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TROUBLE + GUEST - AN Club, Atene, Grecia, 08/11/2014
22/11/2014 (2068 letture)
‘’ La musica è il fuoco dell'anima.’’ (Platone)

Per quanto mi riguarda, la ricerca del concerto ideale è una situazione che mi perseguita: la voglia irrefrenabile di far coesistere viaggio e musica è quasi bisogno spirituale che crea in me un continuo interesse nell'inseguire questa Musa, inseguendo un bisogno che arde incessantemente.
Atene è una città con una storia meravigliosa e, sebbene oggi non stia passando un momento florido, come noi del resto, con il degrado che padroneggia, resta pur sempre una meta di indiscusso valore artistico. Con questi presupposti ho deciso, quindi, di unire il viaggio culturale con il trentennale di Psalm 9, album più celebre dei Trouble, che per l’occasione hanno deciso di intraprendere un tour che li ha portati anche ad Atene, più precisamente all’AN Club.
Partenza fissata per l’8 novembre: ad accogliermi c’è una giornata piovosa e, archiviato il check-in in hotel, mi appresto a recuperare un po’ di energie in vista del concerto che raggiungo sin dall'orario di apertura (rispettato perfettamente). Dedico il mio primo giorno nella capitale greca esclusivamente a questo concerto ed entrando nel locale non posso far a meno che constatare subito la poca gente presente, cosa che mi fa pensare alla nostra realtà non troppo distante da quella greca: l'evento su facebook vantava oltre 300 unità partecipanti, è assurdo che in realtà se ne siano presentati, ad occhio, solo una settantina. Quali possono essere stati i fattori che hanno scoraggiato tutti gli altri dal partecipare? La pioggia? L'ingresso a 25 euro troppo alto? Non saprei, ma i numeri sono questi.

Bando alle ciance, l’AN Club è un buon locale, con una scalinata che dall'ingresso su strada porta all'area concerti e ristoro, con qualche gradino al centro, forse scomodi per chi è abituato a scorrazzare sottopalco. Sul palco centrale si esibiranno due gruppi locali di spalla ai Trouble: gli Human Asteroid ed i Mahakala. Entrambi propongono chiaramente doom, tuttavia più rivolti allo stoner classico ed allo space rock per quanto riguarda i primi, mentre più sporchi ed aggressivi i secondi.

HUMAN ASTEROID
Sulla band non girano molte informazioni, ma posso dire che sono un quintetto locale nato intorno al 2009 che propone uno stoner rock con contaminazioni space rock e blues, con una setlist che alterna brani più rocciosi a brani più blandi e da viaggi mentali, senza attingere a delle release vere e proprie. I brani sembrano essere fatti apposta per i live, piuttosto che per dei dischi in studio, e i concittadini sembrano apprezzare la loro fumosa salsa. Brani come Kassandra e Mathilde, o Space Junk Survivor divertono i greci, i quali sono molto più calorosi verso i propri gruppi, piuttosto che per gli headliner. Comunque, gli Human Asteroid hanno un buon numero di minuti per mettere in risalto il loro potenziale e ci riescono a pieno: nella loro esibizione di circa quaranta minuti stordiscono i presenti con le loro varie influenze, che potremmo ricollegare agli Orange Goblin più tranquilli e blueseggianti, senza essere necessariamente dei cloni. Tuttavia, alla lunga il concerto risulta un po’ ammorbante, come se effettivamente mancasse quel qualcosa che lo avrebbe reso più interessante. Ma nonostante questo, la performance della band è risultata comunque buona, semplice e senza troppe pretese, attirando il plauso di tutti i presenti.

