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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Ensiferum - Victory Songs
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( 9308 letture )
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Nuovo capitolo nella discografia degli Ensiferum che, dopo tre anni di silenzio forzato, ritrovano una line-up in grado di dare vita ad un degno successore per il fortunato Iron. I finlandesi si presentano alla prova decisiva per il futuro della band orfani di Jari Mäenpää, cantante e chitarrista della band, sostituito, sin dal 2004, dal giovane Petri Lindroos, già voce e chitarra nei Norther. La sfida raccolta da Markus Toivonen appare evidentemente rischiosa, sia perché ultimo membro originario rimasto nella formazione, sia perché, per la prima volta, costretto a farsi interamente carico della composizione del materiale (aspetto un tempo a totale appannaggio di Mäenpää per quanto riguarda le lyrics). La band ha saputo con gli anni ritagliarsi una propria fetta di pubblico all’interno di una scena, quella death-folk, che ultimamente sembra cominciare a riscuotere un successo sempre più diffuso e marcato anche a livello internazionale. Se, inoltre, teniamo presente il fatto che si tratta del terzo album, appare evidente che Victory Songs accoglie sulle proprie spalle gran parte dei sogni di gloria degli Ensiferum.
L’apertura è, come d’abitudine, affidata ad un’intro strumentale, Ad Victoriam, dalle tinte particolarmente epiche cui spetta il compito di introdurre una vera e propria martellata in pieno volto. Blood is the Price of Glory fa la sua entrata in scena con una tremenda frustata sulle orecchie dell’ascoltatore: canzone veloce, che si adatta perfettamente al timbro vocale di Lindroos, così ruvido e secco, e dotata di presa istantanea sul pubblico, specie in sede live. Sicuramente si tratta di uno dei migliori episodi nel platter, un’eccellente apripista sorretta da ritmiche sostenute e consueti interludi più tipicamente folk. La seguente Deathbringer from the Sky è un valido esempio di epic death suonato alla maniera dei vichinghi: due chitarre serratissime tra le quali si sciolgono epici canti guerrieri e fragili linee di archi e fiati a far da contorno. E’ il lento incalzare delle gelide acque del nord ad aprire Ahti, nome del dio del mare e della pesca nella mitologia finlandese e titolo di quella che, a parere di chi scrive, rappresenta il punto più alto di questo Victory Songs. Brano davvero intenso, un inno alla guerra di pregevole fattura nel quale sfuriate del metallo più pesante si fondono alla folkloristica spensieratezza medievale con risultati commoventi. Ciò che gli intrecci di chitarre e tastiera riescono a cogliere durante le epiche parti strumentali non possono essere descritte da parole umane: vi trascineranno in un cielo di terre lontane per esplodere in un ritornello che non abbandonerà facilmente la vostra mente. Segue One More Magic Potion, primo singolo della band e spensierato inno alla birra. Si parte con leggere trame medievali, ordite da tastiere particolarmente ispirate, che mutano in accesi duelli di asce e doppia cassa per poi sfociare nel tipico refrain intonato dall’intera band in coro. Wanderer è forse il brano più lento di tutto il lotto, ma non per questo meno affascinante: deliziosa mid-tempo in grado di rallentare la spasmodica cavalcata, mantenendo però elevatissimi livelli di coinvolgimento emotivo, appena prima di una nuova sfuriata. Ritmo e melodia convivono in perfetta simbiosi, alimentandosi l’un l’altra in questa Raised by the Sword che propone temi epici dalle atmosfere cupe. All’interno di un album di un’altra qualsiasi band The New Dawn avrebbe occupato una posizione ben più importante nella setlist ufficiale, ma è evidente che, parlando di un gioiello come questo disco, anche l’ottava traccia deve rappresentare una piccola perla di tecnica e cuore. E parlando di cuore si giunge sino a Victory Songs, title track che chiude l’opera con una performance magistrale. Si tratta di una canzone da oltre dieci minuti per la quale, evidentemente, Toivonen e compagni hanno investito tempo e sudore nel tentativo di comporre un capolavoro degno di nota. Ciò che ne deriva è un album in miniatura, un lungo viaggio pieno di passione dentro un mondo incantato narrato dalle voci di cinque guerrieri. Sono cornamuse a chiudere questo capitolo incantato, abbandonandoci al rumore quotidiano con la promessa, lanciata nel vento, di un ritorno futuro.
Tutto ciò che riguarda le caratteristiche tecniche di quest’album, è stato curato con perizia sufficiente a far dimenticare al sottoscritto che gli strumenti sono stati registrati dentro un moderno studio di registrazione, e non tra verdi pianure e gelide acque. Le prestazioni dei singoli, altrettanto, non sono valutabili perché perfettamente miscelate tra loro e private di ogni disomogeneità. Forse è proprio questa la forza del disco: i brani si susseguono senza concedere un solo calo di prestazione ed intensità, regalando spunti feroci e quotidiana calma in piacevole successione. Dolce di prato e furia di tempesta, Victory Songs vi tenderà la chiave per raggiungere terre lontane, scuotendo i vostri sogni e liberando lo spirito vichingo che dorme dentro di voi.
