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DREAMSHADE + MURDER VOID + INFERNAL NIGHTMARE - Circolo Svolta, Rozzano (MI), 15/09/2017
21/09/2017 (3003 letture)
Sono le idi di Settembre e l'Autunno si è già affacciato in quel di Rozzano, nell'hinterland di Milano, portando con sé una pioggia insistente. Questo tuttavia non ferma le buone intenzioni dello staff del Circolo Svolta né tanto meno delle band che verso le otto di sera stanno ultimando il soundcheck: tutti sono già operativi quando mi appropinquo alla location designata, ormai mandata a memoria dopo le due giornate del Dissonance Festival organizzato lì dalla Versus Music Project. E se vogliamo i Dreamshade, pur non avendo partecipato direttamente alle due giornate, con il Dissonance centrano e come, perché sono stati gli headliner proprio di un warming up tour in giro per l'italia chiamato "Road to Dissonance Festival", anch'esso ad opera della Versus. Questa organizzazione impegnata nel supportare la scena di musica estrema locale ma anche e sopratutto attiva nel portare a Milano band di grande calibro, stasera inaugura anche la nuova stagione e al contempo festeggia l'anniversario della fondazione, il compleanno se vogliamo: insomma , festa grande al Circolo Svolta, con i Dreamshade a chiudere e riaprire il cerchio, e io sono più che felice di parteciparvi. Poco importa che fuori piova così come non se ne curano i numerosi avventori. Come sempre armata di fotocamera, taccuino e tanto entusiasmo, mi accingo ad entrare mentre la prima band incomincia.

INFERNAL NIGHTMARE
Il Circolo Svolta è già pervaso da luci velate dai toni caldi, atmosfera perfetta per la musica di questi ragazzi che ci propongono un death melodico accattivante che fa l'inchino a certe vecchie realtà come primi In Flames e Dark Tranquillity. Il singer Andrea Gambaro, che per stile ci ricorda quasi un giovane Alexi Lahio, oltre a cimentarsi in linee vocali efficaci intrattiene il pubblico e si lascia andare a risate fragorose che fanno ridere anche me. I ragazzi sul palco si divertono e a parte qualche minuscola defaillance dovuta ai volumi non perfetti, i nostri se la cavano alla grande, con la loro cerchia di followers che sulle parti più soffuse accendono cellulari e accendini per contribuire all'atmosfera. E' l'aggiunta di parti folk e viking evocative, sopratutto nelle digressioni acustiche, che caratterizza questa band, assolutamente coraggiosa nell'affrontare un genere che ha forse visto gli anni doro molto tempo fa. Ma gli Infernal Nightmare sanno cosa fanno e lo fanno tutto sommato molto bene. Bravi!

MURDER VOID
Una breve boccata d'aria al sapor di pioggia, e subito rientro perché la seconda band già si prepara sul palco. In effetti questa sera è segnata da un altro evento, ovvero l'ultimo live di questa realtà milanese. La sala si è riempita un po' di più proprio in loro onore. I nostri partono in quarta proponendo un metal core dissonante e oscuro che abbraccia forte il post hardcore e non lo lascia andare, complici le efficaci linee vocali del singer Erick Vaghi, per lo più il tipico screaming ovattato e straziante del genere, nonché il divenire in parti più melodiche e interiori: su un pezzo avremo persino la dolce guest voice femminile Luna Curti e su un altro le tastiere di Randy De La Cruz. Tornando alle parti più core, il muro del suono è spesso ma non pressante e l'impatto generale è piacevolmente devastante: la scaletta evidentemente spazia su una serie di pezzi attraverso tutto il percorso della band e dimostra infatti diverse influenze ed evoluzioni. Siamo sicuramente nel momento musicalmente più estremo e tagliente della serata, soprattutto quando si va a sfiorare parti tiratissime e deathcore anche con l'intervento di un altro cantante, Davide Aroldi, il frontman precedente della band che ci delizia con un incredibile growl e pose teatrali in pieno stile. Ma non è finita qui, perché presto si uniranno Christian Magli (che si rivela essere il vero primo cantante della band) e per non farci mancare nulla un ulteriore guest voice, Mattia Maffioli dei Drown in Sulphur. Nella mia carriera non penso di aver mai visto una cosa del genere: sul palco si è perso completamente il controllo dei microfoni che girano di mano in mano, le linee vocali si intrecciano in nome della fratellanza pura e a me non resta che strabuzzare gli occhi, divertirmi a mia volta e ammirare sia la bolgia on stage che lo show di braccia e mani dei moshers fomentati dalla musica. Seguono abbracci, applausi, lanci di palloncini (perché è pur sempre una festa) e insomma i Murder Void chiudono in bellezza, meglio di così non poteva andare. I loro followers sono contenti e anche io personalmente mi ritengo fortunata di aver assistito almeno a un loro show, seppur l'ultimo. Top Notch!


