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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
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Poison Idea - Feel the Darkness
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24/08/2024
( 2046 letture )
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Ci sono gruppi che inventano dei generi musicali, il che è già un exploit di per sé. E ce ne sono altri che, non contenti di aver gettato le basi di nuovi linguaggi sonori, superano le frontiere che essi stessi hanno contribuito a definire. I Poison Idea fanno parte di questa seconda categoria. Nel giro di due EP e tre album, la band di Portland ha dapprima alzato l’asticella della violenza sonora, portando la sua pietra all’edificio del nascente hardcore punk -specialmente con il seminale sette pollici Pick Your King del 1983. Eppure, già a partire dal primo full-length Kings of Punk (1986), inedite contaminazioni hanno iniziato ad insinuarsi nella furibonda musica del gruppo; dopo un secondo disco più vicino a territori metal, l’evoluzione del Poison Idea-sound raggiunge la sua forma più compiuta sul qui presente Feel the Darkness, pubblicato nel 1990.
Il terzo full-length del gruppo dell’Oregon supera definitivamente l’HC puro e duro, che si ritrova contaminato con il metal da un lato, e con l’hard rock dall’altro. Tre generi fusi con sorprendente naturalezza, e dei quali i Poison Idea trattengono i migliori elementi -su tutti l’irruenza del primo, la pesantezza del secondo e l’accessibilità del terzo. Ne risulta un suono personalissimo, allo stesso tempo trascinante e potente, come si intuisce dall’opener Plastic Bomb. Più ancora che la solenne introduzione, il brano sorprende per il suo andamento spudoratamente catchy -il riff portante, i cori e gli infuocati assoli ne fanno un anthem immediato, quanto greve ed oscuro. La flessione verso l’hard rock trova la sua massima intensità con Just to Get Away, canzone sguaiata e nichilista che anticipa il deathrock dei Turbonegro, tanto da sembrare uscita direttamente da Ass Cobra (con sei anni di anticipo): stesso feeling sudato, stesso approccio “fisico”, stessa carica sovversiva che ritroviamo anche in Taken by Surprise, sporco punk rock dotato di un ritornellone da cantare a squarciagola. Altrove, il bilanciamento tra le diverse anime di Feel the Darkness pende con più decisione verso l’hardcore, come nel caso della concitata Deep Sleep; eppure, malgrado il suo incedere travolgente, il brano non si limita al puro assalto frontale, ma si rivela inaspettatamente orecchiabile -senza per questo perdere un grammo di potenza o credibilità. Non che le rasoiate HC manchino all’appello, al contrario. Così Gone for Good, Welcome to Krell o Nation of Frinks, schegge impazzite dalla durata inferiore ai due minuti, capaci di raggiungere livelli di deboscia ed intensità sonora lancinanti, senza per questo risultare mai banali. Merito del riffing sempre inventivo di Pig Champion -a questo proposito, basti ascoltare lo stacco della già citata Gone for Good-, e della formidabile prova vocale di Jerry A.. L’immenso singer (in senso letterale come figurato) aggredisce le strumentali con grande carisma, spazia agevolmente tra diversi registri e si mostra letteralmente incontenibile quando i bpm schizzano alle stelle (si veda la violentissima Black Stab Gospel). La squadrata Alan’s on Fire, tra l’altro coverizzata dai Machine Head, appesantisce la proposta e si avvicina al metal, come anche l’angolosa Death of an Idiot Blues. Impossibile poi non citare The Badge, classica tirata contro la polizia nella forma di un mid-tempo trascinante e dotato di un groove pauroso -la canzone sarà più tardi ripresa dai Pantera, non a caso. Chiude il cerchio la title-track, lungo brano tribale e sferragliante, accostabile ai paesaggi plumbei e distopici dei primi Killing Joke.
Insomma, Feel the Darkness può contare su una grande varietà di fondo, toccando diversi umori e sensazioni nel corso di una tracklist senza mezzo passo falso. Il tutto suona però tremendamente compatto e coerente, grazie anche alla prova strumentale dei musicisti, i quali mostrano un affiatamento evidente. Così come i singoli riff, il songwriting generale si rivela sopraffino, potremmo dire sofisticato, almeno per il genere in questione. Malgrado ciò, i Poison Idea non perdono un grammo dell’impatto e dell’intensità che hanno contraddistinto i loro primi lavori; al contrario. Come anticipato, è però il perfetto equilibrio tra le parti a rendere così speciale il terzo album del gruppo di Portland. I Nostri non sono stati gli unici a unire l’hard rock all’hardcore e al metal, ma sono senza dubbio la band ad aver raggiunto la sintesi migliore. Il disco testimonia di una profonda comprensione del Rock nella sua forma più pura, il che lo mette in diretto contatto e sullo stesso livello dei grandi classici della musica dura.
