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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Elegant Weapons - Horns for a Halo
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25/08/2023
( 1178 letture )
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Elegant Weapons è il nome azzeccato che descrive la musica sfornata da un nuovo supergruppo in cui si fondono i talenti –sfaccettati, a tratti eleganti e certamente affilati e precisi come un’arma precisa– di esperti musicisti del calibro del richiestissimo frontman e vocalist Ronnie Romero (Rainbow, MSG, The Ferrymen, tra le mille collaborazioni in corso), del chitarrista britannico Richie Faulkner (Judas Priest), del bassista Dave Rimmer (Uriah Heep) e del batterista Christopher Williams (Accept). Una vera band di superstar recentemente lanciata dalla Nuclear Blast che ha avuto modo di esibirsi dal vivo in alcune date estive, dando dunque conferme sul fatto che le intenzioni del combo siano quelle di portare avanti il progetto in modo duraturo e coeso anziché estemporaneo come molti altri side projects che vedono coinvolto specialmente Romero. E non poteva essere che un heavy metal fiammante, preciso, dalle venature hard rock, quello proposto dagli Elegant Weapons, facendo leva sulla vocalità di prim’ordine del singer sudamericano capace di interpretare in modo graffiante e con tanta personalità i riffs taglienti costruiti da Faulkner e poggiati su potenti ritmiche che in fase di registrazione vanno prevalentemente attribuite ai guests Rex Brown (Pantera) al basso e nientemento che al bravissimo Scott Travis (Judas Priest) alla batteria.
Praticamente un insieme di interpreti di prim’ordine capaci di sciorinare dieci brani dall’impatto forte sin dal primo ascolto e capaci di mescolare influenze dei maestri del genere quali, manco a dirlo, Judas Priest, Accept, Rainbow, Black Sabbath, Helloween, MSG, con qualche sterzata più moderna, evidenziata da una produzione potente e rotonda da parte dell’esperto Andy Sneap. L’inizio affidato a una tripletta davvero azzeccata, sin dalle prime note di Dead Man Walking si respira un senso di compattezza e professionalità, per proseguire con la potente e allo stesso tempo orecchiabile Do or Die (un mix tra Judas Priest e Helloween dell’era Deris, con un gran lavoro ritmico e a livello di solos di Faulkner) e con la maggiormente cadenzata Blind Leading the Blind, in cui i Priest strizzano gli occhi a MSG e UFO con un refrain di hard rock solido e convincente. Con la successiva Ghost of You le atmosfere si fanno maggiormente rarefatte e l’ugola di Romero spicca per feeling e ispirazione su trame blueseggianti in cui alcune ombre dei Thin Lizzy, dei Deep Purple e di alcuni Whitesnake compaiono e si fondono in maniera naturale, nostalgico ma senza perdere la vista con un sound fresco e fluido. Il sound torna a irrobustirsi con Bitter Pill e con le note della titletrack, dai riffs solidi alla Black Sabbath con qualche sterzata verso lidi Soundgarden e Audioslave, specialmente nelle linee vocali di Romero ispirate dal compianto Chris Cornell, mentre Lights Out è un tributo agli UFO dei tempi d’oro, che testimonia la devozione di Faulkner per il maestro Michael Schenker, qui omaggiato da assoli fedeli agli originali e carichi di feeling. Dirty Pig ci fa apprezzare vocals al vetriolo di Romero in veste aggressiva come raramente ascoltato in precedenza su riffoni ancora una volta ben cesellati da Faulkner e una sezione ritmica solidissima e chirurgica, mentre le conclusive White Horse e Downfall Rising (quest’ultima con punti di contatto con certo power di matrice US stile primi Savatage e Vicious Rumors), nei rispettivi suo mid tempos, sembrano fatte apposta per gasare dal vivo, di nuovo ben condotte da un Romero ormai degno erede –assieme a Jorn Lande- di Dio e Coverdale.
Un esordio complessivamente di spessore e che si farà ricordare in questo 2023 fino ad ora non troppo generoso in quanto a uscite da parte di esponenti di sonorità più classicamente heavy. Horns for a Halo è un lavoro compatto, capace di fondere la lezione dei maestri Seventies e Eighties con alcune puntate più Nineties, gettando le basi per un prosieguo di carriera per questi Elegant Weapons che non può che aspirare a livelli ancora più alti vista la caratura dei musicisti coinvolti, magari sperimentando ed osando un po’ al di là del compito –sia pure formalmente egregio– svolto in questa prima fatica. Armi eleganti e dal grande potenziale, da risentire presto, il futuro dell’heavy metal potrebbe passare da loro.
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10
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Buonissima conmistione tra classici e modernità, voto 80 grazie a Romero specialmente |
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9
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Li ho visti dal vivo quest\'anno di supporto ai Pantera ed ero abbastanza incuriosito visti i nomi coinvolti nel progetto...dire che mi hanno deluso è poco, sicuramente in studio il mestiere si sente ma in sede live li ho trovati davvero scarsi. |
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8
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Una delle migliori uscite dell\'anno. Voto 90 |
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7
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Ho ascoltato un paio di pezzi e sinceramente li ho trovati piacevoli. Classici, ma con gusto. |
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5
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Invece a me questo lavoro mi è parecchio piaciuto. Vario,e con alcuni brani notevoli . 80 |
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4
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Il singolo uscito qualche tempo fa non mi aveva entusiasmato. Trovo Romero sempre troppo intento ad imitare i suoi idoli ed il riffing sapeva troppo di già sentito. Letta la rece, riascolterò. |
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3
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Propongono un heavy a tratti classicissimo e tratti contaminato da hard rock e grunge, non male davvero grazie a Romero e agli ottimi strumentisti. Voro 80. |
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1
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Un bel disco. Ogni musicista porta con sè la sua storia, il suo bagaglio, e i riferimenti citati nella recensione - che condivido - si sentono tutti, amalgamati in una piacevole alchimia. Mi piace di più la prima parte del disco, ma un pò tutto l\'album è di buona fattura. La classe non è acqua. Darei un 80. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Dead Man Walking 2. Do or Die 3. Blind Leading the Blind 4. Ghost of You 5. Bitter Pill 6. Lights Out 7. Horns For a Halo 8. Dirty Pig 9. White Horse 10. Downfall Rising
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Line Up
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Ronnie Romero (Voce) Richie Faulkner (Chitarra) Dave Rimmer (Basso) Christopher Williams (Batteria)
Musicisti Ospiti Rex Brown (Basso) Scott Travis (Batteria)
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