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Kerry King - From Hell I Rise
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15/05/2024
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Per quarant'anni, ci sono stati solo loro. Tralasciando qualche sporadica comparsata e un fugace passaggio nei Megadeth, Kerry King ha servito solo ed esclusivamente i suoi Slayer. Fino al 2019, quando la band californiana decide di dire addio alle scene, chiudendo la propria mostruosa carriera con un concerto tenutosi a Los Angeles -salvo fare parzialmente marcia indietro nel febbraio di quest'anno, annunciando due date per fine 2024. Il nerboruto chitarrista non ha però aspettato questo mezzo come-back polemico per ritornare in pista: già nel 2019, il Nostro sapeva di non aver alcuna intenzione di appendere la chitarra al chiodo. Ancora tante le idee, le canzoni, la musica da sputare. No; Kerry King non aveva decisamente ancora finito. In verità, i semi del progetto iniziano a germogliare ancora prima, già all'epoca di Repentless, uscito nell'ormai lontano 2015. La pandemia non ha di certo facilitato le cose, ma il debutto solista del chitarrista di 59 anni è finalmente diventato realtà.
Non si può dire che il Nostro non abbia fatto le cose in grande. Per dare vita ai brani del lavoro -sua la musica così come tutti i testi, King si è circondato di commilitoni d'eccezione. Innanzitutto il fedele Paul Bostaph, passato diverse volte dietro al drumkit degli Slayer e membro dell'attuale formazione; i pesi massimi Phil Demmel (ex-Machine Head) alla seconda chitarra e Mark Osegueda (Death Angel) alla voce completano una line-up semplicemente stellare, alla quale si aggiunge il bassista degli Hellyeah, Kyle Sanders. Insomma, la curiosità e le aspettative attorno a From Hell I Rise, già parecchio elevate, si ritrovano moltiplicate. Per Kerry King, comunque, non ci sono dubbi. Il nuovo nato è “all'altezza di qualsiasi cosa lo abbia preceduto”, assicura il chitarrista, che anticipa: “Penso che la gente lo paragonerà agli Slayer”. È infatti questa la più grande domanda sollevata dal suo debutto solista, al di-là dei prevedibili discorsi promozionali: From Hell I Rise assomiglia alla band madre?
La risposta è nì. I richiami agli Slayer sono ineluttabilmente presenti per tutta la durata del disco, in special modo nel riffing. Non poteva essere altrimenti d'altronde, non si cancellano quarant'anni di militanza in un soffio. La mano di King è riconoscibilissima, ed è tutt'altro che una cattiva notizia. Già la breve intro strumentale Diablo, giocata attorno a quattro note trite e ritrite, veicola un groove e una pacca notevoli; quanto basta a far capire che non abbiamo a che fare con l'ultimo degli sprovveduti. Le cose si fanno serie con Where I Reing, dove la macchina da guerra assemblata dal chitarrista statunitense esplode in tutta la sua potenza. Lanciato ad altissime velocità, il brano è una sassata nella più brutale tradizione slayeriana, accostabile ad una War Ensemble, per intenderci. La produzione, non plasticosa ma indiscutibilmente bombastica, aumenta l'impatto generale di una canzone dotata di una notevole potenza di fuoco -e costituisce una prima differenza rispetto dal passato, dato che gli Slayer hanno sempre privilegiato un suono secco e legnoso. L'altro grande divario, il principale, è ovviamente la voce. Senza sfociare in inutili confronti diretti, bisogna riconoscere che Mark Osegueda firma una prestazione maiuscola. Vario, velenoso, a tratti incontenibile, il singer infiamma la traccia con indiscutibile carisma. Una scelta sicuramente azzeccata, che contribuisce a dare spessore e carattere ai brani, allontanando lo spettro di una copia spenta degli Slayer. Il loro spirito pulsa comunque forte, sia nei momenti più concitati che in quelli meno veloci. Dei primi va citata la violentissima Rage, uno degli episodi più intensi e “ortodossi” del platter, così come Crucifixation. Altri brani si pongono nel mezzo, all'immagine della title-track finale, della robusta e riuscita Idle Hands, giocata attorno a stacchi e ripartenze, o di Trophies of the Tyrant, allo stesso tempo marziale e avvolgente, da questo punto di vista alquanto simile al singolo Residue. Due brani, questi ultimi, dove spicca in particolar modo la prestazione di Mark Osegueda, eccellente e sorprendentemente versatile. Toxic mette in mostra l'iconico riffing malvagio e velenoso di marca King, ormai marchio di fabbrica, mentre Tension abbassa ulteriormente i bpm, rivelandosi un brano malsano e strisciante. Da segnalare infine due altri episodi, relativamente eterodossi, comunque meno ascrivibili al sulfureo universo slayeriano nel quale galleggia il resto della tracklist. Si tratta di Everything I Hate About You, brevissima rasoiata punk hardcore che ci riporta ai tempi del divertente Undisputed Attitude, e Two Fists, brano alquanto “catchy” (virgolette d'obbligo) che si apre ad affondi dal sapore groove. Due canzoni che non sfigurano accanto alle altre, e che hanno il merito di variare un minimo i linguaggi che si susseguono durante l'ascolto.
