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02/11/24
EREGION
HEADBANGERS PUB, VIA TITO LIVIO 33A - MILANO
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PAUL DI`ANNO - The Prodigal Son is now Running Free
25/10/2024 (1720 letture)
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Disclaimer: Quella che segue non è una sua biografia e nemmeno un ricordo ragionato del cantante, ma uno scritto buttato giù un po' più di pancia e meno di testa rispetto al solito, come è probabilmente più giusto dato il suo soggetto. Niente analisi dei dischi, del canto, dei successi, dei flop e dei ritorni in sala d'incisione, delle accuse di frode, delle violenze sulle donne o altro, ma più che altro una reminiscenza personale basata sulle ore che qualche anno fa abbiamo trascorso insieme e sui miei ricordi di ragazzino filtrati dagli anni. Un approccio che, spero, possa almeno in parte sovrapporsi alle vostre sensazioni.
LA BESTIA CHE CANTAVA COME UN UZI-GNOLO Chiariamolo subito: sul piano umano non c'è quasi nulla di particolarmente positivo da magnificare, almeno a livello pubblico. Nessun peana privo di senso critico, quindi, e nemmeno “metaldemocristiane beatificazioni post-mortem” che lasciano il tempo che trovano. Della vita fatta da Paul Di'Anno ci siamo già occupati in occasione della recensione della sua autobiografia intitolata non a caso The Beast. A questo proposito, basti il seguente estratto tratto dall'articolo scritto nel 2015 per recensire il libro in questione, riguardante le note inserite in quarta di copertina, per rendersene conto:
Da dove comincio? Dalle bottiglie che ho infilato nel culo alle groupie? Dalle tizie che mi hanno sniffato la coca dall’uccello, dall’arresto in America per aver quasi ucciso una donna, da quando la polizia di Los Angeles mi ha beccato con un Uzi e una montagna di cocaina? Ho preso a calci un membro della band fin quasi ad ammazzarlo, ho fatto a botte con 15 buttafuori a un concerto, ho minacciato folle intere con le armi, sono caduto dal palco ubriaco, ho dato la caccia alla mia ragazza in un auditorium pieno per cercare di ucciderla, ho fatto scattare risse in ogni continente, mi hanno arrestato, sono stato portato clandestinamente da un paese all’altro, tirando le somme: ho sempre scatenato un inferno. Devo andare avanti?
Un uomo così, quindi, posseduto da pulsioni che lo portavano a eccessi come quelli sopra descritti – solo una piccola parte di quelli poi raccontati – e ai gravi problemi di salute che ne hanno determinato il decadimento fisico, non può in alcun modo essere portato a modello. Non sarà pertanto questo articolo a farlo. Tuttavia, scindendo completamente il giudizio artistico da quello morale e ammesso che sia possibile e giusto farlo, col contributo determinante di Paul rimarranno due graffi permanenti sulla storia del rock denominati Iron Maiden e Killers. Ma sopra tutto le sensazioni indescrivibili che un ragazzetto di tredici anni chiuso nella sua cameretta in una città tagliata fuori da ogni movimento musicale, provava ascoltando quella voce. Osservandolo sui poster mentre impersonava il ruolo che tutti noi avremmo voluto: il frontman degli Iron Maiden. Gli astri nascenti, la band che non suonava metal, era il metal.
