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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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THUNDERSTONE - Parla la band
26/03/07 (2133 letture)
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In occasione dell’uscita di Evolution 4.0 sentiamo come la band ci presenta il CD.
Francesco: Evolution 4.0 è il quarto step nell’evoluzione della band, uno step un po’ più heavy che in passato...
TS: Ce lo hanno detto in molti, con Evo 4.0 ci siamo un po’ distaccati dallo stile con cui avevamo iniziato. Tutti gli albums che abbiamo fatto hanno rappresentato un’evoluzione, ma questo lo è di più, e si può senz’altro considerare più heavy degli altri, soprattutto rispetto al primo.
Francesco: “10.000 days” è già nelle charts Finniche, un buon viatico.
TS: Si, è il primo singolo estratto dall’album ed attualmente è decimo nelle chatrs Finniche. E’ una cosa molto appagante.
Francesco: Cosa puoi dirmi del resto delle canzoni dell’album?
TS: Per molti versi è un album con un lotto di pezzi molto diversi rispetto al passato. Ci abbiamo lavorato maggiormente come gruppo, e siamo entrati in studio solo quando ci siamo sentiti pronti. Il processo compositivo è stato seguito dal gruppo nel suo insieme fin dall’inizio, così , una volta in studio, abbiamo raggiunto abbastanza rapidamente il suono che volevamo ottenere. In principio eravamo un po’ spaventati perché l’inserimento di questi nuovi elementi più pesanti era un’incognita, ma poi siamo riusciti ad inserirli ed a conservare il meglio di quelli vecchi; siamo sempre i Thunderstone, ma migliori che in passato.
Francesco: Anche le parti vocali mi sembrano più aggressive.
TS: E’ più o meno lo stesso discorso. Credo sia merito dell’atmosfera favorevole in sala d’incisione. Siamo molto soddisfatti della voce, del suono delle chitarre… un po’ di tutto. Eravamo molto contenti di come andavano le cose, e questo si è tradotto anche in una maggiore aggressività.
Francesco: la produzione è in linea…
TS: Si, in effetti è migliore in molte cose. Se ne è occupato Nino, (Laurenne, chitarrista – NdR), lui conosce bene i trucchi del mestiere ed è stato molto coscienzioso durante tutto il processo, ovviamente lui conosce benissimo lo studio e la band, e nonostante un suono diverso e più pesante è riuscito a mantenerlo molto pulito, ma anche sporco quando serve (?), credo che in particolare le chitarre siano più pesanti rispetto agli albums precedenti.
Francesco: Che mi racconti dell’esperienza al Festival Europeo in TV? Ho visto il filmato su YouTube.
TS: Crediamo sia stata una grande esperienza, all’inizio ci vergognavamo un po’, ma alla fine siamo stati orgogliosi del secondo posto finale. E’ stata una manifestazione molto seguita, e quindi una ottima occasione per fare promozione, infatti le vendite sono aumentate. In Finlandia ci sono moltissimi metal-fans che ci hanno votato, e è stato naturale finire molto avanti.
Francesco: Anche una apparizione in TV negli States.
TS: Questa è stata una esperienza veramente grande, che ci ha fatto conoscere dappertutto da loro. Era una trasmissione molto seguita ed il responso del pubblico è stato molto buono, speriamo veramente di poterci tornare per un tour.
Francesco: Ci sono differenze reali tra i l’audience Europea e quella Statunitense?
TS: Credo che quando si suona on-stage i kids siano un po’ tutti uguali, urlano, strepitano, fanno casino, ma là il metal è una musica più underground che qui da noi, quando suoniamo in Finlandia, ed in generale in Scandinavia, dove il genere è molto popolare, l’audience è più interessata alla musica, mentre là credo che conti di più lo spettacolo in senso lato, e questa è probabilmente la differenza maggiore.
Francesco: A proposito di Scandinavia, quando ero giovane, la Scandinavia, come l’Italia, non era certo nota per essere terra metal, i gruppi conosciuti all’estero erano pochissimi, mi vengono in mente Heavy Load, Overdrive, Pretty Maids, e pochissimi altri. Oggi la Scandinavia è in prima linea nel settore, ed è forse il serbatoio principale del genere, mentre l’Italia è rimasta sostanzialmente al palo, da cosa credi possa dipendere?
TS: Si capisco cosa intendi, quando ero piccolo ed ho iniziato ad ascoltare HM conoscevo due o tre gruppi finnici, ma questa era la scena. Poi molte si sono formate ed hanno trovato spazi per suonare, finche’ poi nei 90’s sono venuti fuori moltissimi buoni gruppi come Nightwish ed altri che hanno aperto molte porte, consentendo di venire fuori a molti altri, così altri hanno cominciato a suonare e così via. Credo che lo stesso meccanismo potrebbe innescarsi anche da voi se qualche gruppo ottenesse un vero successo all’estero che darebbe orgoglio nazionale spingendo altri a fare la stessa strada ed aumentando le vendite del settore, e quindi gli investimenti, perché non è solo un problema di suonare un buon rock, anche i vicini lo fanno, è una questione di inserimento nel giro internazionale.
Francesco: E’ il solito problema di posti, di organizzazione….
TS: Certo, è questo il punto, quando la scena Finnica è venuta fuori divenendo punto di riferimento tutto questo è andato a posto, ed ora tutti si aspettano roba di qualità da quella scena, ed essere parte di tutto questo è eccitante, ma ti da anche una certa resoponsabilità.
Francesco: Niente concerti qui nel prossimo futuro no?
TS: Ci piacerebbe risponderti che verremo lì la prossima settimana, ma non è così. Non sappiamo quando torneremo, ma ci piacerebbe perché quando abbiamo suonato a Milano il responso è stato grande…..
Francesco: Milano eh?...... 1300 fottutissimi chilometri da cosa mia… ti rendi conto?
TS: Eh eh eh eh , si capisco, ma organizzare un vero tour in Italia pone molti problemi di organizzazione….(continuano a ridacchiare, prevedo il solito attacco di bile…-NdR-)
Francesco: Circa le etichette nel mondo della musica, a me pare servano solo ai discografici, che dite? E dove sono le radici della vostra musica?
TS: E’ una delle cose che ci piace dire, a noi non piace l’etichetta power metal, andava forse bene per il primo album, ma è una scena inflazionata, e noi puntiamo ad avere un sound completo. Circa le radici…. Se guardi agli 80’s trovi dagli Slayer ai Poison, e andavano bene ambedue, è ridicolo fare troppe divisioni. Credo che la nostra formazione venga fuori un po’ da tutto, anche da Pantera e roba simile, dai Whitesnake e l’HR dei 70’s. Crediamo sia buona cosa avere assorbito un po’ tutto ed avere la mente aperta, e tutto ciò ha contribuito a formare il sound dei Thunderstone.
Ok, credo possa bastare, ciao belli.
Ciao Francesco, alla prossima, Bye.
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Molto interessante il confronto con l'Italia anni '80, è vero la scena scandinava nn era ancora importante come adesso, ma a mio avviso c'era già un fermento maggiore, specie in ambito AOR/hard (Treat, Europe, Swedish Erotica, ecc..) ed heavy/epic (Heavy Load su tutti). Interessante anche la differenza tra Europa e USA in ambito live, bella intervista. |
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