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27/04/25
THE LUMINEERS
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ANGRA + SIMPLE LIES - Rock Planet, Pinarella di Cervia (RA), 25/07/2015
30/07/2015 (2210 letture)
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Dopo un anno di attesa, la band brasiliana Angra è tornata a calcare il suolo italico, accompagnata dagli emergenti Simple Lies. L'appuntamento è stato fissato per il 25 luglio a Pinarella di Cervia, all'interno del locale Rock Planet, sempre più punto di ritrovo di ascoltatori di musica non convenzionale. Ed è cosi che mi trovo davanti all'ingresso della location, durante una bellissima serata estiva sulla festaiola costiera adriatica, tra musica e gente di ogni età (differentemente da quanto ho potuto vedere a novembre, nell'occasione di un altro concerto, in cui ero in compagnia solamente dei topi e della pioggia). La fila dimostra di essere sufficiente, considerando che manca ancora un'ora all'apertura delle porte fissata per le 22:45, come da tradizione del locale di Pinarella. Senza ritardi importanti, entro con gli altri fans e mi guadagno la prima fila, cercando di avanzare verso il centro, per via della mia posizione posta proprio di fronte agli amplificatori. L'audience è molto varia, addirittura penso di essere stato una delle persone più giovani presenti, tra coppie over 40 e molti signori adulti addobbati con maglie della formazione sudamericana. Pochi minuti di ambientamento, tra tentativi di spostamenti vari e rinuncie, ed ecco che la serata prende inizio con la giovane band di Bologna.
SIMPLE LIES: POTENZA EMILIANA Il gruppo nostrano entra sul palco carico come si deve, seppur conscio delle difficoltà ormai note presenti per gli opening act, ma già rodato dall'esperienza di tour in molti stati europei. Il cantante Alessandro prova a chiedere al pubblico quanti di loro (noi) già conoscevano la band, e la risposta non è molto esaltante vedendo solo qualche mano alzata. Questo però non ha fatto altro che incitare maggiormente i ragazzi emiliani, che, dediti ad un alternative metal molto diretto e moderno, hanno sfornato un'ottima prova nella mezz'ora a loro disposizione. I Simple Lies ci hanno così iniziato alla serata con pezzi vecchi (123 FEAR, Freak Show ed altri) e pezzi nuovi, che saranno presenti nel loro nuovo album in uscita a settembre, dal titolo Let It Kill. Il lavoro strumentale del gruppo non spicca per originalità o sensazionalità, ma risulta essere adatto allo stile "catchy" (in senso positivo) della band, in cui emerge l'ottimo timbro del cantante Alessandro Rubino, in grado di raggiungere notevoli tonalità vocali. Il loro stile è autodefinito come un misto tra glam ottantiano e gruppi più moderni come gli Hardcore Superstar, e se siete amanti di questo genere consiglio un ascolto a questa promettente formazione italiana.
ANGRA: REBIRTH OF A... BAND Ed è cosi che, alle 23:45, tutti noi siamo in attesa di veder comparire sul palco i quattro musicisti brasiliani ed il nostro orgoglio italiano che risponde al nome di Fabio Lione, con la voglia di vedere all'opera alcuni tra i musicisti più capaci dell'universo metal. L'ansia cresce, la stanchezza pure, la gente inizia a brontolare e non si capisce il motivo per cui la crew degli Angra continui ad effettuare soundcheck vari, come se non trovasse la giusta combinazione dei suoni. Notiamo la band entrare in fretta nel backstage, da dove poi esce il nuovo batterista Bruno Valverde, che testa il suo strumento con un complice, senza però esserne soddisfatto -o almeno questo è il pensiero che trapela dalla sua espressione facciale-. Il tempo passa, ma, finalmente, a mezzanotte e 45 minuti tutti gli altri membri salgono sullo stage, pronti ad infuocare il Rock Planet con il sound brasiliano che da sempre li caratterizza. I loro volti non lasciano presagire nulla di buono e questo è confermato dalle parole di Lione, che si scusa con noi per il ritardo (di un'ora), dovuto alla perdita dei dati per i suoni "catturati" durante il soundcheck, cosa che ha portato a dover rifare tutto da zero, con conseguente arrabbiatura (ovvia) del gruppo.