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VOTO LETTORI
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80.71 su 114 voti [
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16
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ahahah Theo se leggi i commenti vecchissimi era già stato fatto notare da un certo "Roooar" Comunque l'ho riascoltato proprio oggi questo album e rispetto al mio vecchio commento posso dire che lo apprezzo molto di più di un tempo, rinnovo il mio vecchio voto che è stato un 90  |
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15
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L'unica differenza con il passato è che ora i testi li scrive principalmente Sami Hinkka  |
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14
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Scusate, nel post precedente al posto di "Token Of Time" volevo dire "Iron"  |
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13
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Rileggo ora la recensione e mi permetto una piccola correzione: la composizione del materiale non era affatto appannaggio totale di Mäenpää, prima della sua dipartita. Infatti Jari ha contribuito alla stesura della musica solo in 3 occasioni, ovvero: "Sword Chant", "Lai Lai Hei" e infine "Token Of Time"... tutte le altre musiche sono SEMPRE state scritte da Toivonen... Esattamente come accade ora, Jari scriveva solo i testi delle canzoni ma non le musiche  |
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12
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il cd che mi ha aperto le porte del metal estremo. non lo dimenticherò mai... |
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11
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è fatto cosi bene sto cd che a momenti scoppi a piangere come d'avanti ad un'opera d'arte.. |
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10
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Assieme a Iron è il mio preferito della loro discografia! Canzoni come one more magic potion, wandered e Victory song sono stupende voto 93 |
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9
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davvero bello, ho iniziato ad ascoltarli da quest'album... quindi c'è anche dell'affetto da parte mia... voto 90 |
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8
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da 3 anni lo ascolto sempre con piacere e non stanca mai. Ho la versione dual-disc (da una parte cd, dall'altra dvd), con un paio di video mediocri. Molto bello il digipack. Voto: 88 |
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7
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Complimenti per la recensione, una delle poche che ho letto che, secondo me, sa rendere veramente onore a questo album. Ho però un piccola correzione da fare: non è assolutamente vero che il songwriting fosse "un tempo a quasi totale appannaggio di Mäenpää"...è vero il contrario. Difatti Markus Toivonen è sempre stato il principale songwriter degli Ensiferum, sin dai tempi del debutto. Jari Mäenpäa scriveva tutti i testi delle canzoni ma contribuiva solo in parte alle composizioni (pur se alcune canzoni come ad esempio "token Of Time" sul debutto e "LAI LAI HEI" su Iron fossero interamente opera sua). Mi scuserai per la correzione, ma trovo che sia comunque importante considerare questo nella valutazione dei lavori degli Ensiferum...anche perché altra gente, che quest'album non l'ha apprezzato affatto, forte di quest'errore non ha esitato a scagliarsi contro Toivonen etichettandolo come "songwriter incapace", e a piangere la dipartita di Mäenpäa. Se a loro quest'album non è piaciuto, la ragione non è tanto da cercare nella partenza di Mäenpäa, ma piuttosto in un cambiamento del songwriting di Toivonen (che peraltro si faceva già sentire palesemente in Iron), e che chiaramente non può soddisfare tutti i gusti. Aspettando con trepidazione "from afar"... |
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6
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ancora una volta ...............FANTASTICI!!! |
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5
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'Iron' & 'Victory Songs' sono uno dei migliori capolavori sugli Ensoferum. |
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4
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Altro bell'album degli Ensiferum, anche se tra i tre preferisco Iron. |
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3
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E' un album eccezionale! Conosco da poco gli Ensiferum ma conosco molti altre band di questo genere e li trovo fantastici.. come questo album.. potente e romantico allo stesso tempo, davvero un ottimo album! La canzone che ho apprezzato fin da subito di questo album è Wanderer. Davvero stupenda. |
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2
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E' un album eccezionale! Conosco da poco gli Ensiferum ma conosco molti altre band di questo genere e li trovo fantastici.. come questo album.. potente e romantico allo stesso tempo, davvero un ottimo album! La canzone che ho apprezzato fin da subito di questo album è Wanderer. Davvero stupenda. |
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1
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è da poco che ascolto questo genere e non mi stupisce che stia sfracellando in un colpo solo tutti gli altri. negli ensiferum, come con i finntroll o i moonsorrow, trovi EMOZIONI: epicità, melodia, sinfonia, energia. un plauso a questo album, secondo me da 90 e accessibile anche da chi ascolta solo hard rock. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Ad Victoriam 2. Blood is the Price of Glory 3. Deathbringer from the Sky 4. Ahti 5. One More Magic Potion 6. Wanderer 7. Raised by the SSword 8. The New Dawn 9. Victory Song
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Line Up
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Petri Lindroos (Voce, Chitarra) Markus Toivonen (Chitarra, Voce) Sami Hinkka (Basso) Janne Parviainen (Batteria) Meiju Enho (Tastiera)
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