|
27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
|
|
|
27/05/2024
( 2113 letture )
|
Fresco di stampa per Atomic Fire, questo Mean Streets è il diciassettesimo album in studio per i Riot, gloriosa band statunitense in attività da metà anni Settanta, sia pure travagliata da innumerevoli cambi di formazione, spesso forzati da tragedie e lutti. La band ebbe la forza di continuare anche a seguito della scomparsa della vera e propria mente e maggior songwriter, nonché membro fondatore, Mike Reale nel 2012, con una formazione rinominata Riot V e ancorata agli esperti Mike Flyntz alla chitarra (nella band dal 1990) e Don Van Stavern al basso (rientrato nella band dopo esserne già stato bassista nella seconda metà degli anni Ottanta), completata da un altro navigato strumentista statunitense come Frank Gilchriest alla batteria (già nei Virgin Steele) e dai più giovani innesti Nick Lee all’altra sei corde e soprattutto il talentuoso Todd Michael Hall alla voce. Una carriera frastagliata ma costantemente ancorata a una proposta di qualità, capace di evolversi da un heavy metal di matrice US con influenze hard rock e class dei primi anni fino a iniezioni power metal e alcune digressioni progressive e neoclassiche nel periodo tra Novanta e Duemila, in cui si segnalarono ottimi lavori con un Mike Di Meo in gran spolvero al microfono, oltre che a un tentacolare Bobby Jarzombeck alla batteira, fino agli ultimi tre album, che vedono la formazione stabile negli ultimi dieci anni e sonorità che rappresentano, in modo efficace, quello che è l’heavy metal contemporaneo.
Mean Streets prosegue il discorso iniziato dai Riot V con Unleash the Fire nel 2014 (primo album in assoluto senza il mito di Mark Reale ma capace di attrarre interessi e consensi) e, sia pure in tono leggermente minore, con il successivo Armor of Light del 2018, portando avanti un sound a cavallo tra heavy e power metal, diretto, tagliente, senza troppi fronzoli ma grande compattezza e convinzione. Dodici pezzi quadrati e graffianti, senza mai arrivare ai cinque minuti e giocati sull’ottimo lavoro delle due chitarre, su una sezione ritmica precisa e potente, perfetta cornice alla voce pulita, limpida e sempre convincente di Todd Michael Hall, capace di confermarsi come tra i migliori esponenti nel genere. Ed ecco che un brano come Hail to the Warriors, aperto da arpeggi e voci narranti esplode in un riff alla Judas Priest su cui si innestano linee vocali sicure che conducono con piglio fino a un refrain convincente e sostenuto dalla doppia cassa di Gilchriest, il tutto molto ben confezionato e perfetto esempio di come suonare bene heavy metal nel 2024 senza risultare scontati, in tre parole il Riot V sound di oggi. La successiva Feel the Fire nei riff secchi ci porta dritti al sound dei primi grandi album, Fire Down Under o Thundersteel su tutti, un mid tempo sostenuto e ritmato con sicuro effetto in sede live, stessa impressione lasciata dalla successiva Love Beyond the Grave, granitica e ottimamente condotta dalla voce di Hall. Si torna ad accelerare in High Noon, Higher e No More, brani di power lanciato da una sezione ritmica in gran spolvero e capace di stamparsi subito nelle menti degli amanti di sonorità metalliche con un occhio alla melodia. Molto bene anche la title track, Open Road e Mortal Eyes, che ci riportano a certi momenti di metà carriera che ci fecero apprezzare la band newyorkese in album come Inishmore e Sons of Society, anche grazie a un ottimo lavoro delle due chitarre tanto in veste ritmica che di assoli, senza mai esagerare in inutili e prolissi passaggi. Non ci sono cali e tutto l’album scorre in modo convincente e sostanzialmente elevato a livello qualitativo, come confermato anche dall’elettrizzante Lost Dreams, purissimo Riot sound impreziosito dai duelli tra Flyntz e Lee, o dalla maggiormente hard rock/class metal Lean Into It dal gran tiro e refrain trascinante, con Hall nuovamente sugli scudi e accelerazioni finali da applausi, peccato solo questa volta per la mancanza di una ballad, genere in cui i Riot ci hanno abituato a grandi perle nel corso di vari album nell’ampia discografia.
Bravi Riot V, sia per l’album, che in sé e per sé rappresenta fino ad ora il picco delle uscite in ambito heavy metal classino nell’anno assieme probabilmente agli altri veterani Judas Priest, sia per perseverare con una carriera che da quasi cinquant’anni ci regala certezze e svariati motivi per mantenere alto un inossidabile spirito da veri defender!
