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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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NILE + TERRORIZER - Circolo Colony, Brescia, 23/02/2018
01/03/2018 (1841 letture)
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PREMESSA A causa di traffico in autostrada e della fila che ho dovuto fare al Colony non sono riuscito ad arrivare in tempo per gli Exarsis. Un vero peccato dato che sono un grande amante del thrash metal. Per questo motivo il live report inizierà dalla performance dei Terrorizer. Questa è stata la mia prima volta al Colony, dunque lasciatemi dire che sono rimasto molto sorpreso sia dalla gentilezza di chi ci ha accolti, sia dalla qualità acustica del locale. Quest’ultimo è veramente molto ampio e spazioso e permette di godersi i concerti nella maniera che si ritiene più opportuna. Le pause tra uno show e l’altro sono state estremamente brevi e concentrate, quindi di tempo per recuperare le energie prima dell’inizio dei Terrorizer ce n'è stato veramente poco.
TERRORIZER Per chi non li conoscesse, i Terrorizer sono una band grind capitanata da Pete Sandoval, ex batterista dei Morbid Angel. La curiosità di vederli era alle stelle, specialmente dopo il ritorno del leader della band da un brutto infortunio alla schiena. Dopo neanche un minuto i dubbi sono passati del tutto. La band si presenta coesa e perfettamente in grado di divertire il pubblico presente grazie anche alla sapiente dose di velocità e brutalità. Il concerto poteva divenire in qualsiasi momento un caos senza fine, ma grazie alle sapienti mani dei fonici gli strumenti erano in grado di distinguersi tutti. Violenza ma con intelligenza, quindi, anche grazie a testi politicamente impegnati tipici del grindcore. La scaletta comprendeva sedici brani presi in maniera intelligente tra quelli del loro album d’esordio, World Downfall, per passare poi a Darker Days Ahead e Hordes of Zombies. Le tracce, nella migliore tradizione grind, sono brevi ma veramente efficaci. Basti alla risposta del pubblico, più che positiva, dove il mosh regnava praticamente per tutto il concerto. Dalla iniziale Need to Live, per passare a Fear of Napalm, fino ad arrivare alla conclusiva World Downfall. Una band in forma, dunque, che calca in maniera perfetta il palco proponendo uno show diretto efficace e ben suonato. Fa piacere dunque sentire da parte del cantante e bassista Sam Molina l’annuncio di un nuovo album. Arriva quindi il tempo di riprendere fiato e di fare largo agli headliner della serata, i Nile.
SETLIST TERRORIZER: 1. Need to Live 2. State of Mind 3. Hordes of Zombies 4. Sharp Knives 5. Conflict 6. Crematorium 7. After World Obliteration 8. Storm of Stress 9. Fear of Napalm 10. Human Prey 11. Corporation Pull-In 12. Strategic Warheads 13. Injustice 14. Whirlwind Struggle 15. Dead Shall Rise 16. World Downfall
NILE Prima di iniziare il report sugli headliner, si rende necessaria una premessa. Karl Sanders stava male durante la serata e ne ho avuto conferma sia dal bassista Brad Pharris, con cui ho potuto scambiare qualche parola dopo il concerto, sia da Kollias. Dunque è impressionante vedere (e sentire) la dedizione con cui ha portato avanti questa serata, specialmente vista la complessità di alcune canzoni dei Nile. Detto ciò, è già la seconda volta che vedo i Nile nel giro di pochi mesi. La prima è stata quest’estate al Summerbreeze, dove la loro esibizione è stata una delle migliori dell’intero festival. C’era da vedere se fossero stati in grado di ripetere quel rituale (passatemi il termine) anche in un luogo chiuso. Si parte con Ramses: Bringer of War uno dei loro classici, un vero inno che fa capire in pieno cosa sono i Nile. Potenza, tecnica, velocità a livelli altissimi. Le chitarre, tranne in qualche caso, si sentivano alle perfezione e la batteria non sovrastava gli altri strumenti. Già con questa prima traccia si era entrati nell’atmosfera giusta. Felice inoltre della scaletta, che non si è concentrata solamente sugli ultimi album, ma che ha saputo spaziare da Among the Catacomb of Nephrem Ka a Those Whom the Gods Detest e all’ultimo What Should Not Be Unhearted. Decisamente vincente la scelta di tripartire il cantato che permette di valorizzare il growl di ognuno dei cantanti. La sintonia tra i membri della band è a livelli altissimi, basti considerare l’eccellente performance durante la lunghissima e atmosferica Unas Slayer of the Gods. Una band che sa esaltare il proprio pubblico, vedi gli assoli al fulmicotone durante Kafir! o la conclusiva Black Seeds of Vengeance e il suo indimenticabile outro. Si rimane basiti a fine concerto di fronte a tanta maestria nell’unire violenza ed atmosfera. La parola rituale, ad inizio report non l’ho usata a caso. Vedere i Nile è come assistere ad un rituale. Si vivono dalla prima all’ultima nota.
SETLIST NILE: 1. Ramses Bringer of War 2. Sacrifice Unto Sebek 3. The Black Flame 4. Smashing the Antiu 5. Defiling the Gates of Ishtar 6. Kafir! 7. In the Name of Amun 8. The Fiends Who Come to Steal the Magick of the Deceased 9. The Howling of the Jinn 10. Unas Slayer of the Gods 11. Sarcophagus 12. Black Seeds of Vengeance
Due modi di intendere la violenza. I Terrorizer certamente non hanno sfigurato di fronte agli headliner, anzi hanno dimostrato di essere una band solida ed in forma in grado di divertire il pubblico. Anche chi magari non mastica tanto grind. I Nile, invece, hanno confermato tutto ciò che di buono avevo visto al Summerbreeze eseguendo uno show impeccabile tanto dal punto di vista tecnico che emotivo. Aggiungo che i Nile sono stati molto disponibili con i fan nel post concerto, il che mi ha fatto veramente piacere.
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3
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Si @thrash bisogna essere tesserati. Ma la tessera costa un niente, appena 5 euro |
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2
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Tanta invidia per chi ha potuto partecipare a questo concerto, i Nile sono tra le mie band preferite e sapere che da live sono spettacolari mi convince ogni giorno di più che almeno una volta dal vivo li devo vedere.
OT: ma per entrare ai concerti organizzati al Colony bisogna essere tesserati, visto che si tratta di un circolo? |
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1
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Visti a San Donà di Piave... I Nile sono un gruppo di un altro livello |
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