DREAMSHADE
Cambio palco incredibilmente breve e mentre le luci calano si prepara l'ingresso degli ospiti d'onore di questo grande party, i Dreamshade. Il Circolo Svolta si è piano piano riempito e non faccio in tempo ad arrivare al lato del palco che dal buio totale esplodono le luci, ed è di nuovo festa con il loro modern metal melodico corredato di influenze rock, hardcore, pop e suoni digitali. It's Over è l'opening track del loro concerto, perfetta per cominciare a saltare e cantare, incalzante e scattante, a metà fra dolcezza e rabbia: questa canzone che fa l'occhiolino all'emotional core sarà appena penalizzata dai suoni che verranno presto equalizzati al massimo per garantire l'ottimo sound di tutto il set. Si prosegue con la tiratissima e poi sentimentale Where My Heart Belongs, mentre i presenti già si fanno trasportare dalla melodia, marchio di fabbrica dei nostri. Essa, capace di toccare corde interiori davvero remote, si esprime sopratutto tramite i guizzanti riff e sfavillanti special di chitarra, assolutamente ricercati, nonché nelle amabili e catchy linee vocali pulite del frontman Kevin Calì. I Dreamshade portano con sé fin da subito un'energia straordinaria e caleidoscopica, freschezza e allegria, complici i giochi delle luci colorate e le basi digitali. E il pubblico canta e si scatena, ma con loro si fa presto a spaziare da un mood ad un'altro: come con lo splendido classico Consumed Future, forse una delle loro canzoni più dolorose e malinconiche - a metà fra il death melodico e il metalcore - che però non si può non apprezzare per bellezza e intensità. I toni dall'esito positivo e ottimista che i nostri abbracciano in musica e testi si riprendono subito con successivi estratti dall'ultimo album Vibrant, come Autumn Leaves (perfetta per questa piovosa serata di metà Settembre), ma la punta di diamante e' Dreamers Don't Sleep, il cui ritornello viene cantato a squarciagola da tutti i sognatori presenti e dove il singer Kevin porge il microfono agli astanti, fra cui l'entusiasta singer degli Infernal Nightmare Andrea. L'ending sospeso emoziona ogni oltre misura e questa emozione viene protratta nella nostalgica e bellissima Ocean Tides, pezzo con i feeling di una ballad ma con un’enorme carica in cui la squisitezza dei pattern di chitarra in pieno stile Dreamshade viene ampiamente dimostrata: sia da Fernando "Fella" Di Cicco, chitarrista storico della band, ma anche dal turnista Luca Magri, che in questa occasione sostituisce Rocco Ghielmini. I nostri vanno insieme come un treno e il loro sodalizio chitarristico viene spesso espresso tramite occhiate complici e saluti scambiati al termine dell'esecuzione dei riff o assoli più eclatanti, divertendo i presenti e sempre mantenendo un'ottima esecuzione. Ma non mancano anche uno straordinario dinamismo e presenza scenica, soprattutto nei frame più pesanti, abbracciando proprio in questi un'attitudine metal core niente male. Lo stesso fa il bassista Gian Andrea Costa, mentre il drummer Sera Chiommino getta le preponderanti e precise basi ritmiche dietro le pelli e il singer Kevin si scatena incalzando il pubblico e alternando magistralmente i suoi corposi harsh vocals con il suo timbro pulito altisonante e peculiare (ficcandoci in mezzo degli screaming fortissimi e prolungati a sua discrezione). Un altro punto forte di questi ragazzi sono soprattutto i controcanti del mirabolante Fella, che si occupa di una notevole parte di linee vocali. Avremo ampia dimostrazione di ciò proprio nell'amato e acclamato classico Photographs, ma anche in successivi pezzi tratti dal nuovo album come Sleep Alone e Don't Wanna Go con la loro forte componente sperimentale, in cui anche Kevin dà massimo sfoggio delle proprie capacità nell'esecuzione. Ulteriore supporto è dato dai cori di Gian Andrea, a creare delle dinamiche e botta e risposta vocali incredibilmente smaglianti. Intanto a sottolineare in maniera epica gli stacchi clou delle canzoni ci sono le esplosioni delle macchine del fumo, che incrementano ancora di più l'ottima scenografia di luci e movimenti sul palco.

Fra il pubblico i più audaci pogano nei momenti tirati, c'è chi canta e chi invece osserva in disparte, ma a questo punto Kevin chiederà a tutti di partecipare mettendosi a terra per poi saltare al via: è il momento di The World in my Hands, è l'apice della festa, un vero spettacolo. Il Circolo Svolta è un tutt'uno di gente che salta mentre volano palloncini ed esplodono festoni di coriandoli su tutti gli astanti e anche sui ragazzi che suonano, durante canzone più adatta. Al grido in stile hardcore "WE ARE THE SOLUTION" il mondo è davvero nelle mani dei presenti. Si prosegue con altri due estratti da Vibrant, ma non prima di brindare con e ringraziare i presenti. I nostri concluderanno invece con l'intenso e toccante classico Your Voice, a quanto pare appena in tempo prima che il computer incaricato di lanciare le basi decida di smettere di funzionare rendendo purtroppo vana qualunque richiesta di encore. Ma i presenti sono più che soddisfatti e appagati dalla scaletta ricchissima e in ogni caso Your Voice è la chiusura perfetta di uno show intensissimo, ricco di emozione, vitalità, perizia musicale e vero e proprio intrattenimento, qualità di cui i Dreamshade sono assolutamente padroni. La sala si svuota in parte ma in molti si trattengono nei pressi del bancone, per bere una birra e proseguire fin quando possibile la splendida serata organizzata dalla Versus Music Project e resa unica dalle band esibitesi e dagli astanti. Si chiacchiera, si ride, si condivide e si vive appieno l'aria di festa che ancora pervade il Circolo Svolta: io per prima non riuscirò ad andare via prima della notte inoltrata, così come molti altri.. ma poco importa di far tardi, si sa che -soprattutto quando ci sono i Dreamshade di mezzo- i "Sognatori non dormono".

SETLIST DREAMSHADE
It's Over
Where My Heart Belongs
Consumed Future
Autumn Leaves
Dreamers Don't Sleep
Ocean Tides
Photographs
Sleep Alone
Sandcastles
Don't Wanna Go
The World In my Hands
Up All Night
Losing Touch
Your Voice



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