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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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WATAIN + DEGIAL + NECROMASS - Auditorium FLOG, Firenze (FI), 02/04/2014
07/04/2014 (6315 letture)
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Firenze, benché culla di alcune band storiche, non è mai stata al centro del già di per sé modesto circuito metal nazionale. L’occasione fornita dal concerto dei Watain di invertire questa nefasta tendenza non è stata purtroppo colta visto che all’evento hanno partecipato davvero pochi fan, molti dei quali per di più provenienti dalle regioni limitrofe. Un vero peccato, perché gli organizzatori si sono davvero impegnati nel concretizzare nel migliore dei modi un progetto che vuole essere di spessore e di ampio respiro: ricondurre nel capoluogo toscano la metal wave. Se la partecipazione futura ad eventi simili continuerà ad essere così scarsa, i nostri rischiano di avvilirsi e, nel tempo, di desistere dalla loro impresa. E questa sarebbe davvero una triste perdita.
La location della serata è l’Auditorium FLOG, ampio locale provvisto di tutti i generi di conforto, dall’acustica magari non eccelsa per il metal, ma la cui qualità di per sé sufficiente viene valorizzata e sviluppata da abili fonici ai mixer e da un impianto audio più che discreto.
NECROMASS Il concerto si apre con l’esibizione dei fiorentini Necromass, band della quale non avremmo forse memoria se non fossimo attempati metallari ex divoratori di riviste cartacee: quando in Italia erano in pochi a sapersi confrontare con il black metal loro c’erano. Nati nel 1992 ma scioltisi nel 1998, nel 2011 annunciano ufficialmente la reunion e l’anno scorso pubblicano il loro terzo album Calix.Uter. Babalon., che ha ottenuto un buon riscontro da parte di pubblico e critica. La lunga inattività non ha per nulla nuociuto alla band che sta sul palco con padronanza piena ed evidente piacere, esibendo la teatralità intensa ed al tempo stesso controllata del singer (splendido il face painting “sui generis”!), che gli assicura il ruolo incontrastato di frontman. Anche la loro musica, un black metal atmosferico e potente, resiste molto bene al tempo puntando tout court sull’oscurità e la violenza.
DEGIAL Arriva il turno dei Degial, death metal band che pur formatasi relativamente tardi (2004), è composta da musicisti attivi da tempo nell’ambiente estremo svedese. Il gruppo ha pubblicato un solo full lenght nel 2012 dal titolo Death’s Striking Wings con il quale si inseriscono nel filone dello swedish death metal old school, probabilmente come atto di devozione verso un genere che hanno amato da giovani e che ora sta vivendo un moderato revival. Non a caso il loro sound risulta derivativo (in particolare sembra ispirarsi al death dei primi Morbid Angel), e non credo che resterà impresso negli annali del genere né nella memoria dei patiti. Insomma, sembra che le idee latitino ma i Degial sopperiscono a questa carenza appesantendo il sound, che risulta così una sorta di death estremizzato. Nella loro esibizione live tutto trasuda old school: attitudine, logo da demo cassetta Anni Novanta, trucco rozzo. Uno scenic appeal tutto sommato d’effetto. Musicalmente parlando, i volumi alti ed i suoni confusi non ci hanno propriamente entusiasmati.
WATAIN Come reagiscono i Watain di fronte alla visione di una sala praticamente vuota? Da grandi professionisti quali sono, e cioè dando il massimo di se stessi, delle proprie capacità espressive e tecniche in un’esibizione che resterà memorabile. La band è ottimamente integrata da Davide Todaro, in arte Set Teitan, alla chitarra e dal bassista cileno Alvaro Lillo che partecipano solitamente in veste di turnisti ai live e ai tour della band: anche per questo, forse, i cinque musicisti appaiono estremamente compatti e ben rodati. La set list dà largo spazio, come c’era da aspettarsi, all’ultimo ed ottimo album The Wild Hunt, con ben sei brani su un totale di dodici eseguiti, a cominciare dall’accoppiata Night Vision/De Profundis che aprono sia il disco che il concerto. Le restanti song sono tratte da Lawless Darkness del 2010 (la splendida Malfeitor, quasi una canzone simbolo per la sua capacità di rappresentare al meglio il loro black con influssi thrash), da Sworn to the Dark (del 2007, dal quale sono desunti ben tre pezzi), e dal secondo album, Casus Luciferi (2003). Pur nella carneficina musicale più assoluta i suoni restano nitidi, la pulizia sonora è anzi quasi sorprendente. Tutto il concerto scorre su un doppio binario, quello prettamente musicale e quello “rituale”, fatto di attitudine scenica, movimenti corporei, espressioni dei volti, uso del fuoco sulla in funzione prettamente “liturgica”. La musica fa parte integrante della cerimonia, anzi ne è l’aspetto più importante e rilevante, mentre le trovate scenografiche e l’appeal scenico sono evidentemente sentiti, e non una questione di pura forma. Grande sacerdote del rito è proprio il singer con la sua gestualità ed i suoi movimenti spesso al limite dell’estatico, con il suo rapito salmodiare fuori microfono, con l’officiare la liturgia del fuoco e sfiorare più e più volte, con avidità, la fiamma, con il battere all’improvviso l’asta del microfono sul palco come fosse il tirso dionisiaco: “Alta squassando Bacco la rutila vampa che sprizza dalla sua ferula”, scriveva Euripide nelle Baccanti. Permettetemi un paragone che a qualche purista sembrerà blasfemo: tale è la potenza evocativa, la valenza e profondità animiche dei simboli impiegati nei riti, di qualunque natura essi siano, che più di una volta mi sono sentita di colpo scaraventata indietro di millenni, dentro il tiaso, l’antico corteo dionisiaco: baccanti (poche!) e satiri ad esclamare “Evoè Evoè” al dio. Un dio degli Inferi, in questo caso, evocato dall’autorità e dall’intensa ed ispirata prova musicale dei suoi sommi sacerdoti.
