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Supertramp - Breakfast in America
( 7928 letture )
Uno di quei dischi che rimarrà per sempre. Non possono esserci dibattiti in merito. I Supertramp entrano a piedi pari nell’epopea del rock con questo 33 giri, che spopolerà le classifiche e li ribalterà sulle scene come stelle di prima grandezza nel circuito planetario. Il gruppo viene fondato nel 1970 da Rick Davies e Roger Hodgson, inglesissimi e pronti a dare vita ad un duopolio dalle grandi capacità artistiche e produttive: Rick, pianista e tastierista, proviene da una famiglia operaia, Roger, prima bassista e successivamente alla chitarra e alle tastiere, nasce in un'agiata famiglia della middle-class. Pochi sanno che un generoso mecenate olandese di nome Stanley Arthur Miesegaes, amico di Davies, si offre di sostenere economicamente il nascente insieme, che adotta il nome di Supertramp, prendendo a prestito il monicker dal libro di W. H. Davies Autobiography of a Supertramp, del 1910. Quattro anni per individuare la formazione ideale, sfornando due album, l’omonimo del 1970 e Indelibly Stamped del 1971, che non soddisfano pienamente; nemmeno le date live si rivelano esaltanti, passando attraverso serate saltate per l'assenza di corrente elettrica fino ad altre tristi comparsate di fronte a pochissimi spettatori, arrivando a un incidente stradale in Svezia, dove l’ensemble perde la strumentazione in un burrone.

Dopo una serie infinita di rimpasti e audizioni, Rick e Roger selezionano i loro compagni di viaggio definitivi verso l’ardua scalinata del successo: il bassista scozzese Dougie Thomson, John Helliwell, sassofonista di provata esperienza, il batterista statunitense Bob Siebenberg: questa la line-up che, in un decennio, produrrà i migliori lavori del gruppo e li renderà popolari, non solo sulla scena pop britannica. Se l’etichetta A&M Records chiede materiale di valore e da classifica, la dualità Davies-Hodgson diventa chiarissima, loro sono l’anima compositiva di tutti i pezzi dei Supertramp, più incline al blues l'approccio di Davies, caratterizzato da un look sportivo ed elegante, più vicino al progressive carico quello di Hodgson, segnato dall'uso ipnotico del piano elettrico, un look "hippie" con tanto di caftano e jeans. C’è da dire che il sound del piano elettrico diverrà un vero e proprio marchio di fabbrica della band, e anche in questa release quello strumento la fa sempre da padrone, dettando le linee guida. Con una separazione di ruoli tale è semplice capire che entrambi si riservavano il diritto di cantare le proprie canzoni, spartendosi, di fatto, ogni album al 50%, altra nota caratteristica di questi inglesi, pronti ad americanizzarsi. Il primo ellepì del nuovo corso è Crime of the Century (1974), realizzato in pochissimo tempo, che li porta alla fama immediata con pezzi storici come School, Bloody Well Right e Dreamer, nonché la stessa titletrack. Anche Crisis? What Crisis?, del 1975, primo platter registrato, ancora parzialmente, negli Stati Uniti, fa sì che la band giri in tour per tutto il mondo, mentre nel 1977 il quintetto si sposta definitivamente negli States per la registrazione di Even In The Quietest Moments..., che consolida la loro crescente reputazione, grazie soprattutto al singolo Give a Little Bit. La band prende una decisone ferrea: da quelle lande yankee non si sposterà mai più, anche perché l’acme della consacrazione sta per giungere, roboante, influente e tentacolare. Prodotto dal gruppo stesso e da Peter Henderson, Breakfast In America si rivela una carta stra-vincente con i suoi 46 minuti e rotti di impasti vocali, falsetti, melodie immarcescibili, pianoforti martellanti e fiati corposi, legando la miscela in un capolavoro che resisterà alle decadi del tempo, capace di polverizzare ed ingollare, senza pietà, ogni cosa. Bellissima la copertina con un’ironica istantanea raffigurante lo skyline di Manhattan, composta da stoviglie varie e ben assemblate, mentre nel retro-copertina i singoli membri appaiono in un bar americano di fronte alla propria colazione, ognuno di loro col giornale della propria città natale in mano. Il disco è maestoso sin da subito, e associa pregevole fattura e orecchiabilità delle song, guarnite con testi tutt'altro che banali, oscillanti, come negli altri album di quel periodo, tra una silenziosa malinconia e un sarcasmo pungente. Ma la qualità delle composizioni è davvero sontuosa, inutile analizzare singolarmente tutti i pezzi, cosa si potrebbe