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16/07/25
SATCHVAI BAND
ARENA SANTA GIULIANA - PERUGIA
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THE FORESHADOWING - Musica che salva
29/06/2025 (672 letture)
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Con un certo ritardo dall'uscita dell’ultima fatica dei romani The Foreshadowing, New Wave Order, -una delle band di punta del doom italiano (anche se forse non è giusto delimitarli in una etichetta viste la loro personalità e continua evoluzione)- siamo riusciti finalmente a raggiungere il chitarrista e fondatore Alessandro Pace, che con gentilezza e disponibilità ci ha concesso quest'intervista. Doveroso il ringraziamento personale alla band che mi ha accompagnato fino ad oggi attraverso mille peripezie e difficoltà con la sua musica e le sue parole.
Lacrimosa: Benvenuti su Metallized, sono Sara e sono davvero emozionata di poter fare questa intervista, scusate davvero per l’attesa. Alessandro: Grazie a te Sara, è sempre un piacere parlare con voi di Metallized.
Lacrimosa: Come mai New Wave Order è stato pubblicato con così tanta attesa dall'ultimo album Seven Heads Ten Horns, che risale al 2016, e quanto ha influito sugli equilibri della band il fatto di essere rimasti in quattro? Alessandro: Sicuramente sono subentrati fattori esterni, non dipesi dalla band, come la pandemia e tutti i limiti ad essa legati che hanno notevolmente rallentato il processo di registrazione dell’album. Il disco era infatti pronto per essere registrato già alla fine del 2019 e avevamo iniziato le registrazioni proprio a febbraio del 2020. Ci siamo quindi dovuti fermare subito e abbiamo portato avanti le registrazioni a singhiozzo per via del coprifuoco che c’era e non ci permetteva di muoverci liberamente per andare in studio. Mettiamoci anche che siamo un gruppo molto lento e pignolo, selezioniamo moltissimo il materiale su cui lavoriamo e siamo molto severi con noi stessi. D’altronde, non è un caso che facciamo musica sostanzialmente lenta.
Lacrimosa: Vox Populi, Vox Dei, è una locuzione antica, che dà il nome al titolo del primo e dell'ultimo brano dell'album. Ci sono in qualche modo implicazioni politiche o religiose in questa scelta o semplicemente è legato solo a fattori musicali o lirici? Alessandro: Sostanzialmente, è l’insieme delle due cose: suonava bene a livello concettuale e si sposava in modo coerente con le tematiche delle canzoni. D’altronde, non è una novità che ci piaccia concepire gli album in modo circolare dove c’è sempre un filo conduttore che lega come un cerchio tutti i brani dell’album. Forse la scelta di inserire l’uroboro del nostro logo agli albori della band non è stato un caso.
Lacrimosa: Tornando sul titolo New Wave Order, è una definizione che può fare riferimento sia a una critica del mondo attuale e a un bisogno di rinnovamento, che a una novità nello stile musicale. Potete raccontarci qualcosa in più su quali concetti esattamente volete rappresentare? Mi ha stupito molto visto che i temi che avete trattato hanno sempre fatto riferimenti all’ apocalisse e fine del mondo e sinceramente non sapevo cosa aspettarmi questa volta. Alessandro: Premesso che l’album cerca di essere coerente al momento storico in cui viviamo, penso che non abbiamo mai vissuto un periodo così buio e apocalittico rispetto agli anni precedenti. Anche in questo caso, il titolo riassume al meglio sia il desiderio a livello stilistico di dare un tocco di freschezza ulteriore alla nostra proposta musicale, sia legarsi alle tematiche presenti nel disco. L’album non è un vero e proprio concept in quanto i brani trattano tematiche varie. Anche se comunque c’è di base un sottile filo conduttore che verte su una riflessione generale: la nostra società di stampo consumista e il nostro modo di vivere ormai narcotizzato dai media ci stanno portando sull’orlo del baratro.
Lacrimosa: Il vostro stile sembra decisamente brillare di personalità in questo nuovo lavoro e raggiungere una certa maturità compositiva, anche se non siete mai stati una copia carbone delle band gothic/doom degli anni ovanta. Siete soddisfatti del percorso intrapreso durante gli anni e della vostra evoluzione? Alessandro: Il nostro impegno è sempre stato quello di cercare di migliorare e arricchire quello che di base era il nostro stile, magari rischiando qualcosa ogni tanto. Con il tempo, purtroppo ho personalmente realizzato che non sempre avere un proprio stile ti premia completamente. Mi sembra che in questi ultimi anni sembrino essere prese di più in considerazione le band copia carbone e le minestrine riscaldate dei gruppi che hanno fatto la storia di questo genere. Forse un po’ lo capisco poiché una gran parte del pubblico mi sembra si sia un po’ imborghesita e impigrita; quindi, c’è la tendenza a rimanere sempre nella propria comfort zone e avere il desiderio di risentire sempre le stesse cose. Capita spesso anche a me, intendiamoci. Basta vedere che nel genere in cui veniamo collocati (questo calderone generalista “gothic-doom”) ci sono sempre quella manciata di band storiche che monopolizzano il mercato e gli altri venuti temporalmente dopo che arrancano dietro. Non dico che sia giusto né sbagliato, ma da un’analisi molto pragmatica mi sembra emerga questo.