Tralasciando questo inconveniente, lo show inizia subito alla grande con la nuova e potentissima Newborn Me, tratta dall'ultimo album Secret Garden, che ha confermato, se mai ce ne fosse stato bisogno, quanto la formazione carioca sia ancora in grado di dare al filone del power/progressive metal. Subito in evidenza la batteria comandata da quel fenomeno di Valverde, che mi ha stupito nel disco e lo ha fatto ancora di più in questo concerto, dando prova di precisione, potenza e velocità veramente notevoli. Da segnalare anche la presenza alle tastiere di un altro grande strumentista nostrano, Alessandro Lucatti (Vision Divine), che ha sostenuto il muro sonoro della band con una grande prestazione.
Il problema che riscontro fin da subito dalla mia posizione, però, è quello di non riuscire (quasi) a sentire la voce del singer di Pisa, relegata in secondo piano rispetto agli strumenti. Questo si è trascinato fino alla fine dello spettacolo, lasciandomi l'amaro in bocca per essermi perso molte parti delle canzoni e le innumerevoli sfumature del suo timbro. Ritornando alla musica vera a propria, Loureiro e compagni hanno pescato da molti album storici della loro venticinquennale carriera, tra una Acid Rain forse poco coinvolgente nella mancanza della corposità sonora raggiunta nel disco, Lisbon che colpisce sempre l'ascoltatore anche se il cantante non è lo stesso dell'originale e la storica Holy Land, in cui tutti danno una prova maiuscola delle loro capacità. La chitarra di Bittencourt ha purtroppo avuto anch'essa problemi di suono per tutta la durata dello show, mentre Kiko e il buon Felipe Andreoli hanno suonato in modo ineccepibile, sfoderando tonnellate di classe cristallina, soprattutto il bassista che non ha mai ceduto un attimo, pur suonando a velocità anormali. Con Storm Of Emotions ho avuto la conferma di come suonino bene dal vivo anche le nuove canzoni di Secret Garden, mentre in Rebirth si è toccato l'apice dell'emotività, pur tra i mille problemi che ancora resistevano. Grazie al ritardo iniziale, gli Angra hanno dovuto accorciare la già corta scaletta, cancellando pezzi come Waiting Silence, Perfect Symmetry, Silent Call e Angels And Demons, che erano presenti nelle setlists del nuovo tour, con grande rammarico da parte di tutti, considerando che, la loro esibizione, è durata solamente 60 minuti. Con Carry On si è arrivati all'encore finale, ma il brano è stato tagliato per chiudere in fretta con Nova Era, cantata anche questa da tutto il locale, prima che Fabio salutasse i presenti poco prima delle 2 di mattina.
