|
27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
|
|
|
17/02/2017
( 1905 letture )
|
La terza fatica in studio dei torinesi Sound Storm porta il nome di Vertigo, arriva a sei anni di distanza dall’esordio Twilight Opera, a quattro dal successivo Immortalia e, senza girarci troppo attorno, è un gran bel lavoro. Le differenze con l’apprezzato predecessore si palesano da un lato con il passaggio dalla Scarlet Records alla Rockshots Music, dall’altro con diversi cambi di line-up. In primis troviamo l’innesto del nuovo vocalist Fabio Privitera, decisamente a proprio agio tra le fila dei nuovi colleghi, seguito a ruota da Alessandro Bissa, Rocco Mirarchi ed Elena Crolle rispettivamente alla batteria, alla chitarra e alle tastiere, che vanno ad aggiungersi allo zoccolo duro della band: le sei corde di Valerio Sbriglione e le quattro di Massimiliano Flak. L’ambiziosità del progetto traspare anche da quella che siamo sicuri renderebbe più che orgoglioso il “padre” del genere in questione Luca Turilli, ovvero una serie web ideata dagli stessi Sound Storm e prodotta dalla casa cinematografica torinese Grey Ladder, sotto la direzione del rapper ed attore Taiyo Yamanouchi in arte HYST, la cui soundtrack si baserà proprio sui cinquanta minuti abbondanti delle composizioni dell’album in questione. Queste sono le premesse per un lavoro di sostanza e qualità che, se non totalmente, vengono comunque ampiamente soddisfatte nei dieci brani che andremo ad affrontare.
La titletrack è l’emblema di apertura di un qualsivoglia lavoro power metal che si rispetti: un’intro soffusa ed avvolgente che lascia il tempo all’ascoltatore di mettersi comodo in poltrona con tanto di pop corn e bibita gassata ad attendere la prima scena della pellicola. Eccoci allora subito accontentati con Dragonfly, brano energico e nervoso in cui trovano terreno fertile melodie e cori in pieno stile Rhapsody of Fire e dintorni. Un bell’intermezzo recitato nella nostra cara lingua madre, seguito da un classico testa a testa tra tastiere e chitarre, impacchetta questo biglietto da visita per il quale è stato girato anche uno splendido videoclip/episodio pilota come accennato sopra, che sfiora i dieci minuti di durata e che vale davvero la pena di essere visto e rivisto più volte. Metamorphosis è il secondo singolo estratto da Vertigo ed è proprio la metamorfosi che subisce il brano dai due minuti in poi a fare la differenza con i suoi arpeggi, assoli ed orchestrazioni varie che pongono rimedio ad un ritornello dai cori forse un po’ troppo prevedibili. Forsaken prosegue sulla falsa riga della traccia precedente, ma ci propina anche degli scream che pur non facendo gridare al miracolo agli amanti di black e affini, riescono comunque a donare sfumature apprezzabili al sound generale del pezzo. Original Sin ci da invece il primo assaggio di ballata grazie al delicato duetto che vede protagonisti gli ottimi Fabio Privitera dietro il microfono ed Elena Crolle sui tasti d’avorio, mentre la seguente The Ocean si presenta come una traccia decisamente intricata ed elaborata che strizza l’occhio ai Kamelot dei migliori tempi in più di un’occasione. Il settimo episodio, dal titolo Spiral, è una vera e propria chicca che lascia lo spazio ai cinque strumenti per sbizzarrirsi ed intrecciarsi magistralmente accantonando solo per un attimo il nostro caro Fabio Privitera recuperato puntualmente in Gemini; quest’ultima è una piccola gemma incastonata tra le due strumentali che ribadisce per l’ennesima volta la preponderanza ed il valore aggiunto delle tastiere di Elena Crolle nelle musiche di Vertigo. La seconda strumentale è per l’appunto Alice, un pezzo decisamente d’atmosfera che supponiamo avrà una certa rilevanza nell’evoluzione del concept della serie e che ci porta dolcemente verso il brano di chiusura The Last Breath, una suite finale davvero convincente ed emotiva che tira fuori tutto il carattere della chitarra di Valerio Sbriglione grazie ad un ricorrente riff tanto semplice quanto efficace ed incisivo.
Possiamo quindi affermare che le sensazioni che affiorano dopo l’ascolto del lavoro dei Sound Storm sono decisamente positive. I sei musicisti hanno saputo confezionare un lavoro più che dignitoso, ben suonato e ben prodotto, con brani che vanno dritti al sodo evitando di perdersi in certe inutili ampollosità tipiche del genere proposto, ma senza rinunciare anche a passaggi più ricercati e sentiti, dando vita di conseguenza ad un connubio del tutto gradevole. Pur non trovandoci di fronte ad una pietra miliare del metal sinfonico dobbiamo comunque riconoscere alla band una crescita artistica di tutto rispetto. In particolare colpisce il coraggio del gruppo di proporre un’opera a trecentosessanta gradi davvero affascinante sotto l’aspetto prettamente musicale quanto sotto quello cinematografico che ci auguriamo possa donargli una maggiore visibilità nel circolo del metallo italiano -e non- nella sua accezione più melodica e raffinata.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
3
|
Complimenti per la classe, dopo la libertà di stampa agli ultimi posti al mondo vedo che anche la libertà di opinione è in pericolo grazie ad idioti decerebrati come il sig. IO. Torna nelle caverne ad ascoltare le tue musichette di draghi e cavalieri e ovviamente applica il tuo suggerimento |
|
|
|
|
|
|
2
|
Plinio...ma troncatelo nel culo! |
|
|
|
|
|
|
1
|
non ho sentito nulla quindi non critico il disco, né la band, ma il genere..... anacronistico e grottesco, ma è il mio modestissimo parere!! |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Vertigo 2. The Dragonfly 3. Metamorphosis 4. Forsaken 5. Original Sin 6. The Ocean 7. Spiral 8. Gemini 9. Alice 10. The Last Breath
|
|
Line Up
|
Fabio Privitera (Voce) Valerio Sbriglione (Chitarra) Rocco Mirarchi (Chitarra) Elena Crolle (Tastiere) Massimiliano Flak (Basso) Alessandro Bissa (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|