E cosa ritenere, in sintesi, ad ascolto concluso? Come spiegato più in alto, Kerry King fuga abbastanza in fretta ogni dubbio di trovarsi di fronte ad una brutta copia della sua band principale. Incanalando uno slancio e un'intensità notevoli, il calvo chitarrista riesce a dare vita ad un lavoro vivo, vissuto ed estremamente godibile. Certo, lo spettro degli Slayer non è mai lontano, e in certi casi la prossimità diventa tangibile; ma il parallelo finisce qui, grazie alle scelte di produzione e alla bravura degli ospiti, che aiutano a dare all'insieme una dimensione diversa e personale. La grande differenza è però forse un'altra. Non siamo infatti di fronte ad una band che si rifà in maniera troppo didascalica al suono degli Slayer, ma ad uno dei suoi stessi membri, che quel suono lo ha creato. E che ne ripropone un'altra interpretazione, facendo in un certo senso la sola cosa che ha sempre fatto. Per cui, più che una prosecuzione degli Slayer, bisogna vedere nel debutto solista di King una costola della band madre, con la quale esso condivide giocoforza alcuni elementi, in un contesto e con un peso storico totalmente diverso. Considerato in questi termini, From Hell I Rise fa più che ottimamente il suo lavoro.
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Per quanto ho amato gli Slayer Kerry k mi è sempre stato sul cazzo* , in quest album non trovo nulla di nuovo o di eclatante, ciò che preferisco è la prestazione di bostaph ottima come sempre anche se negli Slayer preferivo Dave |
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Continuo a non capire cosa significa per i professionisti ben suonato o con competenza... |
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a me questo disco piace un sacco, è il diretto successore dell\'ultima fase di carriera degli Slayer, che d\'altronde è quella in cui King ha inciso maggiormente come songwriter. E il livello mi pare sostanzialmente analogo, quindi non c\'è da gridare al capolavoro ma è un disco che pesta duro con tiro, groove e ispirazione a mio avviso più che discreta. E\' ben prodotto e suonato con competenza da una formazione di all-star del thrash. L\'ho già ascoltato diverse volte e non mi ha ancora annoiato, per me è promosso con ben poche riserve. Alzo leggermente il voto del recensore: 78 |
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80
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Non penso lo ascolterò mai in vita mia. |
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Non penso lo ascolterò mai in vita mia. |
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Carmine il tuo ultimo commenta fa capire quanto ne capisci di metal. |
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Ad un primo ascolto sembra Repentless-Parte iI. Voto 75-78 |
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Punizione severissima... |
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Per tutti i frustrati che criticano questo disco auspico l\'ascolto a vita dell\'ennesimo pallosissimo album degli Iron Maiden/Saxon/Metallica e compagnia pensionante. |
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Argomentando nel merito: dubito fortemente che ad uno che arriva a maneggiare e rimaneggiare il giro di Do tra un disco e l\'altro, gli freghi qualcosa della musica. Specie se questo è in giro da 40 anni. Se poi a voi sembra normale e vi sta bene che un album vuoto come questo entri nelle classifiche di mezzo mondo, alzo le mani. Io francamente lo trovo inammissibile, specie dopo aver passato anni a leggere i soliti discorsi abbuffa-coglioni sul ricambio della scena. \"Eh ma il monicker\"... ceeeeeerto... |
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C\'è qualcuno che farebbe un disco sapendo che nessuno lo compra???... è un discreto disco di mestiere. La band non si discute, è un po\' limitata dalle scelte stilistiche di KK, che tra l\'altro solo probilmente quello sa fare, che pretendiamo che dopo 40 anni si dia all\'elettronica o al jazz? |
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Operazione messa su solo perché c\'è gente che gli compra ancora i dischi. Come volevasi dimostrare. |
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Gli tocca la sorte di ogni lavoro solista, ossia essere un disco degli Slayer senza gli Slayer. Parafrasando una delle più grandi vocalist Power Metal nostrane: \"Gli Slayer sono andati e non ritornan più - Il disco di Kerry senza loro - è un cuore di METALLO senza l\'anima\". Lo ascolto piangendo calde lacrime e provo un gran senso di... solitudine. |
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Porcheria ed anche un\'inutile porcheria. 13 brani di cui nulla rimane. Dobbiamo ringraziare Tom altrimenti la porcheria di cui sopra sarebbe uscita sotto il monito SLAYER.
