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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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24/04/2022
( 1568 letture )
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Fondati nel 2018 dalla talentuosa vocalist Chiara Tricarico e dal polistrumentista e songwriter Giulio Capone nel 2018, i Moonlight Haze giungono con questo Animus già al traguardo del terzo album, sempre su Scarlet Records, dopo l’esordio De Rerum Natura del 2019 e il seguito Lunaris del 2020. Il percorso della band italiana scorre spedito grazie alla formula azzeccata di symphonic metal senza fronzoli fortemente incentrato sulla poliedrica vocalità di Chiara e su un solido tappeto sonoro intessuto dagli intrecci delle chitarre di Marco Falanga e Alberto Melinato oltre che le caratterizzanti tastiere di Giulio Capone, anche batterista della band e protagonista di una sezione ritmica quadrata e pulsante assieme al basso di Alessandro Jacobi (anche membro degli Elvenking). L’album è ottimamente mixato e masterizzato dal’attivissimo Simone Mularoni presso i Domination Studio di San Marino e proietta i Moonlight Haze verso una dimensione facilmente accessibile grazie a melodie vocali catchy pur non stucchevoli che caratterizzano questo terzo album, capaci anzi di crescere con gli ascolti.
Undici pezzi per poco più di quaranta minuti, pochi fronzoli, molta sostanza e brani che si attestano su una durata media sotto i quattro minuti, senza uso di parti strumentali particolarmente elaborate né ridondanti e con il chiaro intento di saper colpire direttamente il bersaglio di un’audience ampia di fans del genere caro a Nightwish, Epica, Amaranthe e andando oltre oceano Evanescence. Tutti i brani, composti da Chiara per quanto riguarda i testi e da Giulio per quanto riguarda la maggior parte delle parti strumentali, risultano essere di facile fruizione e potenziali hits, pur non risultando banali e lasciandosi ascoltare tutti di un fiato, anzi capaci di crescere con gli ascolti. Colpisce come la band –a differenza di (troppi) competitors nell’arena del genere symphonic metal– non faccia uso di doppia voce femminile e maschile ma scelga di incentrare tutte le linee vocali sulla brava Chiara, interprete cresciuta tecnicamente album dopo album e ora anche ricercata insegnante di canto. Brani come l’opener The Nothing o la successiva It’s Insane sono perfetti manifesti del sound attuale dei Moonlight Haze, compatto, diretto, fluido e diretto al punto grazie a refrains azzeccatissimi e una vocalità cristallina sorretta da cori pomposi. Interessante Kintsugi che richiama a livello lirico la tradizione e la filosofia giapponese di riparare oggetti antichi con oro o argento, specialmente ceramiche, valorizzandone le imperfezioni, mentre musicalmente le trame orientaleggianti disegnate dalle tastiere sorrette da una sezione ritmica precisa e con un ottimo tiro valorizzano il cantato delicato e allo stesso tempo capace di coprire un ampio spettro di ottave della brava e rosso crinita Chiara Tricarico.
You survived the storm but your heart’s shattered All the fragments of your strength have scattered Gather all of the pieces before it’s too late (it’s not too late) Make the scars within you shiny and gilded Mend the cracks inside your soul with silver Every fissure will remind you how brave you have been
Degna di menzione anche la proposta della titletrack Animus, che in poco più di tre minuti condensa vocals pulite a frangenti maggiormente corali fino a spingersi su alcuni registri grezzi e brevi momenti di quasi growl che dimostrano come Chiara sia non solo cresciuta tecnicamente ma anche maggiormente consapevole dei propri mezzi fino ad osare verso lidi non ancora toccati in precedenza. The Thief and the Moon risulta un altro pezzo immediato, dalle linee vocali disinvolte e da passaggi strumentali (specialmente a livello di batteria) davvero pregevoli pur senza perdersi in inutili e stucchevoli virtuosismi, mentre tornano atmosfere orientaleggianti nella più cadenzata Moonlight Haze ancora una volta ben condotta da Chiara, con il sound che si indurisce tanto a livello di chitarre quanto di ottima sezione ritmica nelle successive Tonight e We’ll Be Free, altra potenziale hit nel suo incedere catchy non lontato nai migliori Amaranthe anche per una certa vicinanza con la vocalità di Elize Ryd. Non mancano sferzate maggiormente power sul finale regalato da brani come Never Say Never e A Ritual of Fire, in cui richiami ai primi Nightwish si fondono con tratti più sostenuti e veloci sulla scia di Stratovarius, Labyrinth e Secret Sphere.
Bravi Moonlight Haze, un terzo lavoro complessivamente riuscito, capace di combinare un buon songwriting dai tratti essenziali e diretti con un’esecuzione assolutamente professionale e compatta tanto da proiettare la band verso un potenziale anche commercialmente importante, una formula vincente pur senza inventare nulla di stupefacente o particolarmente innovativo.
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3
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Disco molto catchy che si fa ascoltare con piacere. Chiara brava e songwriting fluido. Un 75 pieno. |
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2
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Album non brutto, ma che mi ha lasciato poco dopo un primo ascolto... De Rerum Natura di contro mi aveva preso immediatamente. Forse cresce con gli ascolti. |
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Lavoro ben costruito,Chiara Tricarico ha veramente una bella voce
che mi ha ricordato Simone Simons e Charlotte Wessels...certamente la scena è satura di questo tipo di sonorità ma devo dire che i Moonlight Haze si difendono molto bene. Non li conoscevo e per me sono stati una bella scoperta. Voto 75. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Nothing 2. It’s Insane 3. Kintsugi 4. Animus 5. The Thief and the Moon 6. Midnight Haze 7. Tonight 8. Never Say Never 9. We’ll Be Free 10. A Ritual of Fire 11. Horror & Thunder
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Line Up
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Chiara Tricarico (Voce) Marco Falanga (Chitarra) Alberto Melinato (Chitarra) Alessandro Jacobi (Basso) Giulio Capone (Batteria, Tastiera)
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