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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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08/12/2023
( 858 letture )
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Sono ormai quasi 30 anni che gli Ektomorf si fanno pigliare a pesci in faccia dalla critica e da una buona parte del pubblico metal -non del tutto a torto, alla luce di un songwriting quasi inesistente, di una valanga di album-fotocopia e, soprattutto, di una problematica prossimità sonora con i Soulfly. Eppure, la band è ancora qui, il suo carattere prevedibile e derivativo è diventato in qualche modo il suo trademark e, album dopo album, ha oggi raggiunto quota sedici LP pubblicati. Una cifra che fornisce un buon indizio sulla (scarsa) qualità generale, ma che mostra allo stesso modo una dedizione e una resistenza alle critiche piuttosto notevole da parte del líder máximo Zoltán Farkas, unico rimasto della line-up originale; e ciò, al di là di tutto, non può non ispirare una certa simpatia.
Veniamo alla musica. Vivid Black viene alla luce due anni dopo il monolitico Reborn e, miracolosamente, introduce qualche cambiamento nel suono fin troppo consolidato del gruppo. Ce ne si rende conto sin dal singolo apripista I'm Your Last Hope (The Rope Around Your Neck), che pende con decisione verso il nu metal. Il riffing si fa ancora più squadrato e lineare, mentre Zoltán Farkas alterna il suo ringhio cavaleriano ad un cantato in clean che si vorrebbe disturbato e conturbante, per un risultato che ricorda gli Slipknot e, nelle parti più melodiche, i recenti lavori dei Tetrarch. Al ribasso ovviamente, perché il brano è sì molto potente, ma l’incursione non convince appieno. La stessa sensazione mitigata permane all’ascolto degli altri brani marchiati dalle influenze nu metal presenti sul disco, quali Never Be the Same Again e Fade Away, contraddistinti da un refrain parecchio melodico. Da questo punto di vista, fa meglio la title-track, tutta giocata su un andamento sofferto e capace di trasmettere un certo disagio, mentre la conclusiva REM spinge al limite quest’approccio atmosferico e malsano, con risultati decisamente più modesti. Sul resto dell’album, gli Ektomorf fanno quello che hanno sempre fatto, ovvero distribuire sonore sberle di death-thrash hardcoreggiante; così le rabbiose Die, You And Me e I don’t Belong to You, che alzano i battiti e si dimostrano efficaci e coinvolgenti, almeno se si dimentica quanto suonino simili al gruppo di Max Cavalera. Vale lo stesso discorso per la groovy You Belong There, che trova forse il buon compromesso tra il classico stile del gruppo e una più discreta virata nu metal nella seconda parte.
L’album trasuda rabbia e malessere, riscontrabili nella musica quanto specialmente nelle liriche, insolitamente cupe e pessimiste. La nota stampa ci informa infatti che Zoltán Farkas ha recentemente dovuto fare i conti con una depressione, ciò che si è riversato nelle nuove composizioni, scritte in appena tre settimane. Non possiamo che augurare al musicista ungherese di riprendersi completamente ma, musicalmente parlando, Vivid Black non convince appieno. Se da un lato si può felicitare la scelta di aprire le paratie del proprio sound, in particolar modo per una band come gli Ektomorf, dall’altro i brani nu metal non sono del tutto riusciti, tanto che al confronto, i migliori episodi restano quelli più old school e prevedibili. Malgrado il giudizio complessivo inevitabilmente negativo, bisogna dare atto agli Ungheresi di aver osato guardare altrove. Non è poco.
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4
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Un disco uguale all'altro...una copia amatoriale di max cavalera. |
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3
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Band che nei \'90 erano considerati derivative e inutili, tipo gli Skinlab, sembrano fenomeni in confronto a questi |
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1
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Incredibile che siano ancora in giro... In Ungheria ci sono i Road metal groove alternative cantato in ungherese che valgono 100 volte questi |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. I'm Your Last Hope (The Rope Around Your Neck) 2. Die 3. Never Be the Same Again 4. I Don't Belong to You 5. Fade Away 6. You and Me 7. Vivid Black 8. The Best of Me 9. You Belong There 10. REM
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Line Up
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Zoltàn Farkas (Voce, Chitarra) Szebasztián Simon (Chitarra) Csaba Zahorán (Basso) Dániel Szabó (Batteria)
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