La pensione è alle porte. |
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Per gli amanti del genere e’un buon disco… alcuni brani meno ispirati, ma voce e chitarre sono trashy and groovy |
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Sono d\'accordo con quello che ha scritto Drake.... |
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Ma non l\'aveva inventato Mustaine?🤔 |
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Gran bel disco, grande Kerry King, moooolto meglio degli ultimi Slayer, thrash metal come Dio comanda, daltronde l\'ha inventato lui.... |
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Incredibile, sono d\'accordo con Carmine🤪 |
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Buon disco, esattamente quello che mi aspettavo, alla fine dopo 40 anni a suonare lo stesso riff cosa si puó pretendere da Kerry? Voto 70, con gli ascolti potrebbe anche aumentare un poco |
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Continuando il commento #26: A voler fare il processo alle intenzioni, penso che sto disco sia il lavoro di un bimbo indispettito. Gli screzi tra i membri della band principale sono noti e non ha perso occasione nemmeno in questi mesi per fare lo stronzo nelle interviste (\"Non sento Tom dall\' ultimo concerto coi Slayer, nemmeno una fottuta mail\"; \"Non gli auguro il peggio\"; \"Lombardo per me è morto\"). Vedendo il bicchiere mezzo pieno, sta roba non è uscita a nome Slayer. L\'idea di aggiungere un\'altra prova impalpabile ad una discografia che (ad oggi) conta più album pessimi o transitori, non sarebbe stata il massimo. |
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Sentito 4 volte, proverò con una quinta ma il mio giudizio non credo cambierà. Come non son mai stato un fan sfegatato degli Slayer non sono nemmeno rimasto folgorato da questo disco solista. Sicuramente un buon thrash con qualche divagazione nel punk/hc per la gioia degli amanti del genere. Devo dire che c\'è da sottolineare un\'ottima prestazione di bostaph alla batteria, mentre osegueda mi piace timbricamente e laddove cerca di variare un po\', ma trovo non azzeccata la scelta di tener lunghe tutte le vocali di ogni fine-frase: perché? Inoltre deve fare il giocoliere per farci stare metricamente le parole sulla musica: questo perché i testi li ha scritti King ad cazzum! Demmel non viene chiamato in causa nella scrittura e si sente visto che sembra esserci una sola chitarra ma qualche buon solo per fortuna ce lo piazza. Per ora gli do un 70 |
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Gattopardo king, tutto cambia e niente cambia. E\' in pratica un album degli Slayer. Non si sente nessun intervento dei musicisti. Assoli, riff, timbro vocale tutto è capitanato e supervisionato da king che in maniera marziale continua la propria Slayer/carriera facendo lo stesso con altro nome. L\'album è bello tosto, mi piace e da lui mi aspetto e voglio questo. La cosa che mi sarei aspettato, visto che in teoria il progetto è un altro, più libertà ai musicisti che vengono praticamente usati come dei session man e disciplinati da king. |
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Un buon disco, molto Saxon prima fase e Judas Priest di Turbo. Per me 80 |
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@Tino, hai ragione, purtroppo il correttore ha pensato bene di mettersi in mezzo e la mia considerazione é stata alterata. Quindi ti chiedo scusa.
Comunque il senso di tutta la mia affermazione é che non sopporto quei fan degli Slayer per i quali qualsiasi cosa essi abbiano fatto uscire (anche a livello solistico come in questo caso) sia sempre e comunque di assoluto valore, innovativo e addirittura non contestabile. Secondo me é un modo tossico di essere fan.