MAHAKALA
Non li conoscevo.
Scopro che anche i Mahakala sono ateniesi, formati nel 2005 e riuniti nel 2009. La loro impronta è decisamente più doom metal, con inserti sludge e stoner e con canzoni parecchio distorte e ritmiche che prendono influenze qua e là dai gruppi anni ’70 quali Black Sabbath e Blue Oyster Cult, ma anche da Electric Wizard e Sleep.
La performance è incentrata sul full-length Devil’s Music del 2013 e ascoltandoli per la prima volta in assoluto, non posso far altro che constatare la loro bravura nella sessione ritmica, molto coinvolgente e piena, senza momenti morti: le chitarre fraseggiano di continuo tra parti ritmiche e soli, con un cantante molto che offre una prestazione notevole, cantando con assoluta veemenza e ruvidezza, senza sfociare troppo nello screaming.
By My Hand apre le danze e il pubblico, divenuto leggermente più numeroso, esterna da subito un apprezzamento corale. Si sente che l’impronta della band è ben diversa dai precedenti Human Asteroid, il concerto si fa progressivamente più acceso e nel proseguire della performance la band non abbassa di certo il tiro: pur presentando brani con impatti diversi, passando da quelli più rocciosi ad altri ricchi di effetti, a far da padrona durante tutto lo show sarà, infatti, sempre la voce del cantante che risulta assolutamente vincente. Chiaramente, anche tutta la sessione ritmica permette al concerto di scorrere via senza un briciolo di noia. Murder in Neverland, Modern Saints, The King is Dead, Evil Man e la conclusiva Lust for Your Blood fanno breccia tra i presenti che apprezzano con scroscianti applausi al termine di ogni traccia.
I Mahakala sono indubbiamente un gruppo interessante che merita di essere seguito per gli amanti del genere: non hanno nulla fuori posto e hanno molta strada da percorrere.

SETLIST MAHAKALA
By My Hand
Murder in Neverland
Modern Saints
Devil's Song
The King Is Dead
Promised Land Part II: Salvation
Evil Man
Lust for Your Blood


TROUBLE
Terminato lo show dei Mahakala, il pubblico, come di consueto, si ammassa attorno al palco sul quale ci sono i preparativi per il piatto forte della serata. Salta subito all'occhio la strumentazione assai semplice, essenziale, messa in campo dai due chitarristi, nonché unici due membri storici rimasti. La band ha infatti avuto dei problemi di formazione con la dipartita del cantante Eric Wagner (che ha fondato i The Skull) dopo il non troppo riuscito Simple Mind Condition del 2007, oltre che agli innumerevoli bassisti e batteristi susseguitisi negli anni. Ma con il trentennale alle porte di Pslam 9, dovevano necessariamente mettere in piedi una nuova formazione pronta per il tour dell’anniversario.

Dopo l’uscita dell’ultimo album The Distortion Field nel 2013, arriva il bassista Rob Hultz ed è con questa formazione che finalmente il gruppo può prepararsi a questo ritorno sui palchi con l’importante anniversario: Pslam 9 li ha resi senz'altro celebri, ma non troppo, essendo loro forse il gruppo doom metal storico più sottovalutato tra gli illustri e coetanei colleghi. Nonostante ciò, i Trouble partono per questo tour non troppo dispersivo, con poche date selezionate e nessuna tappa italiana. La notte di Atene è molto tranquilla, la pioggia continua a colpire inesorabilmente la città, creando un'atmosfera adatta per un concerto doom metal come questo.
Con i preparativi ormai in conclusione, i nostri sono pronti a dar vita alla loro esibizione. Gli inconfondibili secondi introduttivi del disco sanciscono l’inizio del live, con il portentoso e decadente riff di The Tempter che padroneggia e si insinua negli animi dei presenti come un morbo. Il pezzo sul finale esplode in tutta la sua maestosità generando gran divertimento nel pubblico che, tuttavia, resta prevalentemente composto. Abituato alla realtà romana, mi fa un certo effetto non vedere gente pogare: nonostante sia un concerto doom a Roma ci sarebbe stato comunque un gran baccano. Gli apprezzamenti del pubblico si fanno comunque sentire a suon di canti e headbanging, anche se nel corso del live i greci hanno bisogno di essere un po’ spronati a far qualcosa.

Kyle Thomas fa un lavoro eccellente, perché non era affatto un compito facile sostituire Wagner. Le sue doti vocali gli permettono di fronteggiare egregiamente la pesante eredità, aiutato comunque dalle impeccabili prestazioni degli storici chitarristi, Bruce Franklin e Rick Wartell, quest’ultimo che, proprio davanti a me, sprigiona energia da tutti i pori. L’arrivo di Assassin rappresenta forse il picco della serata: tutti accolgono questa traccia con grande fermento e i Trouble sono molto divertiti da ciò, continuando il loro show con entusiasmo da vendere, grazie anche a Bruce e Rick che sono dei simpatici ragazzini di oltre 50 anni che fraseggiano con le chitarre con un'incredibile abilità. L’essenza del doom è colpire a fondo con riff taglienti come rasoi che puntano dritti alle emozioni più varie dell’ascoltatore, con rallentamenti che fanno di loro delle vere mannaie. Questo ai Trouble riesce perfettamente, in particolar modo con l’arrivo della titletrack, dove lamenti di chitarre serpeggiano fra i presenti ormai in estasi.

