Sono passate poche settimane dal live report del concerto all'Init di Roma dei Church of Misery, in quell'occasione a fargli da spalla c'erano i Black Rainbows. Dopo lo show, nel backstage, abbiamo avuto l’occasione di intervistarli, ci siamo bevuti una birra, parlando piacevolmente con il cantante e mastermind della band, Gabriele, e con il bassista Dario (impegnato anche con i Wisdoom). Ne è uscita una chiacchierata in cui si è parlato di passato, presente e futuro di una band che meriterebbe sicuramente molta più notorietà di quella di cui gode al momento nel panorama hard e stoner.
Witchcraft: Allora ragazzi per prima cosa vorrei che presentaste la band, anche per farvi conoscere da chi magari ancora non ha avuto il piacere Gabriele: La band è nata nel 2007 come side project ad una band space che avevo io all'epoca, è stato quasi un gioco, abbiamo registrato i pezzi e li abbiamo mandati in giro e ci prese un'etichetta francese la Longfellow Deeds Records. Nel 2007 non c'era ancora molta attenzione per questo genere ed è stato uno stimolo abbastanza forte, datoci dalla passione per la musica quello che ci ha spinto a portare i pezzi live, pezzi che sino a quel momento erano stati suonati solo in studio.
Witchcraft: Essere italiani vi ha mai penalizzato? Gabriele: Abbiamo sempre fatto i nostri buoni risultati ma non siamo mai esplosi, la crescita della band non è stata buona come se fossimo stati una band tedesca o comunque non una band italiana. Vedi gli olandesi The Machine , o i Kadavar o i Samsara Blues Experiment band leggermente sopravvalutate, ma la cosa è comunque positiva perchè crea attenzione sul genere, sulla scena. Se loro alzano notevolmente i loro cachet, significa che anche i nostri stanno diventando accettabili, anche se a livello economico, per assurdo, spesso sono più alti i cachet di una cover band rispetto ad una che fa canzoni proprie.
Witchcraft: Vi ho conosciuto durante tour di Carmina Diablo, di strada da allora ne avete fatta, stoner, hard rock e psichedelia, questa la scala evolutiva del vostro sound: potendo scegliere che cosa cambiereste in ognuno dei vostri album? Gabriele: Si si grande, ci hai preso in pieno, i primi due erano decisamente stoner, il primo album era un po’ acerbo, nel secondo le chitarre a mio avviso non erano all'altezza, il terzo molto hard, con il fuzz a manetta, ne sono usciti fuori ottimi pezzi.
Witchcraft:E in futuro che cosa dobbiamo aspettarci? Gabriele: Abbiamo fatto questo nuovo EP che punta più sulla psichedelia con brani heavy psych e stoner molto alla Nebula , con suoni molto acidi, il futuro penso potrà andare ancora su questa direzione, ma non lo sappiamo, non amiamo ripeterci.
Witchcraft:Come nasce tipicamente una canzone dei Black Rainbows? Dario: Di solito Gabriele viene da noi con un'idea, un riff di chitarra e da lì strutturiamo il pezzo, cantando a caso, le parole vengono sempre alla fine. Gabriele:Nei prossimi pezzi ci saranno parti più improvvisate, con molti suoni al loro interno, poi abbiamo la fortuna di avere il nostro studio quindi abbiamo preso l'abitudine di registrare tutte le prove anche in maniera semi professionale. DarioIn questo modo riesci già a capire se il pezzo è buono o da scartare.
Witchcraft:Ho avuto modo di ascoltare Holy Moon, mi ha sorpreso molto, in senso positivo, If I Was a Bird, un brano poco convenzionale per voi, molto psichedelico e riesce a spezzare la tensione in modo sublime, troveremo ancora brani del genere in futuro? Com'è nato? Dario:Questo è l'unico pezzo senza batteria, un pezzo in effetti particolare per i nostri standard. Gabriele: Su Carmina Diablo c'è Carmen Diabolo che era un pezzo più psichedelico, ma non osava tanto in effetti, il brano è nato da un'idea che ho avuto ascoltando una canzone dei Led Zeppelin , dove Jimmy Page usa un'accordatura aperta, e così è nata la canzone. In realtà ti confesso che vorrei fare un progetto solista dove poter suonare solo questo tipo di pezzi, ma se i brani sono davvero validi è giusto inserirli anche nel contesto Black Rainbows, magari qualche pezzo alla Planet Caravan non sarebbe male.
