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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Early Moods - A Sinner’s Past
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16/07/2024
( 1347 letture )
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Una fiamma squarcia le tenebre e getta bagliori rossastri che rischiarano il lineamenti di cinque volti arcigni e battaglieri, ritratti in una copertina che sembra rievocare tante locandine di film anni Settanta, tra cui l’indimenticabile The Warriors di Walter Hill, in Italia I Guerrieri Della Notte. Solo che in questa scenografia non ci troviamo tra i bassifondi di New York, ma nella viziosa e decadente Los Angeles. Tuttavia un punto in comune con i guerrieri, questi cinque musicisti di origine latina ce l’hanno: sanno pestare duro e in uno scenario metropolitano che li vede battersi contro tutto e tutti, impongono con la sfrontatezza tipica delle giovani band, un genere, il doom, non propriamente di casa nella città californiana. La neonata formazione può, a onore del vero, vantare un illustre progenitore, nato e cresciuto tra le pieghe infette della città degli angeli, una band che il genere ha contribuito a formarlo e definirlo e dalla quale i cinque californiani traggono ispirazione: i Saint Vitus. La storia, per ora breve, degli Early Moods ha origine nel 2015 quando due musicisti e amici, Eddie Andrade e Alberto Alcaraz, provenienti da band thrash e death metal della scena locale, decidono di dedicarsi anima e corpo ad esplorare e sviluppare una derivazione dell’heavy metal non esattamente di moda con la quale sono cresciuti, il doom, appunto. Una volta stabilizzata la lineup a cinque elementi, segue la pubblicazione nel 2020 di un EP, Spellbound, che attira fin da subito l’attenzione di una piccola ma agguerita label indipendente, RidingEasy Records, la quale li mette sotto contratto per la pubblicazione dell’album d’esordio. L’omonimo debutto esce nel 2022 e catalizza l’attenzione di pubblico e della critica, ponendo gli Early Moods tra le migliori band dell’anno e annoverandoli tra le giovani promesse da tenere d’occhio: un riconoscimento che arriva trasversalmente da tutto il popolo del metal e non solamente dai cultori del doom. I successivi tour con pezzi da novanta quale Pentagram e Candlemass non fanno che cementare la coesione tra i membri della formazione di Los Angeles, e permettono alla loro musica di uscire dai piccoli club della città californiana per farsi conoscere in tutto il territorio americano. L’esperienza vissuta on the road e la vicinanza con i mostri sacri del genere non fa che incrementare il desiderio di tornare in studio e dare corpo e voce alle idee e le suggestioni raccolte in tournée. Per la registrazione e produzione della seconda prova sulla lunga distanza, gli Early Moods rinnovano il sodalizio con RidingEasy Records e si ritrovano nei Birdcage Studios con il produttore a amico Allen Falcon, dove nei mesi estivi del 2023 viene inciso e mixato il nuovissimo A Sinner’s Past, pubblicato poi in formato fisico e digitale l’8 marzo 2024.
L’ultimo nato in casa Early Moods prosegue nel percorso tracciato dal fortunato esordio, proponendo otto composizioni inedite tinte di quei colori dello spettro metallico che vanno dal doom al metal più canonico, passando per la NWOBHM e l’epic. Quello che più colpisce nella musica del quintetto californiano è come essa non sia vincolata dai canoni e dalle strutture imposte da un genere solo, ma sia in grado di incorporare in un solo brano diverse soluzioni stilistiche. Nell’opener Last Hour e in Unhinged spirit viene messa in scena al meglio la camaleontica abilità degli Early Moods d’interpretare più stili, in maniera del tutto speculare: mentre il primo brano si apre e si chiude in un’epifania di scuola doom, con un nucleo centrale veloce e rampante, il secondo ripercorre le celebri cavalcate maideniane e i duelli a doppia ascia di tante band della NWOBHM, rallentando i ritmi in un break centrale degno dei migliori Black Sabbath. Non mancano puntate nel metal maligno e oscuro dei Mercyful Fate come nella cupa Blood Offerings, così come non sono rari momenti più solenni ed epici, quando in Hell’s Odyssey o nella title track risuonano echi dei connazionali Omen e i maestri inglesi Solstice. Due chitarristi di assoluto valore come Eddie Endrade e Oscar Hernandes farebbero la fortuna di due band distinte, e trovarli assieme nella stessa formazione non può che esaltare e coinvolgere ogni amante del verbo metallico. Che siano scorribande a suon di duelli solistici in Walpurgis, o slavine di riff nella granitica traccia di chiusura, Soul Sorcery, il lavoro delle due asce è instancabile e non conosce cali né qualitativi né d’ispirazione, facendo propria e conferendo nuovo vigore, coerenza e freschezza alla musicalità e al lavoro dei grandi prosecutori della scuola targata Black Sabbath: Candlemass, Trouble, Saint Vitus e Pentagram, in particolare. Ma se le chitarre hanno modo di risaltare ed esprimersi al meglio, lo devono senza alcun dubbio ad una sezione ritmica, composta da Elix Feliciano al basso e Chris Flores alla batteria, che non ha paura di confrontarsi con più generi, interpretandoli alla perfezione in strutture circolari, dove spesso il pattern ritmico d’apertura viene ripreso ed amplificato nel finale del brano. La voce piena e mai sopra le righe di Alberto Alcaraz tesse trame oscure senza mai salire in cattedra, ma svolgendo nelle retrovie un ruolo fondamentale nel tenere unite e coese le derive strumentali degli arrembanti compagni di ciurma.
Gli Early Moods interpretano e plasmano la materia metallica come se vivessero artisticamente negli anni Settanta e Ottanta, e questo dettaglio non trascurabile li distingue e li eleva dalla maggioranza di quegli epigoni che si travestono temporaneamente con i costumi dell’epoca, solamente quando è ora di salire sul palco, recitando un ruolo senza mai viverlo pienamente. Tra schiere di controfigure i cinque californiani sono gli originali protagonisti di un percorso che, seppur ancora agli inizi, ha già posto le basi di un’ascesa che si spera verrà sorretta, oltre che dai fan, anche da un casa discografica più potente e capace, in grado di valorizzare ulteriormente la proposta di una band di caratura superiore. In un mercato sovraffollato dove il numero conta più della qualità, A Sinner’s Past spicca come un diamante nel fango, in attesa che qualcuno capace di apprezzarne la lucente bellezza, passi e lo raccolga prima che affondi nel limo della mediocrità. Dopo un esordio di ottimo livello, gli Early Moods fanno risuonare il fiero corno del doom nelle assolate valli della California, risvegliando dal torpore disillusi fan fuggiti tra le ombre di tombe megalitiche; un colpo d’ascia dopo l’altro i mastodontici cancelli dell’indifferenza vengono infine abbattuti, lasciando trapelare una melodia struggente e incalzante, tanto antica quanto nuova.
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Album fantastico. Li ho scoperti con questa recensione. Anche l\'album prima è bellissimo anche se non su questi livelli. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Last Hour 2. Blood Offerings 3. A Sinner’s Past 4. Walpurgis 5. The Apparition 6. Unhinged Spirit 7. Hell’s Odyssey 8. Soul Sorcery
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Line Up
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Alberto Alcaraz (Voce) Eddie Endrade (Chitarra) Oscar Hernandes (Chitarra) Elix Feliciano (Basso) Chris Flores (Batteria)
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RECENSIONI |
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