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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Bull Brigade - Il Fuoco non si è Spento
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17/10/2021
( 2187 letture )
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Tra le centinaia di uscite discografiche pubblicate ogni giorno, il ripetersi più o meno stanco, più o meno riuscito degli stessi ingredienti, ci sono ancora dischi che sanno colpirti in modo particolare, parlarti, emozionarti. Che dimostrano che tutto non è stato detto. Che sotto la cenere di un diffuso e inevitabile manierismo, qualcosa brucia ancora. Da questo punto di vista, il titolo del nuovo album dei Bull Brigade non poteva quindi essere più azzeccato. Una dichiarazione di intenti che trova conferma nei solchi del disco, il terzo pubblicato dal gruppo in 15 anni di attività.
L’attesa è stata lunga. Il Fuoco non si è Spento giunge ben cinque anni dopo Vita Libertà e ne amplifica il discorso, fatto di un suono ormai consolidato e piuttosto riconoscibile, dove l’oi! convive con una spiccata sensibilità melodica, alcuni inserti (melodic) hardcore e un mood generale allo stesso tempo fiero e malinconico. Se la sostanza non cambia, il gruppo affina oggi ulteriormente la proposta, limando i dettagli e dando più ampio spazio alla melodia. Ce ne si rende subito conto ascoltando l’opener e primo singolo Ultima Città, che alterna una strofa dall’andamento misurato a un ritornello intenso e cantabile, spruzzato dalla solita, orgogliosa mestizia. Se nel grigio paesaggio urbano dipinto dal gruppo si scorgono lontani echi provenienti da oltreoceano, è soprattutto l’aspetto melodico a prevalere, specialmente durante il refrain. Gli altri singoli Quaranta e Partirò per te intensificano questa sensazione, calmando ulteriormente le asperità punk per abbracciare un approccio emozionale (ed emozionante) e quasi cantautorale, che emerge anche nella più briosa Strenght for Life. Non che la band abbia messo da parte il lato più ruvido del proprio sound. Cuori Stanchi e la title-track alzano i ritmi e si candidano al titolo di brano più coinvolgente della raccolta, forti di un andamento trascinante e di un ritornello che gonfia il petto. Sommersi si presenta più schietta nel suo approccio “americano”, un po’ alla Pennywise, così come Ansia, che si fa notare per un testo sottile e indovinato. E proprio le liriche sono uno degli aspetti migliori dell’album. Perfettamente accoppiate al mesto e indomito sound, le parole contribuiscono a fare de Il Fuoco non si è Spento un disco vissuto e comunicativo. Dignità, fierezza e malinconia, queste le emozioni (forti) veicolate dalle canzoni, e poco importa se i testi siano autoreferenziali e in fondo ripetitivi, ognuno si può identificare in quel “noi” ripetuto così spesso. Immediate, semplici e mai banali, le liriche toccano insomma le corde giuste, colpendo la pancia quanto il cuore.
Questa carica emozionale si sposa con un songwriting di buon livello, capace di svelare una buona dose di dettagli all’interno di brani semplici e immediati per natura. L’ottima produzione mette in valore tutti gli strumenti, così come la voce ruvida ed espressiva di Eugy, ormai marchio di fabbrica dei Nostri. Si può dunque dire che con il loro terzo album, i ragazzi di Torino portino il loro (già ottimo) suono ad un livello superiore, profilandosi come una delle migliori realtà italiane del genere.
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6
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Indubbiamente gradevole, il mestiere c’è, le melodie sono azzeccate… pure troppo. Produzione eccessivamente levigata e una verve pop un po’ troppo marcata mi fanno però un po’ storcere il naso… sarà che ho qualche anno più di loro sulle spalle, sarà che di OI! e HC (quelli veri) ne ho masticato parecchio, onestamente non fa troppo per me. Ma è un buon disco |
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5
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Disco bello anche se è ovvio che Eugenio e soci stiano, legittimamente a mio avviso, cercando di arrivare ad un pubblico più vasto... Sicuramente dell'oi e dell'hc di strade smarrite o , andando più indietro, della Banda Del Rione ormai è rimasto ben poco.
Ma ci sta per chi come Eugenio è da oltre 20 anni nella scena skin voler andare oltre... E visto che i quaranta sono i nuovi venti come si suol dire, non vedo nulla di male anche nel suo cercare un pubblico più giovane e ampio con un sound più moderno e accattivante. |
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3
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il cd del 2008 strade smarrite era bellissimo. Canzoni incazzate che davano la carica ed autentici inni da cantare a palla. Il secondo l ho trovato gia moscio.....peccato |
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2
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Ho ascoltato due brani, “Ultima Città” e “Quaranta”, e non mi fanno impazzire. La band ha un sound leggero, con chitarre poco incisive e la voce messa in primo piano. Per certi versi sono anche divertenti, però mi sembrano troppo melodici (con una vena spiccatamente pop) e direi quasi adolescenziali. |
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1
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Ornai di OI! Non c'e' manco l'ombra.
Gradevole ma torno a sentirmi "Banda Randagia" dei Nabat piuttosto |
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INFORMAZIONI |
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Demons Run Amok Entertainment
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Tracklist
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1. Ultima Città 2. Cuori Stanchi 3. Quaranta 4. Il Fuoco Non Si È Spento 5. Ansia 6. Strength For Life 7. Sommersi 8. Partirò Per Te 9. Anche Se
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Line Up
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Eugenio (Voce) Luigi (Chitarra) Alessio (Chitarra) Stefano (Basso) Mark (Batteria)
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RECENSIONI |
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