Pacem Para Bellum 5. Tronus Luporum 6. Assalto 7. Malleus Cristianorum
UMBRA NOCTIS Poco più di trenta minuti il tempo concesso agli Umbra Noctis, purtroppo i meno convincenti tra i gruppi intervenuti. Probabilmente per la stanchezza relativa dovuta alla precedente scarica di adrenalina iniettata dai Funera Edo, il pubblico reagisce freddamente alla proposta dei protetti della Novecento Produzioni. Ovviamente i lombardi hanno delle attenuanti: essere l’act di mezzo tra i nomi di maggior richiamo e i primi esibitesi non aiuta, la mancanza di un secondo chitarrista in sede live inoltre non permette una complessità degli arrangiamenti ottenibile nella protezione dello studio di registrazione, i due inediti presentati, sconosciuti al pubblico, sono tutt’un insieme di scusanti che alleggeriscono il bilancio del quartetto. Valutando l’esibizione da un punto di vista prettamente soggettivo, lo spettacolo non è stato, sotto nessun punto di vista, ascrivibile al registro degli insufficienti, quantunque il quartetto non si sia rivelato granché mobile o coinvolgente nell’atto del suonare. Tuttavia, non si possono evidenziare sostanziali appunti alla riproposizione delle tracce, eseguite, salvo i distinguo sopramenzionati, prive di errori udibili.
SETLIST UMBRA NOCTIS: 1. Il Sentiero Del Cervo 2. Umbra Noctis 3. L’Ultima Notte 4. Spirale
FROSTMOON ECLIPSE Prima del sontuoso finale il palco è conquista dei Frostmoon Eclipse, band di La Spezia attiva dal 1994, praticamente dagli albori della scena non solo nazionale. Spaziando da Death Is Coming del 2003 (da cui è tratta The Black Tide ornata da una magnifica linea di basso) all’ultimo figlio della proficua creatività del quartetto, The End Stands Silent, da cui invece proviene la maggioranza degli episodi interpretati sabato sera, fino a giungere ad un’inaspettata quanto gradita cover del celebre brano degli AC/DC Hell’s Bells, la cui natura è stata sposata alle caratteristiche precipue dell’act ligure. Gli esperti musicisti hanno scaldato a dovere la platea, impedendo un abbandono in massa del posto causa stanchezza accumulata e termine della dose di adrenalina elargita dai Funera Edo. Il drummer Potenti, lo stesso che poi indosserà cappa e mantello esoterico per prendere carico della sezione ritmica dei Melencolia Estatica, rinforza la vulcanica presenza sul palco dei suoi compagni di avventura. Un esempio ulteriore che sul suolo tricolore esistono, operano e si esibiscono artisti di talento accostabile (senza timori reverenziali), a nomi che, se consideriamo le fredde cifre, raggiungono un pubblico decisamente più vasto ed articolato.
SETLIST FROSTMOON ECLIPSE: 1. I Am The Abscence 2. Where No Light Burns 3. The Darkest Season Of Humanity 4. The Black Tide 5. A Clandestine Freedom Between Shadows 6. World In Ruin 7. Hell’s Bells
MELENCOLIA ESTATICA Attorno all’una giunge il momento tanto agognato, il coronamento di una nottata fin lì quasi celestiale. Amplificatori circondati da candele ardenti, immagini tratte dal film del 1932 Metropolis, batteria marziale, cinque figuri il cui viso è celato da maschere nere e cappuccio da boia dell’inquisizione. Il solo cantante Afthenktos lascia visibili gola e bocca (per evidenti esigenze professionali!). Proponendo le tracce meno complesse da eseguire live di Hel, essendo meno ricche di inserti elettronici, industriali e di orchestrazioni stratificate, e brani dal precedente Letum. Il gruppo della Venezia Giulia regala una chiusura di serata a tratti indimenticabile; nonostante una scelta di volumi e/o suoni imperfetta, inficiando in tal modo la comprensione del gran lavoro dietro al microfono ed alle chitarre, l’immedesimazione nel mondo di macchine sfruttatrici, di libertà limitate, di sofferenze laceranti è, fuor di dubbio, assicurata. Un silenzio raggelante infatti, è calato come una neo-nata cortina di ferro quando il singer triestino, piegato sulle ginocchia, ha invocato Father, Father, rivolgendosi al cielo. Ciò sottolinea ancor più la metodica preparazione per portare la proposta su un palco, la quale, così ben espressa, raggiunge, scevra da intoppi, livelli eccellenti.
