|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
Demigod - Slumber of Sullen Eyes
|
( 3515 letture )
|
Cielo e terra, realtà e immaginazione, fisica e metafisica, e così via. Domande evocate per anni e anni, senza alcuna riposta, domande formulate per la curiosità di conoscere o, semplicemente per il piacere di credere che ci sia dell'altro, qualcosa che abbia poteri superiori, centro di numerosi racconti e testi narrativi, mitologie narranti di creature metà uomini e metà dei, semidei per l'appunto. L'ignoto ci porta immaginazione, l'immaginazione talvolta tramuta in ispirazione e in un mondo duttile come quello dell'arte in generale, è terreno fertile per dare vita all'impossibile e il mondo della musica che ci riguarda più da vicino, ha trattato negli anni una successione di tematiche e svolte stilistiche diverse da quelle canoniche, anche in un territorio inizialmente puramente selvaggio come il death metal, che dai primissimi passi mossi nella metà degli anni '80 ha avuto modo di crescere e sviluppare altre sonorità, intersecate tra melodia e armonia, senza trascendere dalla mera ignoranza che lo ha fatto emergere.
Tra il botta e risposta tra Americhe ed Europa, in Svezia era nata una scena molto prolifica in cui il death metal, tralasciando il suono delle chitarre a ''motosega'' (peraltro inventato dai canadesi Slaughter nel 1987), mutava in una forma più melodica; ciò accadeva in concomitanza con quanto si sviluppava nella scena finlandese, distinguendosi entrambe dal death metal americano. Tuttavia, alcuni gruppi come Abhorrence, Purtenance, Agonized e Demilich, hanno avuto la sagace inventiva di scostarsi anche da questo ''nuovo'' death metal svedese, non prettamente nel suono ma perlopiù nelle strutture delle canzoni, nei giri armonici e nell'imprevedibilità del riffing, dando dei risvolti tecnici notevoli sin dai primi anni '90, ma senza intensificare miscugli fra generi, mantenendo quindi l'impronta prevalentemente death metal, ma apportando queste novità.
Fra quei nomi succitati, ci sono anche i Demigod i quali hanno dato una grossa mano a dar vita a queste varianti nel death metal, alternando pesantezza e melodia, quest'ultima unita spesso ai mid tempo, quasi a sfiorare la lentezza del doom, con riffing che per il '92 erano assai imprevedibili e creavano appunto queste armonie dall'impatto orecchiabile, ma altresì dal retrogusto talmente complesso da richiedere ascolti non superficiali. Slumber of Sullen Eyes del 1992, vide luce grazie alla Drowned Productions, etichetta spagnola molto attiva nel death metal dell'epoca, e fu prodotto da Ahti Kortelainen (Barathrum, Belial, Impaled Nazarene, Moonsorrow e molti altri), è uno di quei dischi per cui adoperare il termine capolavoro è assolutamente sacrosanto, per la capacità di portare idee talmente nuove che per primi gli svedesi ne furono travolti; basti pensare ai Gorement o anche ai connazionali Adramelech, ma anche The Chasm e Timeghoul per i gruppi d'oltreoceano, sebbene gli ultimi siano contemporanei ai finlandesi. È un disco di assoluta perfezione nel death metal, capace di unire violenza e melodia, con suoni assolutamente ben calzanti che riescono a rendere il tutto molto nitido, senza però risultare freddi come ultimamente ci capita di sentire, soprattutto tra le major che trattano la nostra amata musica. Sin dall'introduzione abbiamo una breve melodia molto cristallina, che può ricordare l'intro di un altro celebre album death metal finlandese, vale a dire World Without God dei Convulse, per poi dar vita ad una moltitudine di riff e varianti che tendono al technical, senza chiaramente sfociarvi e restando saldamente al death metal. As I Behold I Despise è una sberla continua di circa quattro minuti e mezzo, con un intelligente inserimento di melodie con arpeggi e note lunghe nella parte centrale, sfiorando per l'appunto il doom, usando lo stesso modo di rallentare dei già citati Gorment in The Ending Quest (1994), con l'astuto inserimento di tastiere senza però abusarne, dando lievi tocchi di epicità durante quei pochi secondi. I ritmi si mantengono sostanzialmente questi, belle parti ritmiche con eccezionali riff di chitarra e con la batteria che si snoda prevalentemente in quarti, ottavi e colpi singoli, con lievissime sfumature simil-jazz se vogliamo; lo stesso discorso vale per il basso, che ha un ruolo importante, rendendo la sessione ritmica più corposa e presente durante i rallentamenti e rafforzando i giri armonici, come ad esempio possiamo sentire in Tears of God. Saltano all'occhio le tematiche prettamente rivolte all'oscurità e alla morte, senza disdegnare chiaramente la mitologia e dando oltremodo senso allo stesso monicker del gruppo, che per certi versi era inusuale per la stragrande maggioranza dei gruppi death metal dell'epoca, più orientati a satanismo, anti religiosità e occultismo; tuttavia, come spesso accade nei gruppi scandinavi, anche il senso di abbandono aleggia sontuoso tra le liriche dei pezzi, evidenti nelle strofe di alcune canzoni qui riportate:
Through horizon I am dreaming I sense the mourning of skies Desolate sands forming below me Mortals are gathered for the passing (The Forlorn)
So cold in the touch of dismay Bitterness shrouds me into eternity Ceased as I am the damned soul You forsook me left me succumb alone (Tears of God)
Grip of dark eternity Dwell in infinite misery Through darkening I came With agony I now reign" (Towards the Shrouded Infinity)
Slumber of Sullen Eyes è stato fortunatamente ristampato più volte e la più recente è del 2012, con l'aggiunta dei brani del demo Unholy Domain del '91 come bonus track. L'ultima edizione è facilmente reperibile sul mercato, è un pezzo di storia più volte riproposto in varie versioni e vale assolutamente la pena acquistarlo. L'album si compone di una tracklist perfettamente unita che non vi è altro modo di ascoltare se non in senso cronologico e che volge al termine dei suoi circa quarantacinque minuti di durata con il magistrale outro Perpetual Ascent, un brano strumentale eccellente che conclude solennemente questa gemma di rara bellezza.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
10
|
Uno dei capolavori assoluti del death metal finladese dei primi anni \'90, qui c\'è solo da inchinarsi e applaudire! Un masterpiece brutale ed evocativo...ad un gruppo di ragazzi che tira fuori una roba del genere non puoi far altro che toglierti il cappello! A volte veloce, a volte lento, a volte intricato, a volte ti sorprende con atmosfere \"oniriche\", l\'ho sempre considerato come il \"Soulside Journey finlandese\". Un\'opera colossale che chiunque sia amante del death metal e vuole approfondire la meravigliosa scena della Finlandia, questo album è tra i primi 2/3 che deve ascoltare! \"As I Behold I Despise\", \"The Forlorn\", \"Tears Of God\", la title-track, \"Towards The Shrouded Infinity\", che pezzi allucinanti!! |
|
|
|
|
|
|
9
|
Rispolverato oggi. Buon esempio di death underground uscito nel periodo d\'oro del genere. Certo paragonato e i veri classici americani e scandinavi ne esce con le osse abbastanza rotte, però per chi ama il genere va riscoperto, se non lo si conosce già. Però ogni recensione death penso al 73 di Blessed are the Sick... |
|
|
|
|
|
|
8
|
Grande album! Rimasto un po' nell'ombra in un anno in cui uscirono veramente tanti grandi album in campo death metal, con i quali comunque se la batte alla grandissima! Grandiose soprattutto l'opener e la title-track! Voto 88 |
|
|
|
|
|
|
7
|
Rimesso su ieri notte..Che album...puro death metal. Che scuola i Finlandesi...loro i Demilich, i Convulse, gli Adramelech...death metal oscurissimo ma old school..come piace a me. |
|
|
|
|
|
|
6
|
Nemmeno io l'avevo mai sentito, ascoltato stamattina, ottimo disco, forse solo un po' lungo ma mescola benissimo violenza ed atmosfera, vi ho trovato anche un'anima Doom, non so se concordate con me... |
|
|
|
|
|
|
5
|
Disco che all'epoca mi ero perso, ordinato oggi via import. Piena fiducia a Simone che sul Death non credo possa sbagliare... |
|
|
|
|
|
|
4
|
Dimenticavo di elogiare l'ottimo lavoro in fase di recensione da parte di Blackout!!bravo Simone!..quando ci sta ci sta! |
|
|
|
|
|
|
3
|
Hai detto tutto Simone, nulla da aggiungere. Capolavoro senza ombra di dubbio. Lo considero il manifesto di quella splendida scena death  |
|
|
|
|
|
|
2
|
Io l'ho comprato usato un po' di anni fa, gran disco, gli darei 80, però visto che è uscito nel '92 -grandissima annata- ,merita di più, per me un 85 ci sta tutto. |
|
|
|
|
|
|
1
|
..Ottimo...Un altro pezzo di storia dell'altrettanto marcio e oscuro Death finlandese...Insieme al debutto dei Demilich dei Purtenance dei Convulse...senza dimenticare gli Abhorrence...(o gli Amorphis di vulgar necrolatry)..rappresentano la summa del finnish Death dei primi anni 90...vette forse mai più toccate..Ricordo in un concerto degli Avulsed di spalla ai Cannibal corpse coverizzavano un paio di brani dei Demigod tra cui "as i behold i despise"...Questo gia la dice lunga su che impatto ebbe quest'album sulla fiorente scena underground Death europea di quel periodo. Gran lavoro...peccato non ho l'originale. |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Apocryphal (Intro) 2. As I Behold I Despise 3. Dead Soul 4. The Forlorn 5. Tears of God 6. Slumber of Sullen Eyes 7. Embrace the Darkness / Blood of the Perished 8. Fear Obscures from Within 9. Transmigration Beyond Eternities 10. Towards the Shrouded Infinity 11. Perpetual Ascent
|
|
Line Up
|
Esa Lindén (Voce, Chitarra) Seppo Taatila (Batteria, Tastiere) Tero Laitinen (Basso) Jussi Kiiski (Chitarra)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|