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27/04/25
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Dropout Kings - AudioDope
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31/12/2018
( 1525 letture )
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Vengono dall’Arizona i giovanissimi Dropout Kings, che si propongono al mondo della musica con il loro album di debutto, AudioDope, targato Napalm Records. La band presenta la propria musica come all’insegna di un nu metal moderno, che si propone di mescolare le sonorità hip-hop (aggiornate però seguendo le ultime tendenze trap) al metal anni 90.
Fin dai primi secondi una cosa è evidente: le dieci canzoni riescono a tenerci attenti e vigili durante l’ascolto, ma non per la loro perizia tecnica o originalità. Something Awful è, come dice il titolo stesso, qualcosa di orribile, soprattutto per chi non è abituato ad ascoltare hip-hop. È infatti subito chiaro che i Dropout Kings siano un gruppo rap con influenze metal, non il contrario. Ma se sperate che l’hip-hop sia quello gangsta delle origini, o quello più oscuro e introspettivo di rapper contemporanei come Earl Sweatshirt, ne rimarrete profondamente delusi; i Dropout Kings, infatti, prendono solo il peggio della scena moderna: una superficialità dilagante e un certo infantilismo che sembra avere molta presa sui giovanissimi. Purtroppo il rapping dei due vocalist Adam Ramey e Eddie Wellz è, soprattutto nelle prime tracce, derivativo di una certa ondata di emo-trap tipica di artisti quali Lil Peep e XXXTentacion. Ancora meno convincenti sono le parti in scream, che si appoggiano su breakdown metalcore ridicoli e senza nessuna profondità. E anche nelle tracce migliori, come possono essere Going Rogue o Bad Day, in cui il rapping raggiunge livelli decenti e le parti metal sembrano maggiormente contestualizzate, i Dropout Kings risultano solo una brutta copia dei Linkin Park delle origini, senza la carica innovativa e melodica che la band di Mike Shinoda aveva. I Dropout Kings, più che ricordare i mostri sacri del nu-metal, ne ricordano le meteore, robaccia tipo i Crazy Town o gli Adema. 503 è talmente ripetitiva che potrebbe causare forti emicranie agli ascoltatori più fragili, così come il singolo Scratch & Claw, e per tutta la durata dell’album ci si chiede a cosa servano due chitarristi quando le parti di chitarra si limitano a rumori casuali che per più occasioni instillano nell’ascoltatore il dubbio che si stia ascoltando in realtà un album noise sperimentale. Del bassista Rob Sebastian si trova traccia solo nei crediti, perché nella musica è totalmente assente.
AudioDope è un mischione assurdo che, per quanto nato da un’idea che in mano sapienti avrebbe anche potuto diventare qualcosa di interessante, risulta pretenzioso e malriuscito, che si muove fra l’anacronismo e il cattivo gusto. Un disco trap che ogni tanto ci mette dentro un paio di breakdown plasticosi e due urla adolescenziali tanto per. La vera domanda rimane: ne sentivamo il bisogno? La risposta, dopo appena mezz’ora, è piuttosto ovvia. L’unica speranza è che questi ragazzi espandano i loro ascolti, capiscano quanto questo album sia fuori tempo massimo e si impegnino a creare qualcosa di più originale ed elegante.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Something Awful 2. Burn1 3. Going Rogue 4. Been A Bad Day 5. 503 6. Nvm 7. Scratch & Claw 8. 20 Heads 9. Street Sharks 10. AudioDope
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Line Up
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Adam Ramey (Voce) Eddie Wellz (Voce) Chucky Guzman (Chitarra) Staig Flynn (Chitarra) Rob Sebastian (Basso) Trevor Norgren (Batteria)
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RECENSIONI |
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