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Coreleoni - III
09/07/2022
( 1426 letture )
Dici Coreleoni e pensi ai Gotthard, impossibile fare diversamente. Uno perché Leo Leoni è uno dei membri fondatori dell’ottima band rossocrociata, due perché questo ensemble, voluto dallo stesso biondo chitarrista lungocrinito, ha prestato e rende ancora ampio omaggio alla band madre, di cui il nostro continua a far parte. Il gruppo vede la luce nel 2018 con l’idea di mantenere alto il vessillo hard rock che ha sempre pervaso i singoli componenti; va detto che io ebbi la fortuna di co-organizzare una gig ai tempi di Dial Hard e ricordo perfettamente spirito, voglia e attitudine dei nostri, con il compianto Steve Lee come frontman. Oggi arriva il terzo capitolo della saga: Leoni e i suoi compagni d’avventura celebrano il battito del cuore terroso appartenente all’hard classico, confrontandosi con 10 brani nuovi di zecca più una gran bella cover stonesiana di Jumpin' Jack Flash, inserendo 4 bonus track, presenti nel digipak, che fanno parte del repertorio di casa madre. Il nuovo ingresso in line-up riguarda il singer Eugent Bushpepa, voce potente e versatile, che il band mate ha conosciuto qualche tempo fa: il cantante, originario dell’Albania, è un vocal coach di fama che collabora per un talent show del suo paese, e ha già toureggiato in giro per il Vecchio Continente, prima con i Sunrise nel 1998, aprendo per Deep Purple e Duff McKagan, e in seguito come cantante dei Darkology insieme agli Overkill. Il factotum appare entusiasta del nuovo prodotto e del nuovo membro: Ritengo che più nessuno pubblichi un album come questo da molto tempo. Difficilmente qualcuno pensa e scrive più in questo modo, chitarre, ampli e andare. Bushpepa si è rivelato un vero colpo di fortuna per questo: sottolinea vocalmente, esattamente, cosa mi sento di fare e cosa voglio sentire in un nuovo album rock.

Copertina evocativa, poi via alle danze con Let Life Begin Tonight che è molto simile alle cose che i Gotthard facevano, ottimo l’impatto del singer che mostra coloriture “coverdaliane” nei toni vocali, tante chitarre, cori e sezione ritmica dritta e catramosa e un solo di grande atmosfera delle asce. Purple Dynamite manifesta un inno che sgorga da un basso trattoreggiante che confluisce in un riff tagliente e torrido, la strofa è perfetta, il ritornello è pregiato anthemic rock da arene, condito da un bel guitar-solo. Guilty Under Pressure sa di vintage, con quel riff isolato, poi raggiunto dagli altri strumenti: voce piena e batteria che pesta su una sei corde ipnotica che riecheggia i primi lavori dei ticinesi, e intervento solistico furoreggiante. Greetings from Russia è una bella bordata con tante chitarre a cascata e solo fumigante, melodie fruibili al primo ascolto, anche se non mancano asperità hard, poi Sometimes mette in evidenza i registri rochi del frontman, in una ballad melanconica assai efficace, con buonissimi incastri corali. Like It or Not spara a raffica con chitarre dure e scure, vocals selvatiche e un basso a macigno, song con animo cattivissimo e azzeccato, con tanto di solo di slide-guitar, Wake Up Call appare caotica ma con tiro, Sick & Tired fa calare oscurità e malvagità stregonesca nella stesura, la prova del cantante è semplicemente maiuscola con quella voce che sale stridula e il controcoro che punteggia, e solo-guitar brumoso. Would You Love Me è boogie rock alla moda degli australiani celeberrimi con talk box a sostegno: pezzo denso che mostra anche la vigoria di un basso irrefrenabile e un’interpretazione luminiscente, calata perfettamente nello stile del brano. Deep in My Soul si apre con un organo che drappeggia, accompagnato dalla voce forte e stentorea di Bushpepa e cori gospel: una traccia, strana, diversa, ma sfarzosamente bella. Chiude la tracklist la cover di Jumpin’ Jack Flash, sparpagliando ovunque vitalità e voglia di saltellare: esecuzione energica e centratissima. Le bonus track nutrono lo spirito dei Gotthard e risultano tutte molto ben realizzate e potenti.

Un gran bel disco questo III, una formazione affiatata, rocciosa e compatta, arricchita con un ingresso di assoluto pregio, il frontman sa regalare momenti elevati e spicca per la sua duttilità, un acquisto davvero importante per i Coreleoni. Ascolto consigliatissimo per chi ama l’hard rock crudo, selvaggio e in your face, bravi ragazzi!



VOTO RECENSORE
83
VOTO LETTORI
85 su 1 voti [ VOTA]
Andy
Mercoledì 10 Agosto 2022, 0.07.58
3
Mauro...Steve Lee c'entra sempre se parliamo della piu' grande band elvetica di tutti i tempi...non me ne vogliano i krokus, ma nessuno anche tra le bands piu' blasonate dell' hard rock mondiale e' riuscito a infilare cosi' tante songs convincenti come i gotthard nei primi 10 album della propria carriera! ! ! ....io son riuscito a incontrare piu' volte Steve e chiaccherarci per quarti d'ora davvero belli... posso dirti umilmente che era davvero uno di noi...una persona buona e mite che si divertiva come un matto sul palco insieme al suo pubblico....davvero un brillante , intelligente e leale individuo con un talento pazzesco!!!....sciorinava ottave come bere un caffe al bar...mamma mia...ho ancora la pelle d'oca solo a pensarci....che perdita ragazzi...bisogna andare avanti sicuramente ma ci manchera' per sempre....Steve...ci manchi!
Mauro Paietta
Lunedì 11 Luglio 2022, 8.03.31
2
Lo ascolterò di sicuro, perchè adoro i Gotthard, e Leoni senza mai inventare nulla con la band madre ho scritto capolavori di hard rock, anche se gli ultimi album li ho solo apprezzati. E anche se c'entra poco... che voce aveva Steve Lee... mi dispiace non averlo mai conosciuto
Shock
Domenica 10 Luglio 2022, 16.40.32
1
Sorprendente! Ecco la parola che userei per questo disco. Infatti non mi aspettavo proprio niente ed invece questo è un gran bel disco, di puro hard rock venato di blues. Prima di tutto Eugent Bushpepa: gran cantante, a metà tra Steve Lee e Ronnie Romero, ha una gran voce modulata in modo egregio. Poi le canzoni: da quelle più sostenute alle ballad il livello è decisamente alto, Leo ha scritto una serie di brani che preferisco di gran lunga a quanto fatto dal gruppo madre e riporta le lancette dell'orologio indietro di anni. Well done!!
INFORMAZIONI
2022
Atomic Fire
Hard Rock
Tracklist
1. Let Life Begin Tonight
2. Purple Dynamite
3. Guilty Under Pressure
4. Greetings from Russia
5. Sometimes
6. Like It or Not
7. Wake Up Call
8. Sick & Tired
9. Would You Love Me
10. Deep in My Soul
11. Jumpin’ Jack Flash

Bonus track

12. Say Goodbye
13. Good Time Lover
14. Fist in Your Face
15. I’m on My Way
Line Up
Eugent Bushpepa (Voce)
Leo Leoni (Chitarra)
Jgor Gianola (Chitarra)
Mila Merker (Basso)
Alex Motta (Batteria)
 
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