DI'ANNO IN ANNO Il fatto è che, probabilmente, per chi non ha vissuto un certo periodo storico è impossibile capire quanto e come certi dischi e certi musicisti avevano il potere di impattare sulla vita di determinate persone. E non è il solito panegirico a base di irritanti frasi che iniziano invariabilmente con ai miei tempi... - atteggiamento che ho sempre trovato stucchevole - ma la lucida constatazione che il radicale cambio di assetto comunicativo e sociale intercorso da allora e fatti salvi i casi dei singoli, ha reso completamente diverso l'approccio alla questione da almeno vent'anni a questa parte. Vivere da isolati geografici e sociali, sentire di essere completamente diversi da tutti e da tutto ciò che avevi attorno, unitamente alla quantità di musica disponibile, infinitamente inferiore a quella odierna, rendeva quelle voci e quei musicisti molto più che cantanti e strumentisti. L'identificazione era viscerale, totale e totalizzante. Ed è per questo che per chi ha la mia età, il periodo 1980/1983 e i dischi che in questo triennio uscirono, quello dell'imprinting definitivo, sono molto più che album musicali: sono familiari, compagni di vita che ti porterai sempre appresso. Anche se non li ascolti più. Come parenti o amici emigrati lontano, che però saranno sempre parte di te. Paul Di'Anno era per noi il fratello molto, (troppo) scapestrato. Quello che si era buttato via, che aveva fatto un mare di cazzate e del quale magari eri arrivato a vergognarti, ma che era pur sempre tuo fratello e a suo tempo ti aveva aiutato. Oltre a ciò, a farci sentire la perdita più del lecito rispetto a quanto comprensibile dall'esterno, non è nemmeno il fatto che ad andarsene sia stato un compagno di strada. Non è il primo e non sarà l'ultimo. Il punto è che dentro di noi sappiamo che se n'è andato un altro pezzo della nostra gioventù. E noi siamo sempre più vicini all'ultima parte del viaggio, a diventare il compagno perso. È quello a fare più male. Ad ogni modo, al di là dei giudizi sull'uomo e l'artista, mi piace ricordarlo dal punto di vista personale, dato che un po' di anni fa ho avuto modo di trascorrere qualche ora con lui. Un'evenienza che mi ha fatto conoscere in parte – per quanto possibile in una mezza giornata o poco più – l'uno e l'altro aspetto della sua persona.
JACK E COCA (non la solita bibita) Io: Ciao Paul, sono Francesco e scrivo per Metallized.it. Paul: Giornalista... a me non piacciono i giornalisti. Io: Ecco...
Fu questo il mio primo impatto con Paul, un pomeriggio di una dozzina di anni fa. All'epoca stava già male, ma riusciva ancora a reggersi in piedi con un deambulatore, almeno per un po'. Per chi aveva in mente le canzoni e i video degli inizi degli Iron Maiden, basati sopratutto sulla sua presenza fisica e sulla sua aggressività sul palco, vederlo così fu una brutta botta. Inoltre, più che il suo essere scorbutico, a colpirmi fu la sua sostanziale abulia. Dava l'impressione di non essere molto presente a se stesso e di non rendersi bene conto di dove si trovasse. Una situazione che si sarebbe completamente ribaltata di lì a poco. Già prima di salire sul palco, poi durante l'esibizione (pur con dei momenti di evidente crisi, come riportato nel live report della serata che trovate nel nostro Data Base) e più ancora nel post-concerto in camerino, Di'Anno sembrò letteralmente un'altra persona. Solo l'entusiasmo e la felicità per essere on stage e per di più a pochi chilometri dal luogo d'origine della famiglia paterna? In parte anche quello, ma più ancora - e qui entriamo nella “parte scura” del personaggio - da una buona dose di una sostanza bianca in polvere che, abbreviata, ricorda il nome di una nota bibita frizzante. Quella notte abbiamo parlato di musica, di cannoli e di molto altro, sia in intervista che fuori (non ha importanza cosa ci siamo detti, era molto sovra eccitato ed è giusto che la conversazione resti a due). Abbiamo riso di gusto, abbiamo bevuto quantità poco raccomandabili di Jack Daniels e parlato molto più di quanto poi ho trascritto. Tutto questo con la maturità di un adulto da parte mia, che mi faceva comunque restare sempre un passo indietro rispetto alle sue esagerazioni. Ma mentre ero lì a scherzare e a ridere con lui parlando dei Maiden e della sua carriera, dentro di me un ragazzino di 14 anni era troppo felice per evitare che sulla mia faccia restasse costantemente dipinto un largo sorriso. E come ho scritto, il suo ricordo è così forte a dispetto dei suoi tantissimi difetti, perché ad andarsene con lui è stato anche un pezzo di quel quattordicenne.
In conclusione, vi lascio con un estratto dal live report che ho citato dato che, tutto sommato, è un modo per ricordare sia il motivo per cui è passato alla storia del metal, che le sue fragilità.