CONCLUSIONI, TRA PROBLEMI DI SUONI E SCALETTE TAGLIATE Cosa dire infine? La sfortuna del soundcheck "perso" per strada, la scaletta che ha lasciato fuori molti classici del gruppo e molte canzoni meritevoli, il morale della band non altissimo dopo tutti i problemi avuti e i suoni impastati e poco presenti hanno fatto sì che questo non potesse diventare un concerto memorabile. Di contro, la professionalità dei musicisti che hanno suonato senza protestare per la difficoltà dovuta al sound nullo -e ai ritorni in cuffia quasi azzerati-, la loro tecnica pazzesca -mai ho assistito ad una esibizione così precisa di un gruppo-, l'emozione scaturita da brani storici, la voce pazzesca di Fabio Lione e la partecipazione del pubblico hanno lasciato comunque traccia di questa serata nella mente di tutti noi. Se poi aggiungiamo che c'è stata la possibilità di farsi un autoscatto -chiamatelo selfie se vi va, ma per me rimarrà sempre un autoscatto- e degli autografi con tutti i componenti di questo gruppo unico nel genere, non è possibile lamentarsi. Tutti loro sono stati molto disponibili con noi fans, tra battute e risate, soprattutto Lione, molto gentile con ognuno di noi, a differenza della timidezza dimostrata da Kiko Loureiro e Felipe Andreoli. Insomma, il concerto è stato comunque "vissuto", i presenti hanno potuto partecipare ad una nottata di grande musica suonata da professionisti come pochi in circolazione, e questo lascia in secondo piano tutti i problemi che sono usciti per colpe ancora sconosciute. Gli Angra sono tra quelle formazioni storiche che hanno fatto la storia della musica dura, inventando un nuovo sottogenere, grazie all'abilità dei musicisti coinvolti, e tutti noi speriamo che possano continuare ancora per molti anni -ospitate di Kiko a parte-, perchè dei musicisti di questa caratura meritano ancora più successo e noi fans meritiamo uno show di livello ancora superiore, evitando, se possibile, tutte le difficoltà riscontrate in questo sabato di fine luglio.
ANGRA SETLIST: Intro 1. Newborn Me 2. Acid Rain 3. Spread Your Fire 4. Lisbon 5. Storm Of Emotions 6. Angels Cry 7. Final Light 8. Holy Land 9. Nothin To Say 10. Rebirth 11. Unfinished Allegro (Intro) 12. Carry On (accenno prima parte) 13. Nova Era
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4
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Hanno suonato solo 13 pezzi per via dei problemi descritti sopra (soundcheck andato perso ecc.). Se non sbaglio le canzoni che hanno tagliato venivano comunque dal periodo Falaschi (Waiting Silence) o dall'ultimo disco (Silent Call, Perfect Simmetry e qualche altra), quindi non ne avrebbero riproposte molte dell'era Matos ma non saprei darti la motivazione. Credo che Lione fatichi molto su certe tonalità e si vede (pur cantando in maniera ottima sfruttando tutto il suo talento per "far suo" il brano), questo è il motivo che mi sento di dire, certo è un peccato ma ormai si sa che, a meno che non assoldino un cantante Matos-clone, certe canzoni sarà dura sentirle ancora dal vivo.. |
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3
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Ma..nella scaletta solo 13 pezzi? E mi aspettavo più canzoni dai primi due album...solo due da Angels Cry e due da Holy Land??? Non sarà che per Lione sono troppo alte come tonalità? |
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2
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Già, ogni amante della musica tecnica ma melodica deve assistere almeno ad un concerto di band come gli Angra. Penso che non ci sono molti gruppi nella musica tutta con musicisti cosi capaci e intelligenti, capaci di inventare un sottogenere con la fantastica idea di inserire ritmi della loro terra natia. Mi sono ripromesso di vederli nuovamente con dei suoni (ed una scaletta) migliori, e sottolineo nuovamente la caratura mondiale di Bruno Valverde, un ragazzo molto umile, gentile e, soprattutto, fortissimo alla batteria. E? stata veramente una grande sorpresa. |
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1
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Io sono stato al concerto di Cascina(Pi) il giorno dopo. Dove a chiudere c'era un altra band storica, vale a dire i connazionali Sepultura. Hanno eseguito la medesima scaletta con la differenza che non vi è stato nessun problema tecnico, anzi i suoni erano perfetti. Seguo da molto gli Angra e vederli dal vivo ti rendi ancora più conto di quanto sono bravi. Impressionato sopratutto dal batterista, cosi giovane gia cosi bravo. Era parecchio che volevo vedere un concerto degli Angra, bravissimi anche i Sepultura, è stata jna bella serata ne è valsa la pena venire da Roma. |
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