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
24
|
Ordinato il vinile non vedo l’ora che arrivi |
|
|
|
|
|
|
23
|
Ordinato il vinile non vedo l’ora che arrivi |
|
|
|
|
|
|
22
|
Album fantastico con musicisti esemplari e un cantante stratosferico. Mark Reale sarebbe orgoglioso. Voto 85. |
|
|
|
|
|
|
21
|
Questo disco lo reputo una lezione di heavy, approvo parola per parola la seconda parte del commento 7 del Baron Boy. La voce, le chitarre, la sezione ritmica, tutto coordinato alla perfezione e ben prodotto. Se proprio vogliamo fare i pignoli uno o due pezzi li avrei tagliati , sarebbero stati comunque 40 minuti di alto livello e con più compattezza |
|
|
|
|
|
|
20
|
Al primo ascolto mi sembrava sui livelli di armour ma dopo un po si capisce che è superiore. Melodia. Velocità e potenza , i riot v sono uno dei migliori gruppi del panorama metal attuale . |
|
|
|
|
|
|
19
|
Sorry, sbagliato disco.... |
|
|
|
|
|
|
18
|
Bel disco ....Victory sembra The trooper dei Maiden 😁 |
|
|
|
|
|
|
17
|
Non riesco a fare a meno di riascoltarlo, e ad ogni ascolto, mi sbrodolo. Voto: 10 Stelline |
|
|
|
|
|
|
16
|
Insieme ai Judas I Re dell Heavy targato 2024
Album devastante |
|
|
|
|
|
|
15
|
Insieme ai Judas I Re dell Heavy targato 2024
Album devastante |
|
|
|
|
|
|
14
|
Insieme ai Judas I Re dell Heavy targato 2024
Album devastante |
|
|
|
|
|
|
13
|
Ennesimo centro per questa grande band. D’altra parte, malgrado i lutti e i numerosi stravolgimenti di formazione, in più di 45 anni di attività forse non ne hanno toppato nemmeno uno. Mi è piaciuto anche un po’ di più del precedente (anche qui come in quel caso la prima metà dell’album mi sembra meglio della seconda), sebbene Unleash the Fire per me rimanga ancora un gradino sopra. Comunque un bell’album sicuramente, I Riot sono una sicurezza. Voto 80 |
|
|
|
|
|
|
12
|
Fattuale. I Riot sono ancora una band di punta, i VS un progetto di De Feis che suona e canta co un 386 dalla cantina… |
|
|
|
|
|
|
11
|
mi sembra un confronto ingeneroso e un po\' riduttivo |
|
|
|
|
|
|
10
|
Presente. Fu una combo stratosferica…Virgin Steele di Invictus e Riot di Inishmore! I Riot sono ancora wua a sfornare grandi albums, nonostante la perdita di Reale, no comment sul tramonto dei VS…. |
|
|
|
|
|
|
9
|
Le baron boy. Presente anch\'io a quel tour, a Firenze. |
|
|
|
|
|
|
|
|
7
|
Ho conosciuto i Riot una sera del ‘98, erano di spalla ai Virgin Steele.
Quella sera furono eccezionali, fantastici, DeFeis perse il confronto con DiMeo, che da quel concerto entrò di diritto tra i miei cantanti preferiti.
La band con Reale e Jarzonbeck fu devastante, inutile dire che per me quella line-up rappresenta ancora i Riot.
Mi sono perso il loro penultimo lavoro, ma per fortuna ho avuto modo di ascoltare questo nuovo disco, e lo ritengo un gran bel lavoro sotto tutti i punti di vista, due chitarre di fuoco, sezione ritmica granitica e Todd Michael Hall che a fine anno si giocherà lo scettro di cantante dell’anno.
Da anni ormai mi ubriaco di prog, doom e death, ma quando mi capita di respirare dell’ heavy metal senza fronzoli e diretto come un treno, riesco ancora a divertirmi.
Cosa inventano i Riot con questo disco!? Niente, proprio un bel niente, ma suonano della musica che merita di essere ascoltata a tutto volume.
Ragazzi, Reale è orgoglioso di voi.
Voto 82 |
|
|
|
|
|
|
6
|
completamente d\'accordo con l\'intervista. riot, judas e saxon sono il top del metal classico 2024 |
|
|
|
|
|
|
5
|
Continuo a preferito il primo dei tre, molto più ispirato, comunque anche questo e un gran bel disco. Voto 76 |
|
|
|
|
|
|
4
|
Commento #3 tra l\'opinabile e il ridicolo. Mark shines forever. |
|
|
|
|
|
|
3
|
Dopo Thundersteel il migliore dei Riot...Mark Reale ormai non è manco piu un ricordo. |
|
|
|
|
|
|
2
|
Che bomba di album...un quasi capolavoro, uscito insieme all\' ultimo meraviglioso album dei warlord. Todd è attualmente il miglior cantante metal |
|
|
|
|
|
|
1
|
Gran ritorno, il migliore dei tre in formazione Riot V. |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Hail to the Warriors 2. Feel the Fire 3. Love Beyond the Grave 4. High Noon 5. Before This Time 6. Higher 7. Mean Streets 8. Open Road 9. Mortal Eyes 10. Lost Dreams 11. Lean into It 12. No More
|
|
Line Up
|
Todd Michael Hall (Voce) Mike Flyntz (Chitarra) Nick Lee (Chitarra) Don Van Stavern (Basso) Frank Gilchriest (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|
|