Siamo al clou della serata […] e quella che sale sul palco è una persona molto diversa rispetto a quella vista nel backstage. I problemi di mobilità sono sempre evidenti, ma arriva al microfono con le sue gambe e sembra palesemente contento di essere nella terra che lo ha generato, visto che - come ricorderà ripetutamente nel corso della serata, fino alla commozione - la sua famiglia paterna è originaria di Taormina. Si parte con Wratchild e Prowler, per poi passare a Marshall Lockjaw, tratta da Murder One, album edito con i Killers nel '92. A seguire altri due classici come Strange World e Charlotte The Harlot, con tanto di ricordi giovanili nei vicoli Londinesi. A questo punto è già possibile trarre talune conclusioni sulla vocalità di Paul. Dal punto di vista prettamente interpretativo ormai c'è poco da dire, la voce ha ormai perso tutto il suo colore [...] tuttavia la grinta, la forza, la decisione, quelle sono intatte e dove non arriva più il fisico, arrivano la voglia di esserci e il mestiere. La scaletta prosegue tra classiconi maideniani e altri pezzi tratti dalla sua carriera solista e, a mio parere, sono proprio questi i momenti migliori del concerto. [...] Il concerto volge al termine: da rimarcare la dedica di Killers al governo Siriano, il disappunto affatto mascherato per un piccolo accenno di rissa, lo stesso disappunto per la presenza di un addetto alla sicurezza sul palco in una posizione non corretta, ma soprattutto un paio di particolari che non accade certo di osservare con frequenza ad un con certo metal. Il primo riguarda la sofferenza di Paul nel riguadagnare il centro dello stage dopo una pausa strumentale, sorretto dal cantante dei Children Of The Damned e i dolori successivi assolutamente malcelati. Ma soprattutto inusuale è vedere un artista metal commuoversi alle lacrime sul palco. Come detto in precedenza, la famiglia Di'Anno è originaria di Taormina e l'artista ha detto di essere stato sinceramente preoccupato, perché non sapeva cosa aspettarsi dal suo ritorno. A questo si aggiunga lo strepitoso successo ottenuto, ma soprattutto una travagliata storia familiare alle spalle tra padre deceduto e nonno non molto apprezzato. Per farla breve, raccontando tutto questo il cantante è stato travolto dall'emozione e si è lasciato andare al pianto e il momento di commozione si è propagato anche alla platea […] Concerto che si chiude con Runnig Free prima dei bis, l'ultimo dei quali è stato con un pezzo dei Ramones, in omaggio alle radici punk del nostro.
Foto del concerto a cura di Carmelo Currò
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@Shock: non ho detto a te di non scrivere ma ad altri di non prosegiure con le polemiche, mi pareva un messaggio chiaro no? Per certe persone è riferito a chi, come a volte anche a me capita, vuol prolungare la discussione sebbene sia sterile. Chiudo qui e forza Metallized! |
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Si stà tutti esagerando per quella che è stata solo una gaffe,o al più un errore di comunicazione. @Shock,io non ti giudico(ricordatelo.. grazie...) ma rimani.Se non altro per dimostrare che sei un utente(coi suoi alti e bassi),non un calzino. |
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Devo ammettere che quello che è stato ritenuto un errore di @Shock lo stavo per commettere anch\'io. Nel senso che ho letto l\'articolo citato e anche quello di un altro giornalista che in passato, mi pare, abbia addirittura scritto la prefazione dei libri di @Raven; mi sarei ben guardato dal riportare il link, ma pensavo che ci stesse bene segnalarlo nella discussione su Paul Di Anno: cosa ha rappresentato, cosa era diventato e soprattutto quando. Poi...me ne son dimenticato al momento di scrivere il mio primo intervento. Poi con il chiarissimo e difficilmente contestabile post #37 ho capito cosa intendesse @Lizard. Però per quanto mi riguarda rilevo come il bon ton di internet non sia affatto facile. Farò tesoro della circostanza sulla pelle di un utente con il quale mi son sempre trovato musicalmente in sintonia - e mi auguro che non sparisca. Capito?!? |
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@d.r.i: a Shock devo diverse segnalazioni di album e gruppi interessanti e validi e in particolare devo ringraziarlo per avermi fatto scoprire i Wytch Hazel, quindi comunque gli sono grato per il tempo speso su questo sito |
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@d.r.i.: grazie tante, e pensare che un tempo parlavamo tranquillamente. Basta dirlo, me ne torno nell\'oblio. Buon proseguimento. |
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Concordo in toto con quanto scritto da Lizard. Mi è piaciuta la tua risposta, chiara, pacata, elegante. Bella lezione. |