aggiungere, dopo così tanti anni, a diamanti sfavillanti come The Logical Song, Goodbye Stranger, Child Of Vision o la title-track Breakfast In America? Ovviamente nulla, queste sono composizioni sospese negli attimi del tempo di un orologio atomico che le manterrà per sempre sfolgoranti e fantastiche. Il sesto lavoro dei Supertramp si dimostra subito fortunatissimo, 4 singoli editi, successo scoppiettante, la prima posizione nella Billboard 200 per sei settimane, insomma un best seller istantaneo. Con il combo che abbandona, in parte, il rock progressivo degli esordi, senza privarsi di delicatezze strumentali, iniettando sonorità pop rock, disco e rock, che rimandano vagamente allo stile dei Beatles; giungono così soddisfazioni, in termini di vendite e di incassi economici, tutt’altro che risibili. La competizione tra i due autori Roger Hodgson e Rick Davies è manifesta ed emblematica, una sorta di contrapposizione di due vitalità musicali e creative che, scontrandosi, danno luogo a grandi opere, dividendosi alla perfezione il songwriting: il primo mette la firma a tre capolavori come The Logical Song, Breakfast In America e Take the Long Way Home e alla ispirata Lord Is It Mine, mentre il secondo centra la fantasmagorica Goodbye Stranger associandola ad altre pregevoli track come Oh Darling, calibrata e carica di sensazioni benefiche e con il marchio Supertramp impresso a fuoco, Just Another Nervous Wreck, chitarristica e con l’identikit del suo autore, e la morbida Casual Conversations, mentre l’iniziale Gone Hollywood e la finale Child of Vision sono scritte a quattro mani, con l’apporto del fiatista John A. Helliwell per la traccia conclusiva, che pesca nel progressive. Due frammenti, questi, che completano alla grande la scaletta di un lavoro inimitabile, superbo e favoloso che ha nel piano elettrico la sua anima mordace e pulsante.

Il disco si rivelerà quello di maggior successo nella carriera dei Supertramp, con oltre 4 milioni di copie vendute nei soli Stati Uniti,18 milioni di copie in tutto il mondo, primo in classifica anche in quasi tutta Europa, Nuova Zelanda e Australia con 7 dischi d’oro e ben 8 di platino, in fin dei conti una vera leggenda che continua ancora oggi a smerciare copie. Seguirà un lungo tour mondiale, testimoniato dal suggestivo doppio live Paris del 1980. Ma il feeling tra Rick e Roger si stava dissolvendo e la storia della band testimonierà proprio questo esaurimento della stima reciproca. I Supertramp non raggiungeranno mai più questi superlativi vertici qualitativi, continueranno con le pubblicazioni, sino al 2002 e con date celebrative singole o di gruppo, ma Breakfast In America rimane il loro monumento inscalfibile e straordinariamente smagliante a tutt’oggi.



VOTO RECENSORE
92
VOTO LETTORI
94.68 su 32 voti [ VOTA]
Fabio Rasta
Lunedì 8 Marzo 2021, 17.09.46
38
Se mi avessero proposto un disco del genere fino a 10/15 anni fa, avrei come minimo riso. Non x sfregio, ma xchè non è proprio mai stato il mio genere. Un amico + recente ha insistito xchè lo ascoltassi e ha fatto bene: molto interessante. Ha allargato i miei orizzonti musicali. Devo dire che l'aver ascoltato Goodbye Stranger mentre il Libanese piscia nel deposito giudiziario, mi ha parecchio influenzato. /// Non mi piace invece il tanto osannato LP precedente. Va a capire.
Replica Van Pelt
Venerdì 7 Giugno 2019, 20.29.32
37
Da qualche parte doveva esserci un album così,qualcosa che ti fa tornare la voglia di scrivere di musica,che sia rock o jazz o metal o punk,si parla di musica,quella con la M maiuscola,poteva essere questo come Zen Arcade o Ace of Sapades,nulla cambia,è aria da respirare,è "cibo per l'anima".Mi dovete spiegare come è possibile che un album così nel 1979 in pieno periodo post-punk new wave possa aver avuto un successo ultraplanetario.I Supertramp avevano già qualche album alle spalle ma restavano comunque un gruppetto di belle speranze e niente altro.Poi questo, un album perfetto,brani registrazione mixaggio copertina,tutto perfetto.In un momento storico ben preciso se ne sono usciti "dal nulla" con questo album rock-pop-e cos'alttro???onesto,e fu un un botto.Oggi può piacere o meno (ma non è invecchiato di una nota),ascoltatelo,ha qualcosa di surreale e magico.Ciao
Aceshigh
Mercoledì 20 Dicembre 2017, 9.27.48
36
Rispolverato il vinile stamattina a colazione (in Italia però, non in America)... Cacchio, mi ero dimenticato quanto fosse bello quest'album. Un classico di fine anni 70... Giustamente direi ! Almeno 90.
