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Black Rainbows - Superskull
07/08/2023
( 1397 letture )
Gabriele Fiori è un personaggio di spicco della scena stoner europea ed ha contribuito allo sviluppo e alla diffusione del genere nel vecchio continente per più di quindici anni. Si, perché Gabriele Fiori non è solamente il fondatore e leader dei Black Rainbows, una delle più significative ed intense realtà stoner a livello ormai mondiale, ma è colui che ha creato nel 2007 l’etichetta Heavy Psych Sounds Records. La label italiana, nata inizialmente con l’intento di produrre e distribuire indipendentemente gli album dei Black Rainbows, così come promuovere la scena psych stoner italiana, è divenuta negli anni un punto di riferimento non solo per le band locali, ma per tutte quelle realtà artistiche, nuove o consolidate, desiderose di poter produrre e suonare musica senza le interferenze di major o di label discografiche maggiormente strutturate. L’etichetta italiana ha gradualmente ampliato ed arricchito nel tempo il proprio roster di artisti, arrivando a potersi fregiare dei nomi di autentici big della scene heavy psych, stoner e doom mondiali, annoverando band come Nebula, Bongzilla, Yawning Man, Brant Bjork e i nuovi progetti di ex membri dei Kyuss e dei Fu Manchu tra i tanti, e garantendo una distribuzione sia in formato fisico che digitale dei propri prodotti non solo in Europa, ma pure oltreoceano attraverso partner discografici statunitensi. Ma al di là delle indubbie qualità imprenditoriali, Gabriele Fiori rimane un artista e un musicista completo e a distanza di tre anni da Cosmic Ritual Supertrip, torna in pista (dopo la pubblicazione nel 2022 del secondo album del suo side project, i Killer Boogie) con la sua ammiraglia, producendo l’ottavo full length di una lunga ed invidiabile carriera, dal titolo di Superskull.

Dietro ad una cover tanto semplice quanto accattivante dell’artista brasiliano Pedro Correa, che sembra richiamare tante delle copertine dei Monster Magnet, si celano dodici canzoni inedite ancorate ad un solido stoner riff-centrico ma che, nell’incedere dell’album, svelano soluzioni ed arrangiamenti che esplorano sia territori vergini che musicalità quasi totalmente accantonate negli ultimi album in studio. Il trittico iniziale, in effetti, riprende quella struttura monolitica di Cosmic Ritual Supertrip con un micidiale fuoco di sbarramento di riff esplosivi sorretti da una sezione ritmica indemoniata. Apolcalypse March, brano di sicura presa in sede live, potrebbe essere il prototipo di uno stoner moderno nei suoni e nella produzione, dal quale emergono le influenze di band che ne hanno interpretato il lato più diretto ed intransigente, in primis i Fu Manchu e Orange Goblin. Nei due brani successivi si avvertono echi dei maestri Monster Magnet, così come i Motorhead sia nell’attitudine sfrontata ed irriverente, quanto nelle ritmiche incalzanti, ibridate di hard rock e punk. Da Cosmic Ride of the Crystal Skull si avverte un primo graduale scostamento dallo stoner puro; la musicalità dei brani si tinge di pennellate psichedeliche e di effetti, mentre serpeggiano sonorità più vicine al desert rock. The Pilgrim Son è un brano emblematico in questo senso, il basso sembra cadenzare l’incedere del passo del pellegrino, le chitarre si vestono di effetti e la voce echeggiante volutamente posta in background pare evocare terre lontane di un paesaggio sfumato e mai completamente a fuoco, sospeso tra sogno e realtà. Lone Wolf riporta l’album in territori più duri con un ritorno a sonorità potenti, con un riffing incalzante dove si percepiscono influenze europee derivanti dagli Spiritual Beggars e ultimi The Quill. King Snake, altro picco di Superskull, ci mostra un aspetto più intimo e introspettivo dei Black Rainbows, dove emergono prepotentemente il folk e la psichedelia di fine anni sessanta. Le chitarre e gli arrangiamenti acustici sono l’ossatura di una composizione che ha nei Led Zeppelin la maggiore e più palese fonte d’ispirazione. Nonostante un banchetto già così ricco di sapori e fragranze, Superskull ha ancora in serbo altre gustose prelibatezze. All the Chaos in Mine e Megalomania, sono brani che, grazie ad una riuscita e naturale fusione di generi, rispondono con personalità e veemenza ai lavori di quegli artisti contemporanei che più di tutti stanno spingendo stoner e psych rock verso nuovi ed inesplorati lidi, i Villagers of Ioannina City e i King Buffalo tra tutti. Pur se ancorati ad un sound roccioso che è un assoluto trademark dei Black Rainbows, è chiaro come in queste composizioni affiori il volto più sperimentale della band italiana, intenta a decostruire i canoni del genere ricomponendoli in soluzioni più complesse e articolate.

