|
27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
|
|
DELIRIA - Parlano Brado e Orion
14/05/2008 (2232 letture)
|
La definizione thrash anni ‘80 porta automaticamente a pensare alla bay area statunitense, dove appunto nell’ottava decade del XX secolo cominciarono ad affermarsi band del calibro di Metallica, Testament, Megadeth, massimi esponenti del genere sovracitato. Ma ciò non impedisce che circa 20 anni dopo e dall’altra parte del mondo cinque giovani volenterosi propongano una realtà musicale altrettanto thrash e altrettanto anni ’80. Sto parlando dei baresi Deliria che oggi gentilmente si mettono a disposizione per rispondere a qualche mia domanda.
Ho ascoltato il vostro lavoro ‘Calling from the Abyss’ e mi sono chiesta: come vi siete avvicinati al thrash metal e cosa vi ha portato a decidere di suonare questo genere?
Orion: Come per molte persone il gruppo che mi ha avvicinato al metal sono stati i Metallica, che con il Black Album hanno costruito una sorta di ponte fra chi ascolta metal e chi non lo ascolta, il Black Album raccoglie gusti abbastanza lontani da coloro che ascoltano solo metal, insomma dopo averlo ascoltato mi sono interessato alla produzione precedente, oltre che alla cultura thrash in generale, dalla musica, fino all’autodistruzione alcolica…
Brado: dico solo: sete di distorsione! (ridono)
Sempre ascoltando la vostra musica, si nota facilmente che i vostri maggiori ispiratori sono gruppi appunto come Metallica, Testament, Megadeth e anche Pantera. Se vi trovaste faccia a faccia con i membri di queste band, cosa vorreste dirgli?
Orion: personalmente se mi trovassi davanti a Chuck Billy lo abbraccerei forte e gli direi che è… UN GRANDE! È il mio padre putativo!
Andiamo avanti con una domanda scontata ma che pretende di essere posta: che tipo di emozioni volete incanalare nella vostra musica e nel proporvi al pubblico cosa vorreste esprimere?
Giacomo e Uomo v : VIUULENZA!
Orion: ma a livello di songwriting o di approccio live? Questa non è facile… La rimando a Brado (ridono)
In parole povere, che tipo di messaggio volete comunicare ai vostri ascoltatori, sia musicalmente che testualmente?
Brado: che il metal è l’unico genere in cui il gruppo è davvero ‘gruppo’... Ognuno ha il suo ruolo, ognuno è parte integrante nell’impatto musicale…
Orion: il nostro obiettivo effettivamente è avere un impatto sull’ascoltatore, cerchiamo di unire una musicalità aggressiva che l’ascoltatore possa gradire anche in termini di tecnica, con l’efficacia del testo.
Qui subentra il processo compositivo. In che modo prende forma una canzone dei Deliria? Prima la musica o il testo o viceversa?
Orion: Attraverso un sacco di liti!
Giacomo: ehi aspettate qui c’è un paragrafo a parte: Francesco!(Uomo V ndr).Viene un fraseggio cattivo, però a lui non piace mai, si ammorbidisce un po’, non gli piace ancora, ritorna a cattivo, e decide che gli piace…
Uomo V: Vengono come i sogni!!
Orion: allora, ti parlo di quella che secondo me è la composizione ideale per i Deliria: sarebbe una struttura portata da Brado, cattiva, (Giacomo: Brado è davvero bravo con le ritmiche) e arricchito dalle idee di Uomo V, fraseggi tecnici et similia…sicuramente il testo viene dopo nel senso che io ho solitamente molte idee sulle tematiche dei testi ma la stesura viene decisa comunque in base alla metrica che bisognerebbe adottare sulla parte musicale…e soprattutto loro scoprono il titolo dell’ultima canzone al concerto stesso, come anche stasera…(ancora risate)
Giacomo: io e Brado ci troviamo molto bene insieme nella composizione, molto spesso tutto nasce dalla parte ritmica del gruppo con l’incremento della parte solistica di Francesco.