Rob Fleming
Domenica 7 Febbraio 2016, 19.13.03
35
Super classico con super hits
Peppe
Sabato 17 Ottobre 2015, 8.53.46
34
Nel lontano 1979 avevo 5 anni. Iniziavo già ad essere folgorato dalla musica .mia mamma mi raccontava sempre, di come già verso i primi uno due anni, reagivo ed ero felice all ascolto di qualsiasi musica, di qualsiasi suono. Nel nostro bar/ristorante di famiglia avevamo un WURLITZER; tra le varie perle, c era The ligical Song. ..è stata praticamente la prima canzone della mia vita. Quella che mi ha aperto la porta verso questo magico mondo. 100 lire, ma non ricordo la combinazione lettere numeri, e che ci fosse il sole, che nevicasse o soffiasse il vento, quella canzone è stata la mia amica, le mie emozioni, la mia colonna sonora, il pennello che dipingeva il quadro di quei giorni. ..grazie frankiss per aver recensito breakfast in America. Mi hai reso felicemente malinconico.
andrea
Martedì 2 Giugno 2015, 20.54.44
33
lord is it mine , vetta sovrannaturale di un album fantastico, voto 92
Voivod
Mercoledì 6 Maggio 2015, 17.09.25
32
Stronzate a parte: album fantastico!
Voivod
Mercoledì 6 Maggio 2015, 17.08.35
31
...in realtà il vero nome di Davies è Mohammed Aziz Dhafer Youssef...
Alex
Domenica 7 Dicembre 2014, 11.37.31
30
Sicuramente un album culto, non solo validamente composto e suonato, ma eccheggiamte di un periodo sublime per la musica rock in generale. Impossibile non averlo.
jek
Martedì 2 Dicembre 2014, 14.13.00
29
Cazzo @Paolo, allora Elvis è veramente morto
Pietro
Lunedì 1 Dicembre 2014, 19.39.50
28
Povero Hellion che non so quante volte ha ripetuto la frase: E' solo una curiosità.. ma la gente le legge le risposte. Album fantastico comunque.
klostridiumtetani
Lunedì 1 Dicembre 2014, 19.24.43
27
E tra l'altro c'è anche la "S" che può essere vista come inizio dell'anno 2001! MADOOO'... sono il nuovo Adam Kadmon!!!!!
klostridiumtetani
Lunedì 1 Dicembre 2014, 19.16.29
26
Non metto in dubbio di essere rincoglionito, ma ho ruotato l'immagina con Photoshop e io leggo 9/11 . Si parla di immagine speculare o no?
Ram it down
Lunedì 1 Dicembre 2014, 19.08.04
25
@klos: sulla copertina c'è 11/9, non 9/11 pare...
Hellion
Lunedì 1 Dicembre 2014, 18.59.09
24
Grazie klos ...è pieno di quelli che "so tutto io".
klostridiumtetani
Lunedì 1 Dicembre 2014, 18.16.45
23
Che poi letto specularmente se non sbaglio è proprio 9/11 !! E non 11/9 ! E poi Hitler è comunque morto solo pochi decenni fa!
klostridiumtetani
Lunedì 1 Dicembre 2014, 18.11.31
22
Scusate ma @Hellion ha specificato che è una cosa "curiosa" , e subito giù polemiche su tesi "complottistiche" infondate e menate varie... ma leggete quello che uno scrive o tutto è pretesto...
Hellion
Lunedì 1 Dicembre 2014, 17.52.34
21
..polemiche?...mah!
paolo
Domenica 30 Novembre 2014, 23.53.56
20
mmmhh in americano non sarebbe 11/9 cioè 9 novembre ma 9/11..quind già da qui è ovvio che è una bufala di gente che non c'ha altro da fare che cercare la cosa sensazionale..su un disco del 79. Oltretutto le teorie complottistiche non hanno mai avuto prove reali e attendibili...quanto lla cosa che non è mai stato sulla luna, che hitler è morto in sudamerica solo pochi decenni fa, elvis sarebbe vivo, ecc.. Queste sterili polemiche sensazionalistiche sono solo spazzatura a mio avviso...