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@Lizard @raven ma voi state ancora a rispondere a certe persone? Non fate spam ahahahah |
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@Shock: vedo che insisti nell\'insistere, senza cogliere quale è l\'obiezione. Che non è quella che continui a riportare, come già chiarito da Raven. Ovviamente, tutti noi leggiamo più fonti. Ma io non vado sotto l\'articolo di qualcun altro a scrivere \"come potrete leggere nell\'articolo di Tizio su un altro sito, questa è la sua opinione\".... perché non è corretto, gentile, elegante, simpatico che tu vada su un sito a rilanciare i contenuti di un altro sito. vedi tu come definirlo. Se proprio devo, scriverò \"questa è l\'opinione di Tizio ed è anche la mia\". Se ci rifletti, sono certo che la differenza di approccio ti sarà chiara. |
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Non ci trovo niente di male a citare l\'opinione di un altro giornalista (perché il sito non l\'ho citato) che possa arricchire un argomento
Non penso di essere il solo a leggere più siti metal, come quando ero giovane ed ogni mese mi compravo cinque o sei magazine al mese per avere una pluralità di opinioni che ti arricchiscono. Oltretutto ho citato il Fuzz, giornalista tra i più conosciuti ed apprezzati nella comunità metal italiana e che apprezzo e seguo fin da giovane.
Avere una pluralità di opinioni su un argomento, apprezzando l\'intervento di tutti allo stesso modo, è una cosa decisamente positiva. |
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Gli Iron Maiden con Paul e Clive saranno sempre gli unici Iron Maiden per me |
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No, non è assolutamente quello il problema. E\' un fatto di rispetto per chi ha scritto il pezzo, o la recensione o il live report. Evitare di \"dirottare\" altrove dopo che qualcuno si è impegnato per fornire un servizio ai lettori a me sembra davvero il minimo sindacale. Il mio paragone precedente mi pare adeguato. Comunque finiamola qui, se no diventa una discussione privata off-topic. Parliamo di Di\'Anno, dai... |
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Mi sembrano due situazioni un po\' diverse, ma in ogni caso il fatto che qualcuno visitt anche altri siti oltre a Metallized non credo vi tolga letture |
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Nulla, ma E\' come se entrassi in casa di qualcuno e dicessi a un altro ospite: \"Buono questo stuzzichino, ma perché non vai ad assaggiare quello del vicino di casa?\" Magari si aspetta di uscire, non trovi? |
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#28 cosa ci sarebbe di male a voler sentire due o più campane? |
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@Rob,non sono un esperto di HM classico, ma ho ascoltato tanti dischi dei Maiden,e possiedo Seventh Son che considero un capolavoro.Sono pienamente daccordo con te.Se si valuta il peso storico,non cè paragone.L\'articolo, molto dettagliato,a me è piaciuto. |
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Ma quanto è elegante venire a leggere un articolo per commentare invitando a leggere quello di un altro? |
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@Spirit, con Bruce i Maiden hanno fatto il salto definitivo dell\'immortalità. Senza di lui difficilmente sarebbero arrivati così lontano. Paul Di Anno era del tutto inaffidabile. Che poi a me vocalmente piaccia di più di Dickinson o che sono più legato ai primi dischi rispetto alla magnificenza - lo sottolineo per non creare equivoci - venuta dopo è un altro paio di maniche. La metto giù così: senza Dickinson non ci sarebbero stati i capolavori successivi che tutti noi conosciamo. Mentre penso che malgrado Smith e Harris con Paul Di Anno i Maiden non avrebbero raggiunto le vette che conosciamo |
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E comunque io una stretta di mano e una foto con Varg Vikernes la farei senza pensarci un momento.Avrà fatto cose discusse, discutibili o sbagliate,ma mi ha regalato e regala grandi emozioni ed è per questo che lo apprezzo.Penso valga anche per chi piange Di\'Anno. |
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..anche io la penso così @Legaliz. |
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@spirit secondo me Bruce è meglio |
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Domanda:Bruce D. ha finito per scalzare DiAnno dal cuore dei Maideniani della prima ora,oppure nonostante il valore e la prova del tempo gli stà dietro?Chiedo a voi defender. |
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Ispirato dai vostri commenti sono andati a leggermi l\'articolo del Fuzz e l\'ho trovato molto molto interessante, ma ho sempre amato il suo stile anche sulla carta stampata!