SETLIST MELENCOLIA ESTATICA: 1. Intro 2. Hel I 3. Letum I 4. Hel V 5. Letum III 6. Hel II 7. Letum II 8. Letum V 9. Outro
DUE PAROLE SULL’ORGANIZZAZIONE Poco da obbiettare alla superba organizzazione, considerando la relativa giovane età dei proprietari dell’Aggressive Production, fattualmente gestita dai membri dei Deadly Carnage. Vitto a prezzi stracciati, scelta discretamente ampia di bevande, possibilità di consumare alcuni cocktail, comodi divani su cui potersi sdraiare per ristorarsi, hanno contribuito massicciamente alla buona riuscita complessiva di un evento, sulla carta, non agevole da gestire (tenendo debito conto dell’esterofilia, del calendario già ricco di concerti in zone limitrofe). Promosso anche il servizio merchandising installatosi poco distante dal palco, sullo sfondo della sala: impossibile scappare dal locale senza aver compiuto nemmeno un raid ai vari banchetti, tra cui l’interessantissimo tavolo della Novecento Produzioni adiacente a quello dei Frostmoon Eclipse, ricco di perle in cassetta e non solo. Biglietto d’ingresso posto a 10 euro, cifra onesta per la durata, l’impegno profuso, la costruzione della serata, che ha reso fruibile ad una fetta eterogenea di appassionati un bill difficilmente gustabile in altre sedi (differentemente da quando per una cifra cinque volte superiori si incontrano band in tour costante).
Traendo le conclusioni, un concerto che ha difeso la sua consistenza, portando al tavolo della giuria prove schiaccianti e cuori pulsanti, gli ingredienti essenziali, dopo l’immancabile nebbiolina notturna novembrina, di un concerto metal vissuto nell’underground.
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Sottolineo tanto per che quell'Undercover non sono io... che passatempo ha la gente  |
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Accettate tutte le scuse che questi giorni sono pervenute sulle nostre pagine.Ammetto di aver alzato il gomito, ma non per creare situazioni spiacevoli di sorta.Fondamentalmente ho ricevuto intolleranza da chi predica massima tolleranza e da chi crede che esser parte di una "minoranza", permetta loro di comportarsi come e quando vogliono con chi hanno davanti.Con me hanno sbagliato persona, benchè io sia abbastanza paziente (nei limiti che prevede il caso). La cosa più intelligente che potessi fare, è stato quello di stendere un velo di silenzio su tutto ciò che è successo, senza alimentare polemiche e dicerie da bar; alla fine poi, la situazione si è sollevata di nuovo dal nulla (per via dello stop alla Aggressive Production) e mi sono sentito vivamente condizionato a tal punto da non riuscire più a tenere la bocca chiusa sui fatti di Rimini. Per noi, tutto è andato meglio del previsto, compresa una grande pubblicità ed ulteriori dischi venduti. Quindi, la prossima volta, ripensateci prima di alzare un polverone inutile, le chiacchiere non servono, servono i fatti. |
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Mi scuso anch'io per aver dato dello "spettacolo indecente" al cantante dei Malanoctem. La notizia l'ho appresa a fatto compiuto, non essendone testimone diretto, essendo impengnato a scambiare impressioni con i Melencolia. Pensavo anch'io infatti, che il termine "froci" offendesse la bandiera dell'Arcigay presente, e non fosse, al contrario, un invito goliardico e scanzonato (seppur politicamente scorretto) Quindi, ancora le mie scuse sincere per aver dubitato delle "buone" intenzioni dei Malanoctem! |
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Mi fanno un pò pena i gay. Bravo il cantante a sottolineare l'inadeguatezza del locale e la pessima attitudine nel rifiutare un bicchiere offerto da chi si è sbattuto per dare una mano, non pagato! |
