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P.O.D. - Veritas
10/10/2024
( 1852 letture )
I P.O.D. sono uno di quei gruppi che da anni rimane a galla grazie al successo ottenuto dall’alternative metal sul finire degli anni ’90 e all’inizio del 2000. Quando band come Korn e System of a Down (solo per citare due nomi tra i tanti) erano in cima alle classifiche anche il progetto di Sonny Sandoval e soci raggiunse il mainstream grazie al successo di Satellite del 2001 e dei suoi singoli come Youth of the Nation e Boom. A distanza di trent’anni dall’esordio Snuff the Punk la band ritorna con Veritas, l’undicesimo album in studio che ben lontano dai fasti di Satellite cerca di puntare sull’aggressività fin dalla traccia d’apertura. Ma non basta rendere il tutto più aggressivo in quanto sono proprio le idee di base a mancare con canzoni prevedibili e poco efficaci.

Per cominciare l’opener Drop che ha come ospite Randy Blythe dei Lamb of God dovrebbe nell’intento essere una traccia capace di stamparsi nella testa dell’ascoltatore non è in grado di fare breccia, restando comunque un buon pezzo. I Got That mostra qualche bel riff ma finisce per perdersi nei soliti cliché del genere. Afraid to Die è un altro pezzo interessante che sfrutta in modo funzionale la voce della cantante Tatiana Shmayluk dei Jinjer. Queste prime canzoni, per quanto non siano particolarmente riuscite, sono comunque apprezzabili mentre Dead Right è uno dei tanti passaggi a vuoto del lavoro. Potrebbe essere una buona canzone ma la sua durata è troppo breve per incidere davvero sull’ascoltatore. Breaking invece è uno dei pezzi migliori del lotto, capace di suscitare qualche emozione pur essendo abbastanza semplice e immediato. Lay Me Down (Roo’s Song) e I Won’t Bow Down sono altre due buone canzoni e si piazzano tra le migliori del lavoro. Anche This Is My Life che vede la collaborazione di Cove Reber è un buon pezzo sebbene non sia nulla di trascendentale. Gli altri punti deboli di Veritas si trovano nel suo finale. Lies We Tell Ourselves è più leggera e orecchiabile delle altre, radiofonica e abbastanza innocua si rivela decisamente sotto tono e poco efficace. We Are One (Our Struggle) recupera un po’ di aggressività che viene accompagnata dalle solite parti cantate tendenti all’hip hop, anche questa però è una traccia fin troppo telefonata e poco incisiva. Lo stesso si può dire per la conclusiva Feeling Strange che invece non ha nemmeno l’apparente mordente della precedente suonando fin troppo spenta.

In definitiva qualche momento esaltante si trova in Veritas, come nell’opener impreziosita dalla presenza di Randy Blythe e in Breaking che nella sua semplicità è comunque molto convincente, ma il vero problema del lavoro è che manca di ispirazione e per questo risulta scialbo nella maggior parte delle tracce, indipendentemente dall’impostazione più aggressiva o meno delle canzoni.



VOTO RECENSORE
50
VOTO LETTORI
72.14 su 7 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2024
Mascot
Alternative Metal
Tracklist
1. Drop
2. I Got That
3. Afraid to Die
4. Dead Right
5. Breaking
6. Lay Me Down (Roo’s Song)
7. I Won’t Bow Down
8. This Is My Life
9. Lies We Tell Ourselves
10. We Are One (Our Struggle)
11. Feeling Strange
Line Up
Sonny Sandoval (Voce)
Marcos Curiel (Chitarra)
Traa Daniels (Basso)
Robin Diaz (Batteria)

Musicisti Ospiti
Randy Blythe (Voce su traccia 1)
Tatiana Shmayluk (Voce su traccia 3)
Cove Reber (Voce su traccia 8)
 
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