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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Suicidal Tendencies - Lights... Camera... Revolution
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Ad oggi, se si domanda al fan metallaro medio cosa sa dei Suicidal Tendencies, ci sono buone probabilità di sentirsi rispondere: Ah, come no! L’ex gruppo del bassista dei Metallica! Non c’è nulla di male, ovviamente, nel non conoscere vita, morte e miracoli di questa band, ma è un peccato che essa sia rimasta un po’ di nicchia, se si considera la qualità dei suoi dischi, sempre incredibilmente alta, nonché l’importanza della sua produzione. Capitanato dal cantanteMike Muir, il gruppo ha avuto un ruolo di primo piano nella fusione fra punk (in particolare la sua parte più squisitamente hardcore) e thrash metal, creando un crossover alquanto interessante che, in un secondo momento, ha incorporato al suo interno anche un’intrigante spruzzata di funk. Chi fu, secondo voi, a portare nella band questa nuova ventata musicale? Naturalmente il responsabile fu proprio l’attuale bassista dei Metallica, Robert Trujillo, in forza ai Tendencies dal 1989 al 1995; non a caso, il singer ed il corpulento musicista californiano hanno poi formato assieme una band più strettamente funk metal, gli Infectious Grooves.
Il disco di cui ci occupiamo oggi, in particolare, vide la band compiere proprio un primo accenno di metamorfosi, passando dall’hardcore/thrash di How Will I Laugh Tomorrow When I Can’t Even Smile Today ad uno stile che, pur non rinnegando certamente quanto fatto in passato, si contraddistingueva per un comparto sonoro maggiormente sbilanciato verso il thrash, con appunto l’aggiunta di influenze funk da parte del nuovo bassista, impegnato anche nel songwriting. La metamorfosi, peraltro, sarà ancor più evidente nel successivo The Art of Rebellion. Lights…Camera…Revolution -questo il nome dell’album di cui parliamo- si apre con You Can’t Bring me Down, un pezzo squisitamente old-style: intro mista acustica/elettrica un filo spiazzante, poi un’accoppiata di riff che più thrash non si può, ad opera dei bravissimi Mike Clark e Rocky George, ci trascina nel pogo. Su tutto svetta ovviamente Mike Muir, che riversa rabbia ed energia nel suo microfono, prima di un bellissimo rallentamento finale. Un gran pezzo d’apertura, c’è poco da dire. Lost Again punta maggiormente sul groove e, non a caso, si avverte distintamente il corposo basso di Trujillo, più incisivo rispetto al predecessore, il pur abile Bob Heathcote. Alone è complessivamente più melodica, nonostante una spettacolare accelerazione verso metà brano e, in certi frangenti, ricorda lo stile di un’altra band nota per il suo particolare crossover, i seminali Faith No More del buon Mike Patton. Da notare anche gli splendidi assoli dei due sottovalutatissimi chitarristi. Lovely, invece, si fa notare per inserti funk più marcati, tanto nella musica (brillanti le plettrate di Trujillo, comunque migliori dei suoi calzoncini sulla cover del disco) quanto nelle linee vocali, prima che Give it Revolution si faccia nuovamente notare per il suo interessante connubio fra momenti più melodici ed altri più pesanti. L’album, in sostanza, non conosce particolari cali e si rende interessante proprio per il modo in cui i musicisti variano sapientemente la miscela sonora proposta agli ascoltatori, dosando le novità con intelligenza, senza stravolgere nulla di quanto prodotto in passato, ma marcando comunque la differenza. L’unica eccezione alla regola, probabilmente, è costituita da Send Me Your Money, funk dalla prima all’ultima nota, tanto che subito dopo i Suicidal Tendencies si sentono quasi in dovere di tornare ad un metal più classico, piazzando l’intrigante Emotion no. 13, dalle linee vocali comunque particolari e poi la velocissima Disco’s Out, Murder In, la canzone più hardcore di tutto il lotto. A chiudere, infine, ci pensa la gradevole, ma non irresistibile Goin’ Breakdown, un lievissimo calo che non inficia certamente la riuscita di un ottimo disco.
La grande forza di Lights…Camera…Revolution, come detto, sta tanto nelle sue novità, quanto nei suoi elementi indissolubilmente legati al nome dei Suicidal Tendencies: i musicisti, infatti, non passano di punto in bianco al funk metal, ma immettono a poco a poco le loro nuove sfumature in un contesto sonoro consolidato e dannatamente efficace, che esce così rafforzato e non snaturato dalle novità: naturalmente è possibile che ci siano fan più legati all’hardcore/thrash dei lavori precedenti, così come è possibile che lo stile più funk di Lights…Camera…Revolution o di un The Art of Rebellion convinca più ascoltatori, ma una cosa non si può negare: i Suicidal Tendencies non hanno mai smesso di sperimentare, certo, ma soprattutto non hanno mai smesso di scrivere canzoni efficaci, in grado di metter d’accordo tutti, se non sul genere, quantomeno sulla qualità. Come direbbe Lemmy, i gusti sono soggettivi, la qualità no. E, quanto a qualità, Lights…Camera…Revolution ha poco da invidiare.
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21
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Super... Preso appena uscito, lo riascolto regolarmente con piacere !
