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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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17/09/2016
( 1658 letture )
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Reduci dalla devastante ondata di dischi death metal della fine anni '80, l'Europa aveva ben assimilato le varie sfaccettature del filone statunitense che inquinò gli animi degli europei tanto che nei primi '90 furono diversi i gruppi che nacquero ispirati da quella scena, malsana e violenta. Tralasciando il discorso della poca fama che quasi tutti i gruppi death metal non riscontrano, l'ambiente degli anni '90 era ormai orientato ad un cambiamento radicale per far diventare il genere una musica per le masse, unendo appunto armonie di facile presa e quindi sfiorando la pop music, ciò che portò al declino del thrash metal, mentre quelli più oltranzisti e contrari all'addolcimento si spostarono sulla putrida cattiveria mescolando più alternative, dalle liriche e musiche assassine e violente, ai ritmi più oscuri e vicini al doom e, sebbene siano rimasti quasi tutti lontano dalle orecchie dei più, ciò permise comunque alla branchia più estrema dell'heavy metal di poter fare affidamento su una nutrita schiera di gruppi interessanti, che hanno sfornato dai capolavori ai buoni dischi, con riffing di ottima presa e produzioni fieramente metal con suoni ribassati e talvolta ovattati, poco trigger e genuina passione.
Provenienti dall'Austria e nati nel 1990, i Miasma sprigionarono la loro essenza sulle basi dei primi primi Immolation e Pungent Stench, proponendo dunque un death metal fortemente cupo e pregno di rallentamenti e parti veloci, oltre ai riff che il duo di asce Kostistansky/Prochazka hanno reso difficili da dimenticare e un growling ribassato, infarcito dal basso rude come un trapano. Prima del 1990 nessuno ha nulla da scrivere nel curriculum in ambito death metal, ma l'unico full lenght Changes del 1992 lascia un grosso segno nella scena death metal e aiuta a propagare le esalazioni di morte le quali albergano nei gruppi più oltranzisti del genere, che tuttavia avvolgono il gruppo l'anno successivo. Infatti, dopo l'EP Love Songs il gruppo si scioglie vittima di diversi cambi di formazione e sebbene ci siano stati dei tentativi di reunion negli anni a segue, attualmente una reunion è fuori discussione. Comunque sia, Changes, la cui copertina mostra L'Autoritratto del pittore francese Jean-Honoré Fragonard, è un disco che va ascoltato più volte, non è di facile presa nonostante non sia un disco particolarmente tecnico, tuttavia non ha una presa immediata, anzi si può dire che l'unica traccia facile da assimilare sia la opener Baphomet, munita di un riffing impossibile da dimenticare, con una melodia accattivante unita alla pura pesantezza del genere. Le altre canzoni hanno poderosi rallentamenti, oltre che introduzioni a bruciapelo come per Schizophrenia?, affidata alle tastiere di un perfetto sconosciuto come gli altri membri, oppure al ''folk'' di Drowning in Blood. Ciò non toglie al disco l'animo puramente death metal, questi dettagli possono coesistere tranquillamente con la mera cattiveria, anzi in alcuni frangenti rendono le canzoni ancor più pesanti e ciò permette ai 45 minuti di scorrere tranquillamente, anche per Schizophrenia? che sfiora i dieci minuti di durata e questi minuti risuonano negli animi più inclini a questo genere, come un continuo propagarsi di inni alla morte, pungenti e prepotenti come l'esalazioni della putrefazione stessa. Purtroppo il disco è divenuto sempre più raro da trovare e a prezzi poco accessibili, parlando per le copie ufficiali.
Uno dei tanti ottimi dischi sottovalutati dell'epoca e avvolti dall'inesorabile trascorrere del tempo e rispolverarlo ora dà proprio quella sensazione di boccata d'aria impregnata da esalazioni di cadaveri in decomposizione. Un miasma, per l'appunto.
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3
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L\'ho riascoltato poco fa perché ho trovato la vecchia cassetta duplicata in un cassetto a casa dei miei... Minchia era veramente un bel disco! |
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2
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Un bel dischetto per chi ama il death metal old school... ma non banale. Le influenze di casa Austria si sentono: putridume sì (Pungent Stench) ma non banale (Disharmonic Orchestra). Credo comunque che sia stato ristampato... Voto 80 |
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1
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Me li ricordo, o per qualche recensione sulle varie riviste dell'epoca...tipo la rubrica Grindzone su metal Hammer...ma sinceramente non li ho mai ascoltato ne allora ne oggi...Tuttavia penso valga la pena farci un pensierino oggi. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Baphomet 2. Ancient Rhymes 3. Melting of Imagining Existence 4. Schizophrenia? 5. Drowning in Blood 6. The Prayer 7. Morbid Knocking 8. Stillbirth
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Line Up
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Gorehead (Voce) Ares Cancer (Chitarra) Peter Prochazka (Chitarra) Attems (Basso) Capral Adorator (Batteria)
Musicisti Ospiti Mike Pace (Tastiere nella traccia 4)
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RECENSIONI |
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