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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Expunged - Into Never Shall
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25/07/2021
( 1105 letture )
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”Ottimo per dimenticare l’alfabeto”
Dopo un EP che aveva iniziato ad attirare i riflettori poco più di un anno fa, gli Expunged ripiombano sul mercato discografico con il loro debut album Into Never Shall, composto da dieci tracce e, come il precedente EP è edito dalla Hells Headbangers. Il power trio del Canada propone nuovamente in questi anni duemila il proprio death metal rimarchevolmente old school, imbastardito da venature punk e thrash, per riportare con orgoglio la mente agli albori del genere, a cavallo tra gli anni ottanta e novanta e, anticipiamolo chiaramente la missione è riuscita a pieno.
Sin dalla copertina fantasy e “attempata” l’impronta vintage è immaginabile, la produzione di Into Never Shall seppur goda di una pomposità moderna suona piacevolmente novantiana, con basso medioso e prepotente, una batteria leggermente triggerata e piuttosto naturale e chitarre dal sapore thrash. Le vocals richiamano alla mente sia ritmicamente che per stile, i primissimi lavori che smossero la scena sul finire degli anni ottanta (Bolt-Thrower e primissimi Sepultura per rendere una generalissima idea). Nel complesso l’impatto generale sonoro è cupo e grezzo, un’aura generale di oscurità permea le composizioni che, godono di un andamento trainante e nessun calo di tensione, con sporadici e piacevoli assoli di chitarra, alternanza di ritmiche e cambi di velocità costruiti su un piacevole e costante groove. Il suono degli Expunged è aggressivo, tagliente e bastardo, le composizione godono di una piacevole varietà compositiva e strutturale, il trio macina riff che trascinano l’ascolto e che si susseguono sempre senza fatica musicale, i brani sono studiati e precisi, fin da un’opener che non ti aspetti Decompose tra sintetizzatori ottantiani e riffing dal sapore doom, alla successiva Gas Attack che si rivela essere il classico pugno in faccia inaspettato e devastante. Nei brani della cassa toracica centrale del disco si possono sentire tutte le influenze sia scandinave che a stelle e strisce del death metal che fu, con spunti ed influenze ritmiche punkeggianti, Early Tragic End e Admist The Embers ne sono due classici esempi. Una dote che non si può non sottolineare dei canadesi è la sapiente capacità di equilibrare tutte le proprie influenze ed ispirazione musicali, facendole proprie e riversandole in brani che compositivamente scorrono forti e piacevoli Mass Grave e l’omonima Into Never Shall in particolare godono di tutto ciò. Ogni brano si prospetta essere un’ottima prova in sede live in quanto (esclusa la intro) analizzati singolarmente la tensione e la carica musicale che li accompagna è altissima e “da palco” vero e proprio.
Non c’è in Into Never Shall una hit o un brano che per specifici motivi prevarica e magnetizza l’ascolto ma, tutte le composizioni godono della stessa tensione e capillarità di percezione. La musica dei canadesi è bastarda, grezza, carica ed esplosiva, non c’è da aspettarsi estremismi tecnici o elaborazioni artificiali, il trio è crudo e veritiero, si diverte e diverte l’ascoltatore, orgogliosamente old school e diretto come treno lanciato alla massima velocità. Un suono ideale per i cultori del death metal nei suoi primissimi albori ma anche per chi, ignaro di esso si volesse approcciare a tale tipologia sonora.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Decompose 2. Gas Attack 3. Torn Apart 4. Drown In Fire 5. Early Tragic End 6. Architects Of Oblivion 7. Amidst The Embers 8. Mass Grave 9. Into Never Shall 10. Stolen Life
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Line Up
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J.S. (Voce, Basso) W.D. (Chitarra)
Musicisti ospiti: A.K. (Batteria)
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RECENSIONI |
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