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27/04/25
THE LUMINEERS
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Animals As Leaders - The Joy of Motion
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26/04/2025
( 106 letture )
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Nel 2014 gli Animals As Leaders pubblicano il loro terzo album in studio, The Joy of Motion. Con il disco in esame la band capitanata dal virtuoso Tosin Abasi trova una stabilità di formazione che era mancata nei primi due album, in cui la produzione digitale aveva avuto un rilievo maggiore per quanto riguarda la sezione ritmica - lasciando al virtuoso chitarrista il ruolo di assoluto protagonista delle composizioni.
Rimane Abasi senz’altro protagonista anche in The Joy of Motion, ma Javier Reyes alla chitarra ritmica e Matt Garstka alla batteria contribuiscono alla creazione di un’alchimia prima assente e si allineano al folle progetto di Abasi con intricate strutture djent a partire già dall’opener Ka$cade.
Al basso troviamo in parte il cofondatore - se così si può dire - Misha Mansoor dei Periphery e Adam Getgood (nella stessa band fino al 2017): naturalmente di grande rilievo in un genere che ha tra le caratteristiche accordature pesanti e tempi estremamente complicati e di grande effetto anche quando le strutture si avvicinano al jazz fusion.
A rendere l’opera -solo a tratti- più progressive sono le tastiere (sempre di Misha Mansoor) e alcuni brani più leggeri. Un esempio si può trovare in Air Chrysalis, in cui all’inizio del brano il suono e alcune sequenze dell’espressione della chitarra di Abasi mi hanno ricordato i Dream Theater e così l’interpretazione alla batteria di Garstka.
Il disco alterna quindi esplosioni djent (Tooth and Claw, Crescent, The Woven Web) a melodie molto più leggere che potrebbero essere apprezzate anche da profani del genere (Another Year, The Future That Awaits Me e Para Mexer) e a mischiare le due tendenze si può trovare Physical Education, non a caso scelto come singolo e music video per presentare l’album.
Abbiamo tra le mani un buon album, probabilmente il migliore degli Animals As Leaders fino al 2014: un lavoro privo di brani deboli (forse solo Lippincott) e che senz’altro entusiasmerà gli amanti del genere, degli shredders, degli impertecnicisimi e dei virtuosismi. Elementi presenti in tutte le produzioni di Abasi e perno della sua visione e della sua idea di musica. In The Joy of Motion però si possono trovare numerose sequenze in cui il suono è alleggerito (appunto più gioioso) e quindi più accessibile, gradevole e appassionante anche per chi non sia strettamente legato ai tratti che di solito valorizzano la band tra gli estimatori metallari.
Ciononostante, rimane l’impressione di trovarsi davanti a un’esibizione circense; alla ricerca di raggiungere l’incredibile, al costante tentativo di dimostrare la propria abilità nell’esecuzione di quanto più intricato e complesso possibile -con il rischio spesso di mettere da parte la composizione, il sentimento e la propria espressività. Cosa vogliono dirci Abasin & Co. con questo disco, cosa provavano al momento dell’ideazione delle canzoni?
Il platter risulta sotto questo punto di vista un po’ freddo e poco sentito.
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1
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...il trionfo della tecnica....ottimo lavoro...🤟. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Ka$kade 2. Lippincott 3. Air Chrysalis 4. Another Year 5. Physical Education 6. Tooth and Claw 7. Crescent 8. The Future That Awaited Me 9. Para Mexer 10. The Woven Web 11. Mind-Spun 12. Nephele
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Line Up
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Tosin Abasin (Chitarra) Javier Reyes (Chitarra) Matt Garstka (Batteria) Musicisti ospiti Misha Mansoor (Basso nei brani 1, 3, 4, 5, 7, 8, 10; tastiere nei brani 1, 2, 3, 4, 6, 8, 10) Adam “Nolly” Getgood (Basso nei brani 2, 6, 9)
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RECENSIONI |
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