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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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RISE OF THE UNDERGROUND V - CLAUDIO SIMONETTI'S GOBLIN + TRINAKRIUS + HAUNTED + ANCESTRAL - Barbara Disco Lab, Catania, 17/03/2017
21/03/2017 (2324 letture)
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Che si abbia l'età per aver visto anche i film più vecchi musicati dai Goblin al momento della loro uscita, o che si sia preso contatto con quelle colonne sonore in tempi più recenti, una cosa è certa: si tratta certamente di composizioni che fanno in qualche modo parte della vita di tutti noi. L'arrivo sull'isola dei Claudio Simonetti's Goblin, per di più supportati da tre gruppi metal della vecchia Trinacria, era quindi assolutamente imperdibile. Sia per ascoltare dal vivo note che più di una volta ci hanno messo i brividi addosso fin dalla più tenera età, sia per seguire le band di supporto; almeno ove possibile. Ecco dunque quanto è accaduto al Barbara.
IN VIAGGIO PER IL CONCERTO... IN ROSTICCERIA Partenza in assoluta tranquillità da Messina intorno alle 18,30 e breve viaggio che, con l'aggiunta dello spettacolo dell'Etna in eruzione e del suo pennacchio di fumo che arriva in alta quota, ci porta ad arrivare regolarmente a destinazione circa un'ora dopo. Posteggiato il mezzo e saccheggiato il solito bar rosticceria a pochi metri dal Barbara, notiamo un'affluenza superiore alla media, ma ancora non esaltante rispetto al nome proposto; è però ancora presto per trarre conclusioni. Il tempo passa come al solito, tra birra e risate fuori dal locale e quando è il momento di accedervi, la gente è ancora piuttosto poca. Quando i Trinakrius cominciano a suonare sono ancora poche decine le teste a muoversi davanti al palco, ma purtroppo per la band di Palermo, proprio in quel momento vengo chiamato da Titta Tani per l'intervista con Claudio Simonetti che leggerete a parte. Quando la chiacchierata ha termine, i Trinakrius stanno ormai finendo di suonare. Pertanto, avendo seguito solo i primi due pezzi, non c'è materiale per scrivere il report su di loro. Tutto quello che posso dirvi è che il brano che ho potuto ascoltare è stato suonato bene come al solito e che quando sono rientrato in sala l'ho trovata già piena per oltre metà della sua capienza, con la gente che sembrava contenta di quanto sentito.
HAUNTED Cambio palco veloce e tocca già agli Haunted. Il gruppo catanese di recente formazione (2015), ma già con un album all'attivo, ha calcato il palco con una certa sicurezza nonostante alcuni problemi di settaggio del suono che, peraltro, colpiranno molto più duramente gli Ancestral. Nonostante un basso troppo presente rispetto alle chitarre e volumi generalmente non ben bilanciati, il Doom/Stoner degli Haunted ha svolto abbastanza bene il suo lavoro. La voce profonda di Cristina Chimirri, a prescindere da qualche problema di intonazione in alcuni passaggi (nulla di che, imprecisioni "da live"), è risultata adatta al mood di una band che ha mostrato nelle sue venature Stoner molto marcate le cose migliori. Momenti più intensi del concerto: Silvercomb e Nightbreed. Band dagli ampi margini di miglioramento, da risentire in condizioni acustiche più favorevoli e su una distanza più lunga, ma interessante per chi ama suoni sinistri, note ribassate e tematiche occulte.
SETLIST HAUNTED 1. Silvercomb 2. Watchtower 3. Nightbreed 4. Crossmoth
ANCESTRAL Una sala che nel frattempo si è quasi riempita, saluta l'arrivo sul palco degli Ancestral. Purtroppo, almeno per la prima metà abbondante della loro esibizione, il settaggio dei suoni è stato assolutamente insufficiente ed ha inciso in modo notevole sul loro concerto. Basso ancora troppo alto (se mi passate il gioco di parole), chitarre sproporzionate -una troppo bassa, una troppo alta- e voce che, inizialmente, ha forse avuto problemi nel trovare la giusta misura tra queste difficoltà che, suppongo, si sono riverberate anche nel ritorno delle spie sul palco. Man mano che il concerto è andato avanti la situazione si è un po' stabilizzata, anche se il suono non ha mai raggiunto un livello qualitativo sufficiente. Soprattutto il cantante Jo Lombardo -un'ugola che farebbe comodo a parecchie realtà power anche internazionali- è venuto fuori decisamente meglio. In questo contesto, però, solo Wind of Egady e Lust for Supremacy hanno avuto (parziale) giustizia. Peccato, perché non solo gli Ancestral sono un gruppo che nel proprio settore ha certamente qualcosa da dire, sia dal punto di vista compositivo che esecutivo, ma era anche una buona occasione per ascoltare brani estratti dall'album Master of Fate, da poco sul mercato. Gente comunque abbastanza soddisfatta, ma band fortemente penalizzata da problemi non dipendenti dalla sua volontà.