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Quella del cantante ubriaco mi ha fatto pisciare addosso, ok non vanno offese le persone, ma un ubriaco a volte va scusato se non succede niente di grave, (a chi non è capitato?)....se poi si scusa lui tutto ok.... |
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Dichiaro il commento 17 vincitore del premio speciale "SUPERCAZZOLA 2012"  |
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In difesa ad alcune accuse mosse nei nostri confronti, il chiarrista dei Malanoctem ha voluto divulgare quanto segue. A mano di Luigi Feliziani, ecco la sua disanima sui fatti. PER DEFORMAZIONE PROFESSIONALE NON POSSO CHE ESPORRE UNA BREVE "ARRINGA" A DIFESA DEL MIO COMPLESSO MUSICALE. NONAPPENA ARRIVATI A RIMINI IMMEDIATAMENTE MI SONO RESO CONSCIO DEL FATTO CHE IL POSTO NON ERA ASSOLUTAMENTE ADEGUATO AD OSPITARE DISOMOGENIE POLITICHE, QUESTO PERCHE' CONTRADDISTINTO DA UNA ECCESSIVA RIGIDITA' DI PENSIERO DELLE PERSONE CHE VI ALBERGAVANO ALL'INERNO. TUTTAVIA ALL'INIZIO CI SIAMO MOSTRATI APERTI AL DIALOGO E DISPONIBILI A COLLABORARE ANCHE ANDANDO AD INNALZARE IL PALCO AL SOLO FINE DI REALIZZARE UNA SPLENDIDA SERATA. QUESTA NOSTRA DISPONIBILITA' NON E' STATA NE' APPREZZATA NE' MENZIONATA DA ALCUNO DEI LI' PRSENTI E QUESTA INGRATITUDINE, PREMESSO CHE CI SIAMO RECATI SINO A RIMINI PURAMENTE A TITOLO GRATUITO, E' DI PER SE' UMILIANTE. TUTTO QUANTO CIO' PREMESSO NULLA CI HA IMPEDITO DI DIVERTIRCI E DI SUONARE AL MEGLIO! COME IN OGNI SERATA TRASCORSA TRA AMICI INEVITABILMENTE SI E' BRINDATO E SI E' BEVUTO PUR TUTTAVIA SENZA ECCEDERE. QUESTA LIEVE EUFORIA GOLIARDICA HA PORTATO IL NOSTRO CANTANTE ANTONIO A LIBERARE IL SUO SPIRITO DI AMICIZIA E CONFIDENZA ANCHE CON NUOVE PERSONE CHE NON CONOSCENDOLO HANNO LETTERALMENTE CONFUSO E SCAMBIATO " L'ANIMUS IOCI " CON UN INESISTENTE DOLO INTENZIONALE. PER QUESTI MOTIVI IO DI PERSONA HO SPIEGATO AI DIRETTI INTERESSATI CHE PER NOI LA PAROLA "FROCI" HA UNA CONNOTAZIONE SCHERZOSA ED E' RIVOLTA AI SOLI "FROCI" APPUNTO CHE RIFIUTANO IL BICCHIERE OFFERTO DAL VERO UOMO CHE NON SI TIRA MAI INDIETRO AD UNA BEVUTA CON GLI AMICI. A NULLA SONO VALSE LE SCUSE ED I PREDETTI PADRONI DI CASA CHIUDENDOSI COME RICCI NON HANNO VOLUTO SENTIR RAGIONE E PROFONDAMENTE OFFESI MA CARICHI DELLE LORO CALCIFICATE CONVINZIONI SI SONO MALAMENTE VENDICATI NEI CONFRONTI DI CHI CON PASSIONE HA CERCATO DI REGALARE UNA SERATA DI MUSICA AI GIOVANI PER GIUNTA INNEGGIANDO ANCHE ALLA VIOLENZA. ALLORA MI CHIEDO DOV'E' LA TOLLERANZA DI CUI TANTO ANDATE FIERI ? CHE FINE HA FATTO LA VOSTRA LIBERTA' SE NON SIETE NEANCHE IN GRADO DI ACCETTARE LE SCUSE ? L'INSEGNAMENTO CHE SI APPRENDE DA QUESTE SITUAZIONI SPIACEVOLI E' CHE NON TUTTI SONO IN GRADO DI AGGREGARE LE PERSONE PIU' DIVERSE E CHE PURTROPPO AD OGGI ESISTONO ANCORA LE COSIDDETTE GHETTIZZAZIONI CREATE DA COLORO I QUALI LE HANNO SEMPRE CONDANNATE!!!!!!!!!!! |
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Per la cronaca, abbiamo speso in totale 250,00€ (benzina, autostrada e noleggio 9 posti). Senza vedere nulla. Senza far polemica Posso comprendere l'astio verso chi reputa 10,00€ un prezzo esagerato. Anche per le consumazioni intendo. |
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Vi lamentate per i 10 euro del biglietto di ingresso? Ma secondo voi le band per venire fin lì hanno fatto l'autostop? Ci sono 6 gruppi a cui pagare la trasferta, è normale che l'evento venga a costare un deca, altrimenti come glielo paghi il viaggio? Dovevano venire tutti lì a suonare per voi per elemosina, filantropia e desiderio di farsi conoscere? Pezzenti. |