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Commento 22: Ah, grazie per la informazione.. |
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Ritornando sulla recensione.... vorrei fare un ultimo appello al recensore: Dopo ovviamente a quelle degli ottimi Blank Blackout Vacant e We Must Burn posso suggerire di fare la recensione di Fatal Erection Years?
Parlo della raccolta uscita alcuni anni fa per la Southern Lord comprendente i due immensi Ep Pick your king e Records Collectors... più altra roba dei primi anni 80. |
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@Lucio 77, non proprio... nel 2020 uscì per la F.O.A.D un raccolta antologica in Vinile con CD incluso con tutto il loro materiale dal 92 al 98.. mi avevano fatto anni prima a inizio duemila una cassetta con su \"Topo Volante\" e mi piacevano... poi presi anch\'io questa raccoltona!
@DaveHC, vado verso i 40 ormai e a leggere il tuo commento mi fai tornare in mente tante belle situazioni in piccoli locali ma anche in cs tra Milano, Cremona, Pavia, Piacenza e Parma.. quasi mi commuovo a ripensare che in certi casi erano letteralmente dei ca**o di sotteranei, ma del tipo che arrivavi in un vicolo davanti a una porta e dovevi scendere delle scale a mo di discesa infernale...
Bei tempi! |
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Non han nulla a che fare con la Scena milanese, ma da Ragazzo, un mio Amico mi aveva prestato una Cassetta con Brani degli Arturo di Torino.. Ma sono ancora in giro? |
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Quando organizzavo concerti in un cs di Milano in cui militavo ho avuto la fortuna di fare suonare un sacco di gruppi hc.. Dai tear me down, amici di vecchia data, agli Affluente, dagli S-Contro ai Nashwua, dai RFT agli Atrox agli straight opposition e tanti altri.. tutti sicuramente meritevoli di una recensione.. poi che dire dei torinesi Standing Strong, un solo disco ma che disco! O rimanendo su Torino i No Info (tra i miei gruppi hc preferiti), Frammenti, Arsenico, Cibo, Confusione e tanti altri... In zona Milano I Logica di Morte, più sul lato anarco punk, i Ruggine, i Soviet Order Zero, Decrew e tanti altri... E i sempre poco citati ma tra i migliori gruppi hc anni 80 , cioè gli Impact e rimanendo in zona Romagna i Contrasto, molto validi. |
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Di HC italiano, mi vengono in mente 2 vinili che ho comprato appena erano usciti. Blind Side dei By All Means e Fiori Neri degli Atrox. |
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@DaveHC e LAMBRU. Allora intanto rispondo a Lambru dicendo che dei Growing Concern ho entrambi i CD che fecero uscire ed é uno dei miei gruppi HC Italiani della vita per quanto riguarda i 90.
Comuunque io direi che qui mi piacerebbe vedere le recesnioni di ITALIANI 80-90: Growing Concern, Sottopressione, Tear Me down e Woptime.
Degli Americani sempre come scrivevo più sotto: Scream, 7 Seconds, Verbal Abuse, Youth Brigade, Dag Nasty, Negative Approach, Stalag 13, Aggression, Adrenalin O.D., Ill Repute, Chain of Srength, Inside Out (con un giovane Zach De La Rocha).
Ma anche la successiva scuola più melodica tipo NOFX, Pulley, Lagwagon etc |
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@DaveHC, sì anche in Italia ne abbiamo tanti. Io non sono molto amante delle vocals in italiano, comunque direi anche Peggio Punx e Kina tra i classici, poi dai \'90 o 2000 anche Growing Concern, Payback, Un Quarto Morto, Straight Opposition, Dirty Power Game....dalle mie parti ci sono band valide conosciute poco, tipo The Green Bengala e Dissonanza, gli ultimi non so se ci siano ancora ma una ventina di anni fa avevano fatto un disco che demoliva timpani a mitraglia, e dal vivo erano una furia, una volta durante un loro concerto, in un\'osteria, io ed altri facevamo stage diving dai tavoli, mentre gente a fianco cenava divertita  |
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Non so se sia da 100 ma è sicuramente un disco che ci si avvicina molto a quel punteggio... Praticamente i brani sono tutti dei classici... Cmq ci vorrebbe una bella rispolverata di tanti gruppi hc, anche italiani, sia degli anni 80 che dei 90 e successivi, mi vengono in mente i crash box ad esempio, o gli indigesti, o i wretched, o i sottopressione o ancora i colonna infame o gli skruigners, o gli strenght approach o anche i nashwua ecc... |
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@Pacino, io non sarei andato oltre il 90, però c\'è più di una persona che si sbilancia a direche é miglior disco HC della storia....