La cosa che forse mi lascia un po’ di stucco è che il disco non viene suonato in tutta la sua interezza: ahimè, The Fall of Lucifer e Victim of the Insane vengono lasciate fuori, eseguendo altri brani tratti dalle varie release, scomodando anche Wickedness of Man da The Skull. Ciò non risulta un grosso problema, proprio perché in campo c’è talmente tanta professionalità e semplicità che i capricci personali possono essere tranquillamente messi da parte. Il concerto prosegue con i brani tratti dal disco principale, concludendo con Revelation (Life or Death), autentico capolavoro del doom metal che non lascia scampo, crescendo in entusiasmo per tutta la sua durata.
La scaletta, dunque, prevede una serie di brani tratti qua e là dalle altre release, dando maggior spazio all'ultima fatica, oltre che all'immancabile cover di Supernaut dei Black Sabbath, accolta con una grande ovazione e lievi cenni di pogo.

I Trouble lasciano il palco, ritornando per l’encore finale con due brani tratti dall'omonimo album del 1990: R.I.P. e All Is Forgiven sono tracce assolutamente degne di concludere questo grandioso live, a dimostrazione di come si possa essere incredibilmente pieni di energia e voglia di suonare, nonostante gli anni avanzino. I Trouble hanno dato una lezione di attitudine e semplicità: il doom è questo e la loro esibizione è stata assolutamente impeccabile. Ne è valsa veramente la pena fare un viaggio per loro, se mi fossi perso un concerto del genere non me lo sarei mai perdonato.
Che Dio benedica i Trouble, è proprio il caso di dirlo.

SETLIST TROUBLE
The Tempter
Assassin
Psalm 9
Bastards Will Pay
Endtime
Revelation (Life or Death)
When the Sky Comes Down
Flowers
Wickedness of Man
Paranoia Conspiracy
Hunters of Doom
At the End of my Daze
Supernaut (Black Sabbath cover)
---Encore---
R.I.P.
All Is Forgiven


AVULSED
AN Club
, Atene, Grecia, 9/11/14
Questo è un piccolo paragrafo sul concerto che si è svolto il giorno successivo. Si è trattato, in realtà, di un festival che si è tenuto sepre all’AN Club, dove era di scena il Brutality Over Sanity IV, prettamente brutal death metal con la rappresentanza italiana degli Unbirth. Tuttavia perdonatemi, non sono riuscito a vedere tutti gli altri gruppi presenti per via della visita alla città durata fino a tarda serata, ma ciò non mi ha impedito comunque di vedere almeno gli headliner: gli Avulsed.
La band spagnola sale sul palco tra la desolazione del locale: terminati tutti gli altri gruppi a rimanere sono veramente in pochi, forse 30-40 persone e con l’andare avanti della serata, diventeremo anche meno. Purtroppo, non sarà questo l’unico problema.

