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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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PARADISE LOST + LUCIFER - Live Club, Trezzo sull'Adda (MI), 02/11/2015
07/11/2015 (2404 letture)
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Non servivano motivazioni particolari per decidere di assistere ad un live dei Paradise Lost. Certo, l'idea di poter vedere dal vivo i pezzi del nuovo The Plague Within era allettante e anche il numero non elevatissimo di calate italiche della band di Halifax era indubbiamente una buona ragione per essere presenti al Live Club di Trezzo sull'Adda in questo -non troppo freddo- inizio di novembre. Ma la verità è che sono sufficienti il nome Paradise Lost e la storia che questo monicker si porta dietro per non poter mancare. Ecco dunque com'è andata la data italiana del The Plague Within Tour 2015.
LUCIFER Il compito di "scaldare" gli animi dei presenti in un Live Club che in quel momento si stava lentamente riempiendo è toccato a questa neonata band stoner/doom per metà inglese e per metà tedesca. La prova del quartetto, che promuove il suo primo nato e omonimo Lucifer I, è stata un -per forza di cose- lento crescendo. Inizialmente, il muro sonoro eretto dai bassi impastati e dalle ritmiche cadenzate, unito ad una prova un po' distaccata della cantante Johanna Sadonis, ha portato ad una reazione degli spettatori relativamente fredda. Tuttavia, man mano che la band prendeva confidenza con il palco e che i pezzi scorrevano sempre più interessanti, anche grazie ad un'ottima prova al basso di Alasdair Mitchell (nel ruolo di bassista solo per i concerti di questo tour), l'atmosfera è andata di pari passo scaldandosi, con un risultato finale gradevole, per un live breve ma intenso. Proposta sicuramente non di immediata fruibilità, quella dei Lucifer, ma che sicuramente avrà soddisfatto appieno i gusti degli amanti dello stoner e che ha certamente contribuito a creare un po' di atmosfera in attesa degli headliner.
PARADISE LOST Dopo un cambio di palco piuttosto lungo e in cui i tecnici hanno controllato in maniera maniacale ogni dettaglio della strumentazione, l'ingresso del giovanissimo batterista live Waltteri Väyrynen e l'intro della nuovissima No Hope in Sight hanno dato il via allo show targato Paradise Lost. Come prevedibile, l'aura di serietà emanata dagli inglesi ha subito contagiato un pubblico che assisteva come stregato ad una prestazione granitica, per quando inizialmente leggermente inficiata dal basso volume del microfono di Holmes (almeno nelle prime file), e -giustamente- un po' distaccata (anche se a distribuire sorrisi ed espressioni rassicuranti ci ha pensato il solito Aaron Aedy).
We are Paradise Lost from Sweden
Dopo questo tentativo quasi riuscito di "british humor" da parte di Nick Holmes, che prova immediatamente a sincerarsi di quanti nella platea conoscano davvero la lingua d'Albione (qualche "yeah" c'è effettivamente stato), il concerto può poi continuare con una varietà di brani estratti da The Plague Within (Terminal, Victims of the Past), Gothic (The Painless) e Symbol of Life (Erased). La staticità del gruppo inglese passa decisamente in secondo piano rispetto alla potenza del loro sound e alla perizia con cui vengono riprodotti quasi tutti i pezzi. Il muro ritmico preciso e possente eretto da Edmondson e Aedy e le parti di batteria pulite e potenti riprodotte dal classe 1994 Väyrynen, difatti, creano il sottofondo ideale per le struggenti parti soliste di Greg Mackintosh (anche queste inizialmente un po' indietro a livello di volume) e soprattutto per la prova di Nick Holmes, ottima sul pulito e superlativa per quanto riguarda le parti harsh. Dopo la bellissima Enchantment (l’unica estratta, durante questa esibizione, da Draconian Times), Holmes ci avvisa che stanno per proporci:
Il pezzo più veloce che abbiamo mai scritto, seguito da quello in assoluto più lento
È infatti il turno -in un tripudio di pezzi estratti dalla loro ultima fatica- della vigorosa Flesh from Bone , seguita a ruota dalla devastante Beneath Broken Earth. Quest'ultima in particolare ha -per intensità- annichilito il pubblico del Live Club, che ha ascoltato in quasi religioso silenzio quello che è stato senza dubbio uno degli apici del concerto. Si è poi proseguito con As I Die, richiesta a gran voce da qualcuno del pubblico e presentata da Nick con un laconico:
Siete stati su internet eh? Setlist fm...