Witchcraft: La canzone più travolgente dell'EP è senza ombra di dubbio la cover degli MC5, Black To Comm, che avete stravolto in maniera pazzesca: come vi è venuta l'idea di proporre questo pezzo? Dario:L'abbiamo rifatta un po’ alla Motorpsycho, si ispira in effetti ad una loro versione. Gabriele: L'abbiamo cominciata a suonare per caso nel tour del 2008 in Germania, ci serviva un pezzo semplice per un bis, negli anni poi è cresciuta, si è ampliata e ridefinita, la suoniamo come pezzo finale di ogni live e così abbiamo deciso di metterla su un EP, come chicca insomma, su un full length non sarebbe stata appropriata, anche perchè per fare un album ed inserirlo su un vinile non puoi superare i 45 minuti di durata e se ne inserisci una che da solo dura 15 minuti, ti bruci una buona parte dello spazio a tua disposizione.
Witchcraft: Lo split con i Farflung è nato durante il tour? Gabriele:Sì, abbiamo fatto amicizia con loro proprio durante un tour, Michael ,il chitarrista, vive in Italia e spesso viene ai nostri concerti, è nata una bella amicizia anche con il bassista Paul, e così è nata questa collaborazione, anzi ti diamo un’esclusiva assoluta, stiamo facendo uno split con 4 band, i Naam , i White Hills, i Flying Eyes e ovviamente noi, uscirà in doppio vinile e sarà una bomba. Lo presenteremo al Desertfest con la mia etichetta, la Heavypsych, (la comunicazione ufficiale dell'uscita è stata data giovedì 13 marzo). Per il nostro nuovo album forse ci sarà da attendere il prossimo anno.
Witchcraft: Avete un tour alle porte con 10 date in programma, avete in ballo qualcos'altro? Dario:Si partiamo il 28 febbraio per 10 date in Austria, Italia e Svizzera, io sto da un anno e mezzo nella band e in Svizzera siamo già stati un bel po’ di volte, siamo molto richiesti da quelle parti. Gabriele:Dopo il Desertfest hanno cominciato a chiamarci molto fortunatamente, in Polonia abbiamo in programma 3 date, in Lituania parteciperemo ad un festival, un altro festival in Austria, anche gli Stati Uniti ci richiedono, ma devo essere sincero, anche gli impegni familiari sono tanti, vedremo se riuesciremo a conciliare i vari aspetti della nostra vita e partire per gli States più avanti.
Witchcraft: Riuscite a vivere di musica? Gabriele: Io faccio molte cose ma riesco a farcela. Dario: Gabriele ha la sua etichetta, il suo studio, i suoi progetti, ognuno di noi deve fare 400 cose per poter vivere di musica, solo le band molto famose riescono a farlo, forse in Italia Ufomammut e pochi altri. Pensa ai componenti de Il Teatro Degli Orrori fino a poco tempo fa avevano altri lavori, c'era chi faceva il cameriere anche. Le band costano, più cresci e più hai spese, se dietro hai un etichetta pesante come la Nuclear Blast ad esempio, si alzano i cachet, sui dischi però non ci prendi una lira. Poi più componenti ci sono in una band e più si divide ovviamente, ad esempio i Bud Spencer Blues Explosion sono in due, li conosciamo bene, hanno ottimi cachet, ci vivono, ma sicuramente non ci svolti.
Witchcraft: Cambiando argomento, chi si occupa dei testi? Mi è piaciuta molto Monster of the Highway del nuovo Holy Moon, vuoi dirci di cosa parla? Gabriele: li scrivo io, è la parte più dura, solitamente esce fuori un'idea, anche poche parole da cui estrapolare l'argomento su cui basare il testo e da lì comincio a scrivere, ma non è assolutamente la parte che preferisco del processo creativo. Quel pezzo comunque parla di come è visionario il mondo dei motociclisti, delle velocità, molto easy rider, lo so il mio forte non sono i testi (risate generali, ndR).
Witchcraft: Ragazzi vorrei concludere questa splendida chiacchierata domandandovi: quali sono le band che più vi hanno influenzato nel corso del tempo? Gabriele: Per me ci sono due triadi fondamentali, Stooges Mc5 e Blue Cheer e poi Monster Magnet , Motorpsycho e Kyuss, vabbè poi ce ne sono tanti altri, la lista continuerebbe ancora per molto, anche i Nebula direi. Dario: A me Sabbath, ovviamente, e poi il punk, lo amo e ne sono ancora molto influenzato.
Witchcraft: Ragazzi continuerei a parlare ancora a lungo con voi di musica, ma il tempo e lo spazio purtroppo non sono infiniti, vorrei concludere ricordando ai lettori che su Heavypsych è uscita la reissue di un grandissimo album hard e stoner, quello dei senesi E.X.P., lo stupendo Pachamama, che consiglio a chiunque ami queste sonorità. Gabriele: Hai ragione una grande band morta purtroppo troppo velocemente, tante grazie a te Emiliano e a Metallized per questa bella intervista. Dario: Grazie a te ed un saluto a tutti i lettori.
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