Inizia il concerto con Dead Flesh Awakened e prosegue con Breaking Hymens, Powedered Flesh e Devourer of the Dead, ma c’è qualcosa che non va. Il pubblico è totalmente immobilizzato, gli stessi Avulsed lanciano qualche frase provocatoria, dicendo che gli sembra di suonare in Finlandia, o che se vogliono lasciano perdere, o abbassano i volumi per non svegliare i presenti. Tutto questo è veramente imbarazzante, soprattutto perché l’unico a far baccano sono proprio io. Il fatto che un concerto death metal sia accolto con il totale silenzio è semplicemente assurdo.
La serata prosegue con un tuffo nel passato: la combo Carnivoracity e Gorespattered Suicide è semplicemente devastante, quanto di più bello possa desiderare un deathster amante delle liriche gore e splatter in questo genere estremo. Ma il pubblico resta impassibile, a stento battono le mani con svogliatezza alla fine di ogni brano, lasciando quindi gli Avulsed abbastanza increduli.
Il live continua, vengono proposte Stabwound Orgasm, Nullo, Sweet Lobotomy, Sick Sick Sex, Blessed by Gore e sul finire di questa, non vedendo alcun cambiamento di serata, per la glacialità dei presenti e con il solo sottoscritto a far casino, gli Avulsed minacciano di andar via e lasciar perdere, salutando e spegnendo la strumentazione. A quel punto, qualche debole richiesta di continuare arriva, ma ciò è sufficiente soltanto per una delle due canzoni rimaste. Verrà suonata Exorcismo Vaginal, sacrificando Brunt But Not Carbonized, dando una piccola consolazione a chi aveva mostrato un minimo di interesse.
Gli Avulsed a questo punto lasciano il palco un po’ increduli ed anche un po’ infastiditi, salutando i pochissimi presenti rimasti, stringendomi la mano per essere stato l’unico a dargli supporto dall'inizio alla fine e anticipandomi la data romana del 2015, confermata poi per il 30 gennaio.

Che dire, se il pubblico greco ai concerti metal è questo, beh… state tranquillamente a casa, non dovete fare il favore a nessuno.

SETLIST AVULSED
Intro + Dead Flesh Awakened
Breaking Hymens
Powedered Flesh
Devourer of the Dead
Carnivoracity
Gorespattered Suicide
Zompiro
Intro + Stabwound Orgasm
Nullo (The Pleasure of Self-mutilation)
Sweet Lobotomy
Sick Sick Sex
Horrified by Repulsion
Blessed by Gore
Exorcismo Vaginal