Il mio approccio alla musica in generale come fan si base su un estrema attinenza alla realtà nonché a un attitudine contemplativa e prudente in stile \"aspettiamo e vediamo\" ... quindi non mi lascio mai andare a facili entusiasmi. |
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Concordo in toto con la recensione, anche sul voto. Non mi aspettavo un capolavoro ma un bel disco si. Dai, va bene così. |
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Inutile. Se sono trent\'anni che gli Slayer non facevano un buon disco un motivo c\'era. Come il power metal anche il thrash non propone niente di veramente bello, annamo bene. |
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Ps secondo me nessuno ha forzato nessuno è che Mark quando spinge ha quella voce lì, probabilmente è stato scelto proprio per quello, per una similitudine con l\'ultimo araya. |
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Area perché causa correttore automatico hai scritto persone che conoscono non persone che conosco. Post 44. Dall\'errore sembrava avessi parlato con fantomatici amici di Kerry king e non con tuoi conoscenti. A questo punto la mia risposta in merito è fuori bersaglio. |
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Piacendomi gli Slayer ho ascoltato l\' album diverse volte, ma sinceramente non ci ho trovato niente di che . Le uniche cose che ho apprezzato davvero sono l intro, crucifixation e l\' attacco di from hell i rise. Che spreco poi costringere Mark ad imitare araya. Io mi auguro per il bene del genere che ci sia di meglio in ambito thrash. Comunque il difetto del disco non è la mancanza di innovazione ( logico che sia così) , ma la mancanza a mio parere di canzoni degne di tal nome |
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@Tino, cosa me ne frega di cosa pensa King? Io parlavo di quello che mi sono sentito dire da comuni mortali come noi... gente che conosco... |
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Il mio commento era per il numero 44 parlando di innovazione. Che sembra tutto uguale boh forse il technical death metal e altri sottogeneri estremi moderni, io quando sento l\'attacco di where i reign ci sento semplicemente gli Slayer con pregi e difetti. |
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Il mio commento purtroppo come temevo non è ststo compreso. Io non mi riferivo in alcun modo all\' innovazione (CHE STUPIDAGGINE) men che meno a quella di Kerry King (slayer innovativi fa rima con barzeletta demenziale); io parlavo del fatto che dietro mega produzioni, mega tecnica...è TUTTO STANDARDIZZATO. TUTTO SUONA UGUALE. QUANDO SI ASCOLTAVANO I DARK ANGEL E LI SLAYER ad esempio, ERA LO STESSO GENERE, NIENTE DI INNOVATIVO, MA ERANO DIVERSI TRA DI LORO. DIVERSISSIMI. C\'ERA UN\'ANIMA \"ORIGINALE\" DIETRO LA MUSICA. |
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@Rudy onestamente credo anche non possa fare altro di diverso, come diceva qualcuno qui sotto non è che sia un eccelso compositore (e neppure un guitar hero...). Quindi fa bene ad andare sul sicuro. In fondo avrà anche lui le sue bollette da pagare... |
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Di sicuro di innovativo non c’è nulla…è l’album che tutti si aspettavano che King facesse…dopo 40 anni di slayer cosa ci si poteva aspettare? Tra l’altro lui stesso dichiarò di continuare con sonorità slayeriane |
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Io ho letto le interviste ufficiali di king e non ha mai parlato di innovazione. Il resto sono chiacchiere senza fondamento. Sull\'ultimo rock hard c\'è l\'intervista integrale |
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@Testanmattaride... non l\'ho letto qui ma ho parlato con persone che conoscono che lo reputano davvero come il disco che gli Slayer non hanno fatto e con quel pizzico di innovazione in più... ma ripeto dire così é essere in Malafede! Perché questa gente mente. |
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Da uno che è in scena da 40 anni e passa non si chiedono nè innovazione nè dischi epocali. E\' un lavoro da 70, più o meno come gli ultimi Slayer. Questo passa il convento, se lo vedrò dal vivo scommetto che l\'80/90% delle canzoni saranno classici della ex band. |
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Non se ne può veramente più dell\'innovazione |
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Forse è sfuggito a me, ma credo di non aver sentito nessuno parlare di disco innovativo |
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@Lucio, si perché tanto resta memorizzato quel nome e spesso mi dimentico... comunque non divaghiamo eh! XD
Penso di aver scritto delle cose verosimili. |
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Ciao Area, ma sei tornato Area e non più Rain? |
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Ho voluto ascoltarlo per la terza volta e vi ribadisco che questo disco seppur fatto bene e piacevole... sono gli Slayer 2.0 dell\'ultimo periodo.
