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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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( 1571 letture )
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Giovani rampolli crescono. Diciamocela tutta: chi di voi non ha notato l'illustre cognome del cantante che fa capolino nella line-up della band? Io stesso una volta preso il CD tra le mani e data un'occhiata al libretto ho storto un po' il naso... "capirai, ecco qua il solito figlio di papà che, grazie a una robusta pedata nel posteriore (leggi calcio nel culo) entra nel music business dalla porta principale alla faccia di tanti musicisti talentuosi e meritevoli che però non hanno gli agganci giusti e continuano a suonare in cantina". Ecco più o meno cosa ho -abbiamo- pensato appena letto il nome di Richie Cavalera, figlio adottivo dell'ex leader dei Sepultura Max, tra i credits del platter: intendiamoci, non che avere l'opportunità di sfruttare tale parentela sia cosa di poco conto -mi riesce difficile pensare che Richie non ne abbia approfittato- ma sapete che c'è? Questo disco non è davvero niente male. All Out War è il secondo album degli Incite e segue The Slaughter uscito nel 2009; per la produzione -ottima- il gruppo si fa coadiuvare da una nostra vecchia conoscenza, nientemeno che l'ex Machine Head Logan Mader (che tra l'altro suonò pure nei Soulfly di Max Cavalera; sì, insomma, "tutto in famiglia" o quasi).
Anche se Max non è il padre biologico di Richie e quindi i due geneticamente non hanno nulla in comune, l'essere cresciuto nel clan Cavalera ha evidentemente portato dei benefici al ragazzo, infatti il vocalism del cantante è davvero convincente e di gran livello: urla laceranti come rasoiate, uno scream acido e rabbioso e una performance senza la minima incertezza, anzi di grande personalità e spessore, seppur affatto varia, ma del resto lo stile canoro è quello che meglio si adatta alle composizioni. Da parte loro gli altri musicisti non sono certamente da meno, anzi: la sezione ritmica può contare su un drumming che definire chirurgico è puro eufemismo, Zak Solafy picchia convinto e non si fa certo pregare quando deve viaggiare di doppia cassa, vedi la buonissima The Aftermath, una canzone monolitica per impatto e aggressività messa giustamente in apertura dell'album. L'irruenza del batterista non è mai fine a se stessa, anzi, quando la canzone lo richiede, Solafy sa mantenere ritmi più cadenzati dosando la propria esuberanza che però, al momento giusto, fa deflagrare in maniera perentoria (la riprova di quanto appena affermato la si può avere ascoltando Consequences of Life); il tutto è supportato dalla buonissima prestazione di Luis Marrufo, il quale non lesina di saturare le composizioni con il suo basso sempre presente. La chitarra crea un muro sonoro non indifferente -Feel the Flames- lanciandosi ogni tanto in qualche buon assolo (vedi Hopeless); i riff, impreziositi da una pregevole tecnica e da un groove coinvolgente, sono sempre azzeccati e fanno il loro in maniera egregia. A ridosso dell'uscita del disco il chitarrista Dis verrà sostituito da Gene Macazan, cosa che frutterà a quest'ultimo l'accredito quale nuovo membro della band con tanto di foto e nome stampati nel booklet.
L'essere figlio d'arte può risultare un'arma a doppio taglio assai pericolosa e gli esempi in negativo si sprecano: gente che ha vissuto all'ombra dei genitori venendo continuamente paragonata a loro con tutte le ripercussioni -e i pregiudizi- del caso; paradossalmente a conti fatti questa potrebbe non essere la fortuna che sembra. Se da un lato è comprensibile provare un'istintiva avversione per questo genere di situazioni, dall'altro non è neppure giusto giudicare e penalizzare una band per partito preso: provate quindi ad ascoltare All Out War con imparzialità e decidete con la vostra testa. Date una possibilità agli Incite, la meritano davvero.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Aftermath 2. 4ever Loko 3. Feel the Flames 4. Hopeless 5. Retaliation 6. Exposed 7. Nothing Remains 8. Die Alone 9. Consequences of Life 10. Departure
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Line Up
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Richie Cavalera (Voce) Kevin Dis McAllister (Chitarra) Luis Marrufo (Basso) Zak Solafy (Batteria)
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