Sambalzalzal
Martedì 21 Aprile 2015, 17.13.01
28
Daje co le cravatte!
ObscureSolstice
Domenica 30 Novembre 2014, 19.12.49
27
Succede spesso in Italia, può succedere anche qualche volta in Grecia che ci sono poche persone. Pazienza. Intanto i Trouble in Grecia per un concerto singolo ci sono andati per il trentennale, da noi non ci pensano neanche a venire perchè già sanno, come tante altre band, l'Italia non la nominano neanche visto che non funziona il metal mainstream figuriamoci il metal classico dove in Grecia funziona molto bene. Là ai festival ti becchi il pienone di solito, da noi invece pure all'unico festival ci sono sempre poche persone. Lassamo sta..
Third Eye
Mercoledì 26 Novembre 2014, 11.36.17
26
@ Keyser Söze (n. 21): evidentemente ho frainteso il senso del tuo intervento che pensavo invece in linea con quello che sembra essere un atteggiamento generale degli ascoltatori teso a trattare con sufficienza e una certa ironia gli insuccessi di talune bands underground. Con questo tuo ultimo commento sei stato più chiaro e hai riassunto meglio la tua posizione che peraltro condivido. Alcune precisazioni da parte mia sono però d’obbligo. Non ho fatto riferimento alla fattispecie trattata nell’articolo e lo ha anche specificato nel precedente commento (sulle questioni economiche non mi permetto di dire nulla, soprattutto se parliamo di un paese disastrato come la Grecia), semmai ho preso spunto dalla vicenda e dal modo in cui hai parlato degli Avulsed per dire che spesso nel leggere i commenti e le reazioni degli ascoltatori rispetto agli eventi live di bands underground sembra che vi sia la tendenza a bollare la scarsa affluenza di pubblico (con annessi flop) come qualcosa di assolutamente normale (e bada, sto facendo un discorso prettamente musicale), perché si pensa magari che tale sia la sorte che spetti ai gruppi cosiddetti di nicchia, come se la nicchia significasse automaticamente fare concerti in locali vuoti o semivuoti o vendere poche decine di dischi e non invece relazionarsi con un pubblico certamente esiguo (se paragonato a quello mainstream) ma non tale da apparire quasi inesistente (perché non è così). Converrai con me che tra il suonare davanti a qualche centinaio di persone e il farlo davanti a quattro gatti ci sia una bella differenza, eppure sembra che per molti cosiddetti “metallari” pare che la seconda opzione sia del tutto fisiologica perché si ha un’idea malsana di underground come di un qualcosa animato da pochi sfigati che ascoltano dei gruppi che sono a loro volta anch’essi sfigati e non piuttosto un mondo musicale vasto, variegato che è seguito da tantissimi appassionati. Spero di essere stato chiaro.
Keyser Söze
Martedì 25 Novembre 2014, 20.55.26
25
@Sambalzalzal: è assai probabile che non conoscessero il gruppo e fossero lì per la "curiosità" cui faceva riferimento il commento 15, e che il risultato non sia piaciuto. Triste, ma decisamente comprensibile. @Waste: ok, scusa per la ruvidezza.
waste of air
Martedì 25 Novembre 2014, 20.05.23
24
@Keyser: Il mio commento non era assolutamente rivolto a te ma a un trend generico piuttosto pietoso che sta iniziando a spopolare. Quindi relax; il piacere è tutto mio.
Sambalzalzal
Martedì 25 Novembre 2014, 20.02.45
23
"Semmai ci sarebbe da discutere sulla gelida accoglienza dei 4 gatti rimasti, sarebbe stato utile un confronto con le reazioni del pubblico verso gli altri gruppi della serata" io questo mi domandavo. In teoria chi arriva agli headliners è probabile che sia veramente interessato, che quelli che ci arrivano fanno presenza silente significa che o non conoscevano la band oppure che si sentivano a disagio essendo così in pochi, questo può saperlo solo il pubblico greco. da che sappia io in Grecia l'extreme metal e l'underground sono sempre andati e vengono da la bands veramente degne di nota ma magari negli anni le cose sono cambiate boh. Comunque come dicevo, in Italia spesso e volentieri fanno flop pure gruppi che invece all'estero fanno numeri da circo, la verità è difficile sapere quale sia. Gusti, crisi, alla fine il brutto è che le bands ed i promoters il passa parola se lo fanno, se poi non investono più in certi posti la colpa è loro fino ad un certo punto.
Keyser Söze
Martedì 25 Novembre 2014, 19.25.13
22
Ecco, mentre scrivevo il commento arriva un altro che non ha capito un cazzo di nulla. Ci ha fatto anche il piacere di commentare in triplice copia... L'underground NON E' DA SFIGATI. Chiaro? Non la penso così. E' da sfigati stupirsi se, alla stragrande percentuale del mondo, non piace. E sapete perchè? perchè altrimenti NON SAREBBE UNDERGROUND.
Keyser Söze
