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27/04/25
THE LUMINEERS
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SADUS + DARKANE + GORY BLISTER - La Gabbia Music Club, Bassano del Grappa (VI) 23/04/2006
24/04/2006 (5059 letture)
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Grande serata quella alla Gabbia di Bassano: tre nomi importanti della scena estrema internazionale si sono confrontati sul palco di uno degli ultimi ottimi locali metal del Veneto ancora in buona salute. Gli italianissimi Gory Blister, gli svedesi Darkane e, in veste di headliner, gli americani Sadus, hanno dato spettacolo per ben tre ore (tenendo conto anche della band che ha aperto il concerto).
Un ottimo antipasto death viene fornito dai milanesi Gory Blister: metallo violento di purissima scuola americana (con qualche sporadico riferimento nord europeo) ha scaldato l’ambiente in men che non si dica. Notevole l’impatto creato dal quartetto: i Gory Blister sono evidentemente un gruppo navigato, che sa come gestire l’esibizione fino in fondo, e che sa regalare emozioni forti: ottimo il timbro vocale, belli i riff di chitarra (anche se le ritmiche così sature sono difficili da comprendere), potente la resa della sezione ritmica. Canzoni a parte, difficile dimenticare il cantante a petto nudo già dal secondo pezzo, per dare sfoggio delle ore di palestra e della schiena completamente tatuata. Nel bene o nel male, anche questo è spettacolo.
Voto: 80
Partita l’intro orchestrale, nel giro di pochi istanti sono sul palco gli immensi Darkane. La violenza esecutiva, la perizia tecnica, la pulizia sonora sono a livelli che raramente si sentono ad un concerto death metal. I Darkane sono dei grandissimi professionisti, inutile negarlo. Già il sistema utilizzato per la resa live lo dimostra pienamente: canzoni eseguite completamente a click, due semplici V-Amp (“settaggio modern hi-gain, naturalmente”, ci riveleranno a fine concerto) collegati in presa diretta per simulare il suono dei cabinet, casse spia rivolte verso il pubblico. In altri termini, una soluzione geniale per evitare problemi di microfonaggio e di scarsa resa sonora, sia sul palco che per gli astanti. Intuizioni geniali a parte, la band svedese è dotata anche da un punto di vista esecutivo, al punto che spesso è difficile notare la differenza tra la loro interpretazione live e le registrazioni su disco. Peccato soltanto per il volume esterno della voce, davvero troppo basso per essere apprezzato in pieno.
Voto: 95
L’ora è tarda quando infine fanno la loro comparsa sul palco gli storici Sadus, una band simbolo per tutti gli amanti del thrash death di vecchia data, e soprattutto per gli estimatori del ottimo Steve Di Giorgio. Il trio è davvero carico, Di Giorgio come al solito sprizza simpatia per il tricolore da tutti i pori, farfugliando frasi in italiano esattamente come al concerto di Sebastian Bach all’Evolution dello scorso anno. I Sadus possono piacere o non piacere, ma una cosa gli va riconosciuta: per essere un semplice trio (voce-chitarra, basso, batteria), sono uno dei gruppi thrash death della vecchia guardia più efficaci in assoluto, anche dal vivo. Steve tenta addirittura di dividersi nel duplice ruolo di bassista e tastierista (anche se il sottoscritto gli augura di continuare a suonare il basso, considerati i risultati), apportando un ulteriore grado di interesse all’esecuzione. Purtroppo il concerto si è rivelato fin troppo prolisso (soprattutto in rapporto alla durata di quello di Darkane e Gory Blister). Anche buona parte del pubblico vicina al palco sembra aver perso gran parte dell’interesse e della vivacità iniziale, dopo circa un’ora di thrash sì potente, ma anche decisamente monotono e ripetitivo. A prescindere da questo, una cosa comunque è certa: il cantante Darren Travis si è divertito da morire.
Voto: 65
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C'ero anch'io, commento dopo ben 6 anni perchè stavo cercando su un motore di ricerca proprio un report di questo concerto e.... taaac, mi manda dritto a Metallized, haha, comunque ricordo una bella serata, e come scritto dal recensore, sicuramente i migliori erano stati i Darkane. |
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Gran bel concerto, io ero in prima fila che mi deprimevo guardando il grande Steve Digiorgio! Complimenti a tutti i gruppi e specialmente ai Sadus che hanno anche dedicato una canzone al grande Chuck...(Freedom) |
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