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MARDUK + BELPHEGOR + ALTRI - Circolo Colony, Brescia, 07/03/15
12/03/2015 (3003 letture)
ATMOSFERA ROMANTICA
Andare al Colony, oramai si sa, è come girare di notte per la propria camera da letto: un locale che offre sempre concerti di alta qualità i quali, immancabilmente, offrono la possibilità di tastare il polso al metal in Italia. Non ci sono i grossi nomi che riempiono le arene, quelli a noi non interessano; nel locale si vive un’atmosfera più "romantica", dove l’ascella a contatto con il tuo vicino ti ricorda le tue radici e quanto il metal sia compagnia e comunione. Questo per ricordarci che il concerto di questa sera ha offerto un’ennesima riprova di quanto un gruppo, se rimane valido negli intenti e nella proposta messa in campo lungo l’arco della propria carriera, sia apprezzato dalla gente che sa cogliere la differenza tra chi merita e chi invece probabilmente è destinato ad un futuro incerto. Che piacciano o meno i Marduk sono tra le migliori band black metal al mondo, negarlo è da stupidi; consci del loro status di altolocati, offrono però una prestazione a tratti poco convincente, con alcuni picchi esecutivi e alcuni rimpianti, ma andiamo con ordine perché là alle nove, orario di inizio concerti, c’è già fila alla cassa e per prendere una birra ti serve aspettare un quarto d’ora.

KRYSANTHEMIA
I modenesi salgono sul palco per "sverginare" la serata con di fronte già un discreto pubblico ad attenderli; certo, molta gente sta ancora entrando, altri sono in giro per i banchetti, ma l’opportunità per testare questa piccola e interessante realtà mande in Italy è ottima. Un thrash con venature hardcore e death, un grande bacino da cui attingere per creare influenze e sfumature che portino ad un sound unico e personale: combinare tre generi differenti tra loro è rischioso, perché o si è bravi nel destreggiarsi tra gli strumenti, oppure si cade nel qualunquismo. Per i Krysanthemia parlerei dunque di una prestazione che oscilla pericolosamente tra il “vorrei ma non posso” ed il “vorrei ma non sono in grado”, poiché le canzoni spaccano, tirano e hanno grinta ad ascoltarle, ma peccano di quella benzina in più che le renderebbe veramente enormi. Il pubblico applaude e apprezza, chi più chi meno ovviamente, ma a conti fatti la mezz’ora lasciata a loro disposizione non lascia il segno nei presenti che non paiono più di tanto coinvolti. Spiace anche perché i volumi non erano ancora ai massimi regimi, ma speriamo vada meglio la prossima volta.

BLISS OF FLESH
I francesi non sono una realtà molto conosciuta qui nel Bel Paese; diciamo che non hanno ancora avuto le opportunità, perché chi come il sottoscritto ascolta per la prima volta il loro operato sicuramente sarà stato in grado di percepire l'unicità di certi passaggi, mescolati con le classiche caratteristiche del black/death vecchio stampo. Un valida realtà che merita di essere scoperta, dato che attraverso i blast beat infarciti di quattro quarti a go-go si riesce a percepire un dinamismo che prende attenzione e porta alla luce quella scuola francese che mai rimane ferma sui propri allori, andando sempre oltre e consegnando ai posteri album come Beati Paupes Spiritus, pane quotidiano per gli amanti dell’estremismo. Vestiti belli di tutto punto salgono sul palco anche con un discreta scenografia, che ritrae i piedi crocefissi del nazareno, ed un microfono che a prima vista ricorda un montone stilizzato con le spine a fargli da contorno. Necurat non è di molte parole, ma deve essere così; il suo screaming violento ed acuto si staglia sulle asce che recitano la parte dovuta con ritmi sostenuti e sempre dinamici e con cambi tempo bene eseguiti. Nulla di stravolgente come proposta, sia chiaro, ma il pubblico che man mano è venuto sotto palco applaude e conosce anche le canzoni hadbangando a dismisura in molteplici passaggi. Nulla di più da dire, bisogna ascoltarli e provare a vedere di entrare in questa realtà che, seppur giovane, musicalmente parlando, potrebbe a lungo andare offrire degli ottimi spunti di interesse. Consigliati.

