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Methedras - Human Deception
17/07/2023
( 7569 letture )
È con una line-up per metà rinnovata che i Methedras si riaffacciano sul mercato, cinque anni dopo l’ultimo The Ventriloquist. In questo lasso di tempo, la band lombarda ha perso prima il cantante Claudio Facheris, che ha abbandonato definitivamente la compagine nel 2019, rimasta poco dopo orfana anche del batterista Daniele Gotti. Al posto del primo è subentrato Beppe Caruso (IRA, ex-Node), mentre Edo Sala (Folkstone, BardoMagno) ha trovato posto dietro al drumkit. Avvicendamenti molto importanti, che si rispecchiano pesantemente nel nuovo Human Deception, un album per certi versi sorprendente -e che sa molto di nuovo inizio.

Il sesto disco dei Methedras prosegue le intuizioni del precedente, sviluppandole però radicalmente. La possente ossatura thrash del passato si affievolisce, passando quasi in secondo piano, in favore di un forte afflato melodeath, condito da scorie rockeggianti e da un imponente impianto orchestrale. Quest’ultima è senza dubbio la novità più vistosa di questo Human Deception, impreziosito dalla collaborazione di Giacomo Gastaldi ai sintetizzatori e, soprattutto, dall’apporto di Francesco Ferrini. Il tastierista dei Fleshgod Apocalypse ha infatti curato le orchestrazioni presenti su metà dei brani, proverbiale ciliegina sulla torta di un disco eterodosso, molto “moderno” -in special modo se paragonato agli esordi del gruppo, e proteiforme. I Methedras non rinnegano però la loro identità, così come la forza d’urto, sempre presente. La doppietta iniziale Know it All e Envy Society è lì a dimostrarlo. Due brani serrati, conditi da un riffing molto groovy ma allo stesso tempo freschi e “ariosi”, grazie in special modo a due azzeccati refrain. La prestazione dei nuovi arrivati si dimostra da subito solida e convincente. Se Edo Sala stende un fitto tappeto percussivo, Beppe Caruso indossa gli abiti del frontman con convinzione, firmando una prova vocale variata, che dal consueto timbro roco spazia verso il growl e lo scream, senza disdegnare momenti più melodici. Dopo questi primi episodi più vicini al passato, l’album svela a poco a poco le sue carte più innovative. Another Fall sfoggia per esempio un ritornello quasi lirico nel suo melodismo, dove emergono finalmente chiare le magniloquenti orchestrazioni di Ferrini. Queste abbondano anche nella successiva Enraged, un brano molto “scandinavo” condito tra l’altro da un lungo solo di chitarra, mentre A New Deal si fa più atmosferica e avvolgente. Chernobyl si rivela sin da subito uno degli episodi più muscolari della raccolta, grazie ad un guitar-work squadrato ed un andamento travolgente, un po’ all’immagine della direttissima Injected Thoughts, più asciutta e “vecchia scuola” degli episodi sopracitati. I suoi echi southern si ritrovano anche in The Abyss, brano caratterizzato da ottime melodie e dove l’impostazione rock emerge con maggior rilievo. Psychotic e Layers Of Grief, infine, meritano un discorso a parte. In occasione di questi due pezzi, i Methedras alzano infatti ancora il livello di sperimentazione. La prima unisce death metal e orchestra in un composto inaspettato e barocco, trainato da un Beppe Caruso teatrale ed estroso, capace di passare da un sofferto clean ad un profondo growl. La seconda, partendo da un delicato arpeggio acustico, acquista spessore col passare dei secondi, fino a che gli strati ai quali il titolo sembra far riferimento si posano l’uno sopra l’altro in un pastiche sovraccarico e, bisogna dirlo, molto intenso.

Potrebbe sembrare da questa descrizione che Human Deception sia un disco caotico e indeciso, che passa senza soluzione di continuità da generi tra loro distanti senza focalizzarsi su nessuno in particolare. Eppure, i Methedras riescono centrifugare tutte le variegate componenti dell’album in un suono certo eclettico e variegato, ma sempre compatto e coerente. Ed è proprio questo il maggior pregio del lavoro, che osa sperimentare senza perdersi in un minestrone informe. Human Deception è quindi un album audace e interessante, che suggerisce un nuovo, promettente percorso per i veterani lombardi.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
75.25 su 8 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2023
Autoprodotto
Death / Thrash
Tracklist
1. Know It All
2. Envy Society
3. Injected Thoughts
4. Another Fall
5. Enraged
6. A New Deal
7. Chernobyl
8. Psychotic
9. The Abyss
10. Layers of Grief
Line Up
Beppe Caruso (Voce)
Daniele Colombo (Chitarra)
Andrea Bochi (Basso)
Edo Sala (Batteria)
 
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