Chi si permette di dire che questa é un innovazione beh... non fatelo! Perché siete in Malafede! |
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Concordo con il commento 33 di Diego. King è un ottimo ritmico thrash metal se non uno dei migliori, ma come compositore arranca molto. In un tipico concerto degli Slayer il 90% della scaletta erano canzoni scritte da hanneman. Il disco in questione si fa ascoltare ma non mi fa esaltare. 65 per me |
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Bella disamina Aces#35, te la sottoscrivo |
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35
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Sostanzialmente l’album mi è piaciuto. Niente di epocale (come d’altra parte non lo erano neanche gli ultimi degli Slayer a mio avviso), sicuramente qualche pezzo scivola via senza lasciare molto, ma per altri come Where I Reign, Crucifixation e Toxic direi che ne vale la pena. Si bastona dall’inizio alla fine, pur nell’alternanza tra episodi più tirati e altri più cadenzati: a mio parere su questi ultimi forse Osegueda (comunque un grande) avrebbe potuto osare qualche sfaccettatura in più (che ne è capace lo sappiamo tutti), non puntando sempre tutto sulla cattiveria a tutti i costi; avrebbe aggiunto qualcosa in più ad un album che comunque già così è sicuramente valido. Voto 77 |
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Concordo con Diego, e con questo non dico non ci siano più band e album validi, anzi, ci sono dischi stupendi anche oggi, e io ne compro parecchi, però ormai non c\'è nulla di effettivamente nuovo. È sempre più difficile sperimentare nuove influenze, è stato fatto tutto. L\'ultima grande rivoluzione risale ai primi anni 2000. |
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33
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Da dopo il 2005 il metal in generale si trascina stancamente tra cumuli di spazzatura. Mega produzioni ( tutte uguali), enormi sound, enorme tecnica, tutto enorme; ma dentro IL NULLA ASSOLUTO. Il metal è diventato quello che noi tutti metallari odiavamo: il conformismo. |
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Sentito 2/3 volte più per curiosità che per vero interesse visto che non è , da parecchio, più il mio genere (basta dire che gli Slayer che preferisco sono quelli di Show no Mercy) : diciamo un ensemble degli Slayer degli ultimi 20/25 anni senza acuti degni di nota.(io trovo insopportabile la voce). |
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31
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Cmq il pelato ha cancellato le date italiane del tour di questa estate... |
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30
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I motori degli Slayer erano i due chitarristi storici insieme... Hanneman aveva una passione per l\'Hc Punk che gli dava un qualcosa in più anche a livello compositivo... nonostante io sia tra quelli che non reputasse più interessanti i dischi degli Slayer post Divine Intervention... dopo due album tendenti al Nu Metal (nonostante King criticò i Machine Head di Burning Red) tutti gli altri non mi colpirono mai , neanche quello uscito per Nuclear Blast.
From Hell I Rise é un disco degli Slayer fatto da due di loro insieme ad altri però non é venuto affatto male anzi!
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Mah... sinceramente non ho sentito nulla di diverso da quanto fatto con gli Slayer - e a me King non è mai piaciuto come compositore, ho sempre pensato che il motore degli Slayer fosse Hanneman. Album pieno di riff riciclati, sentiti e stra-sentiti. Ottima la prestazione tecnica dei musicisti, ma vorrei anche vedere dato che si tratta di professionisti in giro anche loro da 35 anni... per me un\'occasione sprecata |
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Un bell\'album, il 75 - voto salomonico per eccellenza - ci sta bene. Osegueda è un grande, mi è sempre piaciuto. Ci ho trovato quello che pensavo e tutto sommato speravo di trovare. |
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Un ascolto mi è bastato, album che suona vecchio. Voto recensione ingiustificato |
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Troppi midtempo inutili e scialbi. Per sentire un pezzo spinto e veramente indiavolato bisogna aspettare la sesta traccia e un altro paio nella seconda parte. Linee vocali di Osegueda da dimenticare solo per aver avuto l\'idea di ricalcare le linee di Araya (lo trovo quasi caricaturale e personalmente ci vedo anche della malizia). Bostaph da una buona prova alle pelli e Demmel francamente lo vedo sprecato, si sa cosa è in grado di fare. Nel complesso, voto 30: album scontato e banale. Sono usciti album migliori in questi mesi. |
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una bella e inaspettata sorpresa che secondo me meritava qualche punto in +.
album consigliatissimo per gli amanti del trash anni 80, nonostante non sia un fan di kk o degli slayer ho apprezzato molto e bisogna dire che sicuramente è una bella prova di tutti i componenti.