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Ma infatti io non capisco, a parte la mia battuta su Nattefrost che conoscendo il personaggio ci sta tutta, se poi alla fine della fiera la critiche sono partite semplicemente dalle bandiere del gay pride sullo sfondo o sulla qualità delle bands presenti in rassegna. Per quanto riguarda i 10 euro d'ingresso, considerando la media dei costi in giro, magari ce ne fossero di prezzi simili! |
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Il Black Metal meriterebbe un seguito più adeguato e meno ottuso. Vero altresì che anni di immobilismo concettuale ne hanno decretato una fase di aridità e di stasi prematura, ma questo genere ha perdurato grazie alle tante band che hanno avuto il coraggio di espanderne i (ristrettissimi) confini musicali. Volete il vero Black? Quello stantio, trito e ritrito? Quello di 200 band fotocopia? Benissimo, de gustibus. Ma denigrare il lavoro delle band più recenti, a prescindere e con commenti al limite del ridicolo, é solo mania di protagonismo. |
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Un live diverso a quanto pare.lol |
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voglio del vero black!! basta sperimentazioni e frociate!!! alcest al rogo dio faaaaaaa!!!! |
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Ma perché si parla di prezzi proibitivi? Siccome non c'ero vorrei chiedervi quanto costavano le consumazioni, dato che 10 Euro per questo bill non mi pare assolutamente eccessivo, anzi. |
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Vabbè dai, sono sicuro che un personaggio fuori dagli schemi come Nattefrost avrebbe goduto di una location simile! |
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Organizzazione a dir poco ridicola, prezzi proibitivi, luogo a dir poco osceno (un centro sociale con tanto di bandiere del gay-pride e dell'arci-gay). Dov'era il Black Metal?Consiglio per le band che si spostano e che non ricevono un euro nemmeno per un caffè: chiedete prima, informatevi, perchè serate del genere sono un calcio nelle palle per il genere e per chi si sciroppa chilometri su chilometri. Il recensore chi è?Un membro onorario dell'arci-gay? Black Metal...ahahahah. |
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Un recensore che guarda al lato politico di un live, non è un recensore, ma un critico politico. |
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La qualità delle band e' stata schiacciata dalla totale assenza di qualità dei suoni.Tutti penalizzati, in più un pubblico assente e poco partecipe.Non era un live da dieci euro.Assolutamente. Calcolando poi i prezzi delle consumazioni che non avevano nulla a che fare con le politiche adottate dai centri sociali, il risultato e' stato approssimativo. Parcheggio a 3 chilometri di distanza per concludere.Voto complessivo 4/10. |
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le uniche pecche della serata sono state i giochi di luce scarni e la macchina del fumo assente, il resto sono solo discorsi da politica e da stadio.. |
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Un festival Black Metal in un centro sociale gestito dall'arci-gay è una piacevole sorpresa. |
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10 € per una location a dir poco scandalosa.10 € per un concerto "black metal"?Ma per favore!Band strepitose, ma con 10 euro all'ingresso (senza consumazione), c'era tutto tranne di underground e di black metal. |
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Un appunto, gli Umbra Noctis hanno suonato prima dei Funera Edo. |
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