SETLIST ANCESTRAL The Storyteller (intro) 1. Back to life 2. Seven Months of Siege 3. Wind of Egady 4. Lust for Supremacy
CLAUDIO SIMONETTI'S GOBLIN Quando ormai tocca ai Goblin -che per comodità da qui in poi chiameremo sempre così- la sala è piena come non capitava da tempo e l'attesa è palpabile. Pubblico molto eterogeneo, con età che copre ogni generazione compresa tra quelle sotto i vent'anni e chi, come me, appartiene ad una che li ha passati da qualche mese (circa 360), ma tutti in grande trepidazione all'idea di sentire dal vivo brani che hanno segnato un'epoca; compresa quella del progressive. Palco allestito con la batteria di Titta Tani posta in posizione centrale e rialzata; il chitarrista Bruno Previtali ad occupare la parte a destra -lo si vedrà nella parte finale del concerto anche impegnato a suonare un bel basso Rickenbacker- ed il Maestro Simonetti a sinistra con le sue tastiere ed il computer con il quale gestisce le basi pre-registrate e gli effetti. Non troppe luci, suoni che cambiano completamente ed ovviamente in meglio, ed uno schermo a coprire la parete di fondo sul quale verranno proiettate le immagini dei film ai quali le musiche si riferiscono. Fin dall'inizio è subito chiaro che il mood della serata, al di là di quanto provvederanno a fare in tal senso le composizioni, sarà tutt'altro che sinistro. Claudio Simonetti mantiene infatti un atteggiamento molto "easy", sempre sorridente e scanzonato, puntando a dialogare col pubblico durante le presentazioni dei pezzi che comporranno la scaletta; anche scherzando quando è il caso. Ad esempio dialogando con la band utilizzando il distorsore vocale di Tenebre prima dell'esecuzione, oppure durante una presentazione disturbata da un inopportuno e prolungato brusio da fondo sala che arrivava a coprire le sue parole, frangente risolto con un divertente: "Silenzio, prego; o faccio sgombrare l'aula". Inserendo nel programma alcuni pezzi tratti dai due album progressive che i Goblin pubblicarono in maniera autonoma dalla produzione legata alle colonne sonore (Roller e Acquaman da Roller ed ... E Suono Rock da Il Fantastico Viaggio del Bagarozzo Mark) e senza contare il discorso a parte riguardante Chi? e Gamma, sono stati ovviamente i brani cinematografici a catalizzare maggiormente l'attenzione. La forza della musica de Demon; L'alba dei Morti Viventi; Opera; Suspiria; Tenebre; Phenomena; Profondo Rosso, tanto per citare random i pezzi che hanno costituito l'ossatura del concerto, li rende infatti quasi completamente indipendenti dalle immagini alle quali vengono associati. E' certamente vero che la visione in sottofondo di scene tratte dai film per le quali sono state scritte ha dato qualcosa in più ai pezzi, ma se non ci fosse stata alcuna proiezione a supporto, la loro forza non ne sarebbe stata minimamente intaccata. Opere senza tempo che, ancora una volta, hanno parlato a generazioni diversissime, tutte unite dalla fruizione di sensazioni che, evidentemente, riescono a parlare nello stesso modo ad un cinquantenne come me ed a ragazzi che hanno molti meno anni di mio figlio. Una cosa che accade solo con la musica che possiede dei precisi requisiti qualitativi. Detto di Chi? parte prima e seconda, uscita solo su 45 giri e concepita come sigla di una sezione di un noto programma televisivo, per coloro i quali hanno la mia età anche l'esecuzione/omaggio di Gamma è stata davvero struggente. Colonna sonora di uno sceneggiato televisivo che nessuno si sarebbe sognato di perdere quando ero piccolo e la cui trama era molto avanti per i tempi, questa era firmata da Enrico Simonetti, il padre di Claudio. Un personaggio televisivo -ma non solo- competente e garbato, rimasto nella memoria di chiunque abbia più di 45 anni. Concerto che si chiude in bellezza con le esecuzioni di Suspiria (il brano dei Goblin più famoso nel mondo, contrariamente a quanto creduto da alcuni) Phenomena e Profondo Rosso con la gente che segue tutto col sorriso stampato in faccia. A concludere, i bis con atmosfera da Jam Session prima dei saluti finali.