Ho letto anche un suo successivo aggiormento in cui faceva della domande ai fan dei Maiden o ad alcuni di essi, tra cui anche i presunti Ultras di Paul DiAnno....
Mi sono trovato molto d\'accordo con lui e anch\'io non comprendo come tutti questi fan dei primi album degli Iron Maiden (che vanno dai 15 ai 70 anni) non abbiano mai supportato e comprato gli LP e i CD dei successivi gruppi di Paul tipo Battlezone e Killers, tutti roba che negli anni ho visto stampata e ristampata più volte in edizioni Inglesi, Americane, GIapponesi e Brasiliane pure, tutte autentiche! |
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@Rob Fleming, si certo parlavo di produzione e sound... si sente che é datato, su Killers si va già verso il sound da The Number of the beast in poi e ovviamente anche con la produzione... e bada bene che io ho sempre preferito l\'omonimo a Killers. Poi con l\'arrivo di Bruce Ciao Proprio! Fino a Seventh Son non hanno sbagliato mezzo disco ma io almeno almeno fino a Brave New World ho apprezzato ogni disco anche i due con Blaze che furono particolari.
Amo i Def Leppard almeno fino ad Adrenalize i più Americani tra i Britannici.
Mi piacciono parecchio anche i Tygers dei primi tre album che nonostante la loro appartenenza al filone NWOBHM abbastanza similmente a DF era un raffinato ed elegante gruppo Heavy Metal - Hard Rock melodico che a sua volta dopo 3 incredibili album tentò la strada Americana con molta meno fortuna.
E per me che tra i tanti stili che adoro c\'é anche il cosidetto Glam Metal e l\'AOR ti dico CHE PECCATO!
Ad ogni modo si dellle band NWOBHM (Iron, Tygers, Saxon, Angel Witch Prayng Mantis) nessuno aveva lo stesso stile vocali e per l\'appunto erano gruppi talvolta con influenze simili e diverse allo stesso tempo e con percorsi evolutivi differenti.
I vari documentari o i bellissimi speciali curati dal Fuzz sulla rivista Classix Metal ti dicevano che si trattava di un manipolo di band composte perlopiù da persone che nell\'Inghilterra di inizio 80 della New Wave e dello UK Punk 82 (o Street Punk) volevano suonare il buon vecchio Hard Rock dell\'epoca da poco tramontata. |
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@Cruas: primo: dovrei scusarmi per aver parlato male del tuo idolo? Non ci penso proprio. Secondo: dovresti rivolgerti allo stesso modo al Fuzz che in modo sicuramente più edulcorato ha espresso i miei stessi pensieri. Terzo: sei contento di aver intervistato l\'uomo che hai descritto nel primo paragrafo? Felice per te, io ne sarei stato ben lontano ad essere gentile. Quarto: se anche tutti distinguono l\'artista o lo sportivo dall\'uomo (o donna) io non ci riesco. Apprezzo chi ha vissuto la sua vita in modo morigerato, non apprezzo chi vive con vizi deprecabili che magari gli costano pure caro. E se mi dispiace (le lacrime le verso per i parenti o amici non per sconosciuti) per i primi quando muoiono, non altrettanto per chi butta la sua vita tra alcool e droghe, figuriamoci se posso essere dispiaciuto per Paul Andrews e tutto quello che ha fatto in vita. Sono una mosca bianca, ma mi interessa poco e ancora di meno chi mi insulta per questo mio modo di pensare. D\'altronde se in questo mondo si esaltano ancora Varg Vikernes, Bard Faust e Jon Nodtveidt sono ben contento di essere così. |
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Ciao @Rain, io sono tra quelli che considerano quegli album o quanto meno l\'esordio ancora fresco. Se fai un discorso di produzione, allora hai ragione e taccio. Ma se il discorso si sposta dal punto di vista prettamente musicale ed interpretativo per me l\'omonimo è ancora attualissimo. Le canzoni reggono magnificamente i loro anni. Il fascino oscuro e arcano di Strange World e Remember Tomorrow lo ritrovi ancora oggi in decine di album della Black Widow o di altre etichette che si dedicano ai suoni del passato. Prowler, Iron Maiden, Phantom e