Lacrimosa: La foto di copertina così oscura e cinematografica e il riferimento del grano nel video di Lobbiesmi ha subito ricordato i Depeche Mode di A Broken Frame… E infatti c’è una citazione I know they're looking in your eyes I saw they're walking in your shoes dei Depeche Mode in Our Nightmares Calls che è la mia canzone preferita. Ci sono omaggi ai vostri artisti preferiti degli anni ottanta? Alessandro: Non ci sono omaggi specifici, ma come hai argutamente notato ci sono tante piccole cose che richiamano a quell’atmosfera e a quelle band che hai citato e tante altre. D’altronde ci siamo formati con quei suoni, non possiamo fuggire da questa piacevole dannazione.
Lacrimosa: Trovo New Wave Order un album introspettivo, liricamente mi ricorda il primo album Days Of Nothing, quanto c’è di personale nei testi che scrivete e quanto in questo album in particolare? Alessandro: Dei testi se n’è quasi sempre occupato per intero Francesco -il nostro tastierista- sin dal primo album; il taglio è sempre stato di tipo personale e simbolista. Parlando a titolo personale, premettendo che ho sempre messo in secondo piano i testi rispetto alla musica in generale, devo dire che ho sempre reputato i suoi testi molto interessanti rispetto alla media del genere (che trovo personalmente molto bassa). Ha infatti una capacità di scrittura semplice e allo stesso tempo molta evocativa, ci fa sicuramente piacere che questa caratteristica venga spesso riconosciuta e apprezzata dai nostri fan.
Lacrimosa: Colgo l’occasione di questa intervista per ringraziarvi immensamente perché la vostra musica mi ha fatto compagnia e mi ha dato la forza ogni giorno per affrontare uno dei periodi più bui della mia vita e ve ne sarò eternamente grata. Che effetto vi fa come artisti sapere di avere un ruolo così salvifico nella vita delle persone, di essere così d’ispirazione e che la vostra musica e poesia risuoni e prenda vita in altri modi, altri significati, altre anime? Alessandro: Ti ringrazio intanto per le belle parole che sicuramente ci fanno molto piacere e ci danno molta soddisfazione e orgoglio. È sicuramente una bella responsabilità ed è proprio una delle finalità principali della musica, nonché uno stimolo a produrre sempre il meglio possibile per i nostri fan. Forse, in questo momento storico, è rimasto l’unico fine veramente valido per cui valga la pena portare avanti una band tra i tanti ostacoli e i bassi stimoli che il mercato musicale attualmente offre.
Lacrimosa: Sarei curiosa di sapere quali sono i cantanti a cui Marco Benevento si è ispirato, trovo la sua voce meravigliosa e unica nel genere. Cantare di catastrofi, fine del mondo, solitudine e disperazione con la sua interpretazione teatrale, dolce, sensuale, è una scelta particolare. Fra l'altro in Eyes of a Dawn c’è un accenno di growl che mi ha lasciato sorpresa e si sposa molto bene nel contesto in cui è stato inserito. È stato soltanto un caso, visto che Marco fin dall'inizio de The Foreshadowing ha cantato sempre in pulito? Alessandro: Beh, questa è una domanda che dovresti fare a lui, uno dei suoi cantanti preferiti è King Diamond che esula completamente dal suo stile vocale! In generale, penso che con il tempo si sia creato un suo stile particolare e che venga ora citato egli stesso come fonte d’ispirazione per altri musicisti. Il growl su Eyes of a Dawn è uscito in realtà in modo molto spontaneo quando stavamo arrangiando il brano in studio. Bisogna dire che lui non è nuovo a questo tipo di voce, dato che nella sua band precedente How like a Winter alternava la voce clean al growling regolarmente.
Lacrimosa: Grazie di cuore per avermi concesso quest'intervista, c’è qualcosa che volete aggiungere per i nostri lettori, progetti futuri, concerti, iniziative eccetera? Vi saluto calorosamente e spero di vedervi presto a qualche concerto. Alessandro: Ringraziamo come sempre tutti i nostri fan e sostenitori, speriamo di incontrarvi tutti ai prossimi concerti che per ora sono pochi. Non per nostra volontà, purtroppo, ma perché non si sono prospettate le condizioni per fare di più nell’ultimo periodo, speriamo di migliorare questo aspetto in futuro. Stiamo nel frattempo già lavorando al prossimo album, aspettatevi quindi un nuovo full-length in tempi abbastanza brevi rispetto ai precedenti. Un caro saluto a te Sara e alla community di Metallized.
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5
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Saluti a Jonah, se lo vedete ancora. |
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4
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Gruppo fantastico. Farete la recensione del nuovo album? |
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3
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Bella intervista e grandissima band a mio avviso. Mi sa mi dovrò recuperare con calma il loro ultimo album, intanto mi sparo Friends of Pain... |
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2
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Questi signori hanno fatto davvero un gran bel disco nel 2024, meritano supporto |
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1
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Bella intervista e gran bell\'album soprattutto, mi ha stupito. |
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