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Sear Bliss - Heavenly Down
06/07/2024
( 1145 letture )
Parliamo di una band che ha tre lustri di attività, parliamo di una band considerata la punta di spicco del sottosuolo musicale estremo ungherese, parliamo di una band che si permette di utilizzare in un contesto black un trombone ed un eufonio facendo suonare il tutto innaturalmente naturale, parliamo dei Sear Bliss e del loro nuovo Heavenly Down e sì, tutto ciò che hai appena letto è quanto mai di più vero ci possa essere.
Otto nuovi brani quindi, prodotti da Hammerheart Records dove il combo ungherese mostra nuovamente la propria concezione di connubio tra atmosfera e black, in maniera personale ed unica grazie ad una scrittura semplice nella sua complessità ed un senso di sviluppo del brano e una progressione melodica a suo modo altrettanto unica, elementi che caratterizzano in maniera inconfondibile anche quest’ultimo arrivato.

Heavenly Down ha una produzione granitica e piena, le medio-basse frequenze sono enfatizzate a pieno, il basso esce in toto dallo spettro sonoro dove ben si fondono le voci così come le incursioni del trombone. A unificare il tutto c’è una ricerca atmosferica efficiente e dinamica che come un’onda cresce e decresce a favore delle diverse parti strutturali dei brani. Senza tralasciare un groove piuttosto evidente si può tranquillamente affermare che la produzione del disco rispecchia molto bene le idee proposte in musica e le completa senza tralasciare nulla anzi…

I Sear Bliss partono subito molto forte e Watershed-The Upper World colpiscono per strutture e per le direzioni imprevedibili che compiono nel loro evolversi ma è con la titletrack Heavenly Down che gli ungheresi toccano un primo picco compositivo; brano plumbeo ma speranzoso, ritmicamente più morbido e cadenzato dai fortissimi componenti atmosferici, molto emozionale. A far da ponte congiunzionale tra le due metà del disco si trova l’ottimo bridge strumentale Forgotten Deities che ha duplice risultante: uno di traghettare l’ascolto verso il secondo vero e proprio picco compositivo qui intitolato Chasm, due di far riflettere sulla capacità musicale di questa band che anche senza la componente lirica è in grado di comporre vere e proprie perle. Come anticipato Chasm con le sue aperture corali ed il suo evolvere lento e magmatico si rivela composizione ardita e di pregevole caratura, che anticipa il giusto concludersi intitolato Feather In Ashes,

Dall’ottima produzione, alla semplicistica complessità compositiva, Heavenly Down è un disco che funziona alla perfezione. L’esperienza pluriennale dei musicisti, il loro gusto espressivo e una personalità musicale unica nel suo genere e nel genere dà la quadratura finale del cerchio. Resta forse un solo unico piccolo rammarico al termine dell’ascolto di questo nuovo capitolo dei Sear Bliss: (che vale oltre modo non solo per loro) com’è possibile che questa band abbia raccolto così poco dopo tutto ciò che ha seminato in tre lustri di carriera?



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
77.5 su 4 voti [ VOTA]
Sha
Domenica 21 Luglio 2024, 14.39.40
1
Mi è capitato di sentirlo \"per sbaglio\" su Youtube, tra i suggeriti. Veramente bello e raffinato
INFORMAZIONI
2024
Hammerheart Records
Black
Tracklist
1. Infinite Grey
2. Watershed
3. The Upper World
4. Heavenly Down
5. Forgotten Deities
6. The Winding Path
7. Chasm
8. Feathers In Ashes
Line Up
Andras Nagy (Voce, Basso, Synth, Chitarra, Eufonio)
Marton Kertész (Chitarra)
Zoltan Vigh (Chitarra)
Zoltan Pal (Trombone)
Gyula Csejtei (Batteria)
 
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