Transylvania sono autentiche cavalcate e Paul canta con una rabbia punk in un contesto metal per me veramente originale. E\' punk nell\'attitudine, ma canta bene, mai in maniera sgraziata, ma non è uno screamer metal. Non è che ce ne fossero tanti all\'epoca. Anzi, per dirla tutta se penso ai grandi cantanti della NWOBHM Diamond Head, Girl, Tygers of Pan Tang, Def Leppard non ce ne è uno uguale all\'altro e soprattutto uguale a Paul Di Anno (i Samson per evidenti ragioni non li cito nemmeno). Toh, forse e dico forse, solo gli Angel Witch (che infatti sempre per me sono stati gli unici a comporre un album che se la gioca con Iron Maiden). Ammetto che gli altri gruppi li conosco poco (e parlando di cantanti i Venom sono fuori gioco in questo contesto) |
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@rain ex area peró non é facile trovare album di 40 anni che suonino freschi, se mi passi il termine. I primi due dei Maiden hanno fatto da apripista a tutto un movimento, peró la consacrazione definitiva é arrivata da Dickinson in poi. Tanto di cappello comunque a Paul, vedere la tua vita sgretolarsi tra una bottiglia e un concerto di 20 persone mentre la band che hai aiutato a lanciare diventa milionaria deve essere stato un peso immenso per ogni giorno della sua vita |
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Nei commenti qua sotto ho letto che i primi due album dei Maiden sono ancora oggi freschi... in realtà io penso siano invecchiati meno bene rispetto a quelli con Dickinson. Senza nemmeno farlo apposta ormai 3 settimane fa li ho riascoltati entrambi in stecca e secondo me sono decisamente datati, belli ok ma datati.
Sul Paul DiAnno come persona non mi interessa un granché e non sono mai stato dietro al gossip quindi non conosco tutte queste storie che menzionate. Ormai non ha più importanza dato che non c\'é più. |
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Sempre elegantissimo Shock, complimenti. |
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@shock bell\'articolo, grazie per averlo citato. E in sostanza sono d\'accordo, spero che Paul possa riposare senza dover pensare ogni secondo a quella manciata di canzoni dei primi due Maiden |
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Ok niente, l\'ho trovato andando a vedere nei tuoi articoli di quell\'anno. |
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Scusa Raven ma l\'articolo del 2015 citato sopra è qui sul sito? Perché a lato non lo vedo e sul sito non l\'ho trovato. |
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Come ha scritto il Fuzz Pascoletti, storia che potete leggere su un altro sito, il cantante Di Anno non è morto la scorsa settimana ma negli anni ottanta, dopo la sua uscita dagli Iron. Poi è rimasto l\'uomo, la bestia che ha distrutto la sua vita e quelle di altre persone, in particolare di tante donne. Ecco, ho amato il Di Anno cantante, ho sempre odiato l\'uomo, il primo morto quarant\'anni fa, il secondo pochi giorni fa. |
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\"Il fatto è che, probabilmente, per chi non ha vissuto un certo periodo storico è impossibile capire quanto e come certi dischi e certi musicisti avevano il potere di impattare sulla vita di determinate persone.\" Ecco, con queste righe hai detto tutto. E quei 2 dischi (copertine comprese) hanno davvero cambiato i gusti musicali a tanti ragazzini dell\'epoca, me compreso. È questo il patrimonio che ha lasciato. Poi a livello umano non era certo un esempio da seguire , mi sembra perfino ovvio ribadirlo |
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Il giudizio sui vizi degli artisti mi interessano, ma non mi interessa giudicarli. Semmai il giudizio lo porto sul lato artistico, sarebbe stato bello vedere una cacciata che si trasformava in una carriera dignitosa per non dire superlativa alla Mustaine. Il nodo per me sta lì, se gli eccessi e le pazzie non sono fini a se stessi ma si coniugano ad un fine artistico di livello, allora per me tutto è “permesso”. Ma evidentemente a differenza di Mustaine è mancato l’uomo, l’artista e forse anche una Sharon/badante a gestire il tutto. |