Beta
Domenica 16 Novembre 2014, 11.23.23
19
Disco ottimo, quando dico che per essere bravi e farsi notare non serve far casino
Hellion
Domenica 16 Novembre 2014, 11.01.39
18
Ripeto ancora una volta, volevo solo evidenziare una curiosità. Poi se per quello anche il passaporto di Neo in Matrix (1999) scade l'11 settembre 2001, altra curiosità.
ROBERTO
Domenica 16 Novembre 2014, 0.23.44
17
quella dell'11 settembre secondo me è una gran cazzata..figuriamoci se già nel 79 uno poteva già essere sicuro di una data di 22 anni dopo...pura coincidenza dai
Frankiss
Sabato 15 Novembre 2014, 1.00.29
16
Grazie di cuore per il tuo commento Jimi The Ghost !!!!
Jimi The Ghost
Venerdì 14 Novembre 2014, 22.22.32
15
Splendida recensione degno di uno scrittore attento come Frankiss. La mia preferita è sicuramente "Lord Is It Mine", con indimenticabili ricordi e la trascinante "Child Of Vision". Ascoltati e seguiti con interesse fino a Brother Where You Bound. Jimi TG.
jek
Venerdì 14 Novembre 2014, 20.58.10
14
L'ho sempre pensato, l'11 settembre e un mega complotto che parte da lontano e questa è una prova
Hellion
Venerdì 14 Novembre 2014, 19.08.13
13
Infatti ho parlato di curiosità.
therox68
Venerdì 14 Novembre 2014, 17.47.32
12
D'accordo, letto specularmente può sembrare 9/11 ma a parte questo non riesco a vedere un nesso logico con i noti eventi a cui ti riferisci ma solo una coincidenza.
Hellion
Venerdì 14 Novembre 2014, 17.23.39
11
Non vado avanti, non voglio creare un off topic. Libero di pensarla come vuoi
therox68
Venerdì 14 Novembre 2014, 14.45.43
10
Hellion : La U il cui fondo è coperto dalle Twin Towers sembra effettivamente un 11 ma nella P si intravede un pezzo di gambo e non assomiglia per niente ad un 9.
Hellion
Venerdì 14 Novembre 2014, 11.52.51
9
Ripeto, è solo una curiosità, ma la U e la P di Supertramp diventano un 9 ed un 11 proprio sopra le Twin Towers. Senza contare il fatto che tutta la scena è vista da un oblò di un aereo. Ripeto ancora, cosa curiosa.
BJP
Venerdì 14 Novembre 2014, 11.26.51
8
@Hellion no, che dovrebbe succedere?
Hellion
Venerdì 14 Novembre 2014, 11.18.47
7
Disco immenso! Il testo di The logical song è uno dei miei preferiti. Una curiosità, avete mai provato a guardare la copertina in modo speculare?
freedom
Venerdì 14 Novembre 2014, 1.30.38
6
STUPENDO!
jek
Giovedì 13 Novembre 2014, 20.31.40
5
Gran bel disco, ricordo che in quegli anni prendevo i primi contatti col metal e consumavo questa cassetta. Quando mi ero deciso a comperare il vinile sul più bello ho optato per i Saxon, non mi sono pentito ma ora mi sarebbe piaciuto averlo originale. Ancora adesso la loro musica suona attuale, penso che "The Logical Song" siano in pochi a non averla ascoltata almeno una volta, veramente una grande band.
CYNIC
Giovedì 13 Novembre 2014, 19.14.17
4
io ho Crime of the Century,/ Breakfast in America due SUPER MASTERPIECE, dei must da avere.
Luigi
Giovedì 13 Novembre 2014, 18.39.29
3
Capolavoro assoluto insieme a Crime of the Century,/ Crisis? What Crisis? . Ogni amante del progressive e non solo non puo non amarli..
Galilee
Giovedì 13 Novembre 2014, 17.46.26
2
Spettacolari, purtroppo li conosco poco.
Carmine
Giovedì 13 Novembre 2014, 16.36.42
1
Un disco grandioso
INFORMAZIONI
1979
A&M Records
Rock
Tracklist
1. Gone Hollywood
2. The Logical Song
3. Goodbye Stranger
4. Breakfast In America
5. Oh Darling
6. Take The Long Way Home
7. Lord Is It Mine
8. Just Another Nervous Wreck
9. Casual Conversation
10. Child Of Vision
Line Up
Rick Davies: (Voce, Tastiere)
Roger Hodgson (Voce, Chitarra, Tastiere)
John A. Helliwell (Fiati)
Dougie Thomson (Basso)
Bob C. Benberg (Batteria)
 
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