La band abbandona in seguito il palco dopo rapidi ringraziamenti, ma solo per rientrarvi poco dopo, per dar vita ad un lungo encore, aperto dalla maestosa Return to the Sun. Il massimo punto di contatto con il pubblico lo raggiungono però la struggente Faith Divides Us - Death Unite Us e l'immancabile e conclusiva Say Just Words, che chiudono un concerto veramente memorabile. L'uscita dal palco dei maestri di Halifax è tuttavia rapida quanto l'entrata, tanto che molti tra il pubblico rimangono in attesa di un secondo bis (che chiaramente non sarebbe arrivato) per almeno altri cinque minuti . Ma va bene così, i Paradise Lost sono anche questo.
SETLIST PARADISE LOST 1. No Hope in Sight 2. Widow 3. The Painless 4. Terminal 5. Erased 6. Praise Lamented Shade 7. Victim of the Past 8. Enchantment 9. Flesh from Bone 10. Beneath Broken Earth 11. As I Die 12. Requiem
---- ENCORE ---- 13. Return to the Sun 14. Faith Divides Us - Death Unite Us 15. An Eternity of Lies 16. Say Just Words
Tutte le foto a cura di Giada Boaretto "Arianrhod"
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7
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Li ho visti a Londra ad inizio ottobre ed erano effettivamente in forma, soprattutto rispetto al Summer Breeze dove invece erano stati disastrosi (ma li avevo visti poco in forma anche nelle altre 3-4 occasioni precedenti). Contento di rivedere una band storica produrre un disco di livello e live piu' che decenti! |
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6
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Grazie della segnalazione! ho corretto la setlist (mi ero dimenticato di riportarle!) |
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5
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vero, mancano 2 canzoni nella setlist. Già hanno suonato pochino, se gli togliamo anche un paio di pezzi è la fine!  |
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4
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Per lo più concordo con il recensore. La prestazione della band è stata ottima, Holmes mi sembrava più in forma che in altre occasioni. Il problema è stato un altro: batteria molto alta che copriva voce e gli altri strumenti. Davvero fastidioso. Per il resto performance buonissima. P.s nella setlist pubblicata mancano due pezzi, Widow fatta per seconda e Requiem prima dell'encore. Saluti. |
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3
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Io ero presente e posso dire che è stato un ottimo concerto. Avrei magari gradito una scaletta più lunga, con qualche classico in più. Perchè 1 h 25 di esibizione per una band con la storia e il repertorio di Mackintosh e soci mi sembra decisamente scarna. Ma a parte questo, esibizione impeccabile, canzoni nuove che dal vivo hanno fatto un figurone (su tutte "Beneath Broken Earth", davvero un masterpiece degno di entrare tra i superclassici della band e del doom//gothic), e personalmente ho apprezzato parecchio anche il british humor di Holmes, soprattutto quando ha risposto ai fan che chiedevano "Embers Fire". Non sarà mai un frontman cazzone, iper-energico e ultra-carismatco, ma a suo modo a mio modo di vedere è divertente. |
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2
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strano ho sentito commenti unanimi su come abbiano fatto cagare, cosa non insolita visto che dal vivo sono notoriamente pessimi... |
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1
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Questo era uno dei (tanti) concerti a cui mi sarebbe piaciuto andare....... |
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