|
17/10/24
1349 + KAMPFAR + AFSKY
SLAUGHTER CLUB, VIA ANGELO TAGLIABUE 4 - PADERNO DUGNANO (MI)
|
|
|
27/09/2024
( 932 letture )
|
È da qualche tempo ormai che gli americani Bewitcher sono diventati una garanzia. Il loro metallo luciferino e deliziosamente retrò, blasfemo quanto raffinato, ha permesso loro di farsi notare nel marasma sempre più denso delle uscite discografiche contemporanee. Aspettavamo dunque con una certa trepidazione il nuovo album inedito dei Nostri: tre anni dopo l'ottimo Cursed Be Thy Kingdom, il gruppo dell'Oregon torna in pista con Spell Shock, disco numero quattro che, per nostra fortuna, non delude le aspettative.
Il nuovo lavoro non si discosta particolarmente dai predecessori, ma bisogna dire che i Bewitcher hanno sviluppato nel corso della loro decennale carriera un suono piuttosto personale e riconoscibile. Questo affonda le sue radici nello speed metal ottantiano e attinge in egual misura dal thrash, dal classic metal e dal (proto)-black, prelevando le migliori caratteristiche da ogni sottogenere: la potenza e l'irruenza dei primi, l'eleganza dell'heavy più classico, così come una patina sulfurea leggera quanto persistente. Venom, Motorhead, Midnight e, in una certa misura, i formidabili Vampire sono i primi nomi che vengono in mente, solidi riferimenti per un sound che vive comunque di vita propria. Si inizia subito forte con Starfire Maelstrom, brano dalla forte carica heavy metal, allo stesso tempo gelido e innegabilmente catchy, grazie soprattutto all'efficace riff portante. Ci pensano la voce roca del frontman Andrew Mercil e alcuni passaggi chitarristici a sporcare di nero una canzone veloce e potente. Si rimane in territori simili con la seguente Lavish Desecration, speed indiavolato e, se possibile, ancora più trascinante dell'opener. Out Against the Law porta questo discorso al culmine: la canzone sfoggia decise influenze rockeggianti, appesantite e imbastardite dall'usuale Bewitcher-sound, per un risultato assolutamente irresistibile. In altri passaggi, il gruppo dell'Oregon pesta con più decisione sull'acceleratore; è il caso di Dystopic Demonolatry, brano roccioso dove spicca in particolar modo il potente drumming di Aris Wales, della malvagia The Harem Conspiracy, o ancora della title-track, che coniuga alla perfezione l'irruenza degli episodi precitati con un refrain declamato e di presa immediata. Nel corso dell'ascolto trovano anche spazio alcune song dall'andamento più controllato; Seasons of Foul Harvest, ad esempio, abbassa i ritmi e la temperatura, grazie a glaciali fraseggi chitarristici, mentre la riuscita We Die in Dust esplora territori più avvolgenti, quasi lisergici, senza per questo rinunciare ad una robusta ossatura ritmica. Anche la conclusiva Ride of the Iron Fox, introdotta dal gradevole interludio acustico Pagan Shadows, mantiene bassi i bpm, mettendo sul tavolo una buona dose di groove.
Insomma, Spell Shock spazia agevolmente tra diversi umori, e fornisce così un ascolto dinamico e diversificato, senza cali di tensione. Ottimamente confezionati, i brani colpiscono al primo ascolto, ma svelano nuovi dettagli ad ogni passaggio: è la grande forza del disco, un songwriting sopraffino e sofisticato, ma che non ostacola in nessun modo la forza d'urto e la potenza generali. Questo carattere sfaccettato viene messo in luce dall'ottima produzione e dalla prova dei tre musicisti, precisi e inventivi. Non c'è dunque nulla da ridire sul quarto album dei Bewitcher, se non che i Nostri dimostrano, una volta di più, di essere una delle realtà più interessanti nel loro ambito.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
3
|
Segnalati da un amico...disco fantastico e divertenta |
|
|
|
|
|
|
|
|
1
|
Dai... Sono una garanzia... Sempre coinvolgenti e divertenti da ascoltare |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
|
|
|
|
|
Tracklist
|
1. Starfire Maelstrom 2. Lavish Desecration 3. Spell Shock 4. Out Against the Law 5. Dystopic Demonolatry 6. Seasons of Foul Harvest 7. We Die in Dust 8. The Harem Conspiracy 9. Pagan Shadows 10. Ride of the Iron Fox
|
|
Line Up
|
M. Von Bewitcher (Voce, Chitarra) A. Magus (Basso) A. Hunter (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
|
|
|
|
|