BELPHEGOR
La gente è accorsa numerosa sotto il palco per vedere l’esibizione degli austriaci: anche se in molti non lo ammetteranno mai, i nostri hanno acquisito uno status di culto in giro per il globo che li ha portati a farsi un cerchia di fan ben ferma sulle proprie convinzioni. Non inventano nulla, ma il loro è un black/death freddo, brutale e con quel tocco leggermente melodico che non trasuda mai di puro underground. L’ultimo disco, che li ha portati meritatamente a guadagnare ulteriori consensi, ci dimostra la caparbietà anche in sede live. Vero è che Helmut è l’ultimo rimasto, portando avanti la baracca tra cambi di formazione e malattie che l’hanno colpito anche nel personale: è oramai un signore di una certa età che propone il suo teatrino senza compromessi fregandosene a prescindere di chi ha di fronte e le movenze, le parole studiate a menadito sono un segno di preparazione che, per certi versi, visto in un’altra ottica, potrebbe anche passare per un segno di adagiamento. Le canzoni prendono dall’intera discografia, passando dal mai dimenticato Lucifer Incestus, arrivando su Bondage Goat Zombie per concludere con alcuni dell’ultimo Conjuring the Dead; fortunatamente negli ultimi anni tutto quello che concerne Walpurgis Rites viene messo da parte andando a fare pace con quel mai compreso Pestapokalypse VI come Belphegor - Hell’s Ambassador. Le canzoni vengono proposte con una breve intro per ogni singola traccia, il che vuol dire qualche parole rivolta ad un essere supremo verso cui ululare qualche bestemmia, più frasi silenziose che si riuscivano a decifrare difficilmente solamente stando davanti al cantate, mento a mento; fa come detto parte del copione, ma la cosa che fa più riflettere sono i teschi attaccati con lo scotch di fronte al palco,che in ogni volta che ho visto il gruppo in passato non erano mai stati presenti. So del reliquiario in casa di Helmut fatto di ossa umane, ma spero vivamente non fossero di quelle li presente accatastate su un’asta. Detto questo, un'esibizione di quarantacinque minuti circa, dieci canzoni e ottocentomila blastbeat che hanno riscaldato gli animi a tutti. Nella loro pacchianità, tamarraggine e qualunquismo sonoro a me regalano sempre molto e a dispetto dell’età che avanza viene tutto eseguito perfettamente, senza mancare un colpo, cosa che mi porterà a dire che ad ogni occasione, volentieri, io ci sarò.

Setlist BELPHEGOR
1. Feast Upon the Dead
2. In Blood - Devour This Sanctity
3. Gasmask Terror
4. Impaled Upon the Tongue of Sathan
5. Black Winged Torment
6. Belphegor - Hell's Ambassador
7. Rex Tremendae Majestatis
8. Lucifer Incestus
9. Conjuring The Dead
10. Bondage Goat Zombie


