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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Paragon - Force of Destruction
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( 2550 letture )
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I Paragon sono una di quelle band che merita come minimo grande rispetto. Il motivo è da ricercare nel fatto che il gruppo di Amburgo è attivo dal 1990 e dunque conta ben ventitré anni di onesta attività, sempre all’insegna dello speed/power che ha da subito contraddistinto la sua storia. Durante questi quattro lustri abbondanti, la creatura di Martin Christian è andata avanti confezionando dieci full-length e costruendosi una solida fama di band affidabile, pur non raggiungendo mai vette di popolarità assoluta, passando da lavori discreti ad altri “normali”. L’ultima fatica dei Paragon ripropone il loro speed/power di chiarissima matrice teutonica, inserendo però un tasso maggiore di epicità rispetto al consueto. Force of Destruction è un album ottimamente prodotto da Piet Sielck (Iron Savior, Savage Circus), il quale ha conferito all’album un suono molto chiaro, potente e roccioso allo stesso tempo, in grado di esaltare le qualità del gruppo basate sulla capacità di confezionare pezzi durissimi, ma anche più lenti; questi ultimi, però, non costituiscono certo la parte migliore del CD. Anche stavolta i Paragon non smentiscono la loro storia, confezionando -nonostante una line up rinnovata molto di recente con gli innesti di Wolfgang Tewes e Jan Bertram alle chitarre- un album che certamente non è un capolavoro di originalità, contenente un paio di fillers, ma piacevole, potente, melodico, a tratti granitico, con una miglior cura rispetto al solito per gli arrangiamenti e decisamente “tetesco ti Cermania” nella resa. Nel complesso si potrebbe parlare di un ritorno alle atmosfere più tipicamente speed di Law of the Blade e Revenge, con una consistente spruzzata di epic dosata con una certa sapienza.
Dopo un inizio -intro escluso- molto, anzi, troppo tradizionale con Iron Will e Tornado -con la seconda comunque meglio della prima-, l’album comincia a salire con Gods of Thunder. Riff semplice ed energico, speed metal valorizzato dall’ottima produzione di sapore ottantiano, con il fantasma degli Accept ‘82/‘83 ad aleggiare sul tutto. Ancora speed molto convinto con ritornello epic per Bulletstorm; peccato per alcuni effetti pacchiani a rovinare un po’ il brano. Non lascia il segno il mid-time Blood & Iron, cosa invero singolare vista la presenza di Kai Hansen e Piet Sielck che dovrebbero assicurare una resa importante. Si riprende a correre con Blades of Hell, tipico pezzo da concerto. Più atmosferica e dotata di un piacevole ritornello melodico (la parte più convincente della canzone) Dynasty, seguita dallo speed-metal senza infamia e senza lode di Rising from the Black. L’album si avvia alla fine e non poteva mancare la classica ballad, intitolata Demon’s Lair, che come spesso accade è prevedibile e priva di spunti di reale interesse, parte centrale più decisa compresa. Ostilità che cessano con Secrecy, buon compromesso tra lo speed che è l’asse portante del disco, la melodia che lo attraversa e l’epic che lo valorizza.
Force of Destruction non è un capolavoro né dal punto di vista compositivo né da quello esecutivo, così come i Paragon non sono probabilmente il top del settore, ma l’album mostra molte buone cose. Una band affiatata composta da ottimi musicisti (buono il canto, buoni i soli, ottime le ritmiche), prodotto ed arrangiato ottimamente, in grado di far muovere la testa nel segno della tradizione. Un prodotto affidabile sotto tutti i punti di vista, che può far validamente compagnia quando si ha voglia di ascoltare un disco ben fatto senza troppe sovrastrutture da decodificare.
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3
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Raven@ "Bontempi free" ahahahahahahahah!!! Grandissima definizione!!! Li seguo da World Of Sin e mi hanno sempre fatto impazzire! |
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2
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che sia un disco di vero Power, "Bontempi free", non ci piove. |
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Per me force of destruction è uno dei top album dello scorso anno. Sicuramente è il loro miglior lavoro, da iron will a secrecy non c'è un pezzo debole.Una vera "smazzoccolata" nei denti, power metal ma di quello vero! Voto 90. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Last Day on Earth 2. Iron Will 3. Tornado 4. Gods of Thunder 5. Bulletstorm 6. Blood & Iron 7. Blades of Hell 8. Dynasty 9. Rising from the Black 10. Demon’s Lair 11. Secrecy
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Line Up
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Andreas Babuschkin (Voce) Wolfgang Tewes (Chitarra) Jan Bertram (Chitarra) Jan Bünning (Basso) Christian Gripp (Batteria)
Musicisti ospiti: Kai Hansen (Voce nella traccia 6) Piet Sielck (Voce nella traccia 6)
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RECENSIONI |
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