|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
Seventh Crystal - Wonderland
|
13/04/2023
( 1421 letture )
|
Due anni fa il debutto dei 7th Crystal titolato Delirium, album molto molto interessante, a dirla tutta. Oggi ritorna il sestetto svedese sul mercato con il nuovo disco, il qui presente Wonderland, che non mancherà di raccogliere apprezzamenti e critiche molto positive, visti i contenuti pregevoli. La band si muove su lidi melodici, moderni, e soprattutto non scontati, rivelando un alto potenziale e una bontà di composizioni ed esecuzioni di livello superiore, spiccando per pulizia ed efficacia della proposta, partendo sin dalla copertina evocativa.
La title track apre i giochi; chi si attende le classiche soluzioni AORistiche, spruzzate di qualche venatura hard rimarrà sorpreso, sin dal primo momento risulta chiara e netta la direzione che il combo vuole disegnare: hard rock corposo, tirato, con grandi arie e melodie che lo accompagnano, con le tastiere al servizio dei pezzi e non il contrario. E questo scampolo d’apertura lo mostra chiaramente, con le keyboard che colorano, riempiono, ma senza mai dominare sui restanti strumenti. Higher Ground conferma l’impressione positiva; ottimi gli arrangiamenti e la scrittura del brano che intriga per i saliscendi incarnati dagli strumenti a corda, con i tasti d’avorio a fornire profondità alla proposta e un singer che non ha bisogno di forzare per risultare credibile e autorevole. Le chitarre spaccano in fase di solo e il piano si fonde perfettamente nella struttura del brano. Hollow è melodicamente guerresca e fresca nelle armonie; Million Times gode di un incedere attanagliante, climi eroici e un bellissimo solo guitar; My Own Way sciorina la vena di grande qualità e sfarzo che pervade ogni singolo momento del lavoro, gli stilemi della classe pulsano e vengono fuori inevitabilmente, anche nel solo delle tastiere, dal flavour prog. Detto per inteso: se si cercano ritornelli facilotti, coralità scontate e attinenze catchy parecchio ruffiane, qui troverete ben altro. Imperfection si dipana da un piano ossessivo che permea la song, per poi esplodere in una semiballad solare, che prende per mano l’ascoltatore, conducendolo in un mondo meraviglioso, proprio come recita il titolo del disco: anche il solismo delle asce riprende il motivo iniziale trapanante del piano; qualche arieggiatura ricorda un paio di passaggi della ballatona Forever dei Kiss, ma nessun plagio sia chiaro. In the Mirror, invece, è una ballad pianistica vera e propria, dotata di una performance vocale stellata, tanto sofferta quanto brillantissima nella sua resa, che spande raggi delicati, protettivi e persuasivi in chi ascolta; mentre Next Generation costruisce un inno tirato, che dal vivo otterrà sicuramente consensi sotto il palco. Someday appare song elegante, ingioiellata da tanti cori e partiture che recano echi dallo spazio. Chiude la tracklist la ritmata e strana Rodeo, incentrata su incastri pianistici di alta scuola e coralità forti di una vena melodica imprevista e sfavillante.
Il pregio migliore, non da poco, di questi ragazzoni scandinavi è l’imprevedibilità nella scrittura e nello spaziare tra arie e melodie: chi si attende il passaggio comodo, sentito migliaia di volte, rimarrà spiazzato e si ritroverà ad aguzzare le orecchie per capire la direzionalità degli sviluppi. Spesso in fase recensiva si parla di buoni prodotti ma troppo derivativi, ebbene, l’ottimo Kristian Fyhr e i suoi altrettanto bravi compagni d’avventura, non inventano certamente un genere o una nuova corrente, ma sanno reperire nel loro bagaglio settoriale, musicalità e intessiture mai scontate. Bravi, solidi, tecnici e con una gran voglia di emergere, senza scopiazzare a destra e a manca. Personalmente questo sestetto lo terrei d’occhio per le evoluzioni future e relative maturazioni, intanto Wonderland brilla ampiamente di luce propria e d’inventiva. Pollice alto per questa armoniosa melodic swedish gang.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
2
|
Album strepitoso che conferma quanto fatto di buono da Fyhr e soci nel primo album. Una delle migliori uscite del 2023. |
|
|
|
|
|
|
1
|
nessuno che commenta questo capolavoro di album, voto 85/100. |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Wonderland 2. Higher Ground 3. Hollow 4. Million Times 5. My Own Way 6. Imperfection 7. In the Mirror 8. Next Generation 9. Someday 10. Rodeo
|
|
Line Up
|
Kristian Fyhr (Voce) Emil Dornerus (Chitarre, cori) Gustav Linde (Chitarre) Johan Älvsång (Tastiere, cori) Olof Gadd (Basso, cori) Anton Roos (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|