MARDUK
Arriva il momento degli headliner, quella band che stasera è riuscita a richiamare quasi cinquecento persone all’interno del Colony, quella band che oggi è capitanata da un vocalist mai accettato dai fan più incalliti, quella band che volenti o nolenti fa sempre parlare, portando gioia e distruzione sul palco: è il momento dei Marduk. Forti di un ottimo album come Frontschwein, questa penultima tappa del tour dimostra come ad oggi possiamo definitivamente considerare conclusa l’era Legion, con un Mortuus che, altezzoso e spavaldo come pochi, riesce a tirare fuori il meglio da ogni prestazione, tramutando anche vecchi pezzi in qualcosa di unico. Morgan, in silenzio, manovra le sorti del gruppo che ha portato avanti da un quarto di secolo e anche più. La serata prevede qualche canzone presa dal passato come Slay the Nazarene, che accende sempre gli animi come non mai, 502 dal mitico Panzer Divison Marduk, riprendendo anche brani difficilmente ricordabili come Cloven Hoof dal non riuscitissimo World Funeral. Ovviamente, se si esclude la chiusura con Sulphur Souls, tutto il materiale prende a piene mani dagli ultimi dieci anni di attività, dal famoso cambio in line-up a cui sopra accennavo. Essere sopravvissuti negli anni a tante mode ed aver evoluto il proprio sound ha permesso alla band di mantenersi intatta andando solamente a modellare qualche elemento della proposta, rendendo tutto più dinamico e articolato rispetto ai primi anni. In questa serata si riesce perfettamente a percepire il cambio di percezioni musicali, che offre sul piatto brani veloci e diretti come 502 accostati ad una Wartheland con i suoi stacchi e i cambi di vocalizzo, in una linea rossa che collega tutto andando in molteplici direzioni; se questa non è maturazione, allora chiariamoci sul significato di tale parola. Da segnalare sia la prestazione di Devo che Fredrik, i quali in silenzio e senza spavalderia hanno svolto il loro porco mestiere senza mai sbavare o cadere nella tentazione di offuscare, visivamente i due frontmen presenti sul palco; mestieranti di alto livello, potremmo dire, che fanno invidia. Tutto bello, dunque? Il pubblico si è divertito, la prestazione è stata impeccabile, oseremmo dire come volevasi dimostrare, e tutti hanno avuto il loro contentino di violenza quotidiana. Peccato che qualche dubbio fa capolino qui e là quando, orologio alla mano, ci si rende conto che sono trascorsi poco più di cinquanta minuti dall’inizio del concerto e loro sono già scesi dal palco. Dettagli, magari, ma sono rimasto a dentro il locale almeno mezz’ora in più dopo la fine della prestazione e per almeno un quarto d’ora la folla assiepata sotto il palco attendeva il ritorno dei nostri che sono scivolati nelle retrovie, come ombre nell’oscurità. L’attitudine pretende questo, guai a negarlo, ma sono convinto che tutti almeno un’ora se l’aspettavano; tant’è, e questa che vede qui sotto è la scaletta in tutto il suo splendore.

Setlist MARDUK
1. Frontschwein
2. The Blond Beast
3. Slay the Nazarene
4. The Levelling Dust
5. 502
6. Wartheland
7. Into Utter Madness
8. Cloven Hoof
9. Burn My Coffin
10. Warschau
11. Afrika
12. Sulphur Souls


SALUTI E BACI
Diciamo che è una serata riuscita al 100%? Siamo sinceri, al 90% è meglio, a causa della brevità del concerto degli headliner e di qualche pecca riscontrata tra una esibizione e l’altra che hanno compromessola perfezione, ma chissenefrega in fin dei conti. Se qualcuno ha modo di lamentarsi davvero, tra i presenti, lo dica, almeno capiremo un altro punto vista volentieri. Detto ciò, la presenza di numerosi banchetti di dischi, quello del merchandising ufficiale, la zona libri e tantissima gente ha confermato una seratona anche per gli organizzatori che han centrato il bersaglio un’ennesima volta. Io me ne torno a casa soddisfatto, e se sarà possibile, perché no, un carrozzone bello come questo tornasse in Italia, sicuramente non me lo lascerei scappare facilmente. Saluti e baci, alla prossima.