I Black Rainbows con Superskull accettano la sfida e rilanciano, grazie ad un album coeso e compatto, ma allo stesso tempo ricco di spunti e soluzioni diversificate, in grado di coinvolgere l’ascoltatore e di stuzzicarne l’attenzione anche dopo ripetuti ascolti. Le composizioni non mostrano il fianco a nessuna critica evidente e anche nelle architetture più canoniche e meno strutturate, non cadono mai nella banalità e nell’appiattimento musicale. Una produzione sempre all’altezza riesce nel duplice compito di conferire potenza e spessore al wall of sound che i Black Rainbows sprigionano, ma allo stesso tempo di valorizzare quelle sezioni e quegli arrangiamenti che puntano maggiormente sulla melodia e su una psichedelia più soffusa e sognante, ricca di riverberi ed effetti. Superskull non è un episodio casuale, ma è l’ennesimo ottimo capitolo della carriera in crescendo di una band infaticabile, che getta anima e corpo nella propria musica, e che finalmente sta raccogliendo i meritati frutti di anni di fatica e duro lavoro. Non resta che supportare al meglio questa consolidata realtà tutta italiana e accompagnarla, sempre più numerosi, in un viaggio ancora ricco di sorprese e paesaggi inesplorati all’orizzonte.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
84 su 2 voti [ VOTA]
Manuel
Martedì 17 Ottobre 2023, 15.46.25
6
Buongiorno,solo per dirvi che i problemi di accesso al sito non sono risolti.Alcune volte è totalmente impossibile accedere.
andrea5150
Giovedì 17 Agosto 2023, 22.41.07
5
Band scoperta grazie a questa recensione... lo sto ascoltando da giorni, album meraviglioso!
Steven 94
Martedì 8 Agosto 2023, 22.28.50
4
Grazie ragazzi, tutto risolto!
Epic
Martedì 8 Agosto 2023, 14.27.22
3
Solito grandissimo album. Troppo forti
Graziano
Martedì 8 Agosto 2023, 13.43.49
2
Buongiorno Steven. Confermo che abbiamo incontrato problemi tecnici che dovrebbero essere stati ormai risolti. Grazie della segnalazione.
Steven 94
Lunedì 7 Agosto 2023, 12.38.39
1
Buongiorno, ci sono problemi con il sito? Sono riuscito ad accedere ora, ma sembra bloccato la maggior parte delle volte
INFORMAZIONI
2023
Heavy Psych Sounds Records
Stoner
Tracklist
1. Apocalypse March
2. Superhero Dopeproof
3. Children of Fire and Sacrifices
4. Cosmic Ride of the Crystal Skull
5. The Pilgrim Son
6. Till the Outerspace
7. Lone Wolf
8. King Snake
9. Desert Sun
10. All the Chaos in Mine
11. Megalomania
12. Fire in the Sky
Line Up
Gabriele Fiori (Voce, Chitarra)
Edoardo Mancini (Basso)
Filippo Ragazzoni (Batteria)
 
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