Per me può essere sicuramente l album trash del 2024 |
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Veramente un bel disco. Bravo Kerry ma visto la band che hai messo su, non avrei avuto dubbi |
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Appena finito di ascoltarlo, un buon disco, suonato e prodotto bene…proseguimento in toto del percorso terminato dagli Slayer con repentless. In definitiva un disco che si lascia ascoltare, con alcuni brani che spaccano, ma che difficilmente verrà tramandato ai posteri. D’altronde KK dischi da tralasciare ai posteri ne ha già fatti abbastanza 😉 |
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22
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L\'ho finalmente ascoltato e secondo me è superiore a Repentless, e ci sono spunti che danno un minimo di novità rispetto agli Slayer. Voto direi giusto. |
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Grande Band, artisti coi controcazzi, album che spacca davvero in paricolare Crucifixation mi esalta! La fiamma Slayer arde ancora.... |
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20
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Davvero interessante, i musicisti in questione sono straordinari , stiamo parlando della storia del thrash metal quindi tanto di capello, tutta la loro qualità si evidenzia in questo disco. Inevitabile sicuramente l\'accostamento agli Slayer ma ogni membro si distingue per la sua personalità, davvero maiuscola la prestazione di Osegueda, rabbioso e cattivo come mai. Io darei tranquillamente un 82 bello pieno. |
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Too many people
Spend too much time
Forcing their opinions
On other people\'s lives.
Grandissimo Osegueda. |
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Per me è giusto che questa roba , dignitosa, ma non ispirata sia uscita senza il nome slayer. Pezzi come toxic , ad esempio, partono pure bene ma poi la sensazione che siano scarti di repentless almeno con me ha la meglio. Per me voto sotto il sette |
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L\'iconografia satanica è il marchio di fabbrica di Kerry king come quello nazi era di sua maestà Jeff, sono due facce della stessa medaglia. Tra l\'altro il demone della copertina ricorda il tattoo sul braccio di Kerry |
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Bah. L\'ho ascoltato un paio di volte, ma non mi sembra molto differente da tutti i lavori degli Slayer degli ultimi 20 anni: ben prodotto ma totalmente privo di ispirazione. Dire che non assomigli alla band da cui proviene King è quanto meno azzardato... |
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15
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Devo dire che questa all star band mi sembra ben assortita anche se Osegueda lo preferisco nei Death Angel, però mi sembra quello più in forma di tutti. C\'é poco da dire é un disco che suona in tutto e per tutto come la band madre forse un pelo più pesante e moderna.
Nonostante tutta l\'iconografia satanica la reputi cringe dopotutto kerry king é famoso per gli Slayer e giustamente il marketing impone che su quello si debba puntare... modalità colletto bianco Milano Porta Nuova off XD |
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Bello ma voto esagerato, qui il cuore da suggerimenti azzardati. Per me di poco sotto il 70. Disco che si fa ascoltare ma non reggerà alla distanza |
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12
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Io sono al secondo ascolto e mi piace parecchio.
E\' come il metadone non avendo più gli Slayer. |
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I singoli mi sono piaciuti... Non vedo l\'ora di ascoltare il disco x intero e vedere se il buon Kerry non ha perso il tocco... |
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10
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Grande disco, grande Kerry King e grande Osegueda! |
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@Epic. E che doveva fare \"fusion\"? Come ha detto il recensore, ma anche Broken Arrow, lui suona questo, questo gli piace. Non avrebbe avuto senso soltanto se avesse fatto un disco del genere con gli Slayer attivi. Comunque i due singoli mi son piaciuti, aspetto mi arrivi il disco, ma sono quasi certo che sarà di mio gradimento. Certo non sarà il DISCO DELL\'ANNO, ma un buon disco si. |
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Bella recensione. Lunga il giusto e molto esaustiva. |
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Nonostante non segua più il thrash metal, non posso esimermi di fare un piccolo commento. L unica cosa che mi sento di scrivere è: per fortuna che king ha realizzato un album che potrebbe essere uscito come slayer con imprinting degli eighties. Averne di albums così al giorno d oggi. 🤘🎸 |
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Fa quello che sa fare da quarant\'anni alla faccia di Tom araya che ha deciso da solo di sciogliere un gruppo ancora in forma salvo pentirsene il giorno dopo. |
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@epic: ho capito. E cosa avrebbe dovuto fare? Hollywood metal alla Rhapsody? Varda che siete dei fenomeni eh |
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4
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Ci si vede a Bassano a luglio ragaz |
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Praticamente la copia degli Slayer. Non ha senso per me. |
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Carino, niente di epico. In pratica é come ce lo si aspettava. Nota a parte per la copertina e il logo: orrendi |
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Insomma come l\'altro KK... |
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