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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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MarysCreek - Some Kind Of Hate
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( 1239 letture )
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Dopo qualche demo e tante buone parole spese in giro per il web, è arrivato anche per i MarysCreek il momento del loro full-lenght di esordio, che si intitola Some Kind Of Hate e viene edito dalla tedesca MTM Music, una delle label più attente a tutto ciò che ruota intorno all’hard e al melodic metal, e che si è fatta molto apprezzare negli ultimi tempi per avere riesumato parecchi lavori di inestimabile valore che lo scorrere degli anni stava per gettare nell’oblio totale. Il quartetto si era formato nel 2004 e può contare su un buon chitarrista come Bobby Ho, che produce riff solidi e taglienti e schitarrate distorte e secche che ricordano Zakk Wylde, e su un cantante come Mats Nilsson che sembra un po’ provenire dalla scena rock dei 90’s, con uno stile che ricorda un po’ quello di Scott Weiland, ex singer degli Stone Temple Pilots ed attuale dei Velvet Revolver, ed anche il loro sound, nonostante essi provengano dalla Svezia, si può benissimo etichettare come un modern hard rock di chiara derivazione americana. Precisiamo subito però che il combo svedese non mostra quei segni di ripetitività e mancanza di idee che sembrano ultimamente appartenere alla suddetta scena, riuscendo fortunatamente a risultare più coinvolgenti dei Velvet Revolver o di vari esponenti dell’attuale post grunge ‘made in USA’, quali Godsmack o Audioslave. A rendere peculiare il loro sound è la commistione tra due diversi elementi, infatti da una parte il groove pesante e le atmosfere cupe del moderno rock americano, incontrano dall’altra un buon uso di aperture più ariose e melodiche che riportano il tutto sui canoni di un più classico hard rock, permettendo così al quartetto svedese la possibilità di ritagliarsi la loro fetta di pubblico sia nell’uno che nell’altro settore, ma rovescio della medaglia su di loro incombe anche il rischio di non accontentare né gli uni né gli altri. Potente e pesante l’opener A Little Bit Of Everything, buon pezzo che contiene anche un bel refrain, pure la successiva Down reclama una maggior attenzione in prossimità del ritornello di immediata assimilazione, notevole qui anche l’assolo di Bobby Ho, qualche venatura gotica invece in She, uno dei pochi lampi di diversificazione in un lavoro fatto di riff, ritmi e melodie un po’ simili che rischiano di rendere il lavoro d’insieme un po’ monotono, nonostante i singoli brani siano tutti di buona fattura. Chitarre alla Zakk Wylde in There Is No God, pezzo che però ha ben poco da dire, un po’ meglio Things That You Do e soprattutto I Don’t Believe It, tra i brani migliori del lotto insieme all’energica e catchy Hold On, alla title-track e alla closer Dying For A New Day, queste ultime due in possesso di accattivanti linee melodiche. Some Kind Of Hate quindi rappresenta un esordio più che discreto per la rock band scandinava, infatti, come già detto, anche se la tracklist scorre senza troppe variazioni o sussulti, rendendo il tutto un po’ monotono, l’album riesce in compenso a trasmettere una buona energia, favorito in ciò dalla buona produzione di Frederik Nordstrom che tende a mettere in risalto il guitar-work corposo e secco ed il timbro profondo del singer. Inoltre se il tentativo dei MarysCreek era quello di distanziarsi dai canoni soliti dell’hard rock allora bisogna riconoscere loro di aver dato vita ad un sound dal taglio moderno e peculiare che magari spiazzerà un po’ gli affezionati del classico hard rock, ma che comunque riuscirà ugualmente a farsi apprezzare.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. A Little Bit of Everything 2. Down 3. She 4. There is no God 5. Things That You Do 6. I Don’t Believe 7. I Can Feel It 8. New Religion 9. Hold On 10. State of Mind 11. Some Kind of Hate 12. Dying for a New Day
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Line Up
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Mats Nilsson (vocal) Bobby Ho (guitar) Robban Moller (bass) Stefan Halldin (drums
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RECENSIONI |
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