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Jenx - Drift
( 1944 letture )
Diciamolo pure: il metal abbinato alla techno raramente ha generato lavori che fossero in grado di porsi sopra un certo livello qualitativo e inventivo tale da poterli definire come ben riusciti. In linea di massima, da circa una quindicina d'anni in cui se ne parla, questo binomio ha saputo generare prevalentemente dischi mediocri, tendenti allo zero e, nei casi peggiori, qualche abominio che la storia della musica farebbe bene a dimenticare per sempre. Luogo comune? Chiusura mentale? Può darsi, ma sta di fatto che Drift, nuova "fatica" dei francesi Jenx, pare incarnare perfettamente tutti o buona parte di quelli che sono i tratti peggiori del genere, anzi, dei generi in questione.

Scritto e re-mixato principalmente dal deejay del gruppo Lyynk, Drift presenta un totale di sei tracce di cui tre remix sulla base di alcune canzoni tratte dal precedente Enuma Elish (un album già di per sé non del tutto riuscito) e tre inediti riconducibili ad un genere indefinibile che oscilla precariamente tra industrial, jungle e drum & bass. Ad aprire è proprio uno di quest'ultimi, Inner View, brano della durata di ben undici minuti in cui vengono buttati (il termine non è casuale) suoni, distorsioni e campionamenti tratti dalle altre tracce presenti nel disco seguendo una logica dadaista, priva di progressione che, in parole povere, riesce a far annoiare ancora prima che il disco sia veramente iniziato. Più che una traccia, pare essere un tentativo maldestro di realizzare una suite concettuale che si rivela essere soltanto un semplice collage fatto da tanti medley slegati tra loro e condensati in un unico corpo senza alcuna costruzione. Come per il resto dell'album, il lavoro svolto da Lyynk sul brano è piuttosto molle e stereotipato, presentando soluzioni scontate anche per chi, come il sottoscritto, non segua con particolare interesse la scena techno e dance.
A seguire troviamo i due remix di The Flood e The Loss, che confermano il fatto di trovarci davanti ad un album fatto sostanzialmente di riempitivi. Più che enfatizzare o migliorare le tracce originali, queste rivisitazioni in chiave elettronica finiscono, per una serie di scelte che definirei "pacchiane", con l'abbassarne ulteriormente il livello facendo emergere l'aridità e la mancanza d'idee che il gruppo si trascina anche nei suoi lavori canonici. Lo stesso discorso vale per l'altro remix, quello di Chains of Labor, che pur essendo il più riuscito tra tutti (o il meno-peggiore, se vogliamo), non riesce comunque a convincere del tutto confermando quanto già detto.
I restanti due inediti, The Element e Renewal, due episodi molto simili tra loro e fortunatamente molto meno prolissi della traccia d'apertura, si distanziano in parte dal resto del disco presentandosi come qualcosa di opposto allo stile industrial del gruppo, ma che, salvo qualche guizzo, si fanno dimenticare presto per via dei passaggi inconsistenti e, ancora una volta, della poca creatività che permane nella mente del gruppo. L'unica cornice che mi viene in mente e che potrebbe dare una reale giustificazione all'esistenza di questi due brani è un possibile riadattamento a colonna sonora per un qualche gioco di corse automobilistiche per console. Tolto questo ipotetico scenario, mi è difficile pensare a qualche circostanza che possa fare realmente apprezzare l'entità di questi inediti, nonché del disco intero.

In definitiva, senza girarci ulteriormente attorno, Drift è il tipico album che sa tanto di obbligo contrattuale, sterile, prevedibile e di cui nessuno ne sentiva la mancanza. Un tentativo da parte dei Jenx di percorrere la strada della sperimentazione senza però un'idea forte che possa sostenerla. Che sia inteso come un album metal vero e proprio, come colonna sonora per un rave party o semplicemente come un album di variazioni sul tema, il risultato finale, nonostante il coraggio, lascia a bocca asciutta confermando ancora una volta che non tutti i generi nascono per essere mischiati tra loro.



VOTO RECENSORE
42
VOTO LETTORI
72.22 su 9 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2014
M-Tronic Records
Industrial/Alternative
Tracklist
1. Inner View
2. The Flood (Dry Version)
3. The Loss (Deeper Version)
4. The Element
5. Chains of Labor (Broken Version)
6. Renewal
Line Up
Xav Jenx (Voce, Basso)
Jessy (Chitarra)
Mac (Chitarra)
Lyynk (Tastiere, Sintetizzatori)
Tiko (Batteria)
 
RECENSIONI
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