Tutte le foto a cura di Andrea Poletti”Ad Astra”.
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@luca: ti rendi conto da solo che è puerile portare ancora avanti questa discussione o vuoi che te lo dica io? Nessun problema eh... Se vuoi te lo dico. Sennò la chiudiamo qui e magari ricominciamo su basi diverse. |
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Allora esprimi questo concetto anche a er colica |
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Non ho bisogno di minacciare qualcuno e il concetto è chiaro, non servono ulteriori spiegazioni. |
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@lizard: io ho espresso un parere su due gruppi.. se poi un certo er colica se la prende ( forse ha amici che suonano nei gruppi pessimi che ho citato) e offende per primo, io devo stare zitto? No spiegami. Invece di minacciare |
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Luca@ ma perché devi dire cose simili. I Watain fuori fanno bei numeri e in Italia no. o fuori la gente è stupida o lo è in Italia. fatti due conti su come vanno le cose e poi rispondi in maniera equilibrata. |
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@luca: ci sono altri modi di esprimere il concetto, prova ad usarli. Per stavolta è andata così. Non ci riprovare, è un consiglio. |
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hahahahah se se luchè c'hai ragione te, relax baby hahah |
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@ercolica: (niente offese su Metallized, grazie) |
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infatti perdon digitato male! |
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a luchè in fatti i necromass mo vanno in tour co madonna lo sapevi ve e nel prossimo disco hanno invitato miley cyrus o come cazzo se scrive e i watan stanno pianificando un tour co rihanna o come se scrive ed un video spinto che si intitolerà TOTAL BLACK. ma fancu vaaaa |
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Io non mi meraviglio della poca gente.. Watain e Necromass hanno fatto uscire due cagate pazzesche.. i tempi di Casus Luciferi e Mysteria sono lontani.. la giusta punizione x chi si è svenduto al business |
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In zona Firenze e provincia ogni settimana si susseguono concerti black e death nei club......sempre poca gente. Mi viene da pensare che in italia ci sia una discreta quantità di giovani band che si danno al metal estremo....ma qui l'utenza è minima, altrove non so. |
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In Italia sicuramente no Paladino@ come del resto centinaia di altre bands valide (nostrane e non) |
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ma come i watain non erano delle star da copertina? ecco forse no... |
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Dave Insane@ ormai l'andazzo è questo purtroppo. O concerti strapieni (quelli dei big) oppure una manciata di persone. I locali chiudono, rimangono funzionanti quelli che non trattano metal ma ci arrotondano solo e le bands non scendono più. Sono convinto che nel prossimo anno assisteremo se possibile anche ad un peggioramento. I managers si parlano tra loro, le voci si spargono ed alla fine a nessuno andrà più di rischiare tempo e soldi per date che di fatto sono nulle e potrebbero essere fatte altrove. |
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Triste vedere così poca gente per una band molto conosciuta (anche se sempre di musica estrema si tratta). C'è qualcuno che sarà stato anche contento di vedere 50 persone nel locale anzichè 300 perché crede che il Black Metal debba essere un genere undergorund a tutti i costi ma io sinceramente mi sono rotto le balle di assistere a concerti con locali mezzi vuoti... |
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Moro@ ma sempre al Club71 di Milano!? Aò io certe cose stento veramente a capirle! |
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@Sambalzalzal: ahahah assistei ad una serata latinoamericana anni fa dopo un concerto dei Taake.. |
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Un vero peccato che anche Firenze sembra essere capitolata sotto i colpi dello snobismo oramai imperante dell'audience metal. Mi ricordo ai tempi un sacco di bei concerti e trasferte con numeri che di certo non erano esigui. Mi dispiace per i Watain che quando suonano all'estero raccolgono sempre un casino di consensi mentre da noi per un verso o per l'altro gli dice sempre male. L'ultima volta che li vidi a Milano ebbero il concerto tagliato prima del tempo perché il locale doveva sbrigarsi ad aprire per la serata latino americana che sarebbe seguita. Ditemi voi se tutto ciò è normale. bah. |
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Che peccato....i Watain di oggi non mi fanno impazzire, ma dal vivo sono sicuro che si fanno rispettare! E' triste quindi constatare la non affluenza a questo evento...Oltretutto con i Necromass, che magari i piu giovani non ricordano, ma nei primi anno 90 c'erano loro e i Mortuary Drape a rappresentarci (alla grande aggiungerei) nel fiorente movimento Black metal. Oltretutto il nuovo album nn e' male! Un occasione mancata |
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