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Malevolence - Reign of Suffering
10/06/2023
( 794 letture )
Ne hanno percorsa di strada i Malevolence nell’ultimo decennio: approdati su Nuclear Blast e autori di un acclamato terzo album l’anno scorso, i Cinque di Sheffield possono senza dubbio essere considerati tra i nomi grossi della scena metal britannica, in virtù di una serie di lavori a dir poco esplosivi. Primo tra tutti, letteralmente, il qui presente Reign of Suffering, debutto sulla lunga distanza pubblicato ormai dieci anni fa. Un disco che contiene i germi di quello che verrà, ancora acerbo sotto certi aspetti ma, indubbiamente, già strabordante di quell’energia e spacconeria giovanile che hanno fatto la fortuna del gruppo.

La copertina e il titolo non devono trarre in inganno, Reign of Suffering è innanzitutto un disco di solidissimo groove metal, sporcato da influenze metalcore, un approccio moderno e una cafonaggine di fondo che richiama alla mente gruppi come Madball e Hatebreed. Le succitate formazioni intaccano marginalmente un sound fortemente debitore di Pantera, Chimaira e, soprattutto, Lamb of God. Se i ragazzi inglesi non fanno mistero delle loro influenze, bisogna dire che queste sono messe al servizio di un suono già molto personale, e decisamente potente. L’opener In the Face of Death mette subito le cose in chiaro a tal proposito, sparando un riff assassino, rotondo e groovy, poi sommerso dalla batteria tentacolare di Charlie Thorpe. La traccia, prontamente aggredita dalla voce velenosa di Alex Taylor, cambia pelle a diverse riprese, tra rallentamenti, repentine accelerazioni e breakdown tritaossa, portata da un riffing contorto e dai continui abbellimenti chitarristici. E proprio la prestazione maiuscola dei due axemen e membri fondatori Josh Baines e Konan Hall è senza dubbio uno dei grandi atout dei Malevolence: i due musicisti inanellano una serie di riff dall’altissimo tasso tecnico, arzigogolati quanto sempre punchy e immediatamente accessibili. Una doppia natura che si può a ben vedere estendere a tutto il suono della creatura britannica, composito ma dall’impatto immediato e travolgente. Quanto appena illustrato trova un’immediata conferma nella successiva Condemned to Misery, che alterna pesanti bordate metalcore ad incandescenti melodie southern e a un hook indovinato. La breve Eternal Torment, dove fanno la loro comparsa anche delle efficaci gang vocals, dà un’altra lezione di come suonare groove metal nel Terzo millennio, mentre la title-track si allarga in un’articolata coda strumentale. Il singolo Delusions of Fear, particolarmente groovy, tiene alti i livelli di arroganza e sfoggia quello che sarà senza dubbio l’asso della manica dei Malevolence del futuro, qui amministrato ancora in maniera piuttosto timida: le seconde voci ad opera del succitato Konan Hall, il cui timbro ruvido à la Kirk Windstein rende l’insieme ancora più torrido. Il brano che più anticipa questo mood è Serpents Chokehold, che dall’intro quasi bluseggiante sfocia nel consueto e feroce muro sonoro, fino al devastante ritornello dettato da Hall. Una manata. In mezzo a questo mare di boria, i Malevolence osano un brano più sperimentale, la lunga Turn to Stone. Nei suoi oltre sette minuti, la canzone avanza tra arpeggi, riffing “melodico”, le voci sofferte di Hall e, in definitiva, un andamento più epico e intimista (due aggettivi che in questo caso ha senso accostare) per un risultato forse un tantino prolisso ma sicuramente ambizioso e interessante.

In definitiva, Reign of Suffering mostra una band pronta ad esplodere, ciò che avverrà puntualmente con gli eccelsi Self Supremacy e Malicious Intent, che amplieranno, ognuno a modo suo, le intuizioni già presenti sul disco d’esordio. Ma il primo lavoro dei Malevolence non deve per forza essere letto in un’ottica futura: se è vero che i Cinque avranno modo di cesellare qualche (naturale) imperfezione, il disco resta una piccola bomba, capace di imbrigliare una furia e un’urgenza ancora ancora intaccate, e di rileggere in maniera sorprendentemente fresca e propria un genere, il groove metal, già allora non più giovanissimo.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
50 su 1 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2013
Siege of Amida Records
Groove
Tracklist
1. In the Face of Death
2. Condemned to Misery
3. Serpents Chokehold
4. Eternal Torment
5. Reign of Suffering
6. Delusions of Fear
7. Turn to Stone
8. Wraith
Line Up
Alex Taylor (Voce)
Josh Baines (Chitarra)
Konan Hall (Chitarra)
Wilkie Robinson (Basso)
Charlie Thorpe (Batteria)
 
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