Martedì 25 Novembre 2014, 19.20.21
21
Third Eye, la faccenda è riassumibile così: gli Avulsed sono un gruppo di seconda fascia (a parte gusti soggettivi, vorrei credere che su ciò non ci sia da dibattere) che suonano un sotto-sottogenere, il Brutal (che non piace pure a tanti "metallari", e che il 99,99999% del resto del mondo considera, a torto, rumore) di un genere musicale, il metal, poco gettonato di suo. Ci sei fino a qui? Aggiungi i fattori secondari di prima sul prezzo, la crisi, la pioggia, cazzi e mazzi vari... il risultato è che il flop di presenze è altamente giustificabile. Semmai ci sarebbe da discutere sulla gelida accoglienza dei 4 gatti rimasti, sarebbe stato utile un confronto con le reazioni del pubblico verso gli altri gruppi della serata. Ecco, su questo lo stupore è giustificabile, ma star qui a menarsela sulle poche presenza è inutile, la gente ha pochi soldi e giustamente li investe dove vuole, nessuno obbliga un tizio che ascolta metal a spendere 25 euro a botta per beccarsi Trouble e Avulsed se il doom e il brutal gli fanno cagare, scherziamo? Il metal non è una religione, è una passione come ce ne sono tante, ma è l'unico (L'UNICO) genere musicale in cui ci si fanno tante seghe e ci si stupisce su cose lapalissiane. Davvero, qui siamo al livello de "ma perchè alla mia festa di compleanno son venute così poche persone? Eppure gli involtini di merda e le polpette al catarro son così buoni...." Poi te dici che le cause del flop sarebbero altre... ebbene sentiamole, così mi ci faccio 'na cultura...
waste of air
Martedì 25 Novembre 2014, 19.15.39
20
Oggi se parli di nicchia e di underground passi quasi come sfigato frustrato che tira fuori gruppi dal nome impossibile solo per fare il figo, ecco dove siamo arrivati, altro che passaparola. Questi atteggiamenti culturalmente accettati portano poi a tutto il resto, almeno qui. In Grecia ci sono stato 3 settimane quest'estate e la situazione era piuttosto altalenante; poi comunque non siamo così signori da poterli criticare.
waste of air
Martedì 25 Novembre 2014, 19.15.38
19
Oggi se parli di nicchia e di underground passi quasi come sfigato frustrato che tira fuori gruppi dal nome impossibile solo per fare il figo, ecco dove siamo arrivati, altro che passaparola. Questi atteggiamenti culturalmente accettati portano poi a tutto il resto, almeno qui. In Grecia ci sono stato 3 settimane quest'estate e la situazione era piuttosto altalenante; poi comunque non siamo così signori da poterli criticare.
waste of air
Martedì 25 Novembre 2014, 19.15.38
18
Oggi se parli di nicchia e di underground passi quasi come sfigato frustrato che tira fuori gruppi dal nome impossibile solo per fare il figo, ecco dove siamo arrivati, altro che passaparola. Questi atteggiamenti culturalmente accettati portano poi a tutto il resto, almeno qui. In Grecia ci sono stato 3 settimane quest'estate e la situazione era piuttosto altalenante; poi comunque non siamo così signori da poterli criticare.
Sambalzalzal
Martedì 25 Novembre 2014, 17.40.52
17
Non conosco la situazione in Grecia ma appunto dicevo SOPRATTUTTO in Italia si vedono di questi atteggiamenti e da anni.
CauldronBorn
Martedì 25 Novembre 2014, 17.06.33
16
Non avevo letto bene ThirdEye al 13, quoto...
CauldronBorn
Martedì 25 Novembre 2014, 16.59.19
15
Mah, critichiamo i greci, non mi pare che da noi in Italia non si siano mai viste cose del genere. Almeno per l'esperienza di concerti che ho avuto io forse noi italioti siamo gli ultimi della fila. Non neghiamo l' abitudine comune addirittura di presentarsi tardi solo per gli headliner. Io quando posso vado sempre sotto il palco ad ascoltare pure gli ultimi dei pezzenti, forse perchè sono curioso di natura, per la possibilità di ascoltare qualcosa di nuovo. Inutile attaccarsi alla scusa che un gruppo sia di nicchia, mi chiedo certa gente ai concerti che cazzo ci vada a fare..
Sambalzalzal
Martedì 25 Novembre 2014, 16.44.26
14
Sarebbe interessante sapere se ciò che è capitato agli Avulsed era capitato anche alle bands precedenti, forse in Grecia non vanno. Semplicemente. Stessa cosa quando vennero nei primi del 90' a Rm gli Unleashed, nel locale eravamo 45 persone mentre in un altro la vicino con covers Aerosmith ci fu il pienone.
Third Eye
Martedì 25 Novembre 2014, 16.17.29
13
