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Paragon - Controlled Demolition
03/05/2019
( 2069 letture )
Trent’anni e dodici album di carriera non sono pochi. Nemmeno quando si parla di band non propriamente di primo piano. È questo il caso dei Paragon, tedeschi di Amburgo in pista dal lontano 1990. Un combo che non è mai stato veramente sugli scudi, dedito all’onestà e alla costanza, impegnato nel power metal alla tedesca più tirato e pesante. Dunque diversi album buoni, pochi davvero degni di nota, qualche (scusabile) scivolone e tanto affetto dal proprio pubblico di riferimento.

Tre anni sono trascorsi dal precedente Hell Beyond Hell, ed eccoci qui con Controlled Demolition, che innanzitutto, come se servisse dirlo, vede i Paragon nella consueta veste di gruppo power metal alla tedesca, tutt’altro che happy, discendente di quello americano e di derivazione decisamente classica. Si colgono anche influenze speed e al limite del thrash, ma sempre con una buona dose di melodia, mai melensa o troppo zuccherosa. Un lavoro compatto, esplosivo, fatto di una cinquantina di minuti di bordate con qualche saltuario abbassamento di ritmo. Dieci tracce per la versione in vinile, undici per quella CD, con la bonus track …Of Blood and Gore. Sempre nella versione su vinile, stupisce notare come il lato A sia denominato Controlled e il B Demolition, come a voler sottolineare la natura ambivalente del titolo dal sapore quasi ossimorico, quando in realtà le due metà dell’album stilisticamente non cambiano di una virgola o quasi. Ben eseguito dai suoi musicisti e dotato di una produzione potente (anche se un tocco in più di old school nei suoni non avrebbe guastato), il songwriting si attesta su livelli costanti e discreti, senza grossi scossoni né in positivo né in negativo. Anche dopo diversi ascolti dall’album emergono pochi momenti killer in grado di imprimersi più di tanto, ma la dose di puro metal vecchia scuola tutto sommato è soddisfacente. Tra le note più in evidenza si attesta la seconda traccia Reborn, una delle più pestate e veloci di tutto Controlled Demolition, abbastanza cattiva ma con un ritornello corale forse non all’altezza. Mean Machine è più cadenzata ed è la più acceptiana del lotto (è forse un caso che Mean Machine sia anche il titolo del secondo album del colonnello Udo Dirkschneider?), il brano che tra tutti rimane più impresso per le sue azzeccate linee melodiche, anche con la voce di Andreas Babuschkin che per qualche momento va a evocare quella dell’iconico ex vocalist degli Accept. Deathlines invece rallenta bene i ritmi, è cantabile, anche se la sua durata di otto minuti e mezzo è veramente ingiustificabile. Si riscontrano anche begli assoli in Timeless Souls; Black Widow è buona per chi ha preferenze più thrash oriented, e poi proprio la già citata …Of Blood and Gore si rivela un brano che si bilancia bene tra potenza e melodia, con un tono che si avvicina all’epico.

Un album decoroso dunque l’ultimo dei Paragon, probabilmente non deluderà i fan della compagine tedesca ma nemmeno ne porterà di nuovi. Un lavoro sincero di mestieranti, “artigiani” esperti di power metal teutonico, prodotto a pennello per gli amanti di queste sonorità, ma al contempo quasi inutile per tutti gli altri. Niente di epocale, dopo svariati ascolti l’album tende a calare abbastanza in fretta, avrebbe potuto essere migliore dal punto di vista delle canzoni, ma si riconosce la coerenza di una band che mai ha spiccato il volo e mai lo farà e nel frattempo si attesta come una garanzia, anche con un Controlled Demolition che sicuramente non è tra i suoi migliori prodotti.