Tornando alla stesura dei testi, Orion , questi sono di tua competenza e peculiarmente quale messaggio specifico vuoi esprimere con i tuoi testi, e in particolare ti volevo chiedere del testo di ‘Malleus Malleficarum’ (pezzo di chiusura di ‘Calling From The Abyss’ ndr)
Orion: ci sono due filoni di testi: ci sono testi autobiografici, uno per esempio che mi sta molto a cuore è ‘Calling from the Abyss’ che parla di un momento in cui si è interrotto un rapporto importante con una persona, tramutatosi in un momento in cui ci si interroga sul proprio futuro. L’ultimo testo, dell’ultima canzone, non dovrei svelarlo, ma parla di un evento accaduto negli ultimi giorni, la scomparsa di un’amica; insomma questo è il primo filone... Pensandoci bene i filoni sono tre: il secondo è un po’ quello tipico del thrash: la voglia insana di distruzione gratuita, come per esempio ‘Attack’; un terzo filone è sulle tematiche sociali, in questo caso posso parlare di ‘Malleus Malleficarum’, che tratta il tema dell’inquisizione della chiesa cattolica, penso che la storia la conosciamo un po’ tutti. Il ritornello fa proprio riferimento al fatto che bastavano due testimoni , ‘two witness’ appunto, per accusare una persona di stregoneria e farla mettere al rogo: quindi per esempio bastava che io e te ci fossimo messi d’accordo per accusare Giacomo, spero (risate) anche se lui non è una donna, e sarebbe stato messo al rogo. Insomma ci siamo capiti!
Mi stavi parlando del pezzo ‘Calling from the abyss’ che in effetti è appunto anche il titolo dell’album. Questo titolo mi fa pensare alla filosofia nietzschana. È una mia fantasia o è un’ipotesi fondata?
Orion: ehm… E’ una tua fantasia purtroppo! (risate)
Passiamo alle domande più pratiche : nel 2007 avete preso parte al Total Metal Festival e il vostro nome è apparso accanto a nomi piuttosto blasonati come Rage, Dark Funeral, Vision Divine: che cosa ha significato per voi questo evento?
Orion: ha significato essere più famosi dei Rage per molte persone (ridono) … No assolutamente, è stato un grandissimo onore. Fianco a fianco con questi gruppi di fama mondiale dei quali, per fare un esempio, vedo il merchandise sui giornali. Un nostro obiettivo è sicuramente continuare così.
L’ingresso di Giacomo nella band, essendo comunque lui un batterista voltato a sonorità power/prog, che tipo di cambiamenti ha portato nel sound dei Deliria, e cosa ne pensa lo stesso Giacomo?
Giacomo: mi sono adattato io a loro!
Orion: gli abbiamo insegnato noi a suonare la batteria! (ridono)
Giacomo: no, seriamente, per quanto riguarda il mio lato progressive, a livello di passione, ho trovato una minima risposta in Brado. In ogni caso da quando sono entrato nei Deliria sono cresciuto molto per quanto riguarda il thrash metal, ora utilizzo pattern e tempi che prima ignoravo.
Orion: in verità il sound non è cambiato eccessivamente in quanto anche il nostro vecchio batterista in un certo senso proveniva da un background piuttosto progressive, anche se Giacomo è più preciso e più quadrato.
Ho avuto modo di sentire i vostri nuovi pezzi durante alcuni live, e ho notato che vi siete spostati su sonorità che tendono al death, i Deliria stanno forse appesantendo il loro sound? Cosa dobbiamo aspettarci dall’album nuovo?
Giacomo: Ah, l’ha notato! (risate)
Orion: sostanzialmente ci stiamo evolvendo. Continuiamo a mantenere una matrice thrash inserendovi all’interno spunti death metal, questo è il sound che ricercheremo per il nuovo album.
Da quali band siete stati influenzati?
Orion: personalmente il mio cantanto si sta spostando verso una sorta di screaming che rimanga comunque consono al thrash metal. Ti dirò, in questo periodo mi affascina il modo di cantare di Alexi Laiho dei primi lavori dei Children of Bodom.
Qual è il vostro sogno come band?
