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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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AIRBOURNE + SUPERSUCKERS - Alcatraz, Milano, 29/10/2019
03/11/2019 (1278 letture)
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Quando arrivo davanti all’Alcatraz ormai non manca molto all’apertura delle porte e fuori dal locale non c’è ancora tantissima gente. In fondo è un martedì lavorativo. Tuttavia, l’eccitazione per la nuova calata italica dei rocker australiani Airbourne, stavolta accompagnati dagli statunitensi Supersuckers, è palpabile. Vediamo un po’ com’è andata.
SUPERSUCKERS Puntuali come un orologio svizzero, alle 19:45 salgono sul palco gli americani Supersuckers. Il terzetto dell’Arizona è portatore di un rock pienamente “southern” e debitore dei Motörhead. I pezzi scorrono veloci e rapidi ma, per quanto mi riguarda, la proposta dopo i primi venti minuti comincia ad essere monotona e piatta, senza alcun guizzo che ravvivi l’esibizione. Per quanto la partecipazione del pubblico sia discreta, l’unico vero momento di coinvolgimento si ha quando il chitarrista degli Airbourne si presenta sul palco per esibirsi su una cover di Rock N’ Roll Singer degli AC/DC. I tre quarti d’ora a disposizione della band si concludono e le luci si accendono per permettere il cambio palco.
AIRBOURNE Più puntuali di Trenitalia, le note della colonna sonora di Terminator 2 possono annunciare soltanto una cosa: sulle facce del pubblico sta per arrivare un pugno carico dell’energia che solo gli Airbourne possono sprigionare. La setlist, esclusi i brani tratti dal recente Boneshaker, è un bignami dei grandi successi della band che, spaziando lungo tutta la discografia, rendono un’immagine fedele di quello che sono ora i quattro australiani. L’apertura è affidata ai due classici Raise The Flag e Too Much, Too Young, Too Fast prima di dare il meritato spazio ai brani presenti sul recente Boneshaker. Durante Girls in Black è il momento della prima classica scenetta della band, con il cantante Joel O’Keeffe che, sulle spalle probabilmente di un membro della crew, scorrazza per la sala suonando assoli prima di aprirsi sulla tempia una lattina di birra. Il pogo durante ogni singolo brano è assicurato ed è naturale conseguenza dell’energia che viene trasmessa dalla band durante brani come It’s All For Rock ‘N’ Roll e Breakin’ Outta Hell. Quando compare sul palco una sirena dell’anti-aerea, può significare solo una cosa: il momento di Live It Up è arrivato. Durante la parte centrale del pezzo, opportunamente allungata, è il momento di prepararsi qualche Jack e Cola da bersi sul palco per rinfrescare le gole assetate, prima di sparire per qualche breve momento di pausa. Gli encore sono affidati a due punti fermi della band, Are You Ready to Rock e alla sempre impressionante Runnin’ Wild che, anch’essa opportunamente allungata, permette gli ultimi lanci di birre dal palco verso gli astanti, inclusa una signorina abbastanza audace da mostrare le sue grazie. Questo conclude un concerto che, purtroppo, nonostante sul palco si sia sempre mantenuto un ritmo indiavolato, poteva durare più dell’ora e venti ufficiale. Unico difetto che mi sento di trovare in una serata che non poteva andare meglio di così.
SETLIST AIRBOURNE 1. Raise the Flag 2. Too Much, Too Young, Too Fast 3. Burnout the Nitro 4. Backseat Boogie 5. Girls in Black 6. Bottom of the Well 7. Breakin’ Outta Hell 8. It’s All for Rock ’n’ Roll 9. Boneshaker 10. Live it Up
---ENCORE--- 11. Ready to Rock 12. Runnin’ Wild
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12 brani... questa è l'ultima volta che vado a vederli, gruppi col doppio della loro età fanno ancora due ore di concerto, veramente siamo alla frutta. |
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Grandissimo concerto, il cui unico punto debole è stata la breve durata, come giustamente sottolineato da Federico. Sotto il palco il movimento è stato continuo, dopo due canzoni personalmente ero già morto, e trovarsi proprio sotto Joel mentre si frantuma una lattina di birra in testa è stata un'esperienza...particolare. |
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