VOTO RECENSORE
67
VOTO LETTORI
50.25 su 20 voti [ VOTA]
Pikkio
Sabato 25 Maggio 2019, 12.52.47
12
Da quando "onestà" e "costanza" sono sinonimi di "inutilità" e "mediocrità"? I Paragon, una band di cui si può fare a meno da sempre.
O'Connor
Giovedì 16 Maggio 2019, 13.01.49
11
"Lavoro per più fanzine nello stesso settore" è stata bellissima.
bright light
Giovedì 16 Maggio 2019, 8.43.53
10
Purtroppo è un classico di df800, spara la sua cazzata, poi la ritratta...sto dischetto uguale a mille altri quanto deve prendere??? Un 7 basta e avanza pure per sti manovali del cazzo
df800
Mercoledì 8 Maggio 2019, 8.21.53
9
Non sono stato io a mettere in dubbio che sapessi o meno il significato di "decoroso". Io ho mosso una ritica circa la recensione in quanto sembra scritta da una persona che ha ascoltato il disco al massimo 4 volte. E' un disco che possiedo da circa due mesi e posso dire che ai primi ascolti pure a me aveva lascato abbastanza indifferente nonostante l'innegabile qualità compositiva, di produzione e master finale. Tuttavia, visto e considerato che anche io lavoro pr più fanzine nello stesso settore non mi sono lasciato prendere dai primi e superficiali ascolti dedicandomi, come faccio sempre prima di affrontare articoli o recensioni delcaso, e ho ascoltato le varie sfaccettatue di qesto disco. Considerato il fatto che pure il voto che avrei dato io, come espresso nel primo commnto (73-75) è del tutto relativo, ho criticato l'utilizzo di un termine e la superficialità della recensione stessa. Cio nonostante spero che la mia critica possa essere costruttiva per il futuro PS: tranquillo che pure a me ne dicono di cotte e di crude.
Sha
Martedì 7 Maggio 2019, 11.05.05
8
Df800 io ho paura che tu non abbia nemmeno un vago bagliore di cosa significhino termini come "educazione", "critica", "decoro" o "civiltà". E in tutto ciò, il vero pirla sono io, che ti ho pure dato corda.
df800
Martedì 7 Maggio 2019, 8.21.39
7
bb prendrtela, sono stato pure educato evitando di dire che è una defecata di recensione. ossia fa cagare. ma se proprio vuoi lo specifico. si vede che sono le classiche 5 righe scritte dopo 4 ascolti messi in croce. Bisogna saper accettare le critiche, sopratutto chi ha l'hobby (non chiamiamolo lavoro) di scrivere recensioni.
Sha
Lunedì 6 Maggio 2019, 16.10.54
6
@df800 "decoroso è appena sufficiente". Si bravo. Definizione da Treccani. Ma anche no.
DF800
Lunedì 6 Maggio 2019, 15.45.04
5
Se non sapevo non mi pronunciavo. Questo è un buon disco, di sicuro il migliore che han fatto negli ultimi 10 anni. Decoroso è un disco da appena sufficiente.
Sha
Lunedì 6 Maggio 2019, 13.41.02
4
Hahahah Df800 ma tu lo sai che cosa significa "decoroso"?
DF800
Lunedì 6 Maggio 2019, 12.37.27
3
Definire questo album come "ecoroso" è un sacrilegio alla fiamma del vero metallo. Recensione approsimativa e il voto in calce a mio parere leggermente basso anche se non si discosta eccessivamente da quello che avrei dato io (73). Tuttavia, tornando all'aggettivo decoroso non si può legere in una recensione/articolo professionale,. Ah, vero che ormai qui di prfessionalità manco l'ombra. peccato. era un buon sito sino a 5 annetti fa
Aldren77
Sabato 4 Maggio 2019, 10.23.19
2
Non ci si può aspettare "novità" da una band come i Paragon. Prendere o lasciare. Picchiano, pestano e spaccano così come mi attendo da loro al 100%
JC
Venerdì 3 Maggio 2019, 19.11.36
1
Band storica e disco perfettamente in linea con la discografia precedente. Faccio una menzione per la produzione perché mi ha colpito per nitidezza e bellezza dei suoni senza essere plasticosa (anzi, molto mediosa e "aperta").
INFORMAZIONI
2019
Massacre Records
Power
Tracklist
1. Controlled Demolition
2. Reborn
3. Abattoir
4. Mean Machine
5. Deathlines
6. Musangwe (B.K.F.)
7. Timeless Souls
8. Blackbell
9. The Enemy Within
10. Black Widow
11. ...Of Blood and Gore
Line Up
Andreas Babuschkin (Voce)
Jan Bertram (Chitarra, Backing Vocals)
Günny Kruse Chitarra, Backing Vocals)
Jan Bünning (Basso, Backing Vocals)
Sören Teckenburg (Batteria, Backing Vocals)
 
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