Matteo Cagnola
Giovedì 2 Aprile 2015, 21.58.34
10
Grandi Belphegor che ho visto anche nel 2013 a Rozzano e che rivedrei 666 volte molto volentieri (a me hanno regalato un osso per il mio striscione e tre adesivi ). I Marduk li ho visti per la prima volta e mi sono piaciuti molto, certo un bis sarebbe stato bello ma pazienza.
Nattramn
Domenica 15 Marzo 2015, 13.15.21
9
@Punto Omega: D'accordissimo il miglior Vocalist dei Marduk.Anche se Affitto Gravf resta comunque quello storico,non sei d'accordo?
Punto Omega
Domenica 15 Marzo 2015, 12.48.43
8
@Dave: anche io Marduk li ho visti molte volte sia con Legion, sia con Mortuus. Fra i due non c'è proprio paragone: per carisma, espressività e per tenuta del palco l'attuale cantante è nettamente superiore.
Nattramn
Domenica 15 Marzo 2015, 0.04.38
7
@Dave non sono d'accordo.Mortuus live è migliore di Legion così come in studio.Già nei Funeral Must aveva fatto dei buoni lavori ma adesso ha trovato la band perfetta per lui e i risultati si vedono.Massimo rispetto sia per Legion che per Mortuus.
Dave Insane
Sabato 14 Marzo 2015, 21.37.18
6
I Marduk hanno proposto la stessa scaletta delle altre date del tour ad esclusione di The Black che avrebbero dovuto eseguire come encore. Forse non sono rientrati perché erano svogliati. Ad ogni modo sarà stato il mio decimo live dei Marduk e dopo il periodo Legion li trovo sempre peggio...
andrea
Venerdì 13 Marzo 2015, 10.18.50
5
mardonziak: guarda, per me potrebbe anche essere, ad ogni modo sul sito del locale dove sono andato io in slovenia (il mostovna) erano riportati anche gli orari e per i belphy erano segnati 50 minuti, per i marduk "60+", quindi comunque a loro sarebbe spettato più tempo.
mardonziak
Giovedì 12 Marzo 2015, 15.59.48
4
ma non è che FORSE questo era un concerto più o meno concordato come "co-headliner" tra le due band?
Doomale
Giovedì 12 Marzo 2015, 13.04.44
3
Grandi Marduk...peccato stavolta nn siano passati da Roma...devevesser stato un bel live..anche se dalla scaletta vedo esclusi molti grandi classici...peccato...neanche un pezzo da Heaven e neanche wolves....vabbe nn si puo voler tutto...inossidabili Marduk...
andrea
Giovedì 12 Marzo 2015, 12.09.33
2
bel report, andrea! soprattutto considerando che se non fossi andato all'ultima data dell'8 in slovenia saresi stato al colony anch'io che dire, come da copione ho rivisto i marduk che mi sono piaciuti anche più della volta prima (ma continuo a non entusiasmarmi per i dischi, a parte qualcuno) e ho rivisto i miei cari belphegor che mi hanno di nuovo entusiasmato, anche se l'impressione che ho avuto è stata che la loro scaletta sia stata incredibilmente corta! forse sono io che avrei voluto un'altra ora, però... e forse sono io che ero completamente devastato ma non ricordo hell's ambassador! vabbè, a parte questo e la loro pacchianata di turno (ossa non meglio identificate che il mio amico voleva comprare per il cane, non fosse che costavano la bellezza di 20 euro l'uno), mi sono piaciuti parecchio anche i bliss of flesh, una bella scoperta. i krysanthemia invece non troppo. per i più curiosi: i mardukkoni in slovenia hanno suonato Panzer Division al posto della pur bella 502 e Souls for Belial in chiusura, quindi a conti fatti solo una canzone in più.
manaroth85
Giovedì 12 Marzo 2015, 12.04.52
1
io ero presente ed è stato un gran concerto! i Belphegor non li conoscevo e devo dir che mi hanno folgorato, concerto perfetto, se poi aggiungiamo che ho preso il plettro di Helmut, e pure foto e autografi devo dir che è stata una serata perfetta, i Marduk invece mi han un po deluso, hanno suonato poco e forse una scaleta un po fiacca ripensando alla loro discografia, bo, forse han patito l ottima performance dei Belphegor che han spazzato tutto, però uscito dal locale bo ai Marduk è mancato qualcosa che l altra volta che li vidi invece mi impressionò!
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12/03/2015
Live Report
MARDUK + BELPHEGOR + ALTRI
Circolo Colony, Brescia, 07/03/15
 
 
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