Che versione su CD hai tu?
Io come già ho detto ho la stampa Americana della Epitaph del 96 che si dice venne resa possibile da Thee Slayer Hippie che possedeva il master e lo diede all\'etichetta ma nessuno degli altri componenti venne pagato. |
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Mettere 100 é una buffonata, ma grande album, ce l\'ho in cd, da tanto non l\'ascolto, quasi quasi... voto 88. |
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bhe, da recuperare assolutamente, non li conosco questi. Ringrazio il Griso per averne scritto (benissimo) |
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Grazie per la segnalazione @Rain, ho completato il box a lato |
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In questo recensione bellissima c\'è una piccola mancanza nella line up del gruppo... in questo disco Mondo (che compare nella foto interna) suona il basso nelle tracce 1, 4 e 6 e il piano nella prima. Suonerà la chitarra nel tour e nei successivi due album.
Come riportarto correttamente nel box le parti di chitarra vennero registrate tutte da Aldine Strycknine, quest\'ultimo é accreditato nelle note del libretto comunque.
@Lambru, tra i divesi generi che mi piacciono c\'é anche l\'HC Punk Americano del periodo originale e anche la roba successiva al 1986 almeno almeno fino al 1995 (quindi Youth Crew e buona parte del NYHC). Dai dai speriamo che ci diano retta! |
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...un capolavoro incredibile....voto più che giusto... |
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@LUCIO 77: Dalla recensione di Sgt. Pepper`s Lonely Hearts Club Band, direi. |
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@Rain, hai nominato alcune band che adoro, io direi anche che manca un gruppone di Boston, gli SLAPSHOT  |
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Cavoli la Centata.. A quando risale l\' ultimo 100? |
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Ah un altra cosa... tra le band HC Italiane storiche quella che si avvicina di più ai Poison Idea ovviamente sono i Raw Power e le band si sono influenzate a vicenda. |
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@Galile: La copertina nella parole di Jerry A. doveva rappresentare una specie di Yin Yang XD... la solita provocazione alla loro maniera...
Comunque si 90 andava più che bene.
Comunque lancio un appello ai recensori... se vi piace sta roba fate le recensioni di Verbal Abuse, Negative Approach, Aggression o anche cose più positive ma comunque potenti tipo 7 Seconds o Youth Brigade.
Anche cose più Punk Rock veloci ma melodiche tipo Descendents, Screeching Weasel o The Queers.
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Gran disco spaccaossa. Energia pura. E copertina super iconica. 100 però mi pare un po\' troppo. 90 va più che bene. |
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Ecco! Questo é IL CAPOLAVORO dei gruppo! Concordo totalmente con il voto!
Non c\'é praticamente nulla che non vada su questo disco! Alcuni lo definiscono il miglior disco HC di tutti i tempi.
Pezzi preferiti Plastic Bomb e The Badge ma anche Deep Sleep, Taken by surprise e Discontent che in molti edizioni del CD non é accreditata ma é la traccia numero 14.
Io di questo ho la stampa su CD Americana della Epitaph del 1996 presa nei primi anni 2000... perché nel medesimo periodo, con 4 anni di ritardo, mi imbattei in Punk O Rama II (compilation della Epitaph) dove c\'era il pezzo \"Just to get away\" proprio per promuovere l\'uscita della suddetta ristampa. |
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Band che mi ha fatto conoscere una mia amica scomparsa di recente (R.I.P. Tania),si parla di fine anni \'80, o forse era il 1990. Questo disco l\'ho preso appena uscito, ho ancora il vinile perfetto, mi ricordo appena arrivato a casa, parte a mitraglia Plastic Bomb e dopo un paio di minuti faccio, dio b... questo qua diventerà un classico del genere. Credo di averci preso. Tutto il disco scorre bene, a parte un paio di episodi un po\' inferiori alla media, comunque da avere, come voto darei 90. |
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INFORMAZIONI |
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American Leather Records / Vinyl Solution
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Tracklist
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1. Plastic Bomb 2. Deep Sleep 3. The Badge 4. Just to Get Away 5. Gone For Good 6. Death of an Idiot Blues 7. Taken By Surprise 8. Alan's on Fire 9. Welcome to Krell 10. Nation of Finks 11. Back Stab Gospel 12. Painkiller 13. Feel the Darkness
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Line Up
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Jerry A. (Voce) Pig Champion (Chitarra) Aldine Strycnine (Chitarra) Myrtle Tickner (Basso) Mondo (Basso sulle tracce 1, 4, 6, piano sulla traccia 1) Thee Slayer Hippy (Batteria)
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RECENSIONI |
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