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Un bell\'articolo onesto che riesce a separare l\'uomo (decisamente discutibile) dall\'artista (cui tutti noi dobbiamo qualcosa). I miei primi Maiden in tempo reale furono quelli tra Somewhere in Time (i video che passavano su Videomusic) e Seventh Son (l\'intero album)... Li conoscevo di nome, ma non li avevo mai realmente ascoltati. Mi piacquero e così andai a ritroso. Beh, bello e perfetto come il debutto per me non ne hanno mai fatti. Canzoni che avevano un fascino oscuro, ancora \"underground\", che pescavano negli anni \'70, ma che suonavano (e suonano tutt\'oggi) fresche. Gli arpeggi di Strange World sono inquietanti e al contempo ipnotici. Devo associare una colonna sonora ai Grandi Antichi di Lovecraft? E a quel disco che penso. E non è possibile immaginarlo senza quella voce: autentica, operaia, violenta e melodica. Un talento buttato via, ma almeno in un disco (per me) è stato un top player, anzi IL top player di quella stagione. |
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Passare un pomeriggio con un idolo di gioventù non è fortuna che capita a tutti, così come far rivivere quel quattordicenne non è cosa per tutti. STAY ROCK Raven!!! Run Free PAUL. |
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da quando sono entrato seriamente nel mondo dell\'hard n heavy paul è forse il primo che vedo andarsene. ronnie james dio, lemmy, quorthon... tutti morti quando manco li conoscevo o manco ero nato. quindi è la prima volta che provo la tristezza per la morte di un personaggio del genere e mi ha colto alla sprovvista perché sì era messo male, ma non pensavo così male. bell\'articolo raven, certe espressioni che hai usato sono proprio perfette |
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Bell\' articolo. Non sono però mai stato vicino a questo personaggio. I Maiden li conobbi e amai con Bruce e i primi due album li recuperai un po\' dopo. Tra l\'altro killers , il secondo ,tranne un paio di pezzi mi ha sempre annoiato a morte. Lui è un perdente, un peccatore seriale, quindi non poteva che starmi simpatico. |
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Non sono mai stato interessato ad andare a vederlo dal vivo e alcuni dei motivi sono stati riportati in questo articolo e lo dico con rammarico...
Amo i primi due album degli Iron Maiden (anche la produzione successiva) e del DiAnno post-Maiden non mi sono affatto dispiaciuti i Battlezone che avevano un sound più Americano e in linea con il periodo il resto della sua discografia solistica mi é totalmente ignoto. |
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E io che pensavo avesse dei difetti, e invece... |
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....ottimo articolo....complimenti.... |
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Di quei early eighties ricordo una incredibile cover su uno dei primi numeri di rockerilla proprio di di anno. Era un modo per riconoscere che gli iron maiden stavano facendo qualcosa di molto importante in ambito heavy metal, considerando che all epoca di metallari eravamo in pochi. Di anno era sicuramente una persona esuberante (per usare un eufemismo) e destabilizzante all interno di una band. Troppo per l equilibrio degli iron maiden. Restano cmq due albums imprescindibili per l heavy metal e il suo lascito iscritto nella storia dell heavy metal. Rip 🤘🎸🔥 |
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Complimenti Raven,articolo bello e triste allo stesso tempo.Come al solito invidia per chi ha potuto vivere quel periodo straordinario. |
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