@ Keyser Söze: il punto è che quando si parla di certi gruppi cosiddetti di nicchia e dei loro insuccessi in ambito live sembra quasi che non manchino mai gli ascoltatori (utenti) pronti a liquidare il tutto come una cosa normale, come se fosse cioè assolutamente fisiologico e giusto che certe bands si debbano esibire davanti a quattro gatti. Nessuno qui si stupisce del fatto che “non facciano grandi numeri neppure in condizioni ottimali” (o almeno io non sono fra costoro) ma che siano piuttosto costretti a partecipare ad eventi che non sono dignitosi né per loro e né per il metal in quanto tale; anche da un qualunque gruppo emergente mi aspetto che sia capace di radunare un numero ragionevole di persone e tu mi tiri fuori ‘ste stronzate sul genere di nicchia! Uno dovrebbe quantomeno esimersi dal commentare certi situazioni invece di andare alla ricerca di cause laddove invece non ci sono (perché sono appunto altre), i discorsi sulla nicchia sono solo pretesti per dare un senso a ciò che non ce l’ha e per far rientrare la cosa nell’ordine della normalità… E sia chiaro che non mi riferisco al concerto trattato nell’articolo ma ad una tendenza generale che sembra caratterizzare in negativo gli eventi live nel nostro paese.
Keyser Söze
Lunedì 24 Novembre 2014, 21.14.19
12
Se scrivi così hai capito davvero poco. Non c'è un cazzo "contro" un genere. Che la musica degli spagnoli sia di nicchia è oggettivo, quindi è inutile stupirsi se non facciano grandi numeri neppure in condizioni ottimali. se poi aggiungiamo la condizione economica del paese e il costo non certo popolare dell'ingresso, si spiega il flop.
Third Eye
Lunedì 24 Novembre 2014, 20.24.38
11
A quando le liste di proscrizione contro i gruppi e i generi di nicchia?!
Er Trucido
Lunedì 24 Novembre 2014, 17.10.03
10
L'ingresso a 25 euro mi pare sia stato inserito tra le possibili cause, non è che ci voglia il grande economo per venire ad insegnare ai poveri mortali come va il mondo.
Keyser Söze
Lunedì 24 Novembre 2014, 16.38.54
9
Aggiungo poi che gli Avulsed, beh... lasciano il tempo che trovano, sono una band di serie b, in giro da una vita senza aver mai fatto il colpaccio... è già tanto che siano rimasti in 30.
Keyser Söze
Lunedì 24 Novembre 2014, 16.34.57
8
L'autore di questo articolo ha una minima conoscenza della situazione economica greca? In 3 parole: soffrono la fame. In queste condizioni spendere 25 euro per vedere i Trouble o, peggio ancora, Avulsed (gruppo di nicchia di un sottogenere di nicchia di un genere musicale di nicchia) è un affronto alla miseria. Altro che pioggia dei miei coglioni.
spiderman
Sabato 22 Novembre 2014, 14.38.41
7
Dispiace molto, evidententemente la morsa della crisi in Grecia e' tremenda, non e' escluso se continua questo andazzo, che scene simili non si vedano anche in Italia
Raven
Sabato 22 Novembre 2014, 14.28.08
6
iNCREDIBILE. Per tutte e due le band
Blackout
Sabato 22 Novembre 2014, 13.26.12
5
Già, infatti su facebook hanno detto ''questa era la prima volta in Grecia e anche l'ultima, ringraziamo tutti. Gli altri bambini piccoli erano troppo stanchi e deboli, e hanno deciso di andare a casa per il sonno''.
Lizard
Sabato 22 Novembre 2014, 13.17.14
4
Simone grazie per aver reso merito ai Trouble, una band grandiosa sotto tutti i punti di vista, che continua ad essere criminalmente ignorata anche dagli amanti del doom. Sono felice di sapere che sono ancora in forma e che Kyle Thomas anche dal vivo tiene botta. Ottimo cantante e persona davvero meritevole. Dispiace per gli Avulsed... bruttissima serata per loro. C'è da credere che difficilmente vorranno tornare ad Atene!!
Blackout
Sabato 22 Novembre 2014, 13.15.00
3
Sì ragazzi, veramente triste. Quando il cantante annunciava delle canzoni e magari mi capitava di urlare il titolo, oppure il chitarrista che lanciava qualche grida di incitamento, andava sempre a finire in ironia col cantante che diceva di non urlare troppo sennò se svegliavano tutti, facendo proprio ''ssshhh'' al microfono. Imbarazzante davvero.
Doomale
Sabato 22 Novembre 2014, 12.38.54
2
...porca pu****a!!...che brutto cosi x gli Avulsed....mi spiace per loro cazzo che sono sulla scena da una vita...ma mi sarebbe dispiaciuto per chiunque altro! Di loro poi ho particolare simpatia avendo conosciuto il grande Dave Rotten quando furono di spalla ai Corpse nel 1996..gran personaggio sempre coinvolgente e simpatico con tutti! Per il resto sui Trouble nulla da dire...Grandi!
Ad astra
Sabato 22 Novembre 2014, 12.08.53
1
be report e sicuramente i trouble sono una esperienza dal vivo.. quanta tristezza invece nelle parole dell'ultimo paragrafo... mi fai venire in mente quando i mystic circle a vederli in sala eravamo in 5 ( cinque realmente). Vedi la frustrazione della band ma così è troppo. Bel report!!!!!!
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22/11/2014
Live Report
TROUBLE + GUEST
AN Club, Atene, Grecia, 08/11/2014
 
 
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