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Hollow Haze - Between Wild Landscapes and Deep Blue Seas
21/10/2019
( 1426 letture )
Oramai non hanno bisogno di tante presentazioni i vicentini Hollow Haze, giunti al loro settimo album con Between Wild Landscapes and Deep Blue Seas. Dopo la pubblicazione dell’omonimo Hollow Haze nel lontano 2006, disco dopo disco, sono riusciti a ritagliarsi un loro spazietto nel mondo musicale, fino ad affermarsi come una realtà piuttosto solida e di grande livello.

Per il loro ritorno sulle scene arrivano a completare la lineup gli ottimi Fabio Dessi alla voce e Paolo Caridi alla batteria (membri degli Arthemis e della Michele Luppi Band). La formazione è straordinaria sotto l’aspetto tecnico, lo si percepisce al primo ascolto.
Between Wild Landscapes and Deep Blue Seas è ben prodotto e ogni membro della band dimostra di essere all’altezza della situazione, suonando in maniera credibile e calandosi alla perfezione nel contesto, nello stile dell’album: la batteria e il basso di Caridi e Cestaro creano un solidissimo comparto ritmico, su cui Savio, tra riff e assoli, i muove con grande disinvoltura. Anche la prestazione vocale di Dessi è degna di nota: si rivela il cantante perfetto per la dimensione della band, un nome decisamente adatto al contesto (heavy-power, moderno e melodico) grazie a un’energia impressionante, a una voce calda e potente, con personalità.

Addentrandosi in Between Wild Landscapes and Deep Blue Seas si può notare come il sound non presenti cambiamenti importanti rispetto ai precedenti, a dimostrazione di come gli Hollow Haze siano fedeli alla loro formula, concentrando le loro forze sul tiro delle composizioni, incentrate su tematiche che girano intorno al senso della vita, piuttosto che sull’evoluzione del loro stile, sulla sperimentazione. Tutto ciò si rivela un modo di operare azzeccato, poiché le sonorità sono in ogni caso al passo coi tempi, le canzoni come sempre ben strutturate e allo stesso tempo dotate di un’orecchiabilità invidiabile, come nel caso delle potenti Destinations e Obilivion o di It's Always Dark Before the Dawn, caratterizzata da un ritornello radiofonico al limite del pop. Ancora un plauso a Dessi, capace di spaziare dai toni tesi e drammatici di Through Space and Time all’emotività della ballad I Will Be There. Il disco prosegue con The Upside Down, New Era, A Different Sky, Resurrection, Your Are My End and My Beginning e Behind the Wall: si tratta del corpo del disco, della parte più massiccia, costituita da una piacevole carrellata di brani potenti ma al contempo accessibili e musicalmente ad altissimi livelli (si possono citare per esempio gli assoli di Savio in A Different Sky o in Your Are My End and My Beginning). Qui le composizioni si assestano tutte sullo stesso livello e quindi potrebbe emergere l’unico piccolo difetto, o meglio, l’unico aspetto criticabile di Between Wild Landscapes and Deep Blue Seas, ossia di essere leggermente monotono, troppo coerente nella sua formula. Paradossalmente anche l’indiscutibile pregevolezza dei brani potrebbe un po’ appiattirli, metterli tutti alla pari, senza farli spiccare come dovrebbero. Fortunatamente la scorrevolezza dei brani e le qualità effettive del gruppo riescono a non far percepire questa sensazione.

Between Wild Landscapes and Deep Blue Seas è un gran disco. Come detto nella recensione ogni aspetto è estremamente curato, portato ad alti livelli. Non emergono difetti oggettivi, ovviamente sempre considerando il genere e lo stile. Alla fine solamente il genere e lo stile possono essere gli unici limiti dell’album, che di conseguenza magari non va incontro alle esigenze di ascoltatori alla ricerca di un qualcosa di meno moderno, di diverso alla radice dall’offerta, dai suoni artefatti e al passo coi tempi degli Hollow Haze. Tolto questo la band si riconferma una garanzia, un punto di riferimento nel panorama heavy/power italiano.



VOTO RECENSORE
79
VOTO LETTORI
69 su 2 voti [ VOTA]
ObscureSolstice
Mercoledì 20 Novembre 2019, 6.25.58
1
Il nome di questa band non mi era nuovo ma mai ascoltati prima d'ora. Bello, bello, bello devo dire. Strutturato molto bene, voce niente male e suonato bene. Penso che recuperereró tutti gli altri cd. Voto: 78
INFORMAZIONI
2019
Frontiers Records
Heavy/Power
Tracklist
1. Destination
2. Oblivion
3. It's Always Dark Before the Dawn
4. Through Space and Time
5. I Will Be There
6. The Upside Down
7. New Era
8. A Different Sky
9. Resurrection
10. Your Are My End and My Beginning
11. Behind the Wall
Line Up
Fabio Dessi (Voce)
Nick Savio (Chitarra)
Dave Cestaro (Basso)
Paolo Caridi (Batteria)
 
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