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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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King Savage - Full Speed Ahead
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16/11/2015
( 1975 letture )
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In attesa che si riuniscano i veri Guns ‘N Roses (lo sappiamo tutti che la reunion s’ha da fare, per i fan, la musica e soprattutto per tanti dollari), non si può dire che i loro emuli se ne stiano con le mani in mano: fioccano ovunque, infatti, in questi anni, band dedite alla riscoperta di quel sound rock ruvido, sporco e stradaiolo incarnato molto bene proprio da Axl Rose e soci, oltre che, ovviamente, da altri pesi massimi del genere quali Motley Crue, L.A. Guns e chi più ne ha, più ne metta. Una di queste band, che ci propone il proprio disco d’esordio, è quella dei tedeschi King Savage, che per l’appunto ci propone un disco ricolmo di tracce ispirate allo sleaze rock di fine anni 80-inizio anni 90.
In casi come questo, è facile immaginare che l’originalità non sia la dote migliore della band di turno; non è infatti questo il caso, ma è anche vero che non si possono sempre richiedere soluzioni geniali ad una giovane band che si propone sul mercato con la propria musica. Cerchiamo quindi di analizzare il tutto senza farci condizionare dall’inevitabile sensazione di già sentito; cosa ne vien fuori? Full Speed Ahead -questo il nome dell’esordio discografico dei nostri- parte in quarta con Gimme 5, introdotta da un buon riff di chitarra e non particolarmente veloce, ma comunque scanzonata e senza troppe pretese. L’intenzione principale dei nostri, fin dall’inizio, sembra essenzialmente quella di divertirsi e di divertire, senza ricercare necessariamente il brano Perfetto. Si tratta di una intenzione lodevole, anche se Gimme 5, in tutta sincerità, non lascia ricordi memorabili nell’ascoltatore. Va un po’ meglio con la title-track, più intrigante anche se comunque banalotta, ma è con Bastard, terza traccia del lotto, che i nostri propongono finalmente un brano davvero riuscito, almeno dal punto di vista strumentale…già, perché man mano che i brani scorrono, il punto maggiormente dolente risulta essere la voce del buon Arthur King: il singer, infatti, ha una voce indubbiamente ruvida, che però non sempre sembra perfettamente adeguata alla musica suonata dai suoi compagni di band. L’impressione è confermata anche dai brani successivi, fra cui Looser, che pure dispone di linee vocali e melodiche indubbiamente azzeccate, ma che suonano quasi “smorzate”. Wild Life Fever, il brano migliore dell’album, merita un ascolto e convince un po’ di più anche dal punto di vista dell’interpretazione del frontman, ma non riesce a scrollarsi di dosso quell’impressione di “banalità” (che non ha a che fare, attenzione, con l’originalità) respirata fin dal principio. E’ un vero peccato, quindi, che brani ulteriormente interessanti arrivino soltanto in conclusione: Drop It, infatti, è veloce e tirata, ma soprattutto presenta anche una linea vocale più sporca che mai, che in questo caso funziona alla perfezione, a differenza di troppi brani precedenti.
Dispiace bocciare –seppur di poco- una band al proprio esordio, ma non possiamo neppure promuovere indiscriminatamente un gruppo solo perché, tutto sommato, l’album scorre rapidamente, senza preoccuparsi di particolari orpelli tecnici: se alla poca originalità, infatti, uniamo una sensazione di banalità che in certe canzoni è soffocante, con linee vocali per di più non adeguate, possiamo purtroppo fare poco. Tuttavia, poiché il primo album può anche risultare un passo falso, senza che per questo la carriera di una band debba esser stroncata sul nascere, speriamo che i King Savage sappiano rimediare e fornirci un prodotto più valido. Le qualità tecniche e strumentali ci sono, le capacità compositive anche, quindi c’è tutto il tempo (ed il modo) per risollevarsi.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Gimme 5 2. Full Speed Ahead 3. Bastard 4. Booze Of Sin 5. Looser 6. Wild Life Fever 7. Burnout 8. Groove 9. Got It?! 10. Down The Drain
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Line Up
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Arthur King (Voce, Chitarra) Luke Le Duke (Chitarra, Cori) Johnny Savage (Basso, Cori) Fast Fred (Batteria)
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RECENSIONI |
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