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Uncle Acid and the Deadbeats - Nell’Ora Blu
10/08/2024
( 1163 letture )
Uscito ormai da tre mesi, Nell’Ora Blu è il sesto album dei camaleontici Uncle Acid & The Deadbeats, band inglese tra le più peculiari, inafferrabili e importanti degli ultimi quindici anni. Facilmente inquadrabili all’interno del calderone maelström del retro rock, i britannici hanno in realtà sempre saputo spiazzare tanto i critici quanto i loro stessi fan, mutando pelle di album in album, con la sola costante del leader Kevin Starrs, unita all’amore per la cinematografia cult degli anni Sessanta e Settanta. I continui cambi di formazione, così come i mutamenti nella formula compositiva, hanno in una qualche misura frenato la loro ascesa, seppure la forte leadership di Starrs abbia saputo mantenere il gruppo in pista, accrescendo in un certo senso il mistero attorno a sé. Eppure, sei anni di attesa dal precedente Wasteland non sono stati pochi, specialmente se si considerano le critiche piovute addosso alla band per l’ammorbidimento del sound e una vena compositiva che non sembrava più così brillante, a prescindere dal cambio stilistico. Il nuovo album nasceva, insomma, con una forte curiosità e molta pressione sulle spalle. La conferma del rapporto con la gloriosa Rise Above Records e il recupero di una formazione stabile, assieme a qualche importante tour, costituiscono il preludio a questo Nell’Ora Blu, disco che già dalla copertina si rivela destinato a lasciare il segno.

Siamo infatti al cospetto di un’opera particolare, unica nel suo genere e che non può non colpire per ambizione e audacia compositiva. Si tratta, infatti, non di un disco nel vero senso del termine, con un andamento cioè legato a una serie di brani musicali, ma ad una vera e propria opera, che va anche oltre il concetto di colonna sonora, entrando a maggior ragione in quello del concept album. Nell’Ora Blu, infatti, racconta una storia che inizia e finisce all’interno del disco stesso e lo fa prendendo come riferimento assoluto la cinematografia gialla, poliziesca e nera italiana a cavallo tra anni Sessanta e Settanta. Lo si evince dal titolo del disco e dei brani e dalla copertina stessa, chiari omaggi a quel cinema e lo si evince dagli ospiti chiamati a impersonare i protagonisti del concept, tutte icone di quella stagione cinematografica, a partire da Franco Nero ed Edwige Fenech. Lo si evince soprattutto dalla musica stessa, che trascende ogni riferimento di genere e si rifà direttamente alla particolare vena compositiva tipica delle colonne sonore di quegli anni, nella quale il gruppo annega se stesso, assorbendone totalmente atmosfere e sviluppi, tra pop sofisticato, proto-prog rock, musica classica, western, psichedelia, jazz e chi più ne ha più metta. Qualche evidente accenno alla musica doom e horror è sempre presente e ben si presta al concept, agendo da cucitura dell’intero lavoro. Già così il piatto risulterebbe molto ricco e di complessa degustazione, ma Starrs e soci vanno anche oltre, perché Nell’Ora Blu è, in effetti, la trasposizione vera e propria di un film, più che un album musicale ed ecco quindi che la colonna sonora diventa in realtà film essa stessa, come fosse una sorta di radio dramma, raccontato dalle voci dei protagonisti e musicato dalla band, passaggio per passaggio, in un crescendo di tensione continua, che sfocia poi ne L'Omicidio. Solo tre sono le canzoni propriamente dette del disco, cantate da Starrs con una effettistica e un falsetto che non possono non richiamare i Bigelf: La Vipera, la seconda parte di Pomeriggio di Novembre nel Parco – Occhi che Osservano e Solo la Morte ti Ammanetta, ai quali è corretto aggiungere Il Sole Sorge Sempre, intro enfatica ed elefantiaca, Il Ritorno del Chiamante Silenzioso, che cita i Goblin e resta strumentale, Il Gatto Morto con i suoi ottimi soli di sax, flauto e chitarra e i cori e Resti Umani, altro brano strumentale d’effetto, nei quali emerge la macabra natura della band, sospesa tra psichedelia, doom e background horror. Molto interessante, invece, la partitura jazz di Guidando Veloce Verso la Campagna, che ricorda i tipici stacchetti del poliziesco di quegli anni. Tutti gli altri brani presenti sono spezzoni musicali da colonna sonora e narrativi, da parte degli attori, che portano avanti la storia, con sottofondo musicale, come nel caso de Il Tesoro di Sardegna, che ricorda invece i sottofondi da commedia sexy settantiana. Il melange stilistico che ne deriva e la lunghezza del disco, quasi ottanta minuti, sono in questo senso ritenuti necessari, dagli autori, al compimento della storia.

