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Airbag - The Century of the Self
10/09/2024
( 1258 letture )
Risulta un po’ complicato inquadrare la nuova uscita (la sesta sulla lunga distanza) dei norvegesi Airbag.
I cinque brani, registrati fra il 2022 e inizio 2024, rappresentano un vero e proprio viaggio all’interno di panorami sonori evocativi quanto algidi e spogli.

Beninteso, spogli non nel senso di approssimativi o semplicistici, piuttosto figli di un approccio compositivo che si potrebbe definire quasi “brutalismo sonoro”: il progressive rock più classico fatto di tecnicismi, assoli, cambi di tempo e di umore, influenze e contaminazioni con altri generi, ecco tutto questo viene messo da parte in funzione di un impianto minimale basato su pattern di batteria molto semplici e riff di chitarra ripetuti spesso in loop sui quali si innesta un basso pulsante e dall’ottimo groove. Le tastiere svolgono un compito riempitivo, ma non per questo meno importante in quanto spesso sono le avvisaglie dei cambi di umore all’interno delle composizioni. La registrazione dell’album, di ottima qualità, riprende questo concetto minimalista rendendo gli strumenti sì coesi ma anche lasciandoli sempre nettamente separati nel mixing, quasi a ricreare l’illusione di veder suonare nella propria mente i musicisti in tre ambienti differenti piuttosto che insieme.
In un album come questo la disamina track by track risulta quasi superflua, in quanto il vero protagonista di The Century of the Self non è tanto un brano in particolare, ma il mood generale che accompagna l’ascoltatore dall’inizio alla fine del disco. Gli Airbag sono riusciti nel compito non facile di semplificare quasi all’osso il loro impianto musicale e nel contempo a creare brani di lunga durata che non risultino mai né prolissi né che facciano calare l’attenzione dell’ascoltatore. In effetti dischi come questo potrebbero essere degli ottimi compagni di viaggio in auto, su un’autostrada deserta, casomai di notte.
Musicalmente affine ad alcune composizioni dei Lunatic Soul o degli ultimi Pineapple Thief, The Century of the Self è sicuramente un album oscuro, ma non disperato, né negativo. Anche nel cantato, più che spingere sul lato drammatico Asle Tostrup si limita quasi a “leggere” i testi, anch’essi rarefatti e costruiti su frasi ridotte ai minimi termini. Così se Dysphoria apre l’album in punta di piedi con il suo incedere sinuoso e Tyrants & Kings si accosta di più ad una energica forma canzone, la terza Awakening apre verso lidi quasi eterei, lasciando le due punte di diamante del disco per ultime. Erase procede darkeggiante e ritmata come alcune composizioni degli ultimi Porcupine Tree, mentre il viaggio di un quarto d’ora regalato da Tear It Down racchiude egregiamente tutto quello detto finora.

In conclusione, gli Airbag non sono certo gli ultimi arrivati, e questo era fatto già noto, però riescono ad ogni uscita non solo ad alzare l’asticella della loro proposta ma a mutare pelle senza perdere di riconoscibilità. Al netto di una prova vocale non sempre centratissima e di una scrittura a livello di testi che avrebbe potuto regalare un po’ di profondità in più, ci si trova davanti a un disco sicuramente non di classico prog rock tout-court, ma ad un’opera in grado di fare viaggiare con la testa, cosa sempre piacevole e che attesta che non si è alle prese col semplice prodotto da intrattenimento “easy listening”.



VOTO RECENSORE
86
VOTO LETTORI
63.66 su 3 voti [ VOTA]
Frank Frank
Lunedì 16 Settembre 2024, 1.10.17
2
Resto legato al primo lavoro IDENTITY inytenso e bellissimo seppur molto pinkfloydiano, nonché a DISCONECTED altro salto di qualità di spessore forse anche più personale del disco di esordio. Questo ultimo invece non mi entusiasma e non ha colpi di coda che mi hanno stupito.
David Bg
Mercoledì 11 Settembre 2024, 0.04.18
1
veramente non male, per me nuova scoperta. Grazie
INFORMAZIONI
2024
Karisma Records
Prog Rock
Tracklist
1. Dysphoria
2. Tyrants & Kings
3. Awakening
4. Erase
5. Tear It Down
Line Up
Asle Tostrup (Voce, Chitarra)
Bjørn Riis (Chitarra)
Henrik Fossum (Batteria)
 
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