Giacomo: rimanere giù al locale! (risate)
Orion: francamente il mio sogno più che pubblicare album sopra album, è sempre stato girare, girare, vivere anche per una volta, un tour italiano, europeo. La vita da turnista insomma, suonare e far casino. Cioè quando ero più piccolo e vedevo le VHS dei gruppi in tournee con tutti i backstage mi dicevo: ‘cazzo quanto vorrei stare in quelle situazioni!’
E per quale band vi piacerebbe aprire?
Orion: beh ovviamente i Testament..
Brado: io vorrei che i Testament aprissero per noi...(risate)
Giacomo: Testament, Slayer…
Andiamo avanti con una domanda un po’ più personale: qual è la vostra canzone preferita dei Deliria?
Giacomo: inizio io! La mia canzone preferita dei Deliria è assolutamente ‘Malleus malleficarum’: secondo me è la canzone più completa, più varia, perché è thrash ma specialmente dal punto di vista della batteria è molto power metal...
Brado: la mia è ‘Attack’, e la definisco una canzone ‘cazzo duro’ (ride)
Orion: ehh non è facile… Dal punto di vista del cd, la mia è sicuramente Malleus; dal punto di vista live è una delle nuove, ‘Ethereal Warriors’, compatta e veramente THRASH…
Uomo V: per quanto riguarda me, ti dico la thrashona ‘The land of hatred’.
Orion: è perché fa un minuto e mezzo di assoli!
Uomo V: è vero! (ridono)
Ora una domanda specifica ai chitarristi , Uomo V e Brado, se prima volete svelarmi il senso dei vostri nickname…
Giacomo: quello di Brado lo spiego io: poiché quand’era alle superiori era diciamo piuttosto trasandato, i compagni dicevano che era allo stato ‘brado’, appunto.
Uomo V: il significato del mio non si può svelare…
Giacomo: non è ‘Uomo Virtuoso’, come si pensa…(ridono)
Uomo V: aprirò un blog a riguardo, sui presunti significati del mio nickname…dai per ora diciamo ‘Uomo Vitruviano’!
Andiamo alla domanda: i vostri assoli sostanzialmente si distaccano dai soliti cliché thrash e affrontano sonorità diverse, dal power, alla fusion… Dove trovate le influenze per creare questi assoli? Come li componete?
Uomo V: beh effettivamente a me piace tantissimo la fusion, che alla fine vuol dire anche fondere tanti generi musicali. Cerco di comporre qualcosa che sia vario e contemporaneamente ben inserito nel contesto della canzone.
Brado: beh i miei soli sono principalmente melodici piuttosto che tecnici. Lavoro principalmente sulla melodia.
Una domanda per un gruppo che sta emergendo nella scena metal barese: che idea avete della scena metal italiana e barese in particolare?
Orion: se dovessi dare un voto alla scena metal barese, sarebbe altissimo. La qualità dei gruppi è immensa…
Kappa: ma la risposta del pubblico è scandalosa…
Orion: praticamente il livello dei gruppi è assolutamente alto. Molti gruppi però non vengono valorizzati abbastanza, ci sono molte situazioni che li penalizzano. Per quanto riguarda il pubblico... Il pubblico è più di amici che di fans. Non c’è molta gente cultrice del metal.
Una domanda per il nuovo bassista: che tipo di ambiente hai trovato, musicalmente e umanamente parlando, entrando nei Deliria?
Kappa: tranquillissimo, bellissimo, tecnicamente molto valido, e mi trovo anche abbastanza bene con queste persone. Musicalmente, quello che sto cercando di fare è dare un po’ più di struttura e corposità, che secondo me un po’ mancavano col bassista precedente.
L’ultima domanda è: che cosa vorreste dire ai fans italiani, o comunque ai vostri ascoltatori occasionali?
Brado: alzat la distorsion! (alzate la distorsione ndr)
Orion: trincate con noi, e se avete delle sorelle portatele! No, seriamente, vorrei solo invitare a sentire i nostri pezzi, che secondo me hanno bisogno di essere capiti.
Uomo V: non sentire soltanto, ma ascoltare, che è diverso dal semplice sentire.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|