Un tour de force immersivo e citazionista coraggiosissimo e ambizioso, se vogliamo una vera e propria follia. Un atto di amore per il cinema italiano e una prova durissima per il gruppo, sia a livello compositivo che esecutivo, con omaggi a Morricone, ai Goblin, a Piovani, Rota e agli altri grandi compositori di colonne sonore nazionali, curato nei minimi dettagli, perfino nel linguaggio volgare e duro utilizzato. Da questo punto di vista, il disco va preso come blocco unico, nella sua estenuante interezza e amato oppure odiato come tale. Semmai c’è da sottolineare, con un certo rammarico, come le canzoni propriamente dette siano tutte di ottimo livello, anche se il cantato in inglese, a fronte di tutta la recitazione in italiano, stona un po’ e accresce il distacco tra queste tracce e il resto del disco.
In ragione di quanto sopra, diventa difficile dare un giudizio sul disco, pur a distanza di tempo dalla sua uscita: chi lo ha accolto come un capolavoro, chi è rimasto più tiepido. Tutti inevitabilmente concordi nel riconoscere la grandiosità del progetto, naturalmente e con un certo orgoglio nazionale per la scelta stilistica compiuta che rende, tra l'altro, i parlanti italiano gli unici a poter apprezzare fino in fondo lo sviluppo della trama. Ma in una ottica prettamente musicale, non si può tacere che l’ascolto complessivo di Nell’Ora Blu sia decisamente pesante e frammentato. Non è un disco che si può mettere tanto per fare, a meno di considerarlo appunto solo una colonna sonora e quindi lasciarlo scorrere prestandogli distratta attenzione di quando in quando. Se lo si ascolta per intero senza le dovute convinzione e concentrazione il rischio è quello di annoiarsi mortalmente per la lunghezza, i continui interventi recitativi e per la grande variabilità stilistica, che rendono difficoltosa la fruizione. L’unica possibilità è trovare il momento e lo stato d’animo giusto per apprezzare la storia, le sue sfaccettature, la recitazione, l’enorme portata del lavoro compiuto dagli Uncle Acid & The Deadbeats. In quest’ottica, il lavoro potrebbe essere al tempo stesso una noia insopportabile, un inutile quanto egoriferito esercizio di stile e un mezzo capolavoro. A voi la scelta.



VOTO RECENSORE
s.v.
VOTO LETTORI
46.71 su 14 voti [ VOTA]
Jappy
Venerdì 16 Agosto 2024, 23.48.10
6
Cosa dire di questo lavoro ? Il disco edito dalla rise above (devo dire che non mi ha mai deluso questa etichetta) l’ho acquistato a maggio e solo il 15 agosto sotto il sole caldo di ferragosto l’ho scartato ed ascoltato con attenzione. Disco appunto non facile, non da inserire in auto ma è un radio dramma a tutti gli effetti .. c’è chi dice che è un progetto vecchio con idee trite e ritrite e che già altri ci hanno pensato vedi i calibro 35, ma per me Kevin è andato oltre, ha creato un suo mondo partendo dal suo amore per il cinema gore italiano ; portandosi dietro quegli errori grammaticali e alcuni strafalcioni nella sceneggiatura che rendono il disco per me ancora più succoso (ammantato di mistero e putridume). È un must Have ? Se si è patiti di quel cinema senz’altro , se vi interessa un disco per passare il tempo senza pretese beh assolutamente è da starne lontano il più possibile. Anche per me quindi è un disco da S.V, poichè fuori totalmente dagli schemi attuali o si apprezza alla follia o si odia ed io propendo per la prima .
Metal Abbs
Martedì 13 Agosto 2024, 0.27.51
5
Bella idea, ma due ⚽⚽ dopo un po\'......
Pez
Lunedì 12 Agosto 2024, 9.08.01
4
Sicuramente da top 10 a fine anno.
Zess
Sabato 10 Agosto 2024, 23.30.00
3
L\'ho trovato noioso, come dal vivo trovai noioso il loro fare i Black Sabbath sotto acido. Probabilmente questo gruppo non fa per me.
JC
Sabato 10 Agosto 2024, 21.00.08
2
Disco interessante e ben curato. Già preso il biglietto per il concerto!
Epic
Sabato 10 Agosto 2024, 19.07.55
1
Favoloso
INFORMAZIONI
2024
Rise Above Records
Psychedelic Rock
Tracklist
1. Il Sole Sorge Sempre
2. Giustizia di Strada – Lavora Fino alla Morte
3. La Vipera
4. Vendetta (Tema)
5. La Bara Resterà Chiusa
6. Cocktail Party
7. Il Tesoro di Sardegna
8. Nell’Ora Blu
9. Il Chiamante Silenzioso
10. Tortura al Telefono
11. Pomeriggio di Novembre nel Parco – Occhi che Osservano
12. Il Ritorno del Chiamante Silenzioso
13. Solo la Morte ti Ammanetta
14. Il Gatto Morto
15. Guidando Veloce Verso la Campagna
16. L’Omicidio
17. Resti Umani
18. Sorge Anche il Sole
19. Ritorno all’Oscurità
Line Up
Kevin "K.R." Starrs (Voce, Chitarra, Organo)
Vaughn Stokes (Chitarra, Cori)
Justin Smith (Basso)
Jon Rice (Batteria)

Ospiti
Franco Nero, Edwige Fenech, Luc Merenda, Massimo Vanni, Giovanni Lombardo Radice (Voci narranti)
 
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