SETLIST CLAUDIO SIMONETTI'S GOBLIN N.B. - Alcuni brani sono stati eseguiti senza stacchi l'uno dall'altro.
1. Mater Lacrimarum 2. Demon 3. ...E Suono Rock 4. Roller 5. L'Alba dei Morti Viventi 6. Zombi 7. Aquaman 8. Non ho Sonno 9. Death Farm 10. Opera 11. Gamma, 12. Chi? (parte prima) 13. Chi? (parte seconda) 14. Suspiria 15. Tenebre 16. Phenomena 17. Profondo Rosso ---Encore--- 18. Death Dies 19. Zaratozom
BACK IN THE ROSTICCERIA CON UN GOBLIN NELLO STOMACO Serata che si conclude con la solita fuga in direzione dell'autostrada (non prima di aver nuovamente testato la rosticceria all'angolo), i saluti con i soliti amici e l'appuntamento in questo stesso posto dato per il 29 Aprile, quando a calcare il palco del Barbara in qualità di headliners saranno gli Onslaught. Il bilancio di questa serata, intanto, parla di un locale che ormai conosciamo bene e che, dopo gli ultimi restauri, è in grado di ospitare concerti di buona levatura; di una partecipazione di pubblico buona, con la sala che ad occhio non è andata lontando dall'esaurito (bisognerebbe però capire quanta gente faceva parte a vario titolo dell'organizzazione) e soprattutto di una manifestazione musicalmente soddisfacente nel suo complesso. Detto del fatto che purtroppo non è stato possibile valutare i Trinakrius e che i due gruppi "di mezzo" hanno sofferto di grossi problemi di suono, soprattutto per quanto attiene agli Ancestral, la parte del leone è stata ovviamente recitata dai Goblin. Per ciò che riguarda loro, a parte le ottime, consuete prestazioni di Titta Tani e Bruno Previtali, è chiaramente la musica scritta da Simonetti per le colonne sonore di vari film che hanno turbato il sonno di molti di noi, ad aver catalizzato l'attenzione della maggioranza dei presenti. Tuttavia, oltre a dover tenere presente quanto di espressamente progressive è stato eseguito, che non deve affatto essere posto in secondo piano e/o fatto passare in cavalleria, rimane la soddisfazione per aver visto dal vivo chi ha contribuito a farci passare tante belle nottate condite da incubi e paure, supportato da due eccellenti musicisti. Ma soprattutto quella di aver conosciuto un'altra bella persona; e non è affatto poco. Ed il ritorno a casa con la cornice delle sciare di fuoco dell'Etna che squarciano di luce rossa la notte sulla costa ionica, è pienamente coerente con il vissuto della serata.
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Ciao Rick, per la parte video non so cosa dirti, l'operatore agiva in proprio  |
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E' stata una serata magnifica. Ma piuttosto, i video che avete fatto verranno pubblicati da qualche parte? |
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ovviamente per vent'anni intendevo più o meno l'affermarsi dei daemonia e non i trascorsi nei vecchi goblin di più di quarant'anni fa |
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Un paio di anni fa ad esempio li ho visti a teatro in centro a Bologna per la proiezione di Profondo rosso e federico era ancora in organico. Un bassista giovane veramente in gamba che già era nei daemonia. A parma ho visto che in alcuni pezzi il basso lo suonava Bruno, ma dove non c’erano parti chitarristiche. Comunque nonostante il valore di simonetti e dei suoi musicisti, trovo sprecato tanto talento suonando da ormai quasi vent’anni sempre le stesse cose e non provando ad esempio a comporre qualcosa di nuovo, evidentemente per claudio è un semplice modo di svagarsi. Comunque attirano un pubblico molto trasversale, sia di gusti che di età. |
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Chiaramente la presenza di un bassista in carne ed ossa renderebbe tutto ancora più performante, ma non sempre le cose vanno come dovrebbero  |
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in effetti la mancanza di federico amorosi è pesantissima per gli equilibri del gruppo...visto a parma quest'autunno per la proiezione di suspiria |
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Visti lo scorso anno a Martirano Calabro in provincia di Cosenza.....in una location alla Twin Peaks azzeccatissima XD.....grande performance garantita anche dai film classici mandati alle loro spalle col maxischermo....Band che annovero davvero tra le prime 4 come mia personale influenza musicale e poi davvero anche persone gentilissime e simpaticissime(inutile dirvi che ho stressato il maestro per almeno 1 ora prima del live ).Se dovessi fare un'appunto negativo riguarda il basso.......per me strumento FONDAMENTALE nei loro lavori aimè mandato in linea col sequencer....e in molti brani ci perdeva davvero tantissimo...Fà piacere ogni tanto vedere così tanta gente ad un live,evento oramai più unico che raro! |
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