Per me il loro migliore:99!!!
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20
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Li vidi dal vivo proprio in occasione del tour a supporto di quest’album. Un disco eccezionale che ascolto sempre volentieri. |
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19
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L'ho rimesso su stasera dopo una vita, invogliato dall'articolo dedicato loro su Classix Metal (rivista scoperta troppo tardi, ahimè...). È sempre la solita bomba sonora, che ha pochi eguali in quel '90 d'oro, ed è sorprendente come tanta tecnica sia al servizio di un genere così "semplice". Eccellente, avrebbero meritato di più a livello di successo. |
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18
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Anche per me il migliore della discografia... sebbene molti potrebbero essere più affezionati ai loro esordi più classicamente hardcore. L'inno You can't bring me down spacca di brutto ancora a distanza di 27 anni ! È il resto non è da meno. |
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Sì, anche per me il miglior disco della band, quello suonato meglio, prodotto meglio e più cazzuto. Voto 85 |
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Per chi scrive é il miglior album mai pubblicato dai Suicidal Tendencies, nonché quello con la line-up più duratura e migliore di sempre. In questo disco ci senti la mano dei tutti i componenti, in particolare quella di Rocky George e Rob Trujillo in particolare. Questo infatti lo considero anche il punto di partenza degli Infectious Grooves. I pezzi sono tutti belli, i video dei singoli poi sono fantastici. Peccato che QUESTI Suicidal Tendencies non ci sono più da tanto tempo. |
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15
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Questo album non lascia respirare. Dal (per me) megaclassico You can't bring me down (con l'intro "vagamente" panteriana) a tutti gli altri brani, si è in presenza di un concentrato di adrenalina che all'epoca aveva pochi uguali. Peccato che alla fine il successo, quello vero, l'abbiano sempre mancato. Se lo meritavano. |
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14
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Lo sto ascoltando proprio in questo momento, e fa quasi pietà vedere che album abbiano tirato fuori i metallica dopo aver acquistato un bassista niente male.. comunque l album è uno dei migliori che abbia mai sentito per il genere, voto 90 |
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12
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@sandro70: you can't bring... è tuttora la canzone che mi rappresenta! One more thing... |
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11
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Lights... Camera... Revolution 42 minuti di musica che si ascoltano con immenso piacere anche se io amo tutta la loro discografia, con particolare preferenza per ''the art of rebellion'' altro MUST, comunque fatte anche vostri i seguenti titoli: Suicidal Tendencies (1983) Join the Army (1987) How Will I Laugh Tomorrow When I Can't Even Smile Today (1988). |
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10
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Uno dei platter fondamentali dell'epoca. La potenza dell'hardcore punk, la pesantezza del thrash e la freschezza del funk insieme. Veramente avanti per l'epoca, furono tra i primi, efficaci alfieri del "meticciato" metal. Fondamentale. Voto 90. |
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9
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L'unico che apprezzo fino in fondo di questo gruppo fondamentale (che ho sempre apprezzato con fatica perchè non digerisco la voce di Muir), forse perchè quello più imparentato col metal e meno con l'hc-punk...grande prova |
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8
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Grande album e You Can't Bring Me Down era uno degl'inni dei mia giovinezza. |
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7
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E' una vita che non li ascolto , ma ricordo che all'epoca lo consumai. |
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6
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Album incredibile che almeno per me dà del filo da torcere anche ai migliori dischi dei BIG 4. Lo ascolto sempre e ancora oggi ad ogni ascolto scopro cose nuove. Un disco avantissimo per i tempi. 90/100 |
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5
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e ok il loro disco più metallaro e crossover per via anche del funk, metallaro ancora aggressivo però perché qui ci sono canzoni chiaramente strutturate in maniera metal ma ancora capaci di essere aggressive e strutturate allo stesso tempo con quei tocchi solistici di rocky che ha sempre buon gusto per le melodie coinvolgenti. dopo nel disco successivo come ho già detto si sono un po' troppo ammosciati e per me manca il mordente e un po' di aggressività che qui ancora c'è. |
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3
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Questo è un gran bel lavoro. Tanta tecnica, assoli che avvolgono ogni pezzo e tanto thrash. Direi che nel 90 sono usciti album spettacolari, innovativi e tecnici in ambito thrash. |
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2
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Band che mi sono avvicinato da poco, grazie alla traccia iniziale, una vera bomba, per non parlare anche delle altre canzoni come Lost Alone e Get Whacked, ma in se l'album ha un qualcosa di irresistibile, uno dei lavori più belli dei primi anni 90'.. 85 |
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1
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Grandi maestri a mischiare vari generi , questo vinile ce l'ho da quando era uscito, nello stesso periodo li ho visti al mitico Clash of the titans.... album sempre valido , per me. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. You Can't Bring Me Down 2. Lost Again 3. Alone 4. Lovely 5. Give It Revolution 6. Get Whacked 7. Send Me Your Money 8. Emotion No. 13 9. Disco's Out, Murder's In 10. Go'n Breakdown
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Line Up
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Mike Muir (Voce) Mike Clark (Chitarra) Rocky George (Chitarra) Robert Trujillo (Basso